Festa/e
Il termine festa deriva dal latino festus, festivo, che a sua volta rimanda alla sfera del sacro. Dal punto di vista antropologico la festa si presenta come esperienza rituale e ricorrente che ha la capacità di "trasformare" il tempo: con una sorta di "modificazione simbolica" il tempo festivo diviene un giorno qualitativamente diverso. La festa nell'esperienza biblica e cristianaNella visione biblica, il tempo, cioè la storia, è il "luogo" in cui si manifesta la rivelazione divina. La festa pertanto viene compresa come momento nel quale è possibile "fare esperienza" degli avvenimenti nei quali Dio ha operato e opera la salvezza. La festa biblica acquisisce così due caratteristiche: pone in rapporto con il passato ( è il "memoriale" dell'azione salvatrice di Dio ) e lo rende attuale in tutta la sua forza di dono e di proposta di vita. La festa inoltre si offre come "anticipazione" della piena e definitiva "gratuità" e "libertà" a cui l'uomo è chiamato. La festa biblica e cristiana ( la quale trae senso dalla Pasqua di Cristo ) non smette di essere "festosa"; di essere convocazione a ritrovarsi insieme per ricevere un dono e vivere un evento. Tutto questo è la domenica ( v. ): la festa cristiana primordiale, corrispondente al giorno della risurrezione di Cristo, ricordata e celebrata attraverso la messa. La domenica per eccellenza è quella di Pasqua: la prima festa cristiana a essere istituita, insieme con la Pentecoste. Successivamente, si cominciarono a festeggiare il Natale e l'Epifania. Dal IV-V sec. anche l'Ascensione e l'Annunciazione. Nel 1264 fu istituito il Corpus Domini e nel 1334 la festa della Santissima Trinità. Il tratto popolare di alcune feste cristianeNella festa è sempre il popolo a essere protagonista: ciò emerge particolarmente nelle modalità "popolari" con cui sono vissute alcune feste cristiane. Significativi, in questo senso, sono a Natale lo scambio dei doni, la conservazione del "ceppo" e delle sue ceneri, l'allestimento del presepio in casa. La festa dell'Epifania è sovente accompagnata dalla benedizione dell'acqua e da rappresentazioni specialmente allusive all'arrivo dei tre Magi, che recano doni e si presentano alle case per portare la "benedizione" alle famiglie; sulla porta delle case vengono tracciate le iniziali dei nomi dei Magi "G ( aspare ) M ( elchiorre ) B ( aldassarre )". Molto sentita è pure la festa della Presentazione di Gesù al Tempio ( "Candelora" ): le candele benedette si portano a casa per essere accese al capezzale di malati e moribondi. Eguale attenzione ricevono i rami di ulivo benedetto distribuiti in chiesa la domenica precedente quella di Pasqua ( domenica "delle Palme" ), che sono conservati in casa tutto l'anno. La celebrazione popolare della Settimana Santa si esprime specialmente con le sacre rappresentazioni e nelle processioni. La partecipazione del popolo all'evento della Croce e al dolore di Maria vi appare in primo piano. Un'altra festa che segna una viva partecipazione popolare è il Corpus Domini. Il momento forte è la processione, ma tutto lo spazio abitato dall'uomo esprime la festa. Tramite l'arredo di case, balconi, finestre, strade; tramite le musiche, i canti, l'incedere comunitario dal luogo "sacro" della chiesa verso lo spazio "profano", tutto l'uomo, il suo spazio e il suo tempo vengono "modificati" e "abitati" da Colui che è senso e salvezza dell'esistenza. v. Annunciazione; Ascensione; Corpus Domini; Domenica; Epifania; Natale; Pasqua; Riposo; Sabato; Settimana Santa |
