Esodo |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
3. Conclusione dell'alleanza |
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1 Aveva detto a Mosè: « Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete da lontano, |
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2 poi Mosè avanzerà solo verso il Signore, ma gli altri non si avvicineranno e il popolo non salirà con lui ». | ||||||||
3 Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: « Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo! ». |
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4 Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. |
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5 Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. |
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6 Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. | ||||||||
7 Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: « Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo! ». |
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8 Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: « Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole! ». |
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9 Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani di Israele. | ||||||||
10 Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso. |
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11 Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e tuttavia mangiarono e bevvero. |
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Mosè sul monte |
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12 Il Signore disse a Mosè: « Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli ». |
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13 Mosè si alzò con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio. |
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14 Agli anziani aveva detto: « Restate qui ad aspettarmi, fin quando torneremo da voi; ecco avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro ». | ||||||||
15 Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. |
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16 La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. |
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17 La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. |
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18 Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti. |
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Indice |
24,1-15 | Celebrazione dell'alleanza Tre momenti contraddistinguono la celebrazione dell'alleanza: Mosè trascrive la legge e ne dà lettura al popolo, il quale accetta di osservarla; erige un altare con dodici stele per l'offerta di olocausti e di sacrifici di comunione; infine versa il sangue delle vittime sull'altare e sulle stele, dando vita a un rapporto di consanguineità e di reciproca appartenenza tra Dio e Israele. Nel NT il sangue di Cristo sancirà una nuova, universale alleanza tra Dio e tutta l'umanità ( Mt 26,26-29; Mc 14,22-25; Lc 22,15-20; 1 Cor 11,23-25 ). 24,1-11 Questo racconto combina due presentazioni dell'alleanza: 1. vv .1-2.9-11, tradizione jahvista (?), l'alleanza è sancita da un pasto; 2. vv 3-8, tradizione elohista, ove l'essenziale è il rito del sangue sparso sull'altare e sul popolo. Una terza presentazione, jahvista, sarà data in Es 34. |
24,3 | Le parole, sole menzionate in seguito, si riferiscono al decalogo ( cf.
Es 20,1), chiamato « libro dell'alleanza » nel
v 7. Le leggi sono un'aggiunta, posteriore all'inserzione del codice dell'alleanza ( cf. Es 21,1 ). |
24,8 | Mosè, intermediario tra Jahve e il popolo, li unisce simbolicamente spargendo sull'altare, che rappresenta Jahve, poi sul popolo, il sangue di una stessa vittima. Il patto è così ratificato dal sangue ( cf. Lv 1,5+ ), come la nuova alleanza lo sarà da parte del sangue del Cristo ( Mt 26,28+; Eb 9,12-26+ ). |
24,9-11 | Ai responsabili, detti i privilegiati degli Israeliti (
v. 11 ), viene riservata una teofania e l'invito al banchetto davanti al Dio che si è loro rivelato. Il banchetto era uno dei modi per sanzionare patti tra persone ( vedi Gen 26,28-30; Es 18,12; 2 Sam 3,20 ). Dio è invisibile, oppure è stato visto? |
24,12-18 | I vv 12-15 e 18b potrebbero essere di origine elohista; i vv 15b-18a sono un racconto parallelo, di tradizione sacerdotale. |
24,16-31,18 | Il progetto del santuario 24,16-18 L'ampia sezione che inizia qui, comprendente i cc. 25-31 e 35-40, è attribuita ad ambienti sacerdotali e ha lo scopo di collegare il culto d'Israele, così come si andrà strutturando nel tempio di Gerusalemme durante l'età della monarchia e soprattutto dopo l'esilio, con le origini del popolo e con il Sinai in particolare. 24,16 La gloria del Signore è, nella tradizione sacerdotale ( Es 13,22+ ), la manifestazione della presenza divina. È un fuoco, ben distinto ( qui e in Es 40,34-35 ) dalla nube che l'accompagna e l'avvolge. Queste caratteristiche sono prese in prestito dalle grandi teofanie che si svolgono nel quadro di una bufera ( Es 19,16+ ), ma si caricano di un senso superiore: questa luce splendida, il cui riflesso irradierà la faccia di Mosè ( Es 34,29 ), esprime la maestà inaccessibile e temibile di Dio, e può apparire al di fuori di una bufera ( Es 33,22 ). Essa riempie la tenda piantata di nuovo ( Es 40,34-35 ), come prenderà possesso del tempio di Salomone ( 1 Re 8,10-11 ). Ezechiele la vede abbandonare Gerusalemme alla vigilia della sua distruzione ( Ez 9,3; Ez 10,4.18-19; Ez 11,22-23 ) e ritornare nel nuovo santuario ( Ez 43,1s ); ma questa « gloria » è per lui una luminosa apparenza umana ( Ez 1,26-28 ). In altri testi, specialmente nei salmi, la gloria di Jahve esprime solo la maestà di Dio o l'onore che gli si deve, spesso con una sfumatura escatologica; o ancora ( Es 15,7 ) la sua potenza miracolosa; cf. la « gloria » di Gesù ( Gv 2,11; Gv 11,40 ). |
24,18 | Confrontare i quaranta giorni del viaggio di Elia verso il Sinai (
1 Re 19,8) e i quaranta giorni del Cristo nel deserto ( Mt 4,2p ). |