Rito
Da un senso originario di "ordine", il vocabolo si specializzò nel designare le norme che guidano lo svolgimento di una cerimonia sacra. Implica un concetto di tradizione e quindi un'esigenza di fissità: nell'identità di spirito e di salvaguardia dei medesimi valori religiosi i riti possono però differenziarsi in varietà di formule e di gesti, in rapporto a particolari contingenze storiche. All'interno del rito romano dominante si hanno così quelli di singole aree ( orientale, ambrosiano ). Chiese ( Lione, Toledo ), ordini religiosi ( carmelitani, domenicani ). |
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Controversia dei … cinesiEspressione con cui la storiografia designa il dibattito, sorto nei secc. XVII-XVIII, sull'adattamento della religione cattolica a particolari aspetti della cultura cinese. Le missioni cattoliche in Cina vennero iniziate dai gesuiti sullo scorcio del XVI sec., in particolare da Matteo Ricci. Il metodo del loro apostolato consisteva nel presentarsi in possesso di un'elevata cultura scientifica, onde acquisire udienza e prestigio, nell'assimilare il modo di vivere e di pensare cinese, per introdurvi più agevolmente il messaggio cristiano. In questo disegno, coronato da iniziali consensi specie all'interno delle classi colte cittadine, rientrava la scelta di chiamare Dio con espressioni tipicamente cinesi come Tien ( cielo ) e la parziale accettazione del culto tributato sia agli antenati, sia al grande saggio Confucio. Siffatte consuetudini venivano considerate alla stregua di costumanze civili, prive di reale significato religioso. Contrari a simile atteggiamento si mostrarono domenicani e francescani, quando, verso il 1630, raggiunsero la Cina. Essi lo consideravano come un pericoloso cedimento al sincretismo religioso. Forse la differente valutazione scaturiva anche dagli ambienti diversi in cui i gruppi missionari operavano: i gesuiti prevalentemente nelle cerchie urbane, inclini a trascurare nelle manifestazioni tradizionali l'aspetto religioso; domenicani e francescani nelle campagne, dove la dimensione religiosa era pervasiva e comunque maggiormente sentita. La questione, sottoposta al giudizio della Santa Sede, ricevette altalenanti risposte, volte ora a respingere l'indirizzo gesuitico ( come da una dichiarazione del 1645 ), ora ad accettarlo, seppure con qualche riserva ( decreto di Alessandro VII nel 1656 ). La controversia si acutizzò tra la fine del '600 e l'inizio del '700: un intervento di Benedetto XIV nel 1742 chiuse la disputa, vietando ai convertiti la partecipazione alle discusse cerimonie. Analoghe dispute si erano svolte nelle missioni nel Malabar indiano ( riti malabarici ). Quasi due secoli dopo, decantati molti problemi, una decisione di Pio XII nel 1939 stabiliva che le onoranze a Confucio e i riti antichi rivestivano una natura essenzialmente sociale e quindi per i cattolici celebrarli non solo era lecito, ma anche raccomandabile. |
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Il rito è un'azione che attraverso gesti, parole e oggetti esprime e, in qualche modo, rende attivo un significato condiviso da un gruppo umano e sancisce un comportamento socialmente utile. La ritualità è il sistema con cui si istituiscono e si gestiscono le pratiche sociali costanti e ripetute all'interno di un determinato assetto sociale. Tali pratiche esprimono e ripropongono di continuo una rete di significati e valori come oggetto di esperienza comune e come punto di riferimento per la vita sociale. Il campo privilegiato della ritualità è la religione, in quanto ricerca di un rapporto regolato e garantito con il Trascendente. Nella liturgia cristiana il rito è l'azione concreta in cui prende corpo ( si fa presente, si rende accessibile ) il dono di salvezza e di santificazione scaturito dal mistero pasquale di Cristo. In questa prospettiva si possono distinguere i riti liturgico - sacramentali, i riti della pietà popolare ( rosario, novene, processioni ), i riti della religiosità popolare, come i pellegrinaggi. v. Liturgia; Preghiera; Religiosità popolare; Sacro/sacralità |
