Chiese
Chiesa altaDenominazione di un orientamento interno alla Chiesa anglicana ( v. anglicanesimo ). |
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Chiesa bassaDenominazione di un orientamento interno alla Chiesa anglicana ( v. anglicanesimo ). |
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Chiesa confessionaleChiesa costituitasi nel 1933 in seno e in opposizione alla Chiesa evangelica tedesca creata nello stesso anno, che riuniva in un unico organismo ecclesiastico tutto il protestantesimo tedesco, modellato secondo il Führer-Prìnzip ( il principio del Führer ), quindi con a capo il "vescovo del Reich" Ludwig Muller, e dominato dal movimento dei "cristiano-tedeschi" che propugnavano una sintesi tra cristianesimo e germanesimo, ravvisando nella "rivoluzione nazionalsocialista" un luogo in cui Dio si rivelava e in Hitler un portavoce di questa rivelazione. La nascita della Chiesa confessante tu preparata dalla creazione, nel 1933, della "Lega pastorale di emergenza" guidata da M. Niemóller: essa si oppose, in particolare, al famigerato "paragrafo ariano", in virtù del quale anche nella Chiesa, come nello Stato, dovevano essere licenziate le persone di razza o ascendenza ebraica. Il razzismo dei cristiano-tedeschi fu dichiarato dalla Chiesa confessante contrario alla confessione di fede e quindi da respingere radicalmente. Un primo manifesto teologico contro i cristiano-tedeschi fu lo scritto di K. Barth ( v. ) Esistenza teologica oggi! del 1933. Egli fu anche il principale estensore della Dichiarazione teologica di Barmen, adottata dal sinodo della Chiesa confessante nel maggio del 1934. Questa Chiesa parallela, alla quale collaborò intensamente anche D. Bonhoeffer ( v. ) e che ebbe un'esistenza autonoma a tutti i livelli ( autogoverno, formazione dei pastori, rappresentanza negli organismi ecumenici ), cessò praticamente di avere rilevanza pubblica intorno al 1938, sia per dissensi interni sia per la crescente repressione poliziesca. Essa sopravvisse come Chiesa clandestina, a livello locale e nei campi di concentramento, dove molti pastori furono internati e diversi subirono il martirio, come Paul Schneider detto "il predicatore di Buchenwaid". |
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Chiesa dei fratelliEsistono due diverse Chiese dei Fratelli, una in America e una in Europa. La Chiesa dei Fratelli americana ( Church of thè Brethren ) risale storicamente a un gruppo europeo di luterani pietisti che, influenzati dai mennoniti ( v. ), seguivano alla lettera le indicazioni del Sermone sul monte ( nonviolenza, rifiuto del giuramento e della guerra ecc. ): perseguitati, ripararono negli Stati Uniti, dove costituirono, insieme ai quaccheri ( v. ) e ai mennoniti stessi, le tre Chiese pacifiste storiche. La Chiesa dei Fratelli europea è sorta sull'onda del "grande Risveglio" ( Great Awakening ) del XVIII sec. in Irlanda e Inghilterra. L'idea di fondo è che le grandi Chiese cristiane storiche sono colpevoli di "apostasia", hanno cioè tradito il vero cristianesimo apostolico, che si tratta ora di ripristinare attraverso un'osservanza scrupolosa della Sacra Scrittura. Un centro importante si costituì nella città di Plymouth e un esponente di spicco fu J.N. Darby ( tanto che i Fratelli sono identificati anche come "plymoutisti" oppure "darbisti" ). In Italia i Fratelli compaiono verso la fine degli anni '30 dell'800 col nome di "Chiese cristiane libere". Il loro maggiore rappresentante fu il conte Piero Guicciardini ( 1806-86 ) che, avendo aderito alla fede evangelica nel 1836, fu arrestato nel 1851 ed esiliato. Rientrò in Toscana nel 1859. I Fratelli, che si distinguono in "stretti" ( più rigidi sul piano