Giubileo
Era la legge che imponeva agli Ebrei, ogni 50 anni, la liberazione degli schiavi, la remissione dei debiti e la ricomposizione dei patrimoni familiari. Costituiva un'opportuna salvaguardia contro gli eccessi di sperequazioni sociali, un pauperismo ridotto alla disperazione ed una ricchezza eccessivamente concentrata ed esposta alla prepotenza tirannica. Sapienza civile e profondità spirituale: per un anno la terra era lasciata riposare incolta ( era pure un germe di rotazione agraria; ricorda, del resto, l'analogo uso romano di lasciare i terreni periodicamente incolti, i novalia, a scopo di autorifertilizzazione ), mettendone i frutti spontanei a disposizione di tutti ( nessuno ne è padrone assoluto ). I cristiani ne fecero una trasposizione tutta spirituale: un anno di speciale cultura dell'anima con indulgenze e perdoni straordinari a certe condizioni, fissate dal Papa: confessione, comunione, visite a Chiese, preghiere. Il primo fu bandito da Bonifacio VIII nel febbraio del 1300, ad istanza della folla che gremiva le basiliche romane. Tra le modalità emerse il pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo a Roma: era un "pellegrinaggio" con la sua suggestione di transeunte e penitenza connessa, e c'era Roma, con la centralità ed unicità della Chiesa. Indetto ogni 100 anni, l'Anno Santo fu poi ristretto ad intervalli più brevi per non tagliare fuori nessuna generazione. Quello del 1983 indetto da Giovanni Paolo II fu il 26°. Merita che si ricordi, al riguardo, l'accorata poesia La porta santa, in Odi e Inni, di G. Pascoli. |
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Termine ( dall'ebraico jovel: il corno di montone che con il suo suono scandiva l'inizio dell'anno giubilare ), che designa la solenne celebrazione di un "anno santo" che si ripete ogni cinquanta anni. Ha origine nell'esperienza del popolo di Israele. L'elemento fondamentale dell'anno giubilare ebraico è l'ideale di giustizia e di uguaglianza, con la liberazione degli ebrei caduti in schiavitù e il riscatto delle proprietà terriere familiari, come è indicato in Levitico 25,10; "Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo, ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia". Per la tradizione cristiana, ( v. ) anno santo. |
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L'anno sabbatico appare dal codice dell'alleanza ( Es 23,10-11 ): la legislazione è precisa da Lv 25,1-7. Dopo l'esilio, la sua osservanza è attestata in Ne 10,32 e 1 Mac 6,49-53. Dt 15,1-11 vi aggiunge il condono dei debiti. Gli schiavi ebrei devono ugualmente essere liberati il settimo anno della loro schiavitù, ma senza legame necessario con un anno sabbatico ( Es 21,2; Dt 15,12-18 ). Questa prescrizione non era quasi osservata ( Ger 34,8-16 ). Per renderla meno onerosa, la si attaccò a un ciclo di 50 anni: l'anno giubilare ( Lv 25,8-17 ), così chiamato perché lo si annunziava a suon di tromba, jobel ( allusione in Is 61,1-2 ). Essa comportava, oltre il maggese dei campi, una liberazione generale delle persone e dei beni, ritornando ognuno al suo clan e ritrovando ognuno il suo patrimonio ( v 10 ). Queste misure avevano per scopo di assicurare la stabilità di una società fondata sulla famiglia e sui beni famigliari. M, di fatto, quello è solo uno sforzo tardivo per rendere la legge sabbatica più efficace e non sembra che questa legge sia stata mai osservata. Trasferito sul piano spirituale, l'anno santo o giubilare della Chiesa dà periodicamente ai cristiani l'occasione di un condono dei loro debiti verso Dio. |
Lv 25,1 |
Schedario biblico |
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Giubileo | D 57 |
Cristo, Redentore | B 27 |
Schiavitù ( A. T. ) | F 43 |
Magistero |
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Giubilei |
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Quanto cospicui siano siffatti tesori spirituali può dirlo colui che ne è partecipe o sa valutarli appieno; e invero, forse mai appaiono in tanta evidenza il valore di tali grazie e i benefìci della vita e dell'umanesimo cristiano, come quando constatiamo quanto sia misera e infelice la sorte di coloro che di quei beni sono privi, e nello stesso tempo comprendiamo quale faticosa e ammirevole impresa sia educarli e purificarli alla luce della dottrina evangelica. |
Discorso Pio XI 14-12-1925 |
Auspicantibus nobisInvero, nutriamo fiducia che, schiudendo più ampiamente, per tutto questo tempo, le fonti spirituali della Chiesa, tutti i fedeli si daranno cura di usufruire per le anime loro di questi mezzi salutari, in modo che i costumi privati e pubblici vengano ad emendarsi, la Fede prenda nuovo vigore, e si accenda sempre più l'ardore della pietà cristiana. |
Cost. Apostolica Pio XI 6-1-1929 |
Mirificus eventusCi aspettiamo da tutti i fedeli quel rinnovamento spirituale che non si può ottenere che nell'intimo santuario delle coscienze |
Cost. Apostolica Paolo VI 7-12-1965 |
Ora, a questo rinnovamento personale, interiore, e quindi, sotto certi aspetti, anche esteriore, tende precisamente l'Anno Santo, questa terapia, facile e straordinaria insieme, che dovrebbe portare il benessere spirituale ad ogni coscienza, e di riflesso, in qualche misura almeno, alla mentalità sociale. |
Catechesi Paolo VI 9-5-1973 |
È venuto il momento di misurare la nostra adesione a Cristo nel conflitto ch'essa subisce con l'adesione alle forme di pensiero e di azione, che prescindono dal suo Vangelo e dalla sua salvezza. |
Catechesi Paolo VI 16-5-1973 |
Questo Anno Santo non deve finire, non deve spegnersi, deve continuare, e infondere, appunto per merito dei buoni, un'animazione nuova alla nostra società. |
Catechesi Paolo VI 23-7-1975 |
Compendio della dottrina sociale |
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Cristo e Grande Giubileo dell'anno 2000 | 1 |
Gesù e significato profetico del giubileo | 28 |