Eucaristia
Termine greco composto con eu ( neutro di un aggettivo che significava "di buona qualità", "prode" in guerra; come avverbio si generalizzò in "convenientemente", "bene", "felicemente", "perfettamente" ) e chdris, che, derivando da chdiro, ( "mi rallegro", "gioisco" ), si estese per una lunga gamma di significati: da "letizia" a "grazia", "leggiadria", a "merito", a "favore", "benevolenza", a "gratitudine", a "rispetto", "onore". Sono trapassi che rimangono tutti un po' sintetizzati nella parola chàris, la quale riassume perciò una ricca complessità di sfumature. Nel linguaggio cristiano Eucaristia designa il sacramento più augusto della fede, considerato come un "eccellente ringraziamento" degli uomini a Dio per i suoi doni ed un' "eccellente grazia" di Dio agli uomini in nome della sua bontà. È il prolungamento dell' Incarnazione ( Leone XIII ), in quanto continua la presenza di Gesù sulla terra nella sua effettiva realtà vivente di Corpo e Sangue sotto le apparenze del pane e del vino transustanziati ( v. ). Non si esaurisce in un richiamo simbolico, come non è una germinazione dai misteri pagani ne dalla Pasqua giudaica: è il risultato di un'iniziativa radicalmente autonoma ed originale di Gesù, il quale la inaugurò nell'ultima cena ed ordinò di ripeterla istituzionalizzandola ( Lc 22,19-20; 1 Cor 11,23-25 ). Attualizza il sacrificio della croce e costituisce il compendio della fede ed il centro della comunità dei fedeli. |
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Il termine deriva dal greco eucharìstia e significa "rendimento di grazie": è la preghiera fatta da Gesù, nell'Ultima Cena, quando diede il pane e il vino come suo corpo e suo sangue ai suoi discepoli, perché lo facessero "in memoria di me" ( Lc 22,19 ). Fin dall'inizio, designa tutta Fazione sacrifieale-conviviale celebrata dalla Chiesa per essere fedele al comando del suo Signore. Assemblea, liturgia della Parola ed eucaristiaDi fatto l'eucaristia si celebra nell'assemblea del popolo di Dio, presieduta da un ministro ordinato ( vescovo o prete ), dopo che sono state proclamate le letture bibliche, vi è stata l'omelia, si è professata la fede e si e pregato. L'insieme rituale della liturgia della Parola di Dio e dell'eucaristia con riti di ingresso e di conclusione costituisce la messa. Se nel secondo millennio cristiano l'attenzione di fede e di devozione si è rivolta quasi esclusivamente al pane consacrato ( chiamato anch'esso eucaristia ) con atteggiamento adorante, ritrovando la dottrina biblica e patristica, il concilio Vaticano II ha invitato a vedere la presenza del Signore Gesù nell'assemblea riunita nel suo nome, nel ministro che celebra in persona Christi ( nella persona di Cristo ), nella parola biblica proclamata "giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la Scrittura", nel sacrificio della messa "essendo egli stesso che, offrendosi una volta sulla croce, offre ancora se stesso tramite il ministero dei sacerdoti, soprattutto nelle specie eucaristiche" ( Sacrosanctum concilium, 7 ). Se i protestanti hanno contestato il modo in cui la Chiesa cattolica vedeva la "presenza reale" del Signore nelle specie eucaristiche ( il pane e il vino ), nella ritrovata unica tradizione biblica e liturgica si cominciano ad avvicinare le posizioni: "È in virtù della parola vivente di Cristo e per la potenza dello Spirito che il pane e il vino diventano i segni sacramentali del corpo e del sangue di Cristo. Essi rimangono tali in vista della comunione" ( Battesimo, eucaristia, ministero, documento ecumenico di Lima, 1982 ). La Chiesa cattolica, che conserva il pane consacrato nei tabernacoli in vista della comunione ai inalati, crede che questa "presenza reale" permanga sino alla consumazione delle specie; perciò venera il SS. Sacramento, adorandolo. Il rito dell'eucaristiaNell'Ultima Cena, Gesù "prese il pane e il calice, rese grazie, li distribuì". Sviluppando queste azioni di Gesù, la liturgia eucaristica si svolge in tre momenti; presentazione dei doni ( pane e vino ), preghiera eucaristica, comunione. Il porre sull'altare il pane e il calice di vino è già un gesto simbolico: esprime dono e partecipazione dell'assemblea che presenta gli alimenti fondamentali, il pane della sussistenza quotidiana e il vino della festa. Provenienti dalla creazione e trasformati dal lavoro umano, questi alimenti significano il radicamento del culto cristiano nella natura e nella storia. A volte questo momento liturgico avviene con la processione offertoriale; sempre i fedeli donano il loro contributo per l'edificio e le attività di culto, per la vita della comunità cristiana locale, per la carità che si estende a tutti i bisogni del mondo. Le molte preghiere eucaristiche ora in uso configurano una sola "azione eucaristica-sacrificale" che è proclamata e agita ( parole e gesti ) dal ministro presidente; egli invita l'assemblea ad associarsi a questa sua azione ( "Rendiamo grazie al Signore nostro Dio"; "È cosa buona e giusta" ) e attende alla conclusione l'Amen con il quale i fedeli ratificano e partecipano. Nei suoi elementi essenziali la preghiera eucaristica si svolge così: il prefazio di rendimento di grazie, elevato al Padre per l'azione salvifica compiuta da Cristo, sfocia nel canto dell'assemblea ( "Santo, Santo, Santo" ); si invoca lo Spirito Santo ( formula denominata "epiclesi" ) perché il pane e il vino sull'altare "diventino il corpo e il sangue di Gesù Cristo, nostro Signore, il quale, nella notte in cui fu tradito…"; si narra l'istituzione della santa Cena, ripetendo le parole di Gesù sul pane e sul calice di vino. Con l'esclamazione "Mistero della fede" il presidente provoca l'acclamazione con la quale l'assemblea ricorda la morte e la risurrezione di Gesù; la preghiera presidenziale riprende con il memoriale della Pasqua del Signore ( la risurrezione dai morti del Crocifisso ), l'offerta al Padre dei doni consacrati, l'invocazione dello Spirito Santo su coloro che si comunicano, le intercessioni per la Chiesa, il papa e il vescovo, il ricordo dei defunti e la richiesta di "aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e madre di Dio, con gli apostoli e tutti i santi", la dossologia ( formula di glorificazione ) conclusiva: per Cristo, al Padre, nell'unità dello Spirito Santo "ogni onore e gloria". La recita comune, o il canto, del Padre nostro introduce ai riti di comunione: i fedeli si appressano all'altare, ricevono nella mano il "corpo di Cristo" dicendo Amen, e se ne cibano. Possono bere anche al calice, presentato con la formula "il sangue di Cristo", in circostanze particolari, stabilite con molta ampiezza. Ma le difficoltà pratiche inducono i ministri a non usarle. Il significato dell'eucaristiaSin dall'inizio la riflessione sulla Cena del Signore ha conosciuto una grande ricchezza dottrinale. Scriveva s. Paolo: "Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice voi annunciate la morte del Signore finché egli venga" ( 1 Cor 11,26 ). Attualmente si insiste sulla comprensione dell'eucaristia come "memoriale" ( v. ), termine biblico con il quale si intendono le azioni rituali che, riferite a un evento salvifico passato, lo rendono presente ai celebranti nelle sue potenzialità salvifiche. Per gli ebrei memoriale è il banchetto pasquale ( con gli azzimi e le erbe amare ) riferito alla liberazione dall'Egitto. In questa concezione memoriale vi è un consenso ecumenico: "L'eucaristia è il memoriale di Cristo crocifisso e risorto, cioè il segno vivo ed efficace del suo sacrificio, compiuto una volta per tutte sulla croce e ancora operante in favore di tutta l'umanità" ( documento ecumenico di Lima ). Tale efficacia è dovuta alla "presenza reale" del Signore Gesù, che il concilio di Trento ha detto compiersi per la "transustanziazione" della sostanza del pane e del vino in quella del corpo e sangue di Cristo. Anche se il termine è discusso, molte confessioni protestanti convengono sul significato che intende esprimere ( la presenza reale di corpo e sangue di Cristo sotto le specie eucaristiche ). La Chiesa cattolica insegna che ogni eucaristia, essendo "memoriale" di un evento sacrificale, è attualmente sacrificio: la Chiesa lo prende come dono dal Signore e ne fa il suo sacrificio, invitando i fedeli a offrire se stessi in ubbidienza e donazione a Dio Padre. Invocazione dello Spirito Santo, l'eucaristia fa si che la Chiesa si renda disponibile alla sua azione per continuare nel mondo l'opera evangelica di Gesù. Comunione alla Cena del Signore, nel cibarsi del pane eucaristico l'eucaristia diventa il fondamento e la fonte dell'unione dei fedeli con Cristo e fra loro. L'eucaristia nella vita del cristiano e della comunitàPegno di immortalità, l'eucaristia ha il suo compimento nell'eternità beata: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno" ( Gv 6,54 ). Qui in terra è il sacramento della comunione di vita con il Signore: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui" ( Gv 6,56 ). Nell'eucaristia ogni volta Dio rinnova l'alleanza in Cristo con le sue comunità, perché siano fedeli testimoni nel mondo. La vita cristiana ne è nutrita e la comunità ecclesiale vi trova la "forma" della sua vita fraterna, donata nel servizio agli altri. Pertanto la Chiesa chiede a ogni cristiano di partecipare alla messa ogni domenica o festa di precetto e di comunicarsi almeno a Pasqua. Sempre più però i fedeli capiscono che la partecipazione completa all'eucaristia comporta la comunione sacramentale. L'eucaristia, per sua stessa natura, esige l'unione fra coloro che credono nel Signore Gesù. |
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Dal greco « eucharistein », « render grazie ». Dire grazie è un'azione tipica della creatura di fronte al suo Creatore. Eucaristia è quindi una preghiera di ringraziamento a Dio. In tal modo, l'atto più solenne della liturgia cristiana è il rendimento di grazie a Dio ( eucaristia ) per quanto egli ha operato nel suo Figlio Gesù e ha così donato a noi. Questo si svolge all'interno di un rito ben definito, chiamato in antico probabilmente « Cena del Signore» ( 1 Cor 11,20 ), e poi successivamente Messa, forse dalle ultime parole del rito. In senso oggettivo, Eucaristia sono anche i doni consacrati dalla forza dello Spirito Santo e dalle parole del Signore ( Mt 26,26-29; Mc 14,22-25; Lc 22,19-20; 1 Cor 11,23-25 ): quindi, è sinonimo di « corpo e sangue di Cristo » che i fedeli ricevono e assimilano in sé. |
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Il primo giorno degli Azzimi: il « primo giorno » della settimana in cui si mangiavano i pani senza lievito ( Azzimi, Es 12,1+; Es 23,14+ ), era normalmente, quello che seguiva il banchetto pasquale; chiamando così il giorno precedente la pasqua, i sinottici danno prova di un uso più largo. Secondo Gv 18,28 e altri particolari della passione, sembra che il banchetto pasquale quell'anno sia stato celebrato la sera del venerdì ( o « parasceve », Mt 27,62; Gv 19,14.31.42 ). La cena di Gesù, che i sinottici pongono un giorno prima ( alla sera del giovedì ), deve allora spiegarsi o con l'anticipazione del rito in una parte del popolo giudaico, o piuttosto con un'anticipazione voluta da Gesù stesso: non potendo celebrare la pasqua l'indomani, se non nella sua stessa persona sulla croce ( Gv 19,36; 1 Cor 5,7 ), Gesù avrà istituito il nuovo rito nel corso di un pasto che avrà ricevuto per riflesso i tratti della pasqua antica. L'opinione recente che pone la cena alla sera del martedì, secondo il calendario esseno, non sembra attendibile. |
