1 Giovanni |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. |
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2 Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. |
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Seconda condizione: osservare i comandi soprattutto quello della carità |
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3 Da questo sappiamo d'averlo conosciuto; se osserviamo i suoi comandamenti. |
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4 Chi dice: « Lo conosco » e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; |
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5 ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. |
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6 Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato. |
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7 Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento antico è la parola che avete udito. |
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8 E tuttavia è un comandamento nuovo quello di cui vi scrivo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e la vera luce già risplende. |
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9 Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. |
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10 Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. |
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11 Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi. |
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Terza condizione: guardarsi dal mondo |
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12 Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati rimessi i peccati in virtù del suo nome. |
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13 Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il maligno. |
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14 Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre. Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno. |
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15 Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; |
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16 perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. |
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17 E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno! |
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Quarta condizione: guardarsi dagli anticristi |
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18 Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. |
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19 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. |
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20 Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. |
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21 Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. |
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22 Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. |
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23 Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre. |
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24 Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. |
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25 E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna. |
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26 Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di traviarvi. | ||||||
27 E quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna. |
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28 E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo aver fiducia quando apparirà e non veniamo svergognati da lui alla sua venuta. |
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29 Se sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è nato da lui. |
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Indice |
2,1 | Figlioli miei: evoca il linguaggio dei libri sapienziali della Bibbia. Paràclito: esprime la funzione sacerdotale di Gesù. Per il significato del termine greco vedi nota a Gv 14,16. |
2,2 | Cristo è la vittima, il suo sacrificio è permanente e di valore universale. Vedi Rm 8,34. |
2,3-11 | Il comandamento nuovo 2,3 sappiamo: questa conoscenza ( Os 2,22+ ) è la fede ( Gv 3,12+ ), che impegna tutto il modo di agire ( 1 Gv 3,23; 1 Gv 5,1 ), così che esso diventa il criterio che fa riconoscere la vita nel Cristo ( v 5; 1 Gv 3,10; 1 Gv 4,13; 1 Gv 5,2 ). |
2,4 | la verità: S aggiunge: « di Dio ». |
2,5 | l'amore di Dio: si tratta dell'amore di Dio per noi, più che dell'amore che noi abbiamo per Dio. |
2,6 | dimorare in: « essere in »; « dimorare in »: espressioni giovannee (
Gv 6,56+ ). - come lui: Gesù, designato nello stesso modo in 1 Gv 3,3.5.7.16; 1 Gv 4,17; cf. Gv 19,35. |
