Atti degli Apostoli

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Capitolo 11

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

A Gerusalemme, Pietro giustifica la sua condotta

1 Gli apostoli e i fratelli che stavano nella Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio.
At 1,15+
At 8,14
At 15,7
2 E quando Pietro salì a Gerusalemme, i circoncisi lo rimproveravano dicendo:
3 « Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro! ».
At 10,28.48+
4 Allora Pietro raccontò per ordine come erano andate le cose, dicendo:
At 10,10-48
5 « Io mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e vidi in estasi una visione: un oggetto, simile a una grande tovaglia, scendeva come calato dal cielo per i quattro capi e giunse fino a me.
6 Fissandolo con attenzione, vidi in esso quadrupedi, fiere e rettili della terra e uccelli del cielo.
7 E sentii una voce che mi diceva: Pietro, Alzati, uccidi e mangia!
8 Risposi: Non sia mai, Signore, poiché nulla di profano e di immondo è entrato mai nella mia bocca.
9 Ribatté nuovamente la voce dal cielo: Quello che Dio ha purificato, tu non considerarlo profano.
10 Questo avvenne per tre volte e poi tutto fu risollevato di nuovo nel cielo.
11 Ed ecco, in quell'istante, tre uomini giunsero alla casa dove aravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi.
12 Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare.
Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo.
At 1,8+
13 Egli ci raccontò che aveva visto un angelo presentarsi in casa sua e dirgli: Manda a Giaffa e fa' venire Simone detto anche Pietro;
14 egli ti dirà parole per mezzo delle quali sarai salvato tu e tutta la tua famiglia.
At 2,47+
At 16,15+
15 Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, come in principio era sceso su di noi.
At 10,44+
16 Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo.
At 1,5+
17 Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio? ».
At 15,8-9
At 10,47
Mt 16,23+
18 All'udir questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: « Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita! ».
At 2,47+
At 13,46s
At 14,27
At 17,30
At 26,20

Fondazione della chiesa di Antiòchia

19 Intanto quelli che erano stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempo di Stefano, erano arrivati fin nella Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non predicavano la parola a nessuno fuorché ai Giudei.
At 8,1.4
20 Ma alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella del Signore Gesù.
21 E la mano del Signore era con loro e così un gran numero credette e si convertì al Signore.
Lc 1,66
At 2,41+
At 3,19+
22 La notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò Bàrnaba ad Antiòchia.
At 4,36+
23 Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e
At 13,43
At 14,22
24 da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore.
E una folla considerevole fu condotta al Signore.
At 6,5
At 2,41+
25 Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad Antiòchia.
At 9,30
26 Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani.

