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Lo Spirito Santo nella Morale |
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E 28 |
Espiazione ( N. T. ) |
Rif. |
Il popolo di Israele ha peccato molto davanti a Dio. |
Non osa più rivolgersi a Dio. |
Ha bisogno di un giusto che si dia liberamente per « ricondurre Israele ed essere luce delle nazioni ». |
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Questo giusto annunciato da Is. non poteva trovarsi tra gli uomini. |
Bisognò che Dio mandasse il proprio Figlio a prendere su di sé le nostre iniquità. |
Gesù è entrato « una sola volta » nel tempio dei sacrifici, la morte. |
Il suo sacrificio è bastato per riscattare gli uomini. |
Con la morte del proprio Figlio, Dio ha fatto di noi una stirpe regale. |
Non ci è richiesto più un sacrificio di sangue e di vittima, ma un sacrificio d'amore, per assomigliare a suo Figlio « che si è dato per quelli che ama ». |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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Il Servo di Is. è mandato per ricondurre a Dio il popolo di Israele. |
Egli si dà liberamente alla sua missione e non si risparmia in nulla. |
Neppure la sua figura umana gli è conservata. |
Così compie nella sua persona l'espiazione degli antichi sacrifici. |
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In quest'epoca si interpreta nello stesso senso il sacrificio di Abele il giusto. |
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La profezia di Is. è completamente realizzata in Gesù. |
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Lo stesso Caifa attribuisce senza saperlo un valore espiatorio al sacrificio di Cristo. |
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Il Figlio ha obbedito a suo Padre fino alla morte, dando la sua vita per quelli che ama, per distruggere il peccato alla sua origine. |
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Il sacrificio di Cristo è stato fatto una volta per tutte. |
Il suo valore è infinito, non come i sacrifici dei templi che si dovevano ripetere a ogni nuovo peccato. |
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La persecuzione accettata con fede |
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è un esercizio pieno del sacerdozio espiatorio della Chiesa. |