Isaia |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Elezione e benedizione di Israele |
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1 Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore; guardate alla roccia da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti. |
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2 Guardate ad Abramo vostro padre, a Sara che vi ha partorito; poiché io chiamai lui solo, lo benedissi e lo moltiplicai. |
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3 Davvero il Signore ha pietà di Sion, ha pietà di tutte le sue rovine, rende il suo deserto come l'Eden, la sua steppa come il giardino del Signore. Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e inni di lode! |
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Il regno della giustizia di Dio |
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4 Ascoltatemi attenti, o popoli; nazioni, porgetemi l'orecchio. Poiché da me uscirà la legge, il mio diritto sarà luce dei popoli. | |||||||
5 La mia vittoria è vicina, si manifesterà come luce la mia salvezza; le mie braccia governeranno i popoli. In me spereranno le isole, avranno fiducia nel mio braccio. |
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6 Alzate al cielo i vostri occhi e guardate la terra di sotto, poiché i cieli si dissolveranno come fumo, la terra si logorerà come una veste e i suoi abitanti moriranno come larve. Ma la mia salvezza durerà sempre, la mia giustizia non sarà annientata. |
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7 Ascoltatemi, esperti della giustizia, popolo che porti nel cuore la mia legge. Non temete l'insulto degli uomini; non vi spaventate per i loro scherni; |
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8 poiché le tarme li roderanno come una veste e la tignola li roderà come lana, ma la mia giustizia durerà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione. |
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Il risveglio del Signore |
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9 Svegliati, svegliati, rivestiti di forza o braccio del Signore. Svegliati come nei giorni antichi, come tra le generazioni passate. Non hai tu forse fatto a pezzi Raab, non hai trafitto il drago? |
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10 Forse non hai prosciugato il mare, le acque del grande abisso e non hai fatto delle profondità del mare una strada, perché vi passassero i redenti? | |||||||
11 I riscattati dal Signore ritorneranno e verranno in Sion con esultanza; felicità perenne sarà sul loro capo; giubilo e felicità li seguiranno; svaniranno afflizione e sospiri. |
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Il Signore è il consolatore |
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12 Io, io sono il tuo consolatore. Chi sei tu perché tema uomini che muoiono e un figlio dell'uomo che avrà la sorte dell'erba? |
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13 Hai dimenticato il Signore tuo creatore, che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Avevi sempre paura, tutto il giorno, davanti al furore dell'avversario, perché egli tentava di distruggerti. Ma dove è ora il furore dell'avversario? |
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14 Il prigioniero sarà presto liberato; egli non morirà nella fossa né mancherà di pane. | |||||||
15 Io sono il Signore tuo Dio, che sconvolge il mare così che ne fremano i flutti, e si chiama Signore degli eserciti. |
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16 Io ho posto le mie parole sulla tua bocca, ti ho nascosto sotto l'ombra della mia mano, quando ho disteso i cieli e fondato la terra, e ho detto a Sion: « Tu sei mio popolo ». |
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Il risveglio di Gerusalemme |
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17 Svegliati, svegliati, alzati, Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano del Signore il calice della sua ira; la coppa della vertigine hai bevuto, l'hai vuotata. |
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18 Nessuno la guida tra tutti i figli che essa ha partorito; nessuno la prende per mano tra tutti i figli che essa ha allevato. | |||||||
