Giacomo

Indice

Capitolo 1

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Indirizzo e saluto

1 Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù disperse nel mondo, salute.
At 12,17+
At 26,7
1 Pt 1,1
Gv 7,35

Il beneficio delle prove

2 Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove,
Mt 5,11+
1 Pt 4,13-14
3 sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza.
Eb 12,11
1 Pt 1,6-7
Rm 5,3-5
4 E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
Mt 5,48

La domanda fiduciosa

5 Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data.
Pr 2,6+
Sap 8,21s
1 Re 3,7s
Mt7,7-21
6 La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa e agitata dal vento;
7 e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore
Is 57,20
8 un uomo che ha l'animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni.
Gc 4,8

La sorte del ricco

9 Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione
Ger 9,22-23
10 e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d'erba.
Is 40,6-7
11 Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l'erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.

La tentazione

12 Beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superatea la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Mt 5,3+
Dn 12,12
1 Cor 9,25+
13 Nessuno, quando è tentato, dica: « Sono tentato da Dio »; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male.
Sir 15,11-20
Pr 19,3
1 Cor 10,13
Rm 7,8-10
14 Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce;
15 poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand'è consumato, produce la morte.
Rm 5,12
Rm 6,23
Eb 6,1+

Ascoltare la parola e metterla in pratica

16 Non andate fuori strada, fratelli miei carissimi;
Mt 7,11
17 ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di cambiamento.
Gv 3,3.27
18 Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primizia delle sue creature.
Gv 8,12+
1 Gv 1,5
1 Pt 1,23+
Gv 1,12-13
Ap 14,4
19 Lo sapete, fratelli miei carissimi; sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira.
Sir 5,11
Pr 10,19
20 Perché l'ira dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio.
Pr 14,17
Mt 5,22
21 Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime.
Gal 5,19+
Mt 11,29
Gv 3,11+
22 Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi.
Rm 2,13
Mt 7,24-27p
Lc 8,21
1 Gv 3,17s
23 Perché, se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio:
24 appena s'è osservato, se ne va, e subito dimentica com'era.
25 Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
Rm 7,12
Rm 8,2
Rm 6,15+
Sal 19,8
Mt 5,17
Gv 13,17
26 Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana.
27 Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.
Gc 3,2s
Es 22,21+
Indice