dottrinale ) o "larghi" ( più disponibili al dialogo e all'incontro ), si attengono scrupolosamente alla Sacra Scrittura che studiano a fondo e sovente intendono alla lettera. Rifiutano il ministero ordinato e professionalizzato: gli "anziani" che reggono le comunità sono laici, con una professione secolare. Battezzano per immersione solo coloro che, avendo confessato la fede, chiedono personalmente il battesimo ( è dunque escluso il battesimo dei bambini ). Celebrano la Cena del Signore ogni domenica. Ogni comunità locale si autogoverna, secondo il modello congregazionalista. In alcune comunità restano vive certe tendenze millenariste. |
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Chiesa del silenzioEspressione diffusa in campo cattolico per designare le Chiese sottoposte ai regimi comunisti nell'URSS e negli altri paesi socialisti dell'Europa orientale, oltre che nella Cina e nel Vietnam. Le comunità dei fedeli presenti in tali aree furono obbligate a recidere i loro legami con la Santa Sede, a limitare drasticamente l'attività di culto, di catechesi e di predicazione in pubblico, a sopprimere iniziative editoriali e pubblicistiche. Di contro la propaganda e l'azione del governo tendevano a diffondere una vera e propria forma di "ateismo di Stato" considerando "antipatriottiche" le manifestazioni religiose. Parecchi credenti, tuttavia, non desistettero dal professare la fede, pur nel nascondimento e nel silenzio, mostrando una notevole capacità di perseveranza nella fede di fronte alle persecuzioni. |
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Chiesa di CristoGruppo religioso, denominato anche Christian Science ( Scienza cristiana ), in cui si assegna un'enfasi particolare al rapporto fra salute e religione, partendo da un idealismo assoluto, che nega addirittura la realtà del mondo materiale: la persuasione della non realtà della materia, del peccato, della malattia e della stessa morte libera gli uomini da ogni negatività. Venne fondata nel 1879 dalla statunitense Mary Baker Eddy ( 1821-1910 ). Ispirandosi ai metodi psicoterapeutici del dottor Quimhy ( morto nel 1866 ), che era riuscito a guarirla, Mary Baker Eddy elaborò una teoria sul potere curativo insito in ogni individuo. La più alta ed efficace manifestazione di tali capacità si dovevano riscontrare in Gesù Cristo, come effetto della sua fede nel "pensiero divino", cioè il Padre. Il movimento dalla sede principale, o "Chiesa madre" di Boston si è diffuso in varie parti del mondo, soprattutto all'interno delle classi medie e superiori. v. Movimenti ecclesiali |
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Chiesa largaOrientamento interno alla Chiesa anglicana ( v. anglicanesimo ) |
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Chiesa neoapostolicaFormazione cristiana alla cui origine si pone l'iniziativa di Edward Irwing, pastore protestante scozzese ( 1792-1834 ). Ravvivando trepide aspettative verso la seconda venuta di Cristo, considerata come imminente, egli costituì una denominazione detta Chiesa Cattolica Apostolica: il primo aggettivo, inteso in senso etimologico, ne indicava la potenziale diffusione in tutto il mondo, mentre il secondo denotava, per la fase fondativa, la presenza caratterizzante di dodici personaggi autorevoli, chiamati appunto "apostoli", i quali avrebbero eletto "evangelizzatori" e "angeli" ( corrispondenti ai vescovi ), cui era affidato il compito di propagandare e di perpetuare l'originaria ispirazione religiosa. Presto la spinta iniziale si affievolì, e prevalse una forma associativa a forte carica ritualista. In Germania, grazie all'opera dell'angelo" F. W. Schwartz, assunse un'importanza di rilievo, e venne chiamata "Comunità ( o Chiesa ) neoapostolica" ( Neu-apostolische Gemeinde ). Di lì si è diffusa in molte parti del mondo. In complesso, la dottrina che la contraddistingue tende a mantenere il difficile equilibrio fra istanze carismatiche in connubio con quelle vagamente millenaristiche, da un lato, e la stabilità delle strutture ecclesiastiche, dall'altro. |
