Ragione
… e fedeIl rapporto tra ragione e fede si manifesta già nella sapienza di Israele e, nei primi secoli cristiani, nella teologia dei Padri della Chiesa, impegnati a comprendere e affermare la fede sullo sfondo della cultura e della filosofia greca. L'una e l'altra testimonianza esprimono una fondamentale simpatia della fede per le capacità e i cammini dell'intelligenza, ma rilevano anche il carattere paradossale con cui spesso la fede si presenta, scontrandosi con le sicurezze della ragione e le costruzioni della filosofia. La sintesi trasmessa dal cristianesimo antico, come la sapienza biblica, vede la ragione operante all'interno della visione del mondo e della storia offerta dalla fede. Nel secondo millennio la relazione tra ragione e fede presenta aspetti nuovi. La teologia scolastica medievale tenta di organizzare in sistema razionale la verità della fede. L'assunzione della filosofia di Aristotele ( Abelardo, s. Tommaso ) impegna la fede al dialogo con una costruzione della ragione autonoma dalla fede stessa. Infine la sfiducia nella ragione generata dall'involuzione della scolastica ( XIV sec. ) accentua la separazione, quasi che la ragione sia un ostacolo alla fede. Questa posizione è caratteristica della Riforma protestante, mentre da parte cattolica si accentua la fiducia nelle capacità dell'uomo, tra cui fondamentale è la ragione. La tensione tra le confessioni cristiane e l'attenzione del pensiero occidentale per la questione delle forme e dei metodi della conoscenza hanno reso il problema del rapporto tra ragione e fede un tipico problema moderno. Un'equilibrata soluzione è stata offerta dal magistero del concilio Vaticano I, che ha difeso la capacità nativa della ragione umana di giungere alla conoscenza di Dio, ma ha affermato anche il sicuro accesso a lui che la fede offre all'umanità nella condizione ferita in cui essa esiste nella storia. Il concilio inoltre ha affermato la trascendenza della verità offerta dalla fede rispetto alle capacità della ragione e, viceversa, la necessità della fede di presentarsi come atto ragionevole e non cieco. Nella riflessione del XX sec. la questione è stata liberata da formalismi astratti. Ragione e fede appaiono intricate in modo molto stretto, sia perché la ragione scopre una dimensione fiduciale intrinseca ai propri dinamismi di accesso alla verità, sia perché la fede prende coscienza dei condizionamenti linguistici e culturali che ne segnano intrinsecamente ogni espressione. |
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Magistero |
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La fede certamente ci dà di Dio una conoscenza ben più piena e per sé più facile; ma la fede stessa, afferma la nostra dottrina, non può prescindere dall'uso retto e forte della ragione. |
Catechesi Paolo VI 27-11-1968 |
In altri termini: bisogna usare bene della ragione, bisogna restituirle un funzionamento logico davvero normale ed efficace, bisogna restituirle fiducia. Non dobbiamo abusare capricciosamente di questo dono, di questo occhio fatto per conquistare la verità. La ragione ha una funzione insostituibile nella religione. |
Catechesi Paolo VI 2-9-1970 |
Enciclica Giovanni Paolo II Fides et ratio - 14-9-1988 |
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La fede suppone la ragione e la perfeziona, e la ragione, illuminata dalla fede, trova la forza per elevarsi alla conoscenza di Dio e delle realtà spirituali. La ragione umana non perde nulla aprendosi ai contenuti di fede, anzi, questi richiedono la sua libera e consapevole adesione. |
Angelus Benedetto XVI 28-1-2007 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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… umana |
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Natura ragionevole dell'uomo, ordine di conoscenza della … | Gaudium et spes 59 |
la … può conoscere con certezza Dio dalla creazione | Dei verbum 6 |
Retta … umana e insegnamento della Chiesa | Gaudium et spes 63 |
v. Fede; Uomo | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Le vie che portano alla conoscenza di Dio | 35ss |
Dio viene incontro all'uomo | 50 |
La fede e l'intelligenza | 156ss |
Il mistero dell'apparente impotenza di Dio | 274 |
La catechesi sulla creazione | 286 |
L'uomo nel Paradiso | 377 |
La Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica | 812 |
I frutti della Comunione | 1319 |
L'uomo immagine di Dio | 1704ss |
Libertà e responsabilità | 1731 |
Passioni e vita morale | 1767 |
Il giudizio della coscienza | 1778 |
1781ss | |
Le virtù umane | 1804 |
La definizione di peccato | 1849 |
La legge morale | 1951 |
Vita morale e Magistero della Chiesa | 2037 |
Il Decalogo e la legge naturale | 2071 |
Evitare la guerra | 2312 |
Il rispetto dei beni altrui | 2408 |
Il disordine delle cupidigie | 2535 |
Le obiezioni alla preghiera | 2727 |
Comp. 3; 4 | |
Compendio della dottrina sociale |
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Perché delle cose e ragione umana | 15 |
Vie impervie alla ragione umana | 34 |
Dottrina sociale, fede e ragione | 74; 75 |
Dottrina sociale, filosofia e ragione | 77 |
Uomo, facoltà spirituali e ragione | 114 |
Uomo e legame della ragione e della volontà | 127 |
Legge naturale e ragione | 140 |
Diritti dell'uomo, dignità umana e ragione | 153 |
Principi della dottrina sociale, ragione e fede | 160 |
Disegno di Dio sul matrimonio e ragione | 217 |
Rapporto tra economia, morale e ragione | 330 |
Leggi giuste e dettami della retta ragione | 398 |
Relazioni tra i popoli, regolazione e ragione | 433 |
Prudenza, virtù della ragione pratica | 548 |
Summa Teologica |
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Parte della prudenza | II-II, q. 49, a. 5 |