1 Tessalonicesi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Raccomandazioni: santità di vita e carità |
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1 Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a Dio, e così già vi comportate; cercate di agire sempre così per distinguervi ancora di più. |
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2 Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. | |||||
3 Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall'impudicizia, |
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4 che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, |
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5 non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; | |||||
6 che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e attestato. |
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7 Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. |
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8 Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito. |
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9 Riguardo all'amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, |
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10 e questo voi fate verso tutti i fratelli dell'intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, a farlo ancora di più |
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11 e a farvi un punto di onore: vivere in pace, attendere alle cose vostre e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato, |
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12 al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e di non aver bisogno di nessuno. |
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I morti e i vivi al momento della venuta del Signore |
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13 Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. |
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14 Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui. |
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15 Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. |
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16 Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; |
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17 quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore. | |||||
18 Confortatevi dunque a vicenda con queste parole. |
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Indice |
4,1-5,22 | Vita cristiana e attesa del Signore 4,1-12 Santità e amore fraterno 4,1 nel Signore Gesù: Paolo parla « nel » ( v 1 ) o « per » ( v 2 ) il Cristo, o anche a nome di Cristo ( cf. 1 Ts 4,15; 2 Ts 3,6.12 ). Il suo insegnamento morale, il medesimo della prima-catechesi cristiana, dà alla morale profana un valore nuovo ponendola sotto il segno di Cristo ( Col 3,18+; cf. Fil 4,8-9 ). - così già vi comportate: alcuni codici omettono. |
4,3 | la volontà di Dio, la vostra santificazione: il volere di Dio ( cf.
Mt 6,10 ) è realizzatore della santità ( vv 3.7; 2 Ts 2,13; Ef 1,4 ). È Dio che santifica ( 1 Ts 5,23; 1 Cor 6,11; cf. Gv 17,17; At 20,32 ); il Cristo si è fatto nostra santificazione ( 1 Cor 1,30 ), vi coopera anche lo Spirito santo ( v 8; 2 Ts 2,13; 1 Cor 6,11 ). Tocca ai cristiani metterla in opera ( Rm 6,19+ ). Essi sono correntemente chiamati i « santi » ( At 9,13+ ). |
4,4 | il proprio corpo: sia il cor po proprio di ciascuno (
1 Ts 5,23; cf. Rm 12,1; 1 Cor 6,19 ), sia quello della propria moglie, come in molti testi rabbinici e in 1 Pt 3,7. |
4,8 | Il dono dello Spirito Santo richiama la promessa di
Ez 36,27. Perciò i credenti battezzati sono santi e tempio di Dio ( 1 Cor 3,16-17; 1 Cor 6,19-20 ). che vi dona il suo Santo Spirito: Ezechiele ( Ez 36,27; Ez 37,14 ) annunziava il dono dello Spirito al popolo messianico; l'allusione rafforza la continuità tra la chiesa di Tessalonica e la comunità primitiva che ha ricevuto questo dono ( At 2,16s ). Sul dono interiore dello Spirito a ogni cristiano, cf. Rm 5,5+. |
4,11 | lavorare con le vostre mani: contro la tendenza al parassitismo di alcuni ( forse in nome dell'entusiasmo spirituale ), Paolo raccomanda uno stile di vita ordinata, in cui rientra anche l'impegno nel lavoro manuale ( Ef 4,28; 2 Ts 3,6-12; 1 Tm 5,13 ). |
4,13-18 | La speranza dei cristiani Alcuni cristiani di Tessalònica pensavano che quanti morivano prima della venuta del Signore sarebbero stati svantaggiati di fronte a coloro che erano in vita. Paolo afferma che, quando verrà il Signore, per prima cosa risorgeranno i morti. E poi essi, con quanti allora saranno ancora in vita, andranno incontro al Signore, per vivere sempre con lui ( 1 Cor 15,23.51-52 ). 4,13-14 circa quelli che sono morti: alla lettera: « quelli che si sono addormentati ». L'eufemismo, molto naturale, è corrente nell'AT e nel NT come presso i greci. Ugualmente la resurrezione è un « risveglio » ( cf. 1 Ts 5,10 ). Altra traduzione, alla fine del v 14: « coloro che si sono addormentati; per mezzo di Gesù, Dio li condurrà con sè ». |
4,15 | Sulla parola del Signore: sulla base della tradizione che risale a Gesù, Paolo afferma che tutti alla fine andremo incontro al Signore, per essere sempre con lui. questa parola è difficile da precisare ( benché si possa confrontare Mt 24 con i vv 15-17 ). Forse qui si fa semplicemente appello all'autorità del Signore ( cf. Dn 7,1.13.16 ). - noi che viviamo e saremo ancora in vita: quelli che saranno ancora in vita nel giorno della parusia, tra i quali Paolo si colloca qui per ipotesi, esprimendo una speranza, ma non una certezza ( cf. 1 Ts 5,1+ ). 4,15-17 Paolo sembra di affermare che sarà vivo quando Gesù ritornerà; eppure è già morto e Gesù non è ancora ritornato. |
4,16-17 | Lo scenario in cui si colloca la venuta del Signore è ispirato al linguaggio delle teofanie bibliche ( ad es.
Es 19,16-18;
Mt 24,30-31 ). 4,16 La voce, la tromba, le nubi ( caratteristiche di ogni teofania, cf. Es 13,22+; Es 19,16+ ) sono elementi della letteratura apocalittica ( cf. Mt 24,30s+; 2 Ts 1,8+ ). |
4,17 | i superstiti: om. da Tertulliano e altri. - e così saremo sempre con il Signore: i morti, resuscitando, risponderanno per primi al segnale. Essi saranno raggiunti dai sopravvissuti e tutti insieme saranno condotti all'incontro col Signore, poi lo accompagneranno al giudizio che inaugura il suo regno senza fine. L'essenziale è il tratto finale: vivere sempre con lui ( cf. 1 Ts 4,14; 1 Ts 5,10; 2 Ts 2,1 ). In questo consiste la salvezza, la gloria, il regno che Gesù concede a quelli che ha eletti ( 1 Ts 2,12 ). |