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Chiese antiche orientaliSono le Chiese, chiamate anche precalcedoniane, che non hanno accolto le decisioni sulla natura di Cristo dei concili ecumenici di Efeso ( 431 ) e di Calcedonia ( 451 ), rimanendo legate al nestorianesimo ( v. ) - secondo il quale in Cristo sarebbero due persone, una divina e una umana - o al monofisismo ( v. ), che afferma in Cristo soltanto la natura divina, dalla quale è stata assorbita quella umana. Esse sono: la Chiesa Assira dell'Oriente, la Chiesa Apostolica Armena, la Chiesa Copta Ortodossa, la Chiesa Etiope Ortodossa, la Chiesa Siro-Ortodossa, la Chiesa Siro-Ortodossa del Malabar in India. Sorte ai confini orientali dell'impero romano e in opposizione al dominio dell'impero bizantino, queste Chiese, con a capo il katholikos, si caratterizzano per l'accentuazione dell'autonomia ecclesiastica, la simbiosi con la cultura e la lingua del popolo che hanno improntato di sé il culto. |
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Le chiese antiche orientali o precalcedonianeChiesa Assira dell'Oriente o CaldeaIl nome Caldea deriva dalla regione persiana in cui si sono rifugiati i cristiani nestoriani perseguitati dall'impero romano. Nel 424 si dichiarò indipendente nei confronti della Chiesa di Antiochia e stabilì la propria sede a Seleucia-Ctesifonte. Nei secc. VI-VIII svolse un'intensa attività missionaria in India e in Cina. Oggi gli adepti di questa Chiesa si trovano in Irak, Iran, Siria e Libano. Utilizzano liturgie di ispirazione nestoriana, in siriaco antico. Il katholikos ha sede in Iran. Chiesa Apostolica ArmenaLa Chiesa Armena, costituitasi nel sec. IV per opera di s. Gregorio l'Illuminatore, nel 451 aderì al monofisismo per ribadire l'autonomia nei confronti delle sedi ecclesiastiche di Cesarea in Gappadocia e di Antiochia. Il centro spirituale degli armeni è Etchmiadzin, dove si trova la sede del supremo katholikos. Altre sedi con a capo un katholikos si sono create a Gerusalemme per la Giordania e la Palestina; a Beirut per la Cilicia, il Libano e la Siria; a Costantinopoli per la Turchia. Chiesa Copta OrtodossaHa origine nel gruppo di vescovi dell'Egitto ( copto significa "antico egizio" ), che sostenne tesi monofisite al concilio ecumenico di Calcedonia ( 451 ). Nel sec. VI i copti si organizzarono come gruppo ecclesiale autonomo, grazie anche all'opera del vescovo Giacomo Baradai di Edessa ( 541-578 ) e si staccarono progressivamente sia dalla Chiesa bizantina, sia da quella di Roma. La conquista araba dell'Egitto favorì tale autonomia. La sede centrale si trova al Cairo. Il capo della Chiesa copta ortodossa porta il titolo di "papa di Alessandria e patriarca della sede di san Marco". Chiesa Etiope OrtodossaOrganizzata nel sec. IV grazie all'opera missionaria di Frumentius ( primo vescovo etiope consacrato dal patriarca Atanasio di Alessandria per Axum ), nel sec. VIIIi si allontanò dall'impero bizantino e accettò il monofisismo. Fino al 1951 ricevette vescovi e sacerdoti dal patriarcato di Alessandria della Chiesa Copta Ortodossa. Nel 1958 divenne patriarcato autocefalo. La sua sede centrale si trova ad Addis Abeba. Chiesa Siro-OrtodossaChiesa nestoriana separatasi nel 451 dal Patriarcato di Antiochia, viene chiamata anche Chiesa Sirogiacobita, dal nome del vescovo Giacomo Baradai che ha svolto un ruolo importante nella sua organizzazione verso l'anno 450. Celebra la liturgia detta di san Giacomo, in lingua siriaca. Dal 1959 ha la sede a Damasco. Chiesa Siro-Ortodossa del MalabarFondata da missionari della Chiesa Siro-Ortodossa, dal 1912 esiste come patriarcato autocefalo, con sede a Kottayam, nello Stato indiano del Kerala. |
