Matteo

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Capitolo 8

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Guarigione di un lebbroso

1 Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva.
Mc 1,40-45
Lc 5,12-16
2 Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: « Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi ».
3 E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: « Lo voglio, sii sanato ».
E subito la sua lebbra scomparve.
4 Poi Gesù gli disse: « Guardati dal dirlo a qualcuno, ma va' a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per loro ».
Mc 1,34+
Lv 14,1-32

Guarigione del servo del centurione

5 Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava:
Lc 7,1-10
Gv 4,46-53
6 « Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente ».
7 Gesù gli rispose: « Io verrò e lo curerò » .
8 Ma il centurione riprese: « Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
Lc 5,8
Sal 33,9
Sal 107,20
9 Perché anch'io che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va', ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa ».
Bar 3,33-35
10 all'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: « In verità vi dico, preso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande.
11 Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,
Lc 13,28-29
Rm 11,11
12 mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti ».
Gv 8,12+
13 E Gesù disse al centurione: « Va', e sia fatto secondo la tua fede ».
In quell'istante il servo guarì.
Mt 13,42.50
Mt 22,13
Mt 24,51
Mt 25,30

Guarigione della suocera di Pietro

14 Entrato Gesù nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto con la febbre.
Mc 1,29-31
Lc 4,38-39
15 Le toccò la mano e la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo.
Mt 9,25p
Mc 9,27
At 3,7

Varie guarigioni

16 Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati,
Mc 1,32-34
Lc 4,40-41
17 perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie.
Is 53,4
Gv 1,29

Esigenze della vocazione apostolica

18 Vedendo Gesù una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva.
Lc 9,57-60
19 Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: « Maestro, io ti seguirò dovunque andrai ».
20 Gli rispose Gesù: « Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo ».
Sal 84,4
2 Cor 8,9
21 E un altro dei discepoli gli disse: « Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre ».
Gen 50,5
Tb 4,3
22 Ma Gesù gli rispose: « Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti ».
Mt 4,20.22
Mt 10,37p

La tempesta sedata

23 Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono.
Mc 4,35-41
Lc 8,2-25
24 Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva.
Gn 1,4s
25 Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: « Salvaci, Signore, siamo perduti! ».
26 Ed egli disse loro: « Perché avete paura, uomini di poca fede? ».
Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.
Mt 6,30
Mt 8,10+
27 I presenti furono presi da stupore e dicevano: « Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono? ».
Sal 65,8+

