Isaia |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 Sette donne, afferreranno un uomo solo, in quel giorno, e diranno: « Ci nutriremo del nostro pane e indosseremo le nostre vesti; soltanto, lasciaci portare il tuo nome. Toglici la nostra vergogna ». | ||||||
Il germoglio del Signore |
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2 In quel giorno il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per gli scampati di Israele. |
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3 Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme. |
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4 Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion a avrà pulito l'interno di Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio, | ||||||
5 allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte, perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino. |
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6 Una tenda fornirà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro i temporali e contro la pioggia. |
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Indice |
4,1 | Sette donne: pur di avere figli, rinunciano ai propri diritti; il numero sette ha valore simbolico: sottolinea la situazione disperata ( la vergogna ) delle donne, prive di marito e quindi di figli. Nella città decimata dalla guerra ( Is 3,25-26 ), parecchie donne domanderanno a uno stesso uomo di « portare il suo nome », cioè che sia il loro signore o « marito », secondo il senso dell'espressione in ebraico. Le figlie orgogliose di Gerusalemme diventeranno concubine. |
4,2-6 | Il germoglio del Signore Il « germoglio » e il « frutto della terra » designano sia il Messia ( Ger 23,5 = Is 33,15; Zc 3,8; Zc 6,12 ), sia il « resto » di Israele ( cf. la nota seguente ) paragonato a un albero che rinasce sul suolo di Palestina. I vv 2-6, o soltanto vv 4-6, sono generalmente considerati come una composizione postesilica. 4,2 Può indicare anche, più genericamente, un periodo di prosperità e benessere. |
4,3 | Israele infedele sarà castigato. Ma, poiché Dio ama il suo popolo, un piccolo « resto » sfuggirà alla spada degli invasori. Già noto ad Amos ( Am 3,12; Am 5,15; Am 9,8-10 ), il tema è ripreso da Isaia ( Is 6,13; Is 7,3 e Is 10,19-21; Is 28,5-6; Is 37,4 = 2 Re 19,4; Is 37,31-32; cf. Mi 4,7; Mi 5,2; Sof 2,7.9; Sof 3,12; Ger 3,14; Ger 5,18; Ez 5,3; Ez 9 ). Rimasto a Gerusalemme, questo resto, purificato e ormai fedele, ridiventerà una nazione potente. Dopo la catastrofe del 587, appare una idea nuova: il resto si troverà tra i deportati ( Ez 12,16; Bar 2,13 ), si convertirà nell'esilio ( Ez 6,8-10, cf. Dt 30,1-2 ) e Dio allora lo radunerà per la restaurazione messianica ( Is 11,11.16; Ger 23,3; Ger 31,7; Ger 50,20; Ez 20,37; Mi 2,12-13 ). Dopo il ritorno dall'esilio, il resto, infedele di nuovo, sarà ancora decimato e purificato ( Zc 1,3; Zc 8,11; Ag 1,12; Abd 17 = Gl 3,5; Zc 13,8-9; Zc 14,2 ). Infatti il Cristo sarà il vero « germoglio » dell'Israele nuovo e santificato ( Is 11,1.10, cf. Is 4,2; Ger 23,3-6 ). - Al contrario di Israele, le nazioni pagane non avranno « resto » ( Is 14,22.30; Is 15,9; Is 16,14; Ez 21,37; Am 1,8; Abd 18 ). |
4,5 | nube … fuoco: rimandano all'esperienza dell'esodo. Vedi Es 13,21-22. Evocazione della colonna di nube o di fuoco che guidò gli israeliti nell'uscita dall'Egitto. Questa allusione all'esodo conferma la data tardiva del poema: cf. Is 10,26, che è un'aggiunta; Is 11,15-16, che è dell'esilio; e la presentazione del ritorno dall'esilio come un nuovo esodo nel Deutero-Isaia, Is 40,3+. |