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Chiese ortodosse orientaliInsieme di Chiese che confessano la tede apostolica così come è formulata dai primi sette concili, gli unici che riconoscono ecumenici. Utilizzano il rito liturgico bizantino nelle lingue dei singoli popoli e si organizzano secondo i principi dell'autonomia e dell'autocefalia. Vengono chiamate anche Chiese bizantine greco-ortodosse ( v. ortodossia ). |
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… rituali: Chiese peculiari aventi un determinato rito con proprie autonomie di governo e disciplinari di antichissima tradizione. | |
Magistero |
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Orientalium dignitasAffinché dunque questa legittima varietà di liturgia e di disciplina orientale, lasciati da parte altri pregi, ridondi a così grande decoro e utilità della Chiesa, è del pari ufficio Nostro che si provveda a dovere perché nessun danno derivi incosciamente dall'opera dei Missionari occidentali, che sono portati fra quelle genti dalla carità di Cristo. |
Lettera Apostolica Leone XIII 30-11-1894 |
Dei providentisSeparata dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide, dal 1° del mese successivo esisterà la Sacra Congregazione per la Chiesa Orientale, alla quale presiederà lo stesso Sommo Pontefice. |
Motu Proprio Benedetto XV 1-5-1917 |
Orientalis catholiciSorga a Roma un Istituto per lo sviluppo degli studi orientali, ed esso sia insignito del titolo di « Pontificio » e posto sotto la prevalente vigilanza e cura del Sommo Pontefice. |
Motu Proprio Benedetto XV 15-10-1917 |
Ecclesia DeiVediamo quindi come furono traviati e andarono, perduti, insieme con altri, gli Slavi orientali, benché questi fossero rimasti più a lungo degli altri nel seno della madre Chiesa. |
Enciclica Pio XI 12-11-1923 |
Rerum orientaliumCon quanto zelo i Nostri predecessori si siano adoperati, nei secoli passati, per promuovere gli studi e una conoscenza più profonda del mondo orientale fra i fedeli, e in modo particolare fra i sacerdoti, è noto a chiunque abbia percorso anche affrettatamente gli Annali della Chiesa Cattolica |
Enciclica Pio XI 8-9-1928 |
Orientales omnesPer il 350° anniversario della felice unione della Chiesa Rutena alla Sede Apostolica Tutte le Chiese Orientali - come insegna la storia - sono state sempre amate di tenerissimo affetto dai Romani Pontefici, e perciò essi mal tollerando il loro allontanamento dall'unico ovile, e "spinti non già da umani interessi, ma soltanto da divina carità e dal desiderio della comune salvezza", le invitarono con ripetute istanze a far ritorno il più presto possibile a quell'unità dalla quale miseramente si allontanarono. |
Enciclica Pio XII 23-12-1945 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Giovani ( nelle Missioni ): la loro fondazione è lo scopo dell'attività missionaria | Lumen gentium 17 |
Ad gentes 6 | |
Per il loro progresso, la vita del Popolo di Dio deve giungere a perfezione a tutti i livelli e in tutti i campi della vita cristiana, da rinnovarsi secondo le norme del Concilio | Ad gentes 19 |
Loro attività missionaria per la perfezione della loro comunione con la Chiesa universale | Ad gentes 20 |
Promozione dell'apostolato dei laici come segno perfetto della presenza di Cristo tra gli uomini | Ad gentes 21 |
