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Cristo |
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B 88 |
Entrata in Gerusalemme |
Rif. |
L'entrata di Cristo a Gerusalemme è uno dei rari fatti della sua vita raccontato da tutti i quattro evangelisti. |
Essa pone fine alla solenne salita di Cristo a Gerusalemme. |
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Ma se il fondo della storia è comune, molte varianti particolareggiate aiutano a capire le diverse sfumature della meditazione della comunità primitiva su questo fatto. |
Un aspetto è comune: quello dell'intronizzazione messianica di un re povero e umile. |
Su questa base comune si sviluppa qui la nota escatologica in rapporto alla festa dei Tabernacoli, là una nota sacra e di lode spontanea di un popolo meraviglioso. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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Un primo sfondo comune: la profezia di Zaccaria che annuncia il futuro re come un re povero: egli sale in groppa a un asino e non a un cavallo, come farebbero i re potenti. |
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Gv. si riferisce anche a Zaccaria, ma semplifica il racconto sopprimendo la storia dell'incarico dei due discepoli. |
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Mt. è più insinuante: egli ricorda quell'incarico, ma i due discepoli conducono un asinello e … un'asina! |
Il suo intento è di riferirsi alla profezia di Zaccaria. |
Infatti la versione che egli possiede ricordava un asinello e un'asina. |
Crede dunque utile verificare alla lettera la profezia. |
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Per Mc. il prestito dell'asinello è semplicemente un « servizio » che ci si fa tra vicini che si aiutano a vicenda. |
Per Lc. l'affare è più misterioso: egli sopprime la menzione « ve lo rimanderà ». |
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Si noti, nello stesso senso del mistero, l'ordine processionale che Lc. dà al viaggio di Cristo e la nota dell'asinello « che nessuno ha mai cavalcato » (aspetto sacro). |
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Per Mt. e Mc. l'iniziativa della lode parte dai discepoli e dalla folla. |
Essa è chiaramente di ordine messianico. |
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Lc. fa sgorgare questa lode dall'ammirazione delle folle per i suoi miracoli: tema proprio a Lc. ( Il tema messianico doveva, infatti, per una parte, essere incompreso dai suoi lettori ). |
L'acclamazione è « grande ». |
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Gv. vede la folla uscire incontro al Signore: tema escatologico. |
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Lc. sopprime dal cantico l'« Osanna », troppo ebraico per il suo pubblico. |
Tutti citano il
Sal 117, che era il salmo della restaurazione del nuovo culto a Gerusalemme, profetico del culto di Cristo. ( cfr. Esd. Ne ). |
I quattro vangeli aggiungono una parola che dà al ritornello un significato reale e messianico. |
Lc. vi aggiunge l'inno angelico di Natale ( cfr.
Lc 2,14 ). |
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Mt. e Gv. sono gli unici a ricordare i rami ( Mc. parla di fronde dei campi; Lc. di mantelli ). |
Allusione probabile alla festa dei Tabernacoli |
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di cui l'entrata in Gerusalemme riprende gli aspetti di intronizzazione di Jahvè e di restaurazione del popolo. |
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L'insieme dell'entrata di Cristo a Gerusalemme ha dovuto avvenire intorno a una festa dei Tabernacoli ( settembre ) e non prima di una festa di Pasqua ( marzo ). |
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Infatti, i rami richiamano i Tabernacoli ( cfr. Ne ), il
Sal 118 è il salmo dei Tabernacoli. |
Nel contesto di una festa dei Tabernacoli Zc. ha annunciato che non vi sarebbero più stati mercanti nel tempio. |
Infine l'episodio del fico |
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è più comprensibile in settembre, stagione dei frutti, o nel contesto delle acque vive dei Tabernacoli ( Ez. ). |
Dato che Pasqua è attualmente la « festa » cristiana, le avrebbero aggiunto le caratteristiche della « festa » ebraica per eccellenza. |
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