Gli indemoniati gadareni

28 Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada.
Mc 5,1-20
Lc 8,26-39
29 Cominciarono a gridare: « Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio?
Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci? ».
Mt 4,3+
30 a qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare;
31 e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: « Se ci scacci, mandaci in quella mandria ».
32 Egli disse loro: « Andate! ».
Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti.
33 I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati.
34 Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.
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Abbreviazioni
8,1-9,34 Miracoli di Gesù
L'evangelista raggruppa insieme dieci miracoli, compiuti da Gesù in circostanze diverse, per sottolinearne l'importanza nel suo ministero.
Collocati dopo il "discorso sul monte", aiutano il lettore a comprendere che quello stile di vita, così esigente, è reso possibile dalla potenza di Dio, che opera in chi crede.
Matteo inoltre dispone i miracoli in tre gruppi ( 3+3+4 ), intrecciandoli con insegnamenti incentrati soprattutto sul modo di seguire Gesù e sulla sua messianicità.
8,1-4 Gesù guarisce un lebbroso ( Mc 1,40-45; Lc 5,12-14 )
8,2-3 La lebbra era ritenuta una vera e propria impurità religiosa, per la quale il malato veniva tenuto a debita distanza;
guarendo un lebbroso, Gesù mostra che la fede è più forte di queste distinzioni tra puro e impuro.
8,3 Con i miracoli Gesù rivela il suo potere sulla natura ( Mt 8,23-27; Mt 14,22-23 ),
particolarmente sulla malattia ( Mt 8,1-4.5-13.14-15; Mt 9,1-8.20-22.27-31;
Mt 14,34-36; Mt 15,30; Mt 20,29-34v; Mc 7,32-37; Mc 8,22-26; Lc 14,1-6;
Lc 17,11-19; Gv 5,1-16; Gv 9,1-41 ),
sulla morte ( Mt 9,23-26p; Lc 7,11-17; Gv 11,1-44 )
e sui demoni ( Mt 8,29+ ).
Differenti per la loro semplicità dai prodigi meravigliosi dell'ellenismo o del giudaismo rabbinino, i miracoli di Gesù se ne distinguono soprattutto per il significato spirituale e simbolico:
essi annunziano i castighi ( Mt 21,18-22p )
e i doni dell'èra messianica ( Mt 11,5+; Mt 14,13-21; Mt 15,32-39p; Lc 5,4-11;
Gv 2,1-11; Gv 21,4-14 )
e inaugurano il trionfo dello Spirito sul dominio di Satana ( Mt 8,29+ )
e sulle forze del male, i peccati ( Mt 9,2+ )
e le malattie ( Mt 8,17+ ).
Compiuti a volte per pietà ( Mt 20,34; Mc 1,41; Lc 7,13 ),
sono destinati soprattutto a confermare la fede ( Mt 8,10+; Gv 2,11+ ).
Gesù quindi li compie solo per motivi ben precisi, reclamando il segreto da coloro ai quali viene incontro ( Mc 1,34+ )
e riservandosi di fornire, più tardi, il miracolo decisivo della propria resurrezione
( Mt 12,39-40 ).
Questo potere di guarigione Gesù l'ha comunicato agli apostoli inviandoli a predicare il regno ( Mt 10,1.8p );
per questo Matteo ha fatto precedere le consegne della missione ( c 10 )
da una serie di dieci miracoli ( cc 8-9 )
come segni del vero « inviato », o missionario ( Mc 16,17s; At 2,22; cf, At 18+ ).
8,4 La guarigione di un lebbroso doveva essere ufficialmente riconosciuta dai sacerdoti, perché i guariti potessero essere riammessi nella comunità civile e religiosa.
Il lebbroso guarito doveva offrire sacrifici nel tempio ( Lv cc. 13-14 ).
L'invito di Gesù al silenzio sembra voler impedire entusiasmi superficiali e pericolosi.
Perché Gesù disse a molti di non dire che era il Cristo?
8,5-13 La fede del centurione ( Lc 7,1-10 )
Chi chiese a Gesù di guarire il servo del centurione?
8,10 La fede, che Gesù richiede fin dall'inizio della sua attività ( Mc 1,15 ) e che richiederà incessantemente, e un movimento di fiducia e di abbandono per il quale l'uomo rinunzia a far affidamento sui propri pensieri e sulle proprie forze, per rimettersi alle parole e alla potenza di Colui nel quale crede ( Lc 1,20.45;
Mt 21,25p.32 ).
Gesù la domanda in modo particolare in occasione dei miracoli ( Mt 8,13;
Mt 9,2p.22p.28-29; Mt 15,28; Mc 5,36p; Mc 10,52p; Lc 17,19 ),
che sono meno atti di misericordia che segni della sua missione e del regno
( Mt 8,3+, cf. Gv 2,11+ );
così egli non può compierne se non trova la fede, che deve dare ad essi il loro vero significato ( Mt 12,38-39; Mt 13,58p; Mt 16,1-4 ).
Esigendo un sacrificio dello spirito e di tutto l'essere, la fede e un atto difficile di umiltà ( Mt 18,6p ),
che molti rifiutano di compiere, particolarmente in Israele ( Mt 8,10p; Mt 15,28;
Mt 27,42p; Lc 18,8 )
o lo fanno solo per metà ( Mc 9,24; Lc 8,13 ).
I discepoli stessi sono lenti a credere ( Mt 8,26p; Mt 14,31; Mt 16,8; Mt 17,20p ),
anche dopo la resurrezione ( Mt 28,17; Mc 16,11-14; Lc 24,11.25.41 ).
Anche la fede più sincera del loro capo, la « roccia » ( Mt 16,16-18 ),
sarà scossa dallo scandalo della passione ( Mt 26,69-75p ),
ma poi trionferà ( Lc 22,32 ).
Quando è forte, la fede opera meraviglie ( Mt 17,20p; Mt 21,21p; Mc 16,17 ),
ottiene tutto ( Mt 21,22p; Mc 9,23 ),
in particolare la remissione dei peccati ( Mt 9,2p; Lc 7,50 )
e la salvezza, di cui è la condizione indispensabile ( Lc 8,12; Mc 16,16;
cf. Mt 3,16+ ).
