La nube della non-conoscenza
Prologo | |
Cap. 1 | I quattro gradi della vita cristiana, e il cammino della vocazione di uno per il quale è stato scritto questo libro |
Cap. 2 | Breve esortazione all'umiltà e al lavoro di cui parla questo libro |
Cap. 3 | In che cosa consiste questo lavoro e la sua superiorità nei confronti di ogni altro lavoro |
Cap. 4 | Alla contemplazione non si giunge né attraverso la speculazione razionale né attraverso l'immaginazione |
Cap. 5 | Durante la contemplazione tutte le creature che ci sono state, ci sono e ci saranno vanno ricacciate sotto la nube d'oblio |
Cap. 6 | Breve considerazione sul lavoro dei libro, a partire da una domanda |
Cap. 7 | Come ci si deve comportare nei riguardi dei propri pensieri, specie quelli che nascono dall'avidità di sapere e dall'intelligenza naturale |
Cap. 8 | Un chiarimento su alcuni problemi che possono presentarsi nel corso della contemplazione: il rifiuto della curiosità intellettuale propria dell'animo umano, e la distinzione dei gradi e delle parti tra la vita attiva e quella contemplativa |
Cap. 9 | Durante la contemplazione, ogni ricordo, anche se si tratta delle cose più sante, è più di ostacolo che di aiuto |
Cap. 10 | Come si fa a sapere se un pensiero è da considerare peccato o meno; e se è peccato, quando è mortale e quando è veniale |
Cap. 11 | Occorre dare la giusta importanza a ogni pensiero e a ogni impulso, e stare attenti a non trascurare il peccato veniale |
Cap. 12 | Con questo lavoro non solo si distrugge il peccato, ma si acquistano anche le virtù |
Cap. 13 | In che cosa consiste l'umiltà; quando è perfetta e quando è imperfetta |
Cap. 14 | È impossibile che un peccatore giunga all'umiltà perfetta in questa vita senza passare prima per quella imperfetta |
Cap. 15 | Breve argomentazione contro l'errore di coloro che sostengono che l'umiltà perfetta deriva dalla coscienza della propria miseria |
Cap. 16 | Grazie a questo lavoro, un peccatore veramente convertito e chiamato alla contemplazione giunge prima alla perfezione che non facendo qualsiasi altro lavoro; e perdi più in brevissimo tempo può ottenere da Dio il perdono dei peccati |
Cap. 17 | Il vero contemplativo non ama interessarsi della vita attiva, né di quanto si dice o si fa nei suoi confronti, e non sta a confutare i suoi detrattori |
Cap. 18 | Anche ai nostri giorni gli attivi si lamentano dei contemplativi, così come Marta fece con Maria |
Cap. 19 | Una breve giustificazione dell'autore del libro sul fatto che tutti i contemplativi dovrebbero scusare pienamente gli attivi che parlano o agiscono contro di loro |
Cap. 20 | La bontà di Dio onnipotente che risponde per conto di tutti quelli che, piuttosto che difendersi dalle accuse, non smettono di amarlo |
Cap. 21 | L'esatta interpretazione di questa frase del Vangelo: « Maria ha scelto l'ottima parte » |
Cap. 22 | L'amore meraviglioso di Cristo per Maria, che rappresenta tutti i peccatori sinceramente pentiti e chiamati alla grazia della contemplazione |
Cap. 23 | Dio risponde e provvede in modo spirituale a favore di coloro che per amor suo dimenticano se stessi |
Cap. 24 | Che cos'è la carità, e come è veramente e perfettamente contenuta nella contemplazione |
Cap. 25 | Durante la contemplazione l'anima perfetta non si interessa di nessuna persona in particolare |
Cap. 26 | Senza una grazia del tutto speciale o una lunga pratica nella grazia comune, la contemplazione si rivela un lavoro molto faticoso |
Cap. 27 | Chi dovrebbe impegnarsi in questo lavoro di grazia |
Cap. 28 | Nessuno dovrebbe presumere di poter diventare un contemplativo senza aver prima debitamente purificato la propria coscienza da tutte le azioni peccaminose |
Cap. 29 | Bisogna impegnarsi continuamente in questo lavoro, sopportarne pazientemente le sofferenze, e non giudicare nessuno |
Cap. 30 | Chi può biasimare e condannare le colpe degli altri |
Cap. 31 | Come si deve comportare il principiante nei confronti dei pensieri e degli impulsi peccaminosi |
Cap. 32 | Due stratagemmi spirituali che possono essere di aiuto al principiante |
Cap. 33 | In questo lavoro il peccatore viene purificato dai suoi peccati particolari e anche dalla pena che ne consegue: tuttavia non c'è mai un perfetto riposo per lui in questa vita |
Cap. 34 | Dio dona liberamente e senza vie intermedie la grazia della contemplazione, che non si può in alcun modo meritare |
Cap. 35 | I tre mezzi che dovrebbe impiegare il principiante nella contemplazione: la « lectio », la « meditatio » e l'« oratio » |
Cap. 36 | Le meditazioni di coloro che sono già avanti nella contemplazione |
Cap. 37 | Le preghiere personali di coloro che sono già avanti nella contemplazione |
Cap. 38 | Come e perché la preghiera breve penetra il cielo |
Cap. 39 | Come deve pregare il contemplativo, e in che cosa consiste la preghiera; quali parole sono più adatte se si intende pregare oralmente |
Cap. 40 | Nella contemplazione l'anima non presta particolare attenzione a nessun tipo di vizio o di virtù |
Cap. 41 | In qualsiasi cosa bisogna usare moderazione, ma non nella contemplazione |
