Le realtà umane

F 1

Creazione

Rif.

Si troverà altrove
A 37
una vista panoramica del tema della creazione.
Qui si vorrebbe solo mettere in rilievo i temi cosmogonici contenuti nei due racconti del Genesi.
Il secondo racconto si interessa soprattutto dell'uomo e del suo destino; l'orizzonte geografico dell'autore è limitato: chiama Dio « Jahvè », nome del Dio nazionale.
Il primo racconto è più universalistico; fa vedere Dio che crea e che organizza il cosmo; gli dà il nome di « Elohim », che esclude ogni rapporto particolare con questo o quel popolo.
Il secondo racconto è molto antico; forse racchiude tradizioni religiose anteriori a Mosè; abbonda in antropomorfismi.
A 21
Il primo, dell'epoca dell'esilio, è molto più perfetto; mette in evidenza la trascendenza e la santità di Dio.
L'uno e l'altro hanno uno scopo morale: il secondo insegnando l'indissolubilità del matrimonio, il primo insistendo sul riposo sabbatico.
Il termine che indica l'atto creatore ( bãra' ) caratterizza un'attività propria di Dio e di lui solo.
Preso in sé, non indica che Dio abbia fatto il mondo dal nulla; ma la sovranità di cui Dio dà prova nell'organizzazione della materia ci obbliga a riconoscere che il pensiero dell'A. T. doveva giungere, un giorno, alla creazione dal nulla.
2 Mac 7,28
È quanto avvenne nel II secolo a. C.

Testi

Rilievi

Rif.

Gen 2,7
Is 29,15-16
Is 64,7
Ger 18,1-6
Ger 19,1-3
Rm 9,19-24
L'immagine di Dio vasaio si ritroverà nei profeti e in san Paolo per manifestare la totale dipendenza dell'uomo dalle mani di Dio.

Gen 2,7
Gb 34,14-15
Sal 104,29-30
Il soffio vitale non è l'anima, secondo il significato moderno, ma la forza vitale comune a tutti i viventi che solo Dio dà a ritira a piacimento.

Gen 2,23-24
1 Tm 2,9-15
1 Cor 11,7-12
Mt 19,3-6
Ef 5,31-33
Per i Semiti, un essere resta sempre sottomesso a colui da cui è uscito.
L'origine pittoresca della donna è un modo d'illustrare questa dipendenza; giustifica anche la ragion d'essere dell'amore coniugale.

Gen 1,6
Pr 8,27-28
Gb 26,7-11
Sal 78,23-24
Gli Ebrei rappresentavano il cielo come una solida volta ( firmamento ) poggiante su colonne.
Nel firmamento vi sono saracinesche attraverso le quali Dio versa le acque sulla terra.

Sal 104,1-4
Is 40,22
La dimora di Dio è una camera alta, costruita sulle acque superiori o una tenda di cui il cielo è la tela.

Gb 9,6
Gb 38,4-7
Sal 75,3-4
Sal 104,5
Pr 8,29
La terra è un disco immenso che poggia su colonne che Dio scuote con i terremoti.

Gen 1,9-10
Sal 89,10
Gb 26,12
Gb 38,8-11
Il mare è l'elemento tumultuoso che soltanto Dio può domare; gli pone dei limiti e lo rinchiude tra due battenti sprangati.

Gen 1,22.28
Gen 2,3
Sal 128
Si noti il concetto sacerdotale della creazione, considerata come una serie di benedizioni.
Estensione sul mondo delle formule di benedizione del tempio.
E 34

Gen 1,26-27
1 Cor 11,7
Col 3,10
Ef 4,24
Rm 8,29
Per gli antichi, l'immagine è la rappresentazione della persona che riproduce.
B 19
L'uomo è immagine di Dio, con tutto il suo essere, e specialmente con la sua ragione corretta della grazia.

Gen 9,2-3
Sal 8
Sir 17,1-14
In quanto rappresentante di Dio sulla terra, l'uomo è capace di esercitare il dominio che Dio gli ha dato su tutto il creato.

Rm 1,18-28
Sap 13,17-21
La creazione è offerta all'uomo perché impari a conoscere Dio.
E 40

Rm 8,18-23
Fil 3,17-21
La creazione stessa aspetta la sua perfezione dall'uomo nuovo che deve apparire e che sarà l'immagine della nuova creazione.

Ap 21,4-5
L'ingresso nell'era escatologica sarà come una nuova creazione.
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