2,7-8 | L'autore ha prima affermato che solo chi osserva i comandamenti può dire di conoscere Dio e di essere in comunione con lui. Ora afferma che i comandamenti si riassumono in uno solo: un comandamento al tempo stesso antico e nuovo. Antico: gli eretici pretendevano di offrire una dottrina nuova rispetto al messaggio di Gesù e alla catechesi sino allora impartita nella comunità; l'autore ribatte che nessuna dottrina "nuova" è possibile nei confronti della tradizione cristiana. Nuovo: perché Gesù ha manifestato in modo nuovo, definitivo, la natura dell'amore; l'amore è la novità di Dio e dell'uomo. |
2,8 | un comandamento nuovo: benché sia preparato dalla legge antica (
Lv 19,18+ ) e conosciuto dai cristiani fin dalla loro iniziazione ( v 7; 1 Gv 3,11 ), questo comandamento ha ricevuto la sua qualifica da Gesù Cristo ( Gv 13,34+ ). |
2,9-11 | "Odiare" significa qui "non amare". fratello: colui che appartiene alla comunità cristiana; in senso largo, però, può essere inteso ogni uomo. |
2,12-17 | Il mondo passa |
2,13 | il maligno: il diavolo resta sempre il tentatore (
Gv 3,1-6;
Gb 1,6+;
Mt 4,1+ ), che spinge gli uomini al male ( 1 Gv 3,8+ ). Ma noi abbiamo « conosciuto » il Figlio ( 1 Gv 2,3 ): egli dimora in noi ( 1 Gv 1,3+.7+ ), ci preserva dal male ( 1 Gv 3,6-9; 1 Gv 5,18; Gv 17,15 ) e ci rende vincitori del « mondo » ( 1 Gv 4,4; 1 Gv 5,4-5; Gv 16,33; Mt 6,13; cf. Gv 1,9+; Gc 4,4; Gal 6,14 ). |
2,14 | figlioli: si riferisce probabilmente a tutti i membri della comunità indistintamente; padri e giovani, invece, introducono una distinzione di età e di maturità. Ho scritto a voi: volg. e altri leggono: « scrivo a voi ». - Il secondo avvertimento, « ho scritto a voi, padri … » è omesso da volg. |
2,15 | Non amate il mondo: il mondo, nel senso giovanneo, è quello dominato da Satana (
Gv 12,31 ), che ascolta e favorisce le tendenze malvagie dell'uomo. Il mondo è da amare? |
2,16 | concupiscenza della carne: tutte quelle tendenze cattive che inducono l'uomo ad appartenere proprio a quel mondo che, invece, bisogna rifiutare. La concupiscenza degli occhi non è soltanto il desiderio disonesto, impuro, ma una vita priva di sostanza, affascinata dalle apparenze. La superbia della vita è l'ostentazione della ricchezza. concupiscenza o « cupidigia ». - Superbia della vita: BJ traduce: « superbia della ricchezza ». Le forze che guidano il « mondo »: sensualità, seduzione delle apparenze, orgoglio che risulta dal possesso dei beni terreni. Le vere realtà sono altre ( cf. 2 Cor 4,18; Eb 11,1.3.27; ecc. ). |
2,18-29 | L'anticristo L'ultima ora, la cui durata non viene precisata, è quella che vede esplicarsi, con la propagazione dell'errore, l'azione dell'anticristo ( 2 Tm 3,1; Gc 5,3; Gd 17-18 ). Il termine "anticristo", nel NT, è usato solo qui, nei v. 18 e v. 22, in 1 Gv 4,3 e in 2 Gv 7. Gli anticristi ( v. 18 ) sono, in concreto, i falsi maestri, i quali, pur appartenendo alla comunità cristiana, sono in contrasto con l'insegnamento degli apostoli. 2,18 l'anticristo: con A e altri; B, S, C e altri leggono: « un anticristo ». - Su questo avversario degli ultimi tempi, di cui Giovanni parla qui al plurale, vedere 2 Ts 2,3-4+. Egli si accanisce prima di tutto contro l'autentica fede nel Cristo Figlio di Dio ( v 22; 1 Gv 4,2-3; cf. 1 Gv 5,5; Gv 1,18+ ). |
2,19 | non erano dei nostri: pur appartenendo esteriormente alla comunità, non possedevano più lo spirito del Cristo. |
2,20 | L'unzione, cioè il suo effetto, è il dono dello Spirito Santo dato da Cristo, che fa conoscere la verità (
1 Gv 2,27;
Gv 14,26;
Gv 16,13 ). avete l'unzione: è lo Spirito dato al Messia ( Is 11,2+; Is 61,1 ) e da lui ai credenti ( 1 Gv 3,24; 1 Gv 4,13; cf. 2 Cor 1,21 ). Egli li istruisce in tutto ( v 27; Gv 16,13+; cf. 1 Cor 2,10.15 ). Grazie a lui le parole di Gesù sono « spirito e vita » ( Gv 6,63 ). - tutti avete la scienza: B, S, sir. ecc.; A, C, vet. lat. e altri leggono: « conoscete tutto ». |
2,21 | La menzogna insegnata dai falsi maestri non viene dalla rivelazione divina. perché nessuna menzogna: oppure « perché voi sapete che nessuna menzogna ». |
2,22-23 | il Cristo: il messia che Dio ha mandato. Non è possibile essere in comunione con Dio senza essere in comunione con il suo Figlio. 2,22 È difficile nominare con sicurezza gli eretici che qui sono presi di mira ( probabilmente Cerinto, il cui errore si ritroverà diluito nella gnosi ). Il titolo di Cristo qui non è soltanto una traduzione di « Messia »; evoca la pienezza della fede dei « cristiani » in colui che è « venuto nella carne » ( 2 Gv 7 ). |
2,24 | quel che avete udito da principio: la catechesi apostolica che concerne il mistero del Cristo. |
2,27 | Nessuno può aggiungere qualcosa all'insegnamento ricevuto dai fedeli. non avete bisogno che alcuno vi ammaestri: i cristiani sono istruiti dagli apostoli ( v 24; 1 Gv 1,3+ ), ma la predicazione esteriore penetra le anime solo con la grazia dello Spirito ( cf. 1 Gv 2,20+ ). |
2,29 | Come può essere che chiunque fa il bene è da Dio? |