Bàrnaba e Saulo a Gerusalemme

27 In questo tempo alcuni profeti scesero ad Antiòchia da Gerusalemme.
Mt 16,14+
28 E uno di loro, di nome Àgabo, alzatosi in piedi, annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra.
Ciò che di fatto avvenne sotto l'impero di Claudio.
At 21,10
At 1,8+
29 Allora i discepoli si accordarono, ciascuno secondo quello che possedeva, di mandare un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea;
30 questo fecero, indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Bàrnaba e Saulo.
Tt 1,5+
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Abbreviazioni
11,1-18 Pietro difende la propria condotta
11,2 Il testo occ. legge: « Pietro, dunque, dopo un buon intervallo di tempo, volle mettersi in cammino verso Gerusalemme.
Dopo aver parlato ai fratelli e averli confermati, se ne andò, facendo per le campagne abbondanti discorsi e istruendo la gente.
Quando giunse presso di loro e annunziò la grazia che Dio aveva accordato,
i fratelli provenienti dalla circoncisione se la presero con lui ».
11,4 raccontare … con ordine: significa narrare gli eventi in modo che emerga l'iniziativa divina.
La stessa espressione ricorre in Lc 1,3.
11,16 Questo detto era attribuito al Battista in Lc 3,16 e poi a Gesù in At 1,5.
11,17 Dio ha dato: « Dio » è omesso nel testo occ. ( è il Cristo che dà lo Spirito ).
- Pietro dà spiegazioni circa il battesimo conferito a un pagano; non risponde invece all'accusa di aver accettato l'ospitalità da un non circonciso ( cf. v 3; At 10,1+ ).
Secondo Luca, fu Pietro che, almeno idealmente, ammise per primo i pagani nella chiesa, qualunque sia il valore del battesimo conferito all'eunuco etiope (At 8,26-39) o la cronologia relativa all'evangelizzazione di Antiochia, il cui racconto è riservato per il seguito ( vv 19s ).
In simile prospettiva il concilio di Gerusalemme ( At 15,5-29 )
apparirà un pò come il seguito o la riconferma delle deliberazioni di At 11,1-18
11,19-26 Nascita della Chiesa di Antiòchia in Siria
11,19 Antiòchia: città sull'Oronte, capitale della provincia di Siria e sede del governatore romano; terza città dell'impero romano, dopo Roma e Alessandria.
Il v 19, allacciandosi a At 8,1 e At 8,4, introduce l'episodio della fondazione della chiesa di Antiochia, come conseguenza diretta del martirio di Stefano;
il brano è rimasto separato in seguito all'inserimento degli Atti di Filippo ( At 8,5-40 ) e di Pietro ( At 9,31-11,18 ).
Tuttavia esso suppone anche la storia della vocazione di Saulo ( At 9,1-30 ), ugualmente legata al martirio di Stefano.
11,20 ai greci: una variante legge: « ellenisti » ( cf. At 9,29 ).
- « greci » contrapposti a « giudei » ( v 19 ) indica i non circoncisi in genere.
del Signore Gesù: invece del titolo « Cristo », più rispondente all'attesa giudaica, nella predicazione ai pagani si usa per Gesù il titolo di « Signore » ( cf. At 25,26+ ).
Gesù è « Signore », divenuto, con l'esaltazione alla destra di Dio, il sovrano del regno, alla fine dei tempi ( cf. At 2,21.36; At 7,59.60; At 10,36; 1 Ts 4,15-17;
2 Ts 1,7-12; Rm 10,9-13 ).
11,22 agli orecchi della chiesa di Gerusalemme: questa chiesa fa uso del diritto di vigilanza sulle altre chiese ( cf. At 8,14; At 11,1 e vedere Gal 2,2 ).
11,24 esortava tutti: giuoco di parole - sembra - sul nome di Barnaba,
« figlio dell'esortazione » ( At 4,36 ).
- nel Signore: una variante legge: « fedeli al Signore ».
11,26 I credenti in Cristo vengono dall'esterno denominati cristiani e quindi riconosciuti, per la prima volta, come una componente a sé stante, che fa riferimento alla persona di Gesù Cristo, distinta da altri gruppi o correnti in seno al giudaismo.
Il v 26 comincia in BJ ( e nelle normali edizioni critiche )
dalle parole: « e trovatolo … » ( v 25 in BC ).
- Rimasero insieme … in quella comunità: ma il significato non è sicuro.
Si potrebbe anche intendere: « essi agirono insieme »
oppure « essi furono ricevuti ( dalla chiesa ) », ossia furono ospiti di quella chiesa.
- Cristiani: ossia adepti e seguaci di Christus ( o Chrestus ).
I pagani di Antiochia, coniando questo appellativo hanno preso il titolo « Cristo »
( unto ) per un nome proprio.