Cap. 42 | Solo chi è senza moderazione nel lavoro contemplativo, può avere una giusta moderazione nelle altre cose; altrimenti no |
Cap. 43 | Se uno vuol diventare perfetto contemplativo, deve per forza perdere ogni conoscenza e coscienza di sé |
Cap. 44 | Quale deve essere l'atteggiamento dell'anima nel distruggere ogni conoscenza e coscienza del proprio essere |
Cap. 45 | Si chiariscono alcuni errori e illusioni che possono capitare in questo lavoro |
Cap. 46 | Un buon insegnamento su come evitare questi errori e lavorare con ardore spirituale piuttosto che con vigore fisico |
Cap. 47 | Un buon insegnamento sulla purezza di spirito necessaria in questo lavoro: l'anima rivela il suo desiderio in una certa maniera a Dio, e in maniera del tutto differente all'uomo |
Cap. 48 | Dio lo si serve con l'anima e con il corpo, e la sua ricompensa giunge sia all'uno che all'altra; come si fa a sapere se tutte le armonie e soavità che il corpo avverte durante la preghiera sono buone o cattive |
Cap. 49 | La sostanza della perfezione sta tutta in una retta intenzione; tutte le armonie e dolcezze e consolazioni che si possono avere in questa vita sono puramente accidentali |
Cap. 50 | L'amore casto; alcuni provano tali consolazioni solo di rado, altri invece con grande frequenza |
Cap. 51 | Bisogna stare molto attenti a non intendere in senso materiale quel che vien detto in senso spirituale, in particolare le parole « dentro » e « in alto » |
Cap. 52 | Come i giovani discepoli presuntuosi fraintendono « dentro »; gli errori che ne derivano |
Cap. 53 | I vari atteggiamenti disdicevoli che assumono i falsi contemplativi |
Cap. 54 | Grazie a questo lavoro l'uomo sa governare se stesso con tutta saggezza e diventa piacevole sia nel corpo che nell'anima |
Cap. 55 | L'errore di quanti seguono il fervore del loro spirito nel disapprovare il peccato senza la debita moderazione |
Cap. 56 | Le illusioni che subiscono quelli che fanno affidamento sulle proprie risorse intellettuali e sulla sapienza umana, piuttosto che sulla dottrina e sugli insegnamenti della santa chiesa |
Cap. 57 | Come i giovani discepoli presuntuosi fraintendono « in alto »; gli errori che ne derivano |
Cap. 58 | Non bisogna prendere come esempio s. Martino e s. Stefano, per tendere fisicamente in alto la propria immaginazione durante la preghiera |
Cap. 59 | Non bisogna prendere come esempio l'ascensione corporea di Cristo; il tempo, il luogo e il corpo vanno tutti e tre dimenticati in qualsiasi lavoro spirituale |
Cap. 60 | La maniera più elevata e più breve per giungere al cielo è quella di correre con il desiderio, e non con i piedi |
Cap. 61 | Tutte le cose materiali sono soggette a quelle spirituali e sono da queste governate ( seguendo cosa l'ordine naturale ), e non il contrario |
Cap. 62 | Come si fa a sapere se il proprio lavoro spirituale è sotto o fuori o allo stesso livello oppure dentro di sé, e quando è al di sopra di sé, ma al di sotto di Dio |
Cap. 63 | Le facoltà dell'anima in generale |
Cap. 64 | Le altre due facoltà principali sono la ragione e la volontà; il loro operato prima e dopo il peccato |
Cap. 65 | La prima facoltà secondaria è l'immaginazione; il suo operato e la sua obbedienza alla ragione, prima e dopo il peccato |
Cap. 66 | L'altra facoltà secondaria è la sensibilità; il suo operato e la sua obbedienza alla volontà, prima e dopo il peccato |
Cap. 67 | Chi non conosce le facoltà dell'anima e la maniera con cui operano, può essere tratto in inganno con tutta facilità quando si tratta di capire parole e attività spirituali; come l'anima è resa un dio nella grazia |
Cap. 68 | « In nessun posto » materialmente, significa « dappertutto » spiritualmente; il nostro uomo esteriore chiama « niente » il lavoro di cui parla questo libro |
Cap. 69 | La sensibilità dell'uomo cambia meravigliosamente nell'esperienza spirituale di questo « niente » prodotto « in nessun posto » |
Cap. 70 | Come cominciamo a giungere più prontamente alla conoscenza delle realtà spirituali se mettiamo a tacere i nostri sensi, così cominciamo a giungere più prontamente alla suprema conoscenza di Dio, per quel tanto che è possibile avere per grazia su questa terra, se facciamo a meno delle nostre facoltà spirituali |
Cap. 71 | Alcuni riescono ad avere l'esperienza della contemplazione perfetta solo nell'estasi, altri invece quando vogliono e nelle normali condizioni di vita spirituale |
Cap. 72 | Il contemplativo non può giudicare un altro in base alla sua esperienza |
Cap. 73 | A somiglianza di Mosè, Bezaleel e Aronne, che si occuparono dell'Arca dell'Alleanza, simbolo della contemplazione, noi arriviamo in tre maniere diverse a questa grazia della contemplazione |
Cap. 74 | Un'anima particolarmente portata a fare questo lavoro non può leggere o parlare o sentire qualcun altro leggere o parlare del contenuto di questo libro, senza provare una vera e propria consonanza con il fine a cui tende questo stesso lavoro; vi si ripete la raccomandazione del prologo |
Cap. 75 | Alcuni segni attraverso i quali possiamo sapere con certezza se siamo chiamati da Dio al lavoro della contemplazione |
Lettera sulla preghiera | |
Lettera sul discernimento | |
Lettera di direzione spirituale |