Le realtà umane

F 14

Uomo

Rif.

La condizione di creatura impone all'uomo di morire;
F 6
perciò la morte appare normale al termine di una lunga vita, ricca di beni.
La benedizione di Dio produce così la felicità dell'uomo.
Ma l'esperienza quotidiana fornisce una smentita: alcuni giusti sono colpiti da mali e da morte prematura.
F 3
Davanti a questo mistero, l'uomo considera la sua fragilità e pone la sua fiducia nella potenza di Dio, che avrà pietà di lui.
La sua fedeltà al Signore e il suo amore della Legge prevarranno sulle prove, e anche sulla morte, e daranno quindi un senso al destino umano.
Gesù, vittorioso sulla morte nella sua passione, dà all'uomo la grazia di trionfare sulla sofferenza e sulla morte, e gli dà accesso alle cose del cielo per la risurrezione e la vita eterna.
E 21

Testi

Rilievi

Rif.

Dt 28,1-14
Is 65,15-25
1 Cr 29,28
1 Cr 23,1
La benedizione di Dio,
E 34
frutto della sua amicizia con l'uomo, pone l'uomo nella sua felicità: ricchezza, prole numerosa, lunga vita …
L'espressione « sazio di giorni » traduce il compimento della felicità dell'uomo nel giorno della sua morte.

Pr 2,21-22
Pr 3,11-12
Pr 8
Pr 9
Pr 10,27
La Sapienza chiama tutti gli uomini alla felicità, che resta molto materiale.

Ger 12,1-3
La felicità dei malvagi pone un problema: il destino umano non sarebbe legato alla vita morale.  

Gb 4-7
Gb 9-10
Gb 13,17-14-22
Gb 21
Gb 25
Questo problema si pone in forma drammatica a Gb., che rifiuta ogni ragionamento come soluzione, ma mantiene la sua rettitudine e spera in Dio.
F 5

Sal 22
Sal 39
Sal 49
Sal 71
Sal 73
Sal 88
Sal 90
Sal 102
Sal 103
Nonostante le prove, il giusto non perde la fiducia in Dio.
La coscienza della sua fragilità lo apre all'attesa dell'Amore.
Si noti la parte importante della letteratura salmica in questa scoperta.
D 66

1 Sam 15,29
Sal 8,5
Coscienza della sua fragilità, espressa nella frase « Figlio dell'Uomo », per dire la sua miseria.
B 2

Tb 4,21
Qo 3-6
Qo 8-9
Il timore di Dio
E 25
è l'unica ricchezza che deve essere conservata; tutto il resto è soltanto vanità

Sir 17
Sir 18,8-14
Mt 6,25-34
Mt 10,28-29
Fiducia nel piano di Dio.
A 42

Dn 12
I giusti sono destinati non più alla felicità terrestre ma alla vita eterna, i malvagi all'obbrobrio.

2 Mac 7,9.14.30-40
2 Mac 12,38-46
Sap 1-5
I giusti hanno preferito la legge del Signore; i loro peccati saranno cancellati; essi vivono.

Gal 4,1-11
1 Cor 15,20-34
2 Cor 5,1-6,10
Fil 1,22-26
Fil 3,8-21
1 Pt 1,18-21
Mt 16,25-28
Libertà dei figli di Dio in rapporto al mondo e alla morte, perché essi sono in Dio e la vita su questa terra non è che un passaggio, tra « elementi » sottomessi al Signore, attraverso i quali dobbiamo elaborare il nostro nuovo destino.

Gv 3,1-21
Gv 6,22-66
Rinato mediante la parola e nello Spirito, l'uomo è rinnovato nella sua condizione di creatura.
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