11,27-30 Bàrnaba e Saulo a Gerusalemme
11,27 alcuni profeti: si tratta verosimilmente di profeti itineranti.
L'autore conosce la presenza di questa funzione nella comunità ( Lc 11,49; At 13,1; At 15,32; At 21,10 ).
Paolo attribuisce ai profeti il compito di edificare, esortare e confortare ( 1 Cor 14,3 ) sotto l'azione dello Spirito.
I profeti del NT, come quelli dell'AT ( Dt 18,18+; 2 Pt 1,21; Mt 5,12 ) sono carismatici ( 1 Cor 12,1+ ), che parlano in nome di Dio, sotto l'ispirazione del suo Spirito.
Anzi nella nuova alleanza c'è un'effusione più copiosa di questo carisma (At 2,17-18) e tutti i fedeli in dati casi possono beneficiarne ( At 19,6; 1 Cor 11,4-5;
1 Cor 14,26.29-33.37 ).
Determinate persone però ne sono particolarmente dotate, così da meritare il titolo abituale di « profeti » ( At 11,27; At 13,1; At 15,32; At 21,9.10 ).
Nella gerarchia dei carismi essi vengono di solito nominati al secondo posto, dopo gli « apostoli » ( 1 Cor 12,28-29; Ef 4,11; cf. però 1 Cor 12,10; Rm 12,6; Lc 11,49 ).
Essi sono i testimoni accreditati dello Spirito ( Ap 1,3 e Ap 2,7, ecc.; 1 Ts 5,19-20 )
e trasmettono le sue « rivelazioni » ( 1 Cor 14,6.26.30; Ef 3,5; Ap 1,1 );
come gli « apostoli » sono i testimoni del Cristo risorto ( Rm 1,1+; At 1,8+ )
e proclamano il « kerigma » ( At 2,22+ ).
Il loro compito non si limita a predire il futuro ( At 11,28; At 21,11 )
o a scrutare i cuori ( 1 Cor 14,24-25; cf. 1 Tm 1,18; 1 Tm 4,14 ),
e se « edificano, esortano, confortano » ( 1 Cor 14,3; cf. At 4,36; At 11,23-24 ),
è in forza delle rivelazioni pneumatiche, che li accostano ai glossolali ( At 2,4+;
At 19,6 ),
pur ponendoli sopra costoro, perché la loro parola è comprensibile ( 1 Cor 14 ).
Loro compito principale dovette essere la spiegazione, alla luce dello Spirito,
degli oracoli delle Scritture, in particolare degli antichi profeti ( 1 Pt 1,10-12 ),
e in tal modo scoprire il « mistero » del piano divino ( 1 Cor 13,2; Ef 3,5;
Rm 16,25+ ).
Perciò essi sono associati agli apostoli come fondamento della chiesa ( Ef 2,20+ ).
La Apocalisse di san Giovanni rappresenta un caso tipico di profezia nel NT ( Ap 1,3; Ap 10,11; Ap 19,10; Ap 22,7-10.18-19 ).
Però per quanto sublime possa essere il carisma della profezia, esso dà solo una conoscenza imperfetta, temporanea, in relazione con la fede ( Rm 12,6 )
che dovrà scomparire davanti alla visione beatifica ( 1 Cor 13,8-12 ).
- ad Antiochia: il testo occ. aggiunge: « e vi fu grande gioia.
E mentre eravamo riuniti, uno di loro … ».
Si avrebbe allora qui il primo brano nel quale Luca adopera il « noi » ( cf. At 16,10 ).
11,28 Di fatto sotto l'impero di Claudio ( 41-54 d.C. ) vi furono ricorrenti carestie.
Si conosce una carestia in Egitto negli anni 45-46 d.C., che può essere posta in connessione con quella attestata per la Siria e la Palestina all'incirca negli stessi anni.
L'Impero ebbe a soffrire una grande carestia, attorno al 49-50,
prima in Grecia e poi a Roma.
Giuseppe Flavio colloca l'avvenimento al tempo del procuratore Tiberio Alessandro
( 46-48 ).
11,30 Per la prima volta si viene a conoscere che a reggere la Chiesa di Gerusalemme è ora un collegio di anziani ( At 15,2.4.6.22ss; At 16,4; At 21,18 )
e non più gli apostoli.
Un tale organismo, che ha analogie con il direttivo giudaico della sinagoga, si ritroverà anche in altre comunità locali cristiane ( At 14,23; At 20,17ss ).
agli anziani: gli apostoli, che qui non sono nominati prima degli « anziani »
( At 15,2, ecc. ), avevano dovuto abbandonare Gerusalemme.
- Saulo: secondo gli Atti ( At 9,26; At 11,29s; At 15,2 ), Paolo avrebbe fatto tre viaggi a Gerusalemme prima di visitare per due volte la Galazia (At 16,6; At 18,23);
però Paolo stesso ne menziona solo due in Gal 1,18; Gal 2,1s ( cf. Gal 4,13 ).
La diversa presentazione degli Atti potrebbe dipendere dal modo con cui Luca ha combinato le sue fonti.
Potrebbe darsi che questo viaggio di At 11,29 sia identico a quello di At 15,2.
Gli « aiuti », che ne sono il motivo, forse vanno distinti da quelli che Paolo porta più tardi ( At 24,17 ),
al termine della grande colletta, fatta su istanza della chiesa di Gerusalemme
( Gal 2,10; 1 Cor 16,1+; 2 Cor 8,4; 2 Cor 9,1.12.13; Rm 15,31 ).