2 Pietro

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Capitolo 1

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Indirizzo

1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo:
At 15,14+
Rm 1,17
2 grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.
Gd 2
Col 2,6
Fil 3,8-10

La liberalità divina

3 La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza.
Ef 3,16-19
4 Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.
Gv 1,14+
Gv 1,12
At 17,28
2 Cor 3,18
5 Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza,
Gv 1,10+
1 Gv 2,15s
1 Gv 5,19
6 alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà,
Gal 5,22+
7 alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità.
8 Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.
9 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati.
2 Pt 1,2
10 Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai.
2 Ts 1,11
11 Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.
1 Gv 3,6+
Lc 1,33

Testimonianza apostolica

12 Perciò penso di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e stiate saldi nella verità che possedete.
Gd 5
13 Il credo giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni,
1 Gv 2,21
Is 38,12
Sap 9,15
14 sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo.
2 Cor 5,1
Gv 21,18-19
15 E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose.
Sap 9,15+

La parola profetica

16 Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza.
1 Cor 15,23+
Lc 9,31-32p
Gv 1,14
17 Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: « Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto ».
Mt 17,5p
18 Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.
19 E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori.
Ap 2,28+
Lc 1,7-8
20 Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione,
21 poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio.
2 Tm 3,16
1 Pt 1,10-12
At 3,21
Indice

Abbreviazioni
1,1-2 Saluto
1,1 del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo oppure « del nostro Dio e del Salvatore Gesù Cristo ».
1,2 di Dio e di Gesù Signore nostro oppure « di Dio e di Gesù Cristo Signore nostro ».
Una variante ha: « del Signore nostro ».
- In tutta la lettera, Cristo è l'oggetto della conoscenza dei fedeli ( 2 Pt 1,3.8;
2 Pt 2,20; 2 Pt 3,18, cf. Os 2,22+; Gv 17,3; Fil 3,10; ecc. ).
Questa conoscenza comprende il discernimento morale e la pratica delle virtù
( vv 5-6.8 ).
1,3-2,22 Veri apostoli, falsi profeti
Come vivere per entrare nel Regno
1,3 gloria e potenza: la « gloria » consiste nei segni che Gesù ha dato della sua divinità ( cf. Gv 1,14+ e Mc 16,17; Eb 2,4 ),
in modo particolare la trasfigurazione ( 2 Pt 1,16-18 ).
La « potenza » è la sua virtù naturale o miracolosa.
Questi due attributi divini a servizio della vocazione danno tutto ciò che è richiesto per una vita di pietà ( 1 Tm 4,7+ ).
1,4 Con queste: la « gloria » e la « potenza » del Cristo legano fra loro la chiamata,
già accettata, e l'avvenire promesso ( cf. 1 Tm 4,8 );
volg. ha: « con la quale ».
- ci ha donato: una variante legge: « vi ha donato ».
Queste promesse si riferiscono al « giorno del Signore » ( cf. 2 Pt 3,4.9-10.12-13 ).
- la natura divina: espressione di origine greca, unica nella bibbia,
e che sorprende per il suo tono impersonale.
Qui l'apostolo le fa esprimere la pienezza della vita nuova nel Cristo,
comunicazione fatta da Dio di una vita che gli è propria.
Per i contenuti, vedere per esempio Gv 1,12; Gv 14,20; Gv 15,4-5; Rm 6,5;
1 Cor 1,9+; 1 Gv 1,3+.
C'è qui uno dei pilastri della dottrina dei Padri greci sulla « deificazione ».
- della concupiscenza: volg. legge: « fuggendo la corruzione della concupiscenza che è nel mondo ».
1,5-7 Il dono della conoscenza di Cristo e l'essere diventati partecipi della natura divina sono beni grandissimi, che vanno fatti fruttificare.
L'esortazione fa leva sulla fede: su questa base della vita cristiana si elevano altre sette virtù, che hanno per culmine la carità.
1,5 Per questo: volg. legge: « Ma voi ».
1,9 Chi non ha queste cose: qui come nelle lettere di Giovanni ( ct. 1 Gv 1,8+ )
si mette in guardia contro gli gnostici, che pretendevano di conoscere Dio senza osservarne i comandamenti,
dimenticando che Dio li ha dotati della sua stessa « natura » ( v 4 ).
1,10 la vostra elezione: volg. aggiunge: « con le buone opere ».
Cosa significa "rendere sicura la vostra vocazione e elezione"?
1,11 l'ingresso nel regno eterno: è questo uno dei pochi passi del NT in cui il regno eterno, come traguardo finale della vita cristiana,
viene identificato con il regno di Cristo ( Ef 5,5 ).
Di solito è detto regno di Dio o del Padre.
regno eterno: come in 2 Pt 1,4; 2 Pt 3,4.9-10,
si apre qui la prospettiva della parusia.
Il regno del Cristo è quello stesso del Padre ( Ef 5,5; 2 Tm 4,1; Ap 11,15 ).
1,12-21 Apostoli e testimoni di Cristo
1,12 verità che possedete: cf. 1 Pt 1,10-12.
Il richiamo si rifà ai fondamenti della fede cristiana e dell'attesa della parusia:
il Cristo e gli apostoli ( vv 14-18 ),
quindi i profeti ( vv 19-21 ).
1,16 artificiosamente inventate: gli gnostici architettavano gratuite speculazioni sulla parusia in appoggio ai loro errori ( 2 Pt 3,4-5, cf. 1 Tm 1,4; 1 Tm 6,20, ecc. ).
Pietro e gli apostoli trasmettono invece fatti di cui sono stati testi oculari
( cf. Lc 1,2; At 1,8+; 1 Gv 1,3 ),
e che Dio stesso ha attestato.
- della sua grandezza: al momento della trasfigurazione.
1,17-19 La certezza della fede in Cristo e la legittima attesa della sua seconda venuta sono garantite da due autorevolissime testimonianze:
quella del Padre, che sul monte della trasfigurazione proclamò Gesù il Figlio mio, l'amato, e quella dello Spirito, che parla dalle pagine dei profeti.
Il passo di 2 Pt 1,17-18 è l'unico parallelo extra-evangelico al racconto della trasfigurazione ( Mt 17,1-13, Mc 9,2-13; Lc 9,28-36 ).
1,18 sul santo monte: questa definizione richiama sia il monte Sion ( cf. Sal 2,6;
Is 11,9; ecc. )
sia il Sinai, come « tipo » del monte della trasfigurazione.
1,19 La stella del mattino è Cristo stesso ( Ap 2,28; Ap 22,16 ).
parola dei profeti: le Scritture preannunziavano la gloria del Messia.
La manifestazione gloriosa del Cristo sul monte della trasfigurazione ha già permesso di vederne una prima realizzazione.
1,20s Il modo con cui è invocata qui l'ispirazione delle Scritture da parte dello Spirito
( 2 Tm 3,15-16+ ) suggerisce che anche la loro lettura suppone la guida dello Spirito e della tradizione apostolica.