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… d'IsraeleLe quattro tradizioni del pentateuco contengono un calendario delle grandi feste religiose ( Es 23,14-17 elohista; Es 34,18-23 jahvista; Dt 16,1-16 deuteronomista; Lv 23 sacerdotale ), cui corrispondono le regole liturgiche di Nm 28-29. Dall'uno all'altro testo il rituale si precisa, ma le tre feste principali restano quelle che prescrive Es 23. 1. in primavera, la festa degli azzimi; 2. la festa della mietitura, chiamata festa delle settimane in Es 34,22, che si celebra per sette settimane ( Dt 16,9 ) o cinquanta giorni ( Lv 23,16 ) dopo la pasqua ( da dove il suo nome greco di pentecoste, Tb 2,1 ), e segnava la fine della mietitura del frumento; vi si unì più tardi il ricordo della promulgazione della legge sul Sinai; 3. la festa del raccolto in autunno, alla fine della stagione dei frutti, chiamata festa delle capanne ( Dt 16,13; Lv 23,34 ) perché vi si utilizzavano capanne di fogliame come quelle che si innalzano negli orti al momento del raccolto; esse evocavano il ricordo degli accampamenti di Israele nel deserto ( Lv 23,43 ). Di queste tre feste, la più popolare sembra essere stata quella del raccolto o delle capanne, che è chiamata semplicemente « la festa » in 1 Re 8,2.65; Ez 45,25. Queste tre feste agricole sono state celebrate solo dopo l'ingresso in Canaan. Nessuna data precisa viene riferita nel calendario di Es 23 né in Es 34, perché sono testi anteriori alla centralizzazione del culto e le feste potevano essere celebrate nei santuari locali, in date che tenevano conto dello stato dei lavori agricoli nella regione. Altre feste si aggiunsero poi: il nuovo anno religioso ( Lv 23,34 ), il giorno dell'espiazione ( Lv 16; Lv 23,27-32 ) e, dopo l'esilio i Purim ( Est 9,24 ); la dedicazione ( 1 Mac 4,59 ); il giorno diNicànore ( 1 Mac 7,49 ). |
Es 23,14 |
Schedario biblico |
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Pasqua di Cristo | B 92 |
Festa delle neomenie | D 54 |
Festa di Pentecoste | D 55 |
Festa dei Tabernacoli | D 56 |
Giubileo | D 57 |
Sabato | D 58 |
Giorno del Signore | D 59 |
Espiazione ( A. T. ) | E 27 |
Magistero |
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Se la celebrazione della festa ha avuto davvero qualche importanza spirituale per noi, essa deve in qualche maniera rimanere, non solo nel ricordo, che subito impallidisce e si confonde nella farragine delle memorie del passato, ma nei motivi ricorrenti del nostro pensiero e negli stimoli della nostra condotta |
Catechesi Paolo VI 27-12-1972 |
La festa dunque esige lo stare in compagnia, « con gli altri, in famiglia, con gli amici ». |
Meditazione Francesco 5-11-2013 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Del Signore: celebrano i misteri della salvezza | Sacrosanctum concilium 108 |
Di Maria nel ciclo annuale dei misteri di Cristo | Sacrosanctum concilium 103 |
Dei Santi: proclamano le meraviglie di Cristo e propongono esempi | Sacrosanctum concilium 111 |
loro subordinazione al Proprio del tempo | Sacrosanctum concilium 108 |
loro distribuzione | Sacrosanctum concilium 111 |
Precetto festivo | Lumen gentium 15 |
Nella Chiesa Orientale | Orientalium ecclesiarum 19 |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Il creatore | 281 |
Gli angeli nella vita della Chiesa | 335 |
Gesù e la Legge | 578 |
Gesù e il Tempio | 583 |
Gesù Cristo | 728 |
Il culto della Santa Vergine | 971 |
Lo Spirito Santo prepara ad accogliere Cristo | 1096 |
Le sacre immagini | 1162ss |
« Prendete e mangiatene tutti »: la Comunione | 1389 |
I frutti della Comunione | 1391 |
Le molteplici forme della penitenza nella vita cristiana | 1439 |
La celebrazione del sacramento della Penitenza | 1483 |
Il matrimonio nel Signore | 1613 |
I precetti della Chiesa | 2042 |
Il giorno della Risurrezione: la nuova creazione | 2174ss |
Elia, i profeti e la conversione del cuore | 2581 |
La vita di preghiera | 2698 |
Comp. 289; 432; 450-454; 567 | |
Compendio della dottrina sociale |
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Sabato eterno, festa e uomo | 261 |
Il riposo festivo è un diritto | 284 |
Giorno del Signore e adunanza festosa | 285 |
Riconoscimento e domeniche, giorni festivi | 286 |