Hanno e devono coltivare la capacità di assorbire le ricchezze spirituali delle nazioni | Ad gentes 22 |
Particolari doveri delle Conferenze Episcopali | Ad gentes 20 |
Ad gentes 22 | |
Aiuti della Chiesa universale alle giovani … | Ad gentes 19 |
L'opera degli Istituti missionari | Ad gentes 27 |
L'opera dei religiosi v. Missioni | Ad gentes 32 |
Particolari e locali: |
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La Chiesa di Cristo è veramente presente nelle legittime comunità locali, le quali in quanto aderenti ai loro pastori, sono anch'esse chiamate … nel N. T. | Lumen gentium 26 |
Sono porzione del Popolo di Dio | Christus Dominus 11 |
Ad gentes 37 | |
Devono riprodurre alla perfezione l'immagine della Chiesa universale secondo la quale sono formate | Lumen gentium 23 |
Ad gentes 20 | |
In esse e da esse è costituita l'una e unica Chiesa cattolica; i singoli Vescovi ne sono visibile principio e fondamento di unità v. vescovi | Lumen gentium 23 |
Lumen gentium 26 | |
Lumen gentium 27 | |
Lumen gentium 45 | |
Christus Dominus 6 | |
Hanno proprie tradizioni legittime | Lumen gentium 13 |
Christus Dominus 2 | |
Ad gentes 22 | |
Devono unire i loro sforzi e intenti e aiutarsi tra loro | Christus Dominus 6 |
Ad gentes 38 | |
Loro responsabilità missionaria | Ad gentes 20 |
… particolari e celebrazione delle feste dei Santi | Sacrosanctum concilium 111 |
Orientalium ecclesiarum 19 | |
L'opera dei sacerdoti v. Presbiteri | Presbyterorum ordinis 6 |
Presbyterorum ordinis 11 | |
I religiosi obbligati per il bene delle … particolari v. Comunità cristiana locale; Diocesi; per le … particolari in Missione v. Chiese giovani; per l'Oriente vedi Chiese Orientali cattoliche | Christus Dominus 33 |
Perseguitate: affetto e premura dei Vescovi per i Confratelli perseguitati | Christus Dominus 7 |
Impegni particolari dei laici nelle … perseguitate | Lumen gentium 35 |
Apostolicam actuositatem 17 | |
Chiese orientali cattoliche v. Decreto Orientalium ecclesiarum | |
Testimoni viventi della tradizione apostolica; patrimonio divinamente rivelato e indiviso della … universale | Orientalium ecclesiarum 1 |
Lumen gentium 21 | |
Ad gentes 17 | |
Che cosa è una … particolare o rito; varietà e unità nella Chiesa | Orientalium ecclesiarum 2 |
le … particolari d'Oriente affidate al governo del Romano Pontefice; stessa dignità dei diversi riti | Orientalium ecclesiarum 3 |
che devono essere tutelati e incrementati v. Rito - Riti orientali | Orientalium ecclesiarum 4 |
Le … Orientali benemerite di tutta la Chiesa hanno il diritto di conservare il proprio rito e di reggersi secondo le proprie discipline particolari, da osservarsi con somma fedeltà; raccomandazioni del Concilio per la conoscenza dell'Oriente cattolico e agli Istituti religiosi latini per le fondazioni in Oriente | Orientalium ecclesiarum 5 |
Orientalium ecclesiarum 6 | |
Orientalium ecclesiarum 15 | |
Christus Dominus 24 | |
Christus Dominus 38 | |
Ad gentes 29 | |
Presbyterorum ordinis 16 | |
I Patriarchi Orientali v. Patriarcati; Patriarchi | Orientalium ecclesiarum 7-10 |
Disciplina dei sacramenti nella Chiesa Orientale confermata e da ristabilire | Orientalium ecclesiarum 12 |
l'amministrazione della Cresima | Orientalium ecclesiarum 13 |
che può essere dagli Orientali amministrata anche agli Occidentali e viceversa | Orientalium ecclesiarum 14 |
il precetto festivo | Orientalium ecclesiarum 16 |
l'Ordine sacro e il diaconato permanente | Orientalium ecclesiarum 17 |
la forma canonica dei matrimoni misti obbligatoria solo per la liceità | Orientalium ecclesiarum 18 |
Ordinamento del culto: i giorni festivi | Orientalium ecclesiarum 19 |
la Pasqua | Orientalium ecclesiarum 20 |
le tempora | Orientalium ecclesiarum 21 |