19 Due mali ti hanno colpito, chi avrà pietà di te? Desolazione e distruzione, fame e spada, chi ti consolerà? |
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20 I tuoi figli giacciono privi di forze agli angoli di tutte le strade, come antilope in una rete, pieni dell'ira del Signore, della minaccia del tuo Dio. | |||||||
21 Perciò ascolta anche questo, o misera, o ebbra, ma non di vino. | |||||||
22 Così dice il tuo Signore Dio, il tuo Dio che difende la causa del suo popolo: « Ecco io ti tolgo di mano il calice della vertigine, la coppa della mia ira; tu non lo berrai più. | |||||||
23 Lo metterò in mano ai tuoi torturatori che ti dicevano: Curvati che noi ti passiamo sopra. Tu facevi del tuo dorso un suolo e come una strada per i passanti ». |
Indice |
51,1-8 | La salvezza divina dura per sempre 51,1-3 Qui comincia il grande poema della restaurazione di Sion, che continua fino a Is 52,12. Può essere stato composto in una volta; può essere una raccolta di brevi canti, uniti dal medesimo tema della salvezza e dalle stesse esortazioni ad « ascoltare » ( Is 51,1.4.7 ) e a « svegliarsi » ( Is 51,9.17; Is 52,1 ). - Il primo brano è un richiamo delle benedizioni antiche, specialmente la benedizione accordata ad Abramo ( Gen 12,1-3; cf. Ez 33,24 ), che è all'origine del dono della terra promessa nella quale il popolo esiliato sta per essere prossimamente ristabilito ( v 5 ). |
51,4-8 | Non si può non fare un accostamento tra questo programma e l'opera attribuita al servo, specialmente nei due primi canti. Anche il servo sarà luce delle nazioni ( v 4; cf. Is 49,6 ), stabilirà il diritto e la salvezza ( vv 4.5.6; cf. Is 42,1.4; Is 49,6 ); in breve, è il servo che stabilirà il regno di Dio sul mondo. |
51,9-52,6 | Svegliati, svegliati! 51,9 Raab, il drago, e il grande abisso ( v. 10 ): figure mitologiche del Vicino Oriente antico. Rappresentano le potenze del caos, che minacciano il mondo e che Dio ha sconfitto al momento della creazione. Gli scrittori della Bibbia credevano in animali mitologici? 51,9-11 Jahve è chiamato a rinnovare le meraviglie del passato, la sua vittoria contro le potenze del caos primordiale e il passaggio del mare, per riportare gli esiliati a Sion. |
51,10 | Le cosmogonie orientali rappresentavano la creazione come la vittoria del dio creatore sui mostri del caos, che sono chiamati Raab ( cf.
Sal 89,11;
Gb 9,15; Gb 26,12 ) o il drago ( Tannin o Leviatàn; cf. Sal 74,13; Gb 7,12; Is 27,1; Ez 29,3 ) o l'abisso ( Tehôm; cf. Tiamat della cosmogonia babilonese; cf. Gen 1,2; Ab 3,10; Sal 104,6-8, ecc. ). Nell'epoca del Deutero-Isaia, questi nomi mitologici non sono più che evocazioni poetiche. |
51,11 | Questo v riproduce alla lettera Is 35,10, ma è necessario qui, dove è preparato dai vv 9-10. |
51,12-16 | Jahve prende la parola per riconfortare il suo popolo ( cf.
Is 40,1 ). Israele non deve temere nessun mortale, per quanto potente, poiché Jahve, signore della creazione, protegge il suo popolo. |
51,16 | quando ho disteso: con sir. ( cf. v 13 ); il TM legge: « piantare ». |
51,17 | calice e coppa: rappresentano i castighi divini. La stessa immagine è sviluppata in Ger 25,15-29. 51,17-23 Gerusalemme, prostrata nella tristezza, è invitata a sollevarsi, come Babilonia aveva ricevuto l'ordine di sedersi nella polvere ( Is 47,1 ). Ma il profeta richiama dapprima a Gerusalemme la profondità della sua angoscia. L'immagine della « coppa della collera », che verrà passata ai persecutori ( v 22 ), si ritrova in Ger 13,13; Ger 25,15-18; Ger 48,26; Ger 49,12; Ger 51,7; Ez 23,32-34; Ab 2,15-16; Abd 16; Zc 12,2; Sal 75,9; Lam 4,21. |
51,19a-b | Sia nel senso di punizione sovrabbondante, sia i flagelli dello stico seguente, contati a due a due. 51,19c chi ti consolerà?: con 1QIsa e le versioni; il TM legge: « chi ti consolerò (?) ». |
51,23 | Cùrvati, che noi ti passiamo sopra: si riferisce al costume, diffuso nel Vicino Oriente antico, per il quale i vincitori camminavano sopra il dorso degli sconfitti. un suolo: BJ « un passaggio »; alla lettera « come la terra », sulla quale si cammina. Umiliazione spesso imposta ai vinti. |