Deuteronomio |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Le primizie |
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1 Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio ti darà in eredità e lo possiederai e là ti sarai stabilito, | |||
2 prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che il Signore tuo Dio ti darà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome. | |||
3 Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: Io dichiaro oggi al Signore tuo Dio che sono entrato nel paese che il Signore ha giurato ai nostri padri di darci. | |||
4 Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore tuo Dio | |||
5 e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore tuo Dio: Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. |
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6 Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. | |||
7 Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; | |||
8 il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi, |
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9 e ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, dove scorre latte e miele. | |||
10 Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato. Le deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio; |
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11 gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia. | |||
La decima triennale |
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12 Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino nelle tue città e ne siano sazi, |
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13 dirai dinanzi al Signore tuo Dio: Ho tolto dalla mia casa ciò che era consacrato a l'ho dato al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova secondo quanto mi hai ordinato; non ho trasgredito, né dimenticato alcuno dei tuoi comandi. |
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14 Non ne ho mangiato durante il mio lutto; non ne ho tolto nulla quando ero immondo e non ne ho dato nulla per un cadavere; ho obbedito alla voce del Signore mio Dio; ho agito secondo quanto mi hai ordinato. |
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15 Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo d'Israele e il suolo che ci hai dato come hai giurato ai nostri padri, il paese dove scorre latte e miele! |
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III. Discorso di conclusione |
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Fine del secondo discorso |
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Israele popolo del Signore |
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16 Oggi il Signore tuo Dio ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme; osservale dunque, mettile in pratica, con tutto il cuore, con tutta l'anima. | |||
17 Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che Egli sarà il tuo Dio, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e obbedirai alla sua voce. | |||
18 Il Signore ti ha fatto oggi dichiarare che tu sarai per lui un popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi; | |||
19 Egli ti metterà per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatte e tu sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio com'egli ha promesso ». |
Indice |
26,1-11 | Il credo cultuale d'Israele Questo testo rappresenta uno dei cardini della spiritualità biblica. La memoria delle gesta che Dio ha compiuto per il suo popolo è dimensione costitutiva della fede, che è saldamente ancorata alla storia, luogo della presenza salvifica di Dio ( Dt 6,20-25; Gs 24,1-13 ). Come i primogeniti degli uomini e degli animali che appartengono a Dio ( Es 13,11+ ), le primizie dei prodotti del suolo sono consacrate a lui ( Es 22,28; Es 23,19; Es 34,26; Lv 2,12.14; Lv 23,10-17; Dt 18,4). Secondo Nm 18,12 esse spettano ai sacerdoti ( cf. Ez 44,30 ). Questa offerta dei prodotti della terra, che, nell'antico calendario religioso ( cf. Es 23,16.19 ), è legata alle feste, di origine cananea, della mietitura e del raccolto, viene qui messa in relazione con un evento della storia della salvezza: l'ingresso nella terra promessa ( vv 1.3.9-10 ). Riappare ancora, in questo modo, il tema del dono della terra, che è centrale nel Dt ( cf. Dt 1,5+ ). |
26,5 | La confessione di fede dei
vv 5-9 riassume la storia della salvezza, centrata sulla liberazione dall'Egitto. Gli stessi elementi si riscontrano nelle « confessioni » di Dt 6,20-23 e, con alcuni sviluppi, di Gs 24,1-13 e Ne 9,7-25. L'insistenza sul dono della terra dove scorrono latte e miele ( v 9 ) conviene a questa dichiarazione che è collegata con l'offerta delle primizie. Il silenzio sugli avvenimenti del Sinai non significa che questa confessione risalga a una tradizione che li ignorava. Il testo non è molto antico e il richiamo alla promulgazione della legge non entrava nella sua prospettiva. |
26,12-15 | La decima triennale Il prodotto della decima, consacrato a Jahve, deve essere sottratto a ogni profanazione: rito di lutto ( cf. Os 9,4 ) o impurità ( cf. Ag 2,13 ). L'offerta per un morto può ancora riferirsi a riti di lutto o al culto idolatrico di un dio morto e risorgente ( Baal-Adonide ), cf. Dt 14,1+. |
26,16-19 | Dichiarazione di alleanza Il "codice deuteronomico", iniziato in Dt 12,1, termina con la ratifica dei due contraenti, che si impegnano a vivere tutti e due, Dio e Israele, secondo gli accordi stipulati. Il ruolo di mediazione di Mosè fa parte di questa alleanza. Il codice deuteronomico, che precede, è il documento dell'alleanza presentata come un contratto; Jahve sarà il Dio di Israele e Israele sarà il suo popolo, a condizione che osservi i comandi. Le benedizioni e le maledizioni ( c 28 ) saranno la sanzione dell'osservanza di questo contratto. 26,16-28,68 Qui riprende il secondo discorso di Mosè ( cf. Dt 4,44+ ) che giungerà al suo termine in Dt 28,68. Esso è interrotto dal c 27, che è un'inserzione. Il c 28 è composito. |