1 Corinzi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Conclusione |
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Raccomandazioni. Saluti. Augurio finale |
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1 Quanto poi alla colletta in favore dei fratelli, fate anche voi come ho ordinato alle Chiese della Galazia. |
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2 Ogni primo giorno della settimana ciascuno metta da parte ciò che gli è riuscito di risparmiare, perché non si facciano le collette proprio quando verrò io. |
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3 Quando poi giungerò, manderò con una mia lettera quelli che voi avrete scelto per portare il dono della vostra liberalità a Gerusalemme. | |||
4 E se converrà che vada anch'io, essi partiranno con me. | |||
5 Verrò da voi dopo aver attraversato la Macedonia, poiché la Madedonia intendo solo attraversarla; | |||
6 ma forse mi fermerò da voi o anche passerò l'inverno, perché siate a predisporre il necessario per dove andrò. |
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7 Non voglio vedervi solo di passaggio, ma spero di trascorrere un po' di tempo con voi, se il Signore lo permetterà. | |||
8 Mi fermerò tuttavia a Èfeso fino a Pentecoste, | |||
9 perché mi si è aperta una porta grande e propizia, anche se gli avversari sono molti. | |||
10 Quando verrà Timòteo, fate che non si trovi in soggezione presso di voi, giacché anche lui lavora come me per l'opera del Signore. |
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11 Nessuno dunque gli manchi di riguardo; al contrario, accomiatatelo in pace, perché ritorni presso di me: io lo aspetto con i fratelli. |
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12 Quanto poi al fratello Apollo, l'ho pregato vivamente di venire da voi con i fratelli, ma non ha voluto assolutamente saperne di partire ora; verrà tuttavia quando gli si presenterà l'occasione. |
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13 Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. |
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14 Tutto si faccia tra voi nella carità. | |||
15 Una raccomandazione ancora, o fratelli: conoscete la famiglia di Stefana, che è primizia dell'Acaia; hanno dedicato se stessi a servizio dei fedeli; |
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16 siate anche voi deferenti verso di loro e verso quanti collaborano e si affaticano con loro. |
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17 Io mi rallegro della visita di Stefana, di Fortunato e di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza; | |||
18 essi hanno allietato il mio spirito e allieteranno anche il vostro. Sappiate apprezzare siffatte persone. |
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19 Le comunità dell'Asia vi salutano. Vi salutano molto nel Signore Aquila e Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa. |
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20 Vi salutano i fratelli tutti. Salutatevi a vicenda con il bacio santo. |
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21 Il saluto è di mia mano, di Paolo. |
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22 Se qualcuno non ama il Signore sia anàtema. Maranà tha: vieni, o Signore! | |||
23 La grazia del Signore Gesù sia con voi. | |||
24 Il mio amore con tutti voi in Cristo Gesù! |
Indice |
16,1-24 | Una colletta, prossima venuta di Paolo, Raccomandazioni e saluti 16,1-4 Una colletta per i fratelli di Gerusalemme 16,1 Paolo ha promosso una colletta a favore dei fratelli della Chiesa di Gerusalemme. Circa questa colletta, vedi Rm 15,26-28; Gal 2,10; 2 Cor 8-9; At 24,17. I « santi » ( cf. 2 Cor 8,4 ) sono i cristiani di Gerusalemme che, molto presto, ebbero bisogno di essere soccorsi ( At 11,29-30 ). Questa colletta occupa un posto importante nelle preoccupazioni di Paolo, che vi vedeva il segno e la garanzia dell'unità tra le chiese fondate da lui e quelle dei giudeo-cristiani. |
16,2 | primo giorno della settimana: cioè il « giorno del Signore » ( cf. At 20,7; Ap 1,10; Mt 28,1 ), la domenica. |
16,5-12 | Prossima venuta di Paolo |
16,7 | Altra traduzione: « Non voglio, questa volta, vedervi solo di passaggio », ciò che supporrebbe una breve visita di poco anteriore, per altro poco probabile. |
16,9 | porta grande: stessa immagine in
2 Cor 2,12;
Col 4,3, per designare le facilità che si offrono al ministero di Paolo ( cf. Ap 3,8; At 14,27+ ). |
16,12 | ora: forse per non incoraggiare con la sua presenza il partito che si è formato intorno al suo nome ( 1 Cor 1,12; 1 Cor 3,4-6; 1 Cor 4,6 ). |
16,13-24 | Raccomandazioni e saluti |
16,17 | di Stefànci, di Fortunato e di Acàico: forse avevano portato a Paolo la lettera da Corinto ( 1 Cor 7,1 ). |
16,19 | Asia: la provincia romana dell'Asia Minore. Per Aquila e Prisca vedi At 18,2.18. |
16,22 | Maràna tha: parole aramaiche che erano passate nella lingua liturgica; esprimevano la speranza della prossima parusia. Significano: « Signore, vieni! » ( Ap 22,20; cf. Rm 13,12; Fil 4,5; Gc 5,8; 1 Pt 4,7 ). Con BJ si può leggere anche Maran atha: « il Signore viene ». anàtema: questa parola risponde ordinariamente, nell'AT, all'ebraico herem ( Gs 6,17+ ). Nel NT, una volta ha il senso preciso di offerta al tempio ( Lc 21,5 ); più spesso esprime una maledizione, diretta contro colui stesso che la pronunzia se viene meno a un impegno sacro ( At 23,12-21; Rm 9,3 ), o contro un altro, condannato per una colpa molto grave ( 1 Cor 16,22; Gal 1,8-9; cf. 1 Cor 12,3; Ap 22,3 ). |