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Complesso delle azioni liturgiche celebrate nella Chiesa. |
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Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Riti | |
Diversità di riti nella Chiesa | Unitatis redintegratio 4 |
che riconosce tutti i … legittimi su una stessa base | Sacrosanctum concilium 4 |
Orientalium ecclesiarum 3 | |
… romano e altri riti nella Costituzione del Concilio | Sacrosanctum concilium 3 |
Tutti i … dimostrano amore per la Sacra Scrittura | Sacrosanctum concilium 24 |
Caratteristiche che devono avere i … | Sacrosanctum concilium 34 |
… e parola | Sacrosanctum concilium 35 |
Riforma dei … varie norme | Sacrosanctum concilium 21 |
Sacrosanctum concilium 23 | |
Sacrosanctum concilium 35 | |
Sacrosanctum concilium 50 | |
Sacrosanctum concilium 62 | |
Sacrosanctum concilium 63 | |
Sacrosanctum concilium 64 | |
Ad gentes 14 | |
… e celebrazione comunitaria | Sacrosanctum concilium 27 |
Musica religiosa e … | Sacrosanctum concilium 112 |
arte sacra e … | Sacrosanctum concilium 123 |
… romano: da conservarsi sostanzialmente uno, diversità e adattamento specialmente nelle Missioni | Sacrosanctum concilium 38 |
al … romano si riferiscono le norme del Concilio | Sacrosanctum concilium 3 |
… latini e lingua latina | Sacrosanctum concilium 36 |
… orientali: che cosa si intende per … o Chiesa particolare | Orientalium ecclesiarum 2 |
Orientalium ecclesiarum 3 | |
conservazione del … da parte di chi viene alla piena unione, salvo casi particolari | Orientalium ecclesiarum 4 |
i riti particolari devono essere conosciuti dai chierici e dai laici che vi appartengono | Orientalium ecclesiarum 4 |
e da quelli di … diverso in relazione di ufficio o di ministero con essi | Orientalium ecclesiarum 6 |
fedeli di … diverso e amministrazione dei sacramenti | Orientalium ecclesiarum 14 |
Orientalium ecclesiarum 16 | |
I Vescovi e i fedeli di … diverso | Christus Dominus 23 |
Christus Dominus 27 | |
Presuli orientali e fedeli di … diverso | Christus Dominus 38 |
I religiosi e la diversità dei … | Christus Dominus 35 |
case di … orientale e Istituti di … latino | Orientalium ecclesiarum 6 |
I chierici devono conoscere la lingua liturgica del proprio … | Optatam totius 13 |
devono guardare oltre il proprio … | Optatam totius 20 |
L'opera delle vocazioni non deve trascurare gli altri … | Optatam totius 2 |
… nelle religioni non cristiane | Nostra aetate 2 |
si possono riscontrare elementi buoni | Lumen gentium 17 |
Ad gentes 9 | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Le preparazioni | 522 |
Ogni Chiesa particolare è « cattolica » | 835 |
Le vergini e le vedove consacrate | 923 |
Catechesi e Liturgia | 1075 |
I sacramenti della fede | 1125 |
Segni e simboli | 1149 |
Tradizioni liturgiche e cattolicità della Chiesa | 1203 |
Come viene chiamato questo sacramento? | 1214 |
La mistagogia della celebrazione | 1234 |
La grazia del Battesimo | 1262 |
La Confermazione nell'Economia della Salvezza | 1289 |
I segni e il rito della Confermazione | 1293 |
Un sacramento degli infermi | 1513 |
La celebrazione di questo sacramento | 1573 |
L'obbligo della domenica | 2180 |
Comp. 256; 267 | |
v. Tradizione; Liturgia | |
Codice Diritto Canonico |
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per la celebrazione dei sacramenti | 846 § 2 |
del matrimonio | 1119 |
1120 | |
quanto alla partecipazione al Sacrificio eucaristico | 923 |
liturgico di ammissione degli ordinandi | 1304 |
per la consacrazione delle vergini | 604 § 1 |
v. Chiese rituali |