8,11 Su l'esempio di Is 25,6; Is 55,1-2; Sal 22,27, ecc., il giudaismo ha spesso rappresentato le gioie dell'era messianica sotto l'immagine di un banchetto
( cf. Mt 22,2-14; Mt 26,29p; Lc 14,15; Ap 3,20; Ap 19,9 ).
8,12 figli del regno: cioè i giudei, eredi naturali delle promesse, primi destinatari della promessa fatta ad Abram.
Quelli tra essi che non avranno creduto al Cristo vedranno i pagani prendere i loro posti.
- stridore di denti: immagine biblica della collera e del dispetto degli empi nei confronti dei giusti ( cf. Sal 35,16; Sal 37,12; Sal 112,10; Gb 16,9 ).
In Mt essa descrive la dannazione.
Le tenebre e il battere dei denti simboleggiano disperazione e fallimento, mentre il raccogliersi a mensa è segno di comunione e felicità piena.
8,14-17 Gesù guarisce la suocera di Pietro ( Mc 1,29-34; Lc 4,38-41 )
8,16 Per Isaia, il servo ha « preso » su di sé i nostri dolori con la sua sofferenza espiatrice.
Matteo intende che Gesù li ha « presi » eliminandoli mediante le guarigioni miracolose.
Questa interpretazione, apparentemente forzata, è in realtà di una profonda verità teologica: poiché Gesù, il « servo », è venuto a prendere su di sé l'espiazione dei peccati, ha potuto anche alleviare gli uomini dai mali corporali, che sono la conseguenza e la pena del peccato.
8,17 Citazione di Is 53,4.
Con questo riferimento, Matteo insegna a non vedere nei miracoli soltanto delle azioni di potenza, ma il segno dell'amore misericordioso di Dio.
8,18-22 Come seguire Gesù ( Lc 9,57-62 )
8,18 altra riva: la riva orientale del lago di Tiberiade.
8,20 Per circa ottanta volte nei vangeli Gesù indica se stesso come Figlio dell'uomo, espressione che sottolinea nello stesso tempo l'origine celeste ( Dn 7,13s ) e la condizione umana del messia.
Figlio dell'uomo: questo titolo appare solo nei vangeli ( cf. Gv 3,14+;
eccetto At 7,56; Ap 1,13; Ap 14,14 );
Gesù stesso se l'è certamente dato e con predilezione, ora per descrivere le sue umiliazioni ( Mt 8,20; Mt 11,19; Mt 20,28 ),
soprattutto quelle della passione ( Mt 17,22, ecc. ),
ora per annunziare il suo trionfo escatologico della resurrezione ( Mt 17,9 ),
del ritorno glorioso ( Mt 24,30 )
e del giudizio ( Mt 25,31 ).
Questo titolo infatti, di sapore aramaico e che in origine significa « uomo »
( Ez 2,1+ ),
per l'originalità della locuzione attirava l'attenzione sull'umiltà della sua condizione umana;
ma nello stesso tempo, applicato da Dn 7,13+ e in seguito dall'apocalittica giudaica
( Enoch ) al personaggio trascendente, d'origine celeste, che riceve da Dio il regno escatologico, esso suggeriva, in maniera misteriosa ma sufficientemente chiara
( cf. Mc 1,34+; Mt 13,13+ ),
il vero carattere del suo messianismo.
La di chiarazione esplicita, pronunciata davanti al sinedrio ( Mt 26,64+ ), doveva d'altronde dissipare ogni equivoco.
8,22 Gesù non contesta qui la validità del quarto comandamento, ma mette in luce l'urgenza della risposta alla vocazione divina.
Come possono i morti seppellire i loro morti?
8,23-27 Gesù placa il mare in tempesta ( Mc 4,35-41; Lc 8,22-25 )
8,28-34 Gli indemoniati di Gàdara ( Mc 5,1-20; Lc 8,26-39 )
8,28 Gadarèni: abitanti della città di Gàdara, situata 12 chilometri a sud-est del lago, popolata da pagani.
La var. « Geraseni » ( Mc, Lc e volg. di Mt ) deriva dal nome di un'altra città: Gerasa o forse Corsia; la var. « Gergeseni » proviene da una congettura di Origene.
- due indemoniati: invece di uno come Mc e Lc;
ugualmente due ciechi a Gerico ( Mt 20,30 )
e due ciechi a Betsaida ( Mt 9,27 ),
miracolo che è un ricalco del precedente.
Questa duplicazione dei personaggi può essere un procedimento stilistico di Mt.
Quanti indemoniati furono guariti?
8,29 prima del tempo: prima dell'ora del giudizio o, secondo altri, in anticipo rispetto al tempo in cui il demonio sarà definitivamente vinto ( la Pasqua ).
Il vangelo passerà allora in maniera definitiva ai pagani ( Mt 28,19 ).
In attesa del giorno del giudizio, i demoni godono una certa libertà nella loro azione sulla terra ( Ap 9,5 );
lo fanno di preferenza prendendo possesso degli uomini ( Mt 12,43-45+ ).
Questa possessione è accompagnata spesso da una malattia, poiché questa, a titolo di conseguenza del peccato ( Mt 9,2+ ),
è un'altra manifestazione dell'azione di Satana ( Lc 13,16 ).
Così gli esorcismi del vangelo, che a volte, come qui, appaiono allo stato puro
( cf. Mt 15,21-28p; Mc 1,23-28p; Lc 8,2 ),
avvengono spesso in forma di guarigione ( Mt 9,32-34; Mt 12,22-24p;
Mt 17,14-18p; Lc 13,10-17 ).
Con il suo potere sui demoni Gesù distrugge l'impero di Satana ( Mt 12,28p;
Lc 10,17-19; cf. Lc 4,6; Gv 12,31+ )
e inaugura il regno messianico, di cui lo Spirito santo è la promessa caratteristica
( Is 11,2+; Gl 3,1s ).
Se gli uomini rifiutano di comprenderlo, i demoni invece lo sanno bene
( qui e Mc 1,24p; Mc 3,11p; Lc 4,41; At 16,17; At 19,15 ).
Questo potere di esorcismo, Gesù lo comunica ai suoi discepoli insieme con il potere delle guarigioni miracolose ( Mt 10,1.8p ) che gli è connesso ( Mt 8,3+; Mt 4,24;
Mt 8,16p; Lc 13,32 ).
8,31-32 Perché Gesù non pensò ai porci?