1 Tessalonicesi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
L'atteggiamento di Paolo durante il suo soggiorno a Tessalonica |
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1 Voi stessi infatti, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata vana. | ||||||||
2 Ma dopo avere prima sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. |
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3 E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; | ||||||||
4 ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo, così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. |
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5 Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. |
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6 E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo. |
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7 Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. |
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8 Così affezionati a voi, avremo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. |
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9 Voi ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro travaglio; lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno vi abbiamo annunziato il vangelo di Dio. |
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10 Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti; |
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11 e sapete anche che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, |
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12 incoraggiandovi e scongiurandovi a comportarvi in maniera degna di quel Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. |
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La fede e la pazienza dei Tessalonicesi |
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13 Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete. |
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14 Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo, che sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei, |
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15 i quali hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini, | ||||||||
16 impedendo a noi di predicare ai pagani perché possano essere salvati. In tal modo essi colmano la misura dei loro peccati! Ma ormai l'ira è arrivata al colmo sul loro capo. |
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L'inquietudine dell'apostolo |
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17 Quanto a noi, fratelli, dopo poco tempo che eravamo separati da voi, di persona ma non col cuore, eravamo nell'impazienza di rivedere il vostro volto, tanto il nostro desiderio era vivo. |
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18 Perciò abbiamo desiderato una volta, anzi due volte, proprio io Paolo, di venire da voi, ma satana ce lo ha impedito. |
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19 Chi infatti, se non proprio voi, potrebbe essere la nostra speranza, la nostra gioia e la corona di cui ci possiamo vantare, davanti al Signore nostro Gesù, nel momento della sua venuta? |
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20 Siete voi la nostra gloria e la nostra gioia. |
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Indice |
2,1-3,13 | Amati e scelti da Dio 2,1-12 La predicazione di Paolo 2,1 Paolo rievoca l'evangelizzazione di Tessalònica, di cui si parla anche in At 17,1-9. |
2,2 | Dell'esperienza di Filippi si parla in At 16,11-40 ( Fil 1,30 ). |
2,5 | Paolo si difende dalle accuse di adulazione e cupidigia sollevate dai Giudei di Tessalònica nei suoi confronti. Queste erano le accuse che giravano sul conto dei predicatori di nuove religioni e dei filosofi itineranti. |
2,6 | pur potendo far valere la nostra autorità: BJ traduce alla lettera: « pur potendo farvi sentire tutto il nostro peso » che qui ha un duplice significato: morale ( mostrarsi persone importanti, darsi prestigio ) e materiale ( essere a vostro carico ), ( cf. 1 Ts 2,9; 2 Ts 3,8; 2 Cor 11,9 ). |
2,7 | I rapporti di Paolo con i cristiani sono ispirati al modello dell'amore materno e paterno. amorevoli: A, C, volg. e altri hanno: « piccoli ». |
2,9 | Più volte, nelle sue lettere, l'apostolo accenna al fatto che egli, per non gravare sulla comunità cristiana locale, lavora per mantenersi (
1 Cor 4,12;
1 Cor 9,15-18; 2 Cor 11,9; 2 Ts 3,7-9; At 20,34-35 ). |
2,12 | chiama: volg., codice alessandrino, sinaitico, ecc. hanno: « ha chiamato ». - al suo regno e alla sua gloria: il regno di Dio ( 2 Ts 1,5; At 19,8; Ef 5,5; ecc.; Mt 4,17+ ) e la sua gloria sono beni propriamente divini ai quali Dio chiama ( 1 Ts 4,7; 1 Ts 5,24 ) e conduce i suoi eletti ( 1 Ts 1,4 ). |
2,13-16 | I Tessalonicesi accolgono la parola di Dio 2,13 … parola di Dio: descrizione concentrata della tradizione apostolica. La parola è dapprima « ricevuta » ( 1 Ts 4,1; 2 Ts 3,6; 1 Cor 11,23; 1 Cor 15,1.3; Gal 1,9; Fil 4,9; Col 2,6 ), cioè ascoltata ( Rm 10,17+; Ef 1,13; At 15,7; ecc. ), poi, penetrando fino al cuore ( cf. Rm 10,8-10 ), è « accolta » ( 1 Ts 1,6; 2 Ts 2,10; 2 Cor 11,4; At 8,14; ecc.; Mc 4,20 ), cioè l'uditore riconosce che Dio parla per mezzo del suo inviato ( 1 Ts 4,1s; 2 Cor 3,5; 2 Cor 13,3 ). opera: o forse « è resa attiva », poiché Dio agisce nei credenti per mezzo della sua parola ( cf. 1 Ts 1,8; 2 Ts 3,1; Eb 4,12 ). |
2,15 | La condanna a morte di Gesù viene attribuita ai Giudei, seguendo lo schema della tradizione biblica e giudaica, dove si parla dei profeti rifiutati e uccisi ( Mt 23,29-39 ). L'espressione nemici di tutti gli uomini, riferita ai Giudei, assume uno stereotipo antigiudaico diffuso presso scrittori latini e greci dell'epoca; si tratta di un condizionamento culturale, che agisce persino su un Giudeo qual è Paolo, che è errato assumere a fondamento di atteggiamenti antigiudaici e antisemiti. 2,15-16 La severità di questi vv ( che collegano il Gesù della storia e il Gesù della fede ) riflette le primitive polemiche di Gerusalemme ( Mt 5,12; Mt 21,33-46; Mt 23,29-37; At 2,23+ ); essa è causata dall'accanimento della sinagoga nel porre ostacoli alla predicazione di Paolo ai pagani ( v 16; cf. Fil 3,2-3; At 13,5+ ). Tuttavia Paolo se la prende solo con gli avversari diretti della sua missione. Egli richiamerà spesso le grandezze del popolo eletto e completerà, in altri contesti, il presente quadro ( cf. Rm 9-11; Gal 4,21-31 ). Non risparmierà i suoi sforzi per rinsaldare l'unità tra i cristiani venuti dal paganesimo e quelli usciti da Israele ( cf. 1 Cor 16,1+; Ef 2,11-22 ). |
2,16 | l'ira è giunta al colmo: queste parole si riferiscono, con un antropomorfismo non raro, al giudizio di Dio che condanna il peccato. l'ira: volg., codice di Beza, ecc., aggiungono « di Dio ». |
2,17-20 | Siete voi la nostra gloria |
2,18 | Le circostanze avverse all'annuncio del Vangelo e l'ostilità dei Giudei sono interpretate come impedimento di Satana, il quale contrasta l'azione salvifica di Dio nei fedeli ( 1 Ts 3,5; 2 Cor 11,14; Rm 16,20; Ef 6,11-13; 1 Tm 3,6 ). |