Abbreviazioni
1,1-18 Saluto
1,1 Le dodici tribù della diaspora sono i Giudei credenti in Cristo, dispersi nel mondo greco-romano.
disperse: alla lettera: « della diaspora ».
Nell'antichità per gli ebrei questo termine indicava i giudei emigrati dalla Palestina
( cf. Sal 147,2; Gdt 5,19; cf. Gv 7,35 ).
Qui si tratta dei cristiani di origine giudaica dispersi nel mondo greco-romano
( cf. At 2,5-11 ).
Le dodici tribù rappresentano la totalità del popolo nuovo ( At 26,7; Ap 7,4+ ).
- salute: formula di saluto, corrente nel mondo greco; alla lettera: « rallegratevi ».
Il v 2 fa perno su questa parola.
1,2 La perfetta letizia, che consegue alle prove accettate con fede, appartiene all'essenza della novità evangelica.
Bisogna essere un masochista per avere gioia nelle prove?
1,4 completi l'opera: per Giacomo, come per il giudaismo, la fede deve sfociare nelle opere, che rendono l'uomo perfetto ( Gc 2,14+; cf. 1 Ts 1,3 ).
Da ora si può già presentire la spiegazione centrale di Gc 2,14-26.
1,5-11 La sapienza, che è il tema di fondo della lettera, illumina i credenti sulla corretta gerarchia dei valori:
insegna al povero ad amare la povertà e al ricco a non lasciarsi catturare dalle ricchezze.
Insegna a trarre vantaggio anche dalla tentazione.
generosamente oppure anche « semplicemente », « senza condizione ».
1,5-7 È vero che riceviamo da Dio ogni cosa che chiediamo?
1,8 instabile: alla lettera: « dalla doppia anima » ( Gc 4,8 ).
La divisione interna si oppone alla « semplicità » del cuore ( Gen 8,21+ )
e alla costanza di atteggiamento che ne risulta verso Dio e verso gli uomini.
1,9 elevazione: i ricchi non partecipano all'elevazione dei piccoli ( 1 Sam 2,7-8;
Sal 72,4.12; Sal 113,7-9; Lc 1,52; ecc; cf. Sof 2,3+ ),
se non umiliandosi con essi.
1,11 col suo ardore oppure « il sole si è alzato con un vento bruciante ».
1,12 il Signore: la volg. ha: « Dio ».
- lo amano: al termine della prova ( vv 2-4 ),
colui che ama Dio riceverà la giusta ricompensa ( 1 Cor 9,25+; 1 Pt 5,4; Ap 2,10 ).
1,13 Dio … non tenta nessuno: vedi nota a Mt 6,13.
è tentato: qui la prova è la tentazione ( cf. 1 Cor 10,13+ ).
Colui che si fa trascinare al male non deve far cadere la colpa su Dio,
che non potrebbe volere il male.
Il peccato viene dall'interno dell'uomo ( Rm 7,8 )
e porta a uno stato del tutto opposto a quella che sarà la « corona della vita »
( v 12; Rm 6,23 ).
Dio può o non può essere tentato? Dio può o non può tentare?
1,17 viene dall'alto: vet. lat. om.
- Padre della luce: Dio è il creatore dei luminari celesti ( Gen 1,14-18 )
e la fonte di ogni luce spirituale ( Gv 1,4+; Gv 8,12+; 1 Gv 1,5; cf. 1 Pt 2,9 ).
Le immagini seguenti sono suggerite dal movimento degli astri.
- Codice vaticano e altri portano la variante: « nel quale non esiste alcun cambiamento proveniente dal movimento dell'ombra ».
Dio cambia? Si pente di quello che fa?
1,18 Giacomo e i destinatari della lettera sono le primizie delle creature di Dio,
perché gli Ebrei, che hanno aderito a Cristo, sono stati chiamati alla fede prima degli altri popoli ( Ger 2,3; Rm 1,16 ).
Altri applicano questa espressione a tutti i battezzati.
parola di verità: è l'insieme della rivelazione di Dio agli uomini,
chiamata anche « legge di libertà », « legge regale » ( cf. Gc 1,21-25; Gc 2,8 ).
primizia delle sue creature: Gc parla della « grazia » solo in Gc 4,6.
Qui parla del suo equivalente: cioè la nuova nascita, dovuta alla parola di Dio
Gv 1,12+; Gv 3,3; 1 Pt 1,23+ )
e i suoi primogeniti che costituiscono il popolo di Dio ( cf. Dt 18,4; 1 Cor 15,20;
Rm 8,23; Rm 16,5 ).
La « parola » è piantata nei cuori ( alla lettera « innata » )
dalla predicazione del vangelo che salva ( v 21 )
e dalla fede che è l'accettazione di questo annunzio ( cf. 1 Ts 2,13+ ).
Sono tracce di catechesi battesimale.
1,19-2,26 Fede e opere
1,19-27 Ascoltare e mettere in pratica la Parola
1,25 La legge della libertà è la legge evangelica perfetta ( Mt 5,17 ).
Promessa da Dio in Ger 31,33 e in Ez 36,27, coincide con il dono dello Spirito.
E non si limita a dare dei comandamenti, ma dona anche l'aiuto ( "grazia" ) per osservarli.
legge della libertà: come la parola di verità ( v 18 ), questa legge è la rivelazione cristiana accolta e messa in pratica ( cf. Mt 5,17-19+; Mt 7,24-27; Gv 13,17 ).
Essa libera l'uomo ( Gc 2,12 ), mediante l'osservanza dei comandamenti.
Paolo vedrà nella libertà del cristiano una delle prerogative della legge nuova,
della fede ( Rm 3,27; Rm 6,15+; Rm 7,1; Gal 4,21ss ).
1,27 Dio nostro Padre: cf. Mt 6,9; 1 Cor 15,24; Ef 5,20.
L'espressione si trova già nell'AT ( Dt 32,6; cf. Is 63,16; Sir 23,1.4; Sap 2,16 ).
Il culto spirituale gradito a Dio riceve una forma concreta nella condotta retta
e nel servizio ai deboli ( cf. Dt 27,19; Is 1,17; Ger 5,28, ecc. ).