Lo Spirito Santo nella Liturgia

D 32

Pane sacrificale

Rif.

Per noi il pane è un elemento del pasto; con fatica riusciamo ad associarvi spontaneamente l'idea del sacrificio.
Non così presso gli Ebrei, dove il pane evoca spontaneamente un'idea sacrificale.
La catechesi degli apostoli ha dato un insegnamento molto preciso su questo pane.
Questo insegnamento è episodico: i vangeli approfittano di un avvenimento della vita di Cristo, come per esempio la moltiplicazione dei pani, per dare l'insegnamento eucaristico adeguato.
Due poli richiamano particolarmente l'attenzione dei vangeli: il pane « disceso dal cielo » o la manna, che significa il sacrificio interiore dell'obbedienza,
D 25
e i pani di proposizione, che prolungano il sacrificio rituale.
D 24
Vi si può anche aggiungere il tema del pane sacrificale di Melchisedech.

Testi

Rilievi

Rif.

A

Es 24,18
1a tappa ( elohista ): Mosè
B 39
riceve le parole di Dio sul Sinai, durante 40 giorni.

Es 34,28
2a tappa ( jahvista ): Mosè riceve queste parole digiunando dal pane.
A questo punto: il pane naturale, dal quale ci si astiene, e la Parola di Dio si oppongono.

Am 8,11
3a tappa: Am. utilizza un'immagine di stile: aver fame non di pane, ma della Parola di Dio ( VIII secolo ).

Dt 8,3
4a tappa: Dt. ( VII secolo ) elargisce a tutto il popolo l'esperienza di Mosè.
La manna diventa il segno della Parola
D 6
in opposizione al pane naturale.

Es 16,4-15
Sal 78,19-30
Sap 16,20
Is 55,1-3
5a tappa: la tradizione sacerdotale designa la manna con il nome di « pane ».
Pertanto il pane « disceso dal cielo » diventa portatore della volontà di Dio.

Ger 15,16
Ez 2,8
Ez 3,3
Ap 10,8-11
I profeti presentano la loro vocazione come la manducazione della Parola di Dio.

1 Re 19,3-8
Antico racconto che presenta il miracolo della manna nella storia di Elia.
Questo « pane » del cielo significa anche la volontà operante di Dio.

Pr 9,1-5
Sir 15,1-5
6a tappa: il pane degli « angeli » diventa portatore della Parola e della Sapienza di Dio e della sua vita.

Lc 10,38-42
Si vede la stessa opposizione tra Pane e Parola nell'opposizione tra Marta e Maria.

Mt 4,3-4
Gv 4.31-34
7a tappa: Cristo annuncia, fin dalla sua entrata in scena come Messia, il desiderio di un pane che egli deve mangiare, e che è la volontà di Dio.
B 74

Mt 16,5-12
Opposizione tra il pane di Cristo ( la sua dottrina ) e il pane dei farisei ( la loro dottrina ).

Gv 6,38-48
8a tappa: Cristo, poiché compie la volontà del Padre ( vv. 38-39 ) col suo sacrificio, può chiamarsi Pane del cielo, completamento della manna: come tale è pane eucaristico per quelli che obbediscono
E 50
invece di « mormorare » ( v. 41 ) e si lasciano « ammaestrare » ( v. 45 ).
D 28
B 33

B

Lv 24,5-9
Es 25,23-30
Il secondo tema è quello dei pani del memoriale o di proposizione.
Questi pani sono posti nel tempio nelle ore in cui non c'è sacrificio, per prolungare il sacrificio come suo memoriale.
D 24
Il pane è memoriale del sacrificio.

1 Sam 21,1-7
Mt 12,3-4
Questo pane sacrificale non è accessibile ai fedeli; è riservato ai soli sacerdoti.

Lc 22,19
Cristo istituisce un nuovo pane, memoria del suo sacrificio, a cui tutti possono accedere.
B 44

Gen 14,18-20
Eb 7,1-18
Melchisedech, portando pane e vino, offre per la prima volta del pane in sacrificio.
Il testo del Gen., preso alla lettera, parla solo di un rito di ospitalità
E 75
e non di un sacrificio.
Le due nozioni però si uniscono nel contesto del sacrificio spirituale.
B 23
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