l'Ufficio divino | Orientalium ecclesiarum 22 |
la lingua liturgica | Orientalium ecclesiarum 23 |
Rapporti delle … Orientali cattoliche con le … separate specialmente Orientali | Orientalium ecclesiarum 24 |
che cosa si deve esigere dagli Orientali separati che vengono all'unità della Chiesa | Orientalium ecclesiarum 25 |
la comunicazione in cose sacre v. Comunicazione in cose sacre; Ecumenismo | Orientalium ecclesiarum 26-29 |
… separate Orientali | |
Origini e cause della divisione, legami ancora esistenti | Unitatis redintegratio 13 |
Unitatis redintegratio 14 | |
Patrimonio comune con la Chiesa Occidentale; speciali condizioni di nascita e di crescita delle … orientali separate equo giudizio su di esse | Unitatis redintegratio 14 |
Fede in Cristo, amore per la Liturgia, devozione alla Vergine, veri sacramenti, soprattutto il Sacerdozio e l'Eucaristia; ricchezze di tradizioni spirituali, il monachesimo elementi di somma importanza per il ristabilimento dell'unità | Lumen gentium 15 |
Lumen gentium 69 | |
Unitatis redintegratio 15 | |
Disciplina propria da rispettare | Unitatis redintegratio 16 |
Diversa enunciazione delle dottrine e autentiche tradizioni teologiche | Unitatis redintegratio 14 |
Unitatis redintegratio 17 | |
Preghiere e sforzi per il conseguimento dell'unità | Unitatis redintegratio 18 |
Ufficio speciale delle … Orientali cattoliche | Orientalium ecclesiarum 24 |
La data della Pasqua in comune con gli Orientali cattolici | Sacrosanctum concilium app |
Orientalium ecclesiarum 20 | |
Che cosa si deve esigere dagli Orientali separati quando vengono all'unità cattolica | Orientalium ecclesiarum 25 |
Comunicazione in cose sacre con gli Orientali separati | Orientalium ecclesiarum 26-27 |
Unitatis redintegratio 15 | |
… ( e Comunità ecclesiali ) separate occidentali | |
Origine delle divisioni, differenti tra loro | Unitatis redintegratio 13 |
Unitatis redintegratio 19 | |
Importanti divergenze con la Chiesa cattolica soprattutto nell'interpretare la verità rivelata | Unitatis redintegratio 19 |
La confessione di Cristo e non lievi discordanze con la Chiesa cattolica; discordanze intorno al mistero e ministero della Chiesa, alla funzione di Maria nell'opera della salvezza; elementi positivi | Unitatis redintegratio 20 |
Amore, venerazione e studio della S. Scrittura, discordanze con la Chiesa cattolica circa il rapporto tra Sacra Scrittura e Chiesa | Lumen gentium 15 |
Unitatis redintegratio 21 | |
Vita sacramentale e dottrine sui sacramenti, il culto e i ministeri, la Santa Cena | Lumen gentium 15 |
Unitatis redintegratio 22 | |
La vita cristiana delle … separate; divergenze con la Chiesa cattolica sulla morale evangelica e la sua applicazione ai problemi contemporanei | Unitatis redintegratio 23 |
Collaborazione delle … separate con la Chiesa cattolica nelle Missioni | Ad gentes 15 |
Ad gentes 29 | |
Conoscenza delle … separate nella formazione sacerdotale | Optatam totius 16 |
v. Anglicana; Comunione; Comunità ecclesiali; Cooperazione; Ecumenismo; Fratelli separati; Riforma | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Membri … Orientali Comp. 293 | |
Codice Diritto Canonico |
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edifici | 1214 |
edificazione | 1215 |
1216 | |
dedicazione e titolo | 1217 |
1218 | |
decoro | 1220 |
ingresso libero e gratuito | 1221 |
riduzione ad uso profano | 1222 |
particolari | 368 |
erezione e personalità giuridica | 373 |
divisione del territorio | 374 |
v. Diocesi; Vicariati | |
governo delle … particolari | 391 § 1 |
rituali | 372 § 2 |
ascrizione | 112 |
libera scelta della … rituale | 111 § 2 |
non cattoliche, quanto ai sacramenti | 844 §§ 2 e 3 |