Mt 26,17 |
Secondo alcuni, un discorso eucaristico ( Gv 6,51-58: Gesù, vero nutrimento mediante il suo corpo e il suo sangue; Gv 6,51+ ) sarebbe stato inserito nel racconto - discorso seguente: ai giudei che reclamavano un « segno » analogo a quello della manna ( vv 30-31; Gv 1,21+ ), Gesù risponde: con l'insegnamento del Padre che trasmesso agli uomini ( Gv 3,11+ ), sono io il vero pane, assimilabile mediante la fede ( v 32s ). I giudei non comprendono ( vv 60-66 ), a eccezione di Pietro e dei discepoli ( vv 67-71 ). per comprendere questo tema, ( Dt 8,3; Pr 8,22-24; Pr 9,1-6; Sir 24,3; Sir 24,17-21; Lc 11,29-32 |
Gv 6,22 |
Frazione del pane: vedere v 46; At 20,7.11; At 27,35; Lc 24,30.35. L'espressione per sé richiama un pasto giudaico, nel quale chi presiede, prima di dividere il pane, pronuncia una benedizione. Ma nel linguaggio cristiano si intende il rito eucaristico ( 1 Cor 10,16; 1 Cor 11,24; Lc 22,19p; Lc 24,35+ ). Questo ( v 46 ) non veniva celebrato nel tempio, ma in qualche casa e non era disgiunto da un vero pasto ( 1 Cor 11,20-34 ). |
At 2,42 |
Cioè il calice su cui pronunziano la benedizione, come il Cristo al momento dell'ultima cena. | 1 Cor 10,16 |
Schedario biblico |
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Sacrificio spirituale | D 25 |
Sacrificio di Abele | D 26 |
Frazione del pane | D 27 |
Pane di vita | D 28 |
Sacramento dell'unità | D 29 |
Banchetto escatologico | D 30 |
Coppa ( Calice ) della salvezza | D 31 |
Pane sacrificale | D 32 |
v. Azione di grazie; Messa | |
Magistero |
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Congressi Eucaristici Internazionali |
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Enciclica Giovanni Paolo II Ecclesia de Eucharistia 5 maggio 1929 |
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Rito della comunione fuori della Messa e Culto Eucaristico |
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I segni sacrosanti dell'Eucaristia non sono soltanto simboli e figure di Cristo, o modi indicativi d'una sua affezione, o di una sua azione nei riguardi dei commensali alla sua cena, ma contengono Lui, Cristo, vivo e vero, |
Omelia Paolo VI 10-6-1965 |
Che l'Eucaristia infatti sia argomento degnissimo di considerazione tutti sappiamo, se solo ricordiamo che l'Eucaristia è il sacramento della carità ( come il battesimo si qualifica piuttosto come il sacramento della fede ); e la carità, come tutti sanno, è la legge riassuntiva, il vincolo della perfezione ( Col 3,14 ), la base, la radice di tutte le virtù cristiane, il fondamento di tutto il sistema morale cristiano; inoltre l'Eucaristia è al centro del culto cattolico e la vita religiosa vi trova il suo momento di pienezza e di più alta espressione; e, ciò che più conta, l'Eucaristia è al vertice dell'economia sacramentale, perché, se tutti i sacramenti ci dànno la grazia e ci uniscono a Cristo, l'Eucaristia ci mette in comunione con Cristo stesso, presente nell'Eucaristia; con Lui, autore dei sacramenti e fonte della grazia; possiamo perciò dire l'Eucaristia base, centro, vertice della vita spirituale del fedele cristiano ( cfr. S. Th. III, 65, 3; e III, 73, 3 ). |
Catechesi Paolo VI 15-9-1965 |
Il prodigio reale della presenza sacramentale di Cristo, che vive, convive con la sua Chiesa, la fiancheggia, la sostiene, l'alimenta, la compagina a sé, la unisce, la caratterizza, la sublima, la inebria |
Catechesi Paolo VI 8-5-1968 |
Un Congresso Eucaristico è una grande adunata di clero e di fedeli in onore dell'Eucaristia, la quale è solennemente celebrata e adorata per tributare un pubblico omaggio di fede e di amore a Cristo Signore, realmente presente in figura di Vittima, una volta sacrificata sulla Croce, nel sacramento eucaristico, e fatto cibo spirituale per i fedeli, che in un rito conviviale hanno rinnovato la memoria di Lui, per vivere di Lui nel tempo e per meritare d'incontrarlo nel giorno del suo palese e glorioso ritorno finale. |
Catechesi Paolo VI 21-8-1968 |
S. Congr. Culto Divino - Memoriale Domini - 29-5-1969 |
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Occorre avere l'anima pura, occorre avere ricuperato la grazia mediante la penitenza, il sacramento della riabilitazione, prima di accedere all'abbraccio di Cristo. |
Catechesi Paolo VI 9-6-1971 |
Diamo, Figli e Fratelli, somma importanza all'Eucaristia, nella S. Messa specialmente, cuore della nostra religione e nella comunione con Cristo, Pane della vita, ch'essa ci offre, e avremo dato alla nostra fede l'espressione più alta, alla Chiesa la sua genuina vitalità, alle nostre anime la scuola e l'alimento della nostra santificazione, al mondo stesso il faro della sua unità e della sua pace |
Catechesi Paolo VI 31-5-1972 |
S. Congr. Culto Divino - Immensae caritatis - 29-1-1976 |
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L'uomo è un vivente bisognoso di pane, d'un suo pane che lo nutra, lo integri, gli allarghi e gli prolunghi la sua sempre avida e caduca esistenza. |
Omelia Paolo VI 8-8-1976 |
Gesù si è voluto raffigurare sotto le apparenze di pane, quasi per stimolarci a desiderarlo, a riceverlo ancora, a fare di Lui un alimento di cui dobbiamo sentire desiderio e gaudio nel rinnovare la comunione ch'Egli ci concede d'avere con Lui. |
Catechesi Paolo VI 15-6-1977 |
Nota Past. - Eucaristia, comunione e comunità - 22-5-1883 |
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Nell'Eucaristia il Signore si dà a noi con il suo corpo, la sua anima e la sua divinità, e noi diventiamo una sola cosa con lui e tra noi. La nostra risposta al suo amore dev'essere allora concreta, si deve esprimere in un'autentica conversione all'amore, nel perdono, nella reciproca accoglienza e nell'attenzione ai bisogni di tutti. |
Angelus Benedetto XVI 25-9-2005 |
L'Eucaristia potrebbe essere considerata anche come una "lente" attraverso la quale verificare continuamente il volto e il cammino della Chiesa, che Cristo ha fondato perché ogni uomo possa conoscere l'amore di Dio e trovare in esso pienezza di vita. |
Angelus Benedetto XVI 2-10-2005 |
L'Eucaristia costituisce in effetti il "tesoro" della Chiesa, la preziosa eredità che il suo Signore le ha lasciato. L'Eucaristia ha anche una valenza cosmica: la trasformazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo costituisce infatti il principio di divinizzazione della stessa creazione. |
Angelus Benedetto XVI 18-6-2006 |
L'Eucaristia alimenta nei credenti di ogni epoca quella letizia profonda, che fa tutt'uno con l'amore e con la pace, e che ha origine dalla comunione con Dio e con i fratelli. |
Angelus Benedetto XVI 18-3-2007 |
L'Eucaristia è scuola di carità e di solidarietà. Chi si nutre del Pane di Cristo non può restare indifferente dinanzi a chi, anche ai nostri giorni, è privo del pane quotidiano. |
Angelus Benedetto XVI 25-5-2008 |
L'Eucaristia è il mezzo, lo strumento di questo reciproco trasformarsi, che ha sempre Dio come fine e come attore principale: Lui è il Capo e noi le membra, Lui la