Le realtà umane

F 7

Miracolo

Rif.

Dio creatore del mondo
A 37
F 1
è anche creatore delle leggi che lo reggono, in modo che l'azione creatrice si esercita ad ogni istante.
Il miracolo ci ricorda questa verità.
Dio può, quando gli piace, porre un atto che sospenda momentaneamente il gioco delle leggi alle quali ha sottomesso l'universo.
Gli Ebrei avevano un concetto molto diverso del miracolo.
La loro fede purissima nella onnipotenza divina non permetteva loro di concepire un limite a questa onnipotenza.
A 11
Per essi, l'unico miracolo è Dio stesso e tutte le sue opere sono delle meraviglie che rivelano la sua presenza.
Di conseguenza ciò che importa nel miracolo non è tanto la sua natura quanto piuttosto la sua funzione.
Ha valore di segno che vale soltanto per la fede.
B 79
Gli indovini e i maghi operano anch'essi delle cose straordinarie;
E 60
ne segue che il segno non è accettabile se non si riconosce in qualche modo l'intervento di Jahvè.
Quando la fede nell'onnipotenza di Dio si annebbia, si cessa di riconoscere in ogni avvenimento l'azione di questa onnipotenza, e ciò prova che il popolo non è più in contatto col suo Dio.

Testi

Rilievi

Rif.

Gen 18,14
Ger 32,27
Nm 16,30-33
Gs 10,10-15
Ab 3,11-12
2 Re 20,10
Dio manifesta il suo intervento in mezzo al popolo con prodigi straordinari.
Gs. cita due versi di una raccolta di canti epici nei quali spiega l'ampiezza della vittoria di Giosuè, che non è avvenuta in giorno normale.

Sal 139,14
Gb 5,9
La stessa creazione è un prodigio di cui Dio ha fissato le leggi.
A 37
F 1

1 Sam 14,22-23.45
Gen 24,12-21
Es 14,21-31
2 Sam 5,24
Bisogna attribuire a Jahvè anche semplici avvenimenti come la disfatta di un nemico, l'incontro di una fanciulla, un vento violento, un rumore di passi.

Es 34,10-11
Es 7,10-13
Dt 2,7
Ne 9,20-21
Sal 78,4.11-12.32
1 Re 18,18-40
2 Re 2,11-12
2 Re 4,18-37.43
Is 7,10-14
Is 9
Is 37,6-7.22-29
Is 40,1-8.10-11
Miracolo di Dio per eccellenza è la storia del popolo eletto nel suo complesso.
Questo miracolo perpetuo ha i suoi principali momenti quando l'avvenire di Israele, identificato con il piano di salvezza, è incerto.

Sal 106,7.24.28
Sal 78,11-12
Il miracolo è un segno sacro che manifesta la benevolenza divina.

Es 7,3-9
Dt 4,34
Dt 6,22
Esso ha valore solo per la fede.

Sal 106,43
Ger 2,4-7
Is 8,18-21
Is 20,3-6
Coloro che non vi credono saranno puniti.

Is 7,11-12
Is 38,7-8
Es 7,12.22
Es 15,11
Dt 13,2-4
Sal 77,14-15
Lv 10,1-2
2 Re 1,10
I profeti danno segni per autenticare la loro missione.
Anche i maghi però fanno prodigi.
E 60
Da ciò si ricava che il segno dato da un profeta è accettabile soltanto se messo in rapporto con la santità di Dio.

2 Cr 20,6-9.15
2 Mac 1,19-22
2 Mac 3,23-26
2 Mac 2,19-22
Nel periodo di decadenza della fede, il miracolo invece di imporsi alla fede diventa uno scopo.
È cercato per se stesso e appare come prova decisiva per un popolo la cui fede è superficiale e si attacca allo straordinario.
Tutto questo è chiaro nella letteratura apocrifa.

Mt 4,3.6.9
Mt 12,39-41
Mt 27,39-44
Questa mentalità si ritrova nei farisei e negli scribi contemporanei di Gesù.
B 79

Gv 2,3-9
Mc 6,30-44
Mc 8,1-9
Mc 4,35-41
Mc 6,45-52
Certi miracoli del N. T., dimostrano l'intervento creatore di Dio.

Mt 12,28
Lc 11,20
Gv 6,29-30
I miracoli di Cristo
B 79
provano soprattutto, con la loro ampiezza, che è arrivato il momento decisivo della salvezza.

Mc 16,16-20
At 2,18-21
Si dica altrettanto per i miracoli degli apostoli.
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