Filippesi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Mantenere l'unità nell'umiltà |
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1 Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, |
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2 rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. |
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3 Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, |
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4 senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. |
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5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, | ||||||
6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; |
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7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, |
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8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. |
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9 Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; |
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10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; |
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11 e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. |
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Lavorare per la salvezza |
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12 Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore. |
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13 È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni. |
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14 Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, | ||||||
15 perché siate irreprensibili e semplici, figlio di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, |
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16 tenendo alta la parola di vita. Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver corso invano né invano faticato. |
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17 E anche se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi. |
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18 Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me. |
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Missione di Timoteo e di Epafrodìto |
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19 Ho speranza nel Signore Gesù di potervi presto inviare Timoteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie. |
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20 Infatti, non ho nessuno d'animo uguale al suo e che sappia occuparsi così di cuore delle cose vostre, | ||||||
21 perché tutti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo. |
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22 Ma voi conoscerete la buona prova da lui data, poiché ha servito il vangelo con me, come un figlio serve il padre. |
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23 Spero quindi di mandarvelo presto, non appena avrò visto chiaro nella mia situazione. | ||||||
24 Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di persona. |
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25 Per il momento ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, questo nostro fratello che è anche mio compagno di lavoro e di lotta, vostro inviato per sovvenire alle mie necessità; |
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26 lo mando perché aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia. | ||||||
27 È stato grave, infatti, e vicino alla morte. Ma Dio gli ha usato misericordia, e non a lui solo ma anche a me, perché non avessi dolore su dolore. |
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28 L'ho mandato quindi con tante premura perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato. | ||||||
29 Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui; |
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30 perché ha rasentato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per sostituirvi nel servizio presso di me. |
Indice |
2,1-11 | Umiltà e grandezza di Cristo 2,1 qualche consolazione: BJ preferisce tradurre: « appello pressante », specie di scongiuro affettuoso per ciò che c'è di più sacro. - in Cristo… spirito: allusione velata ma probabile alla Trinità, poiché l'amore è dato come caratteristica del Padre ( cf. 2 Cor 13,13+ ). |
2,2 | l'unione dei vostri spiriti: questa esortazione pressante all'unità lascia supporre che divisioni intestine minacciavano la pace della comunità di Filippi (
Fil 1,15-17.27;
Fil 2,14;
Fil 4,2; e sottolineare l'insistenza messa da Paolo nell'interpellarli « tutti » insieme Fil 1,1.4.7.8.25; Fil 2,17.26; Fil 4,21 ). |
2,5-11 | Al centro dell'esortazione a vivere unanimi e concordi nell'amore, sta l'inno ( vv. 6-11 ) in cui si celebra e contempla il dramma di Gesù Cristo, la sua umiliazione fino alla morte di croce ( v. 8 ) e l'esaltazione fino alla gloria di Signore ( v. 11 ). Paolo riprende dalla tradizione liturgica la piccola composizione poetica e l'adatta al contesto della sua lettera. 2,5-7 Se Cristo Gesù spogliò se stesso ( della divinità ), come poteva essere Dio sulla terra? |
2,6-8 | Gesù Cristo, in forza della sua originaria uguaglianza con Dio, avrebbe potuto rivendicare un'esistenza umana gloriosa. Ha scelto, invece, di condividere la condizione umana restando, nella umiliazione della morte, fedele a Dio. 2,6-11 I vv 6-11 costituiscono un inno che alcuni credono anteriore a Paolo. Le diverse tappe del mistero del Cristo vi sono segnate da tante strofe: la preesistenza divina, l'abbassamento dell'incarnazione, l'abbassamento ulteriore della morte, la glorificazione celeste, l'adorazione dell'universo, il titolo nuovo del Cristo. Si tratta del Cristo storico, Dio e uomo, nell'unità della sua personalità concreta che Paolo non divide mai, sebbene distingua i suoi diversi stati di esistenza ( cf. Col 1,13s ). 2,6 pur essendo di natura divina: alla lettera « essendo nella forma di Dio », dove la parola « forma » designa gli attributi essenziali che manifestano al di fuori la « natura »: il Cristo, essendo Dio, ne aveva di diritto tutte le prerogative. - non considerò un tesoro … con Dio: alla lettera « non considerò lo stato di uguaglianza ( più precisamente « l'essere ugualmente » ) con Dio come una preda » ( da non mollare o meglio da prendere ). Non si tratta dell'uguaglianza di natura, supposta dalla « natura divina » e di cui il Cristo non potrebbe spogliarsi, ma di un'uguaglianza di trattamento, di dignità manifestata e riconosciuta, che Gesù avrebbe potuto rivendicare, anche nella sua esistenza umana. Si può pensare all'atteggiamento opposto di Adamo ( Gen 3,5.22 ). |
2,7 | spogliò se stesso: alla lettera « si vuotò di se stesso ». Dal verbo greco che significa « vuotare » è venuto il termine « kenosi ». Si tratta meno del fatto dell'incarnazione che del suo modo. Ciò di cui il Cristo fatto uomo si è liberamente spogliato, non è la natura divina, ma la gloria che gli spettava di diritto, che possedeva nella sua preesistenza ( cf. Gv 17,5 ), e che avrebbe dovuto rimbalzare sulla sua umanità ( cf. la trasfigurazione, Mt 17,1-8p ). Egli ha preferito privarsene per riceverla solo dal Padre ( cf. Gv 8,50.54 ), come ricompensa per il suo sacrificio ( vv 9-11 ). - servo: il termine si oppone al titolo di « Signore » ( v 11; cf. Gal 4,1; Col 3,22s ): il Cristo fatto uomo ha adottato una via di sottomissione e di umile obbedienza ( v 8 ). È probabile che Paolo pensi al « servo » di Is 52,13-53,12; cf. Is 42,1+. - divenendo simile agli uomini: dunque non soltanto un vero uomo, ma un uomo « come gli altri », condividendo tutte le debolezze della condizione umana, eccetto il peccato. - apparso in forma umana: alla lettera « trovato come un uomo per il suo aspetto ». |
2,9 | Il nome indica la dignità e il ruolo di Signore, attribuiti a Gesù da Dio stesso ( Eb 1,4 ). esaltato: alla lettera « sovresaltato »: con la resurrezione e l'ascensione. La resurrezione è l'opera per eccellenza della potenza di Dio ( Rm 1,4+ ). - gli ha dato il nome: dare un nome è conferire una qualità reale ( cf. Ef 1,21; Eb 1,4 ). Questo nome è quello di « Signore » ( v 11 ) - o più profondamente, il nome divino ineffabile che, nel trionfo del Cristo resuscitato, si « esprime » con il titolo di « Signore » ( cf. At 2,21+; At 3,16+ ). - al di sopra di ogni altro nome: in particolare al di sopra delle categorie angeliche ( cf. Ef 1,21; Eb 1,4; 1 Pt 3,22 ). |
2,10-11 | Le espressioni di
Is 45,23 e il titolo di Signore, riservati esclusivamente a Dio, sono ora riferiti a Gesù risorto. 2,10 Queste tre regioni cosmiche abbracciano tutto l'universo ( cf. Ap 5,3.13 ). - sotto terra: traduzione letterale. Sembra interessare più gli ospiti dello sheol ( Nm 16,33+ ) che i demoni. Il fatto che ogni ginocchio si piegherà nel nome di Gesù e che ogni lingua confesserà che è il Signore significa che tutti saranno salvati? |
2,11 | proclami: secondo una var. « proclamerà - che Gesù Cristo è il Signore: una var. legge: « che Gesù è il Signore ». - È la professione di fede essenziale per il cristianesimo ( Rm 10,9; 1 Cor 12,3; vedere anche Col 2,6; Ap 19,16 ). Utilizzando Is 45,23 che si applica a Jahve ( cf. Rm 14,11 ), Paolo mostra bene il carattere divino che attribuisce al titolo di « Signore » ( cf. anche Gv 20,28 e At 2,36+ ). - a gloria di Dio Padre: volg. ha compreso: « che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre ». Dio ha esaltato Gesù; ma anche la sua gloria si trova accresciuta per l'obbedienza del Figlio ( Fil 2,8 ). |
2,12-18 | Tenendo salda la Parola di vita 2,12 Dobbiamo completare la nostra salvezza con le nostre opere? |
2,17 | se il mio sangue: Paolo fa, dell'uso ( greco e giudaico ) delle libazioni versate sulle vittime nei sacrifici, una applicazione metaforica al culto spirituale dei tempi nuovi: il sangue versato nella sua condanna a morte verrebbe ad aggiungersi al sacrificio che costituisce presso i cristiani il servizio della fede ( cf. Fil 3,3; Fil 4,18; Rm 1,9+ ). |
2,19-30 | Missione di Timòteo ed Epafrodìto |
2,30 | per la causa di Cristo: alcuni leggono: « per la causa di Dio »; altri hanno: « per la causa ». |