Ebrei |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Esortazione |
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1 Proprio per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non andare fuori strada. |
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2 Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, |
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3 come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo essere stata promulgata all'inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l'avevano udita, |
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4 mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con segni e prodigi e miracoli d'ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà. |
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La redenzione realizzata dal Cristo, non dagli angeli |
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5 Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo futuro, del quale parliamo. |
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6 Anzi, qualcuno in un passo ha testimoniato: Che cos'è l'uomo perché ti ricordi di lui o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi? |
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7 Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e di onore l'hai coronato | ||||||
8 e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi. Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. |
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9 Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. |
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10 Ed ora era ben giusto che colui, per il quale e dal quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza. |
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11 Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, |
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12 dicendo: Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi; |
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13 e ancora: Io metterò la mia fiducia in lui; e inoltre: Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato. |
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14 Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che dalla morte ha il potere, cioè il diavolo, |
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15 e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. |
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16 Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. | ||||||
17 Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. |
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18 Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. |
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Indice |
2,1-4 | Una salvezza più grande All'esposizione dottrinale, segue una breve esortazione. 2,1 Proprio per questo: se Dio parla agli uomini per mezzo di un Figlio che li salva e che è servito dagli angeli, come potrebbero essi non prendere sul serio una tale economia? |
2,2 | La tradizione biblica e giudaica considera gli angeli mediatori della legge mosaica ( At 7,30; Gal 3,19 ). per mezzo degli angeli: la legge mosaica, trasmessa attraverso la mediazione degli angeli ( cf. Gal 3,19+ ), è imposta con pene severe. |
2,5-18 | Gesù, il fratello degli uomini Riprende l'esposizione dottrinale che si aggancia al tema della superiorità di Gesù Cristo rispetto agli angeli. 2,5 mondo futuro: la realtà della salvezza definitiva, in rapporto alle promesse della prima alleanza. |
2,6-8 | Il testo di
Sal 8,5-7, sul ruolo dell'uomo nella creazione, è riferito a Gesù Cristo morto e risorto. Esso viene citato secondo la versione greca dei LXX, che qui traduce l'ebraico elohim con angeloi ( angeli ). |
2,7 | La volg. aggiunge: « lo hai costituito sopra l'opera delle tue mani ». |
2,8 | ogni cosa … sottomessa: i primi cristiani disprezzati e perseguitati attendono ancora l'avvento del regno di Dio sulla terra (
2 Pt 3,4 ). Il Cristo è già entrato nella gloria, benché il suo regno militante sia progressivo; esso deve abbattere tutti i nemici ( Eb 1,13 ) prima della sua piena e trionfale consumazione ( 1 Cor 15,25; Ef 1,21-22; Fil 3,20-21 ). |
2,9 | causa della morte: il Cristo è glorificato perché ha sofferto, e il suo trionfo consacra il valore redentivo della sua morte. - per la grazia di Dio: una variante ha « salvo Dio »; ma forse è una glossa che vuol sottolineare l'impassibilità della divinità del Cristo: è solo come uomo che Gesù ha sofferto; o forse fa allusione al grido di Gesù sulla croce ( Mt 27,46 ); infine, può suggerire che Cristo ha sofferto per tutti, eccetto Dio ( cf. 1 Cor 15,27 ). |
2,10 | Con la sua passione e morte, affrontate in piena fedeltà a Dio e nella solidarietà con gli uomini, Gesù è consacrato sacerdote, cioè reso mediatore perfetto, e perciò definitivo, della salvezza ( Eb 5,7-10; Eb 7,28 ). Le sofferenze e la morte di Cristo, adempimento della volontà della Provvidenza, rendono il Cristo perfetto in quanto Salvatore, incaricato di introdurre gli uomini nella gloria di Dio ( Eb 2,17-18; Eb 4,15; Eb 5,2-3 ). Il verbo « rendere perfetti », « adempiere », ritorna spesso nella lettera per evocare i diversi effetti dell'opera di Cristo nella relazione che l'uomo ha con Dio ( Eb 11,40+ ). Se Gesù era già perfetto, come poteva essere reso perfetto per via di sofferenze? |
2,11 | Si potrebbe anche tradurre secondo il contesto: « colui che santifica e i santificati formano un tutt'uno ». I vv seguenti insistono su questa comunione nella carne e nel sangue ( v 14 ), che il Figlio di Dio ha voluto assumere, e introducono anche il tema essenziale della lettera, quello di Cristo sommo sacerdote ( v 17; Eb 5,7+ ). |
2,12-13 | Le espressioni di Sal 22,23 e di Is 8,17.18 sono applicate a Gesù che condivide la condizione degli uomini suoi fratelli. |
2,14 | il sangue e la carne: indicano la condizione umana nel suo aspetto di radicale precarietà, in quanto esposta alla morte. il diavolo: peccato e morte sono correlativi; l'uno e l'altra derivano da Satana, il cui regno si oppone a quello del Cristo. |
2,15 | liberare: attraverso la sua resurrezione, pegno della resurrezione del credente ( Rm 8,11+ ). |
2,18 | Come poteva essere che Gesù fu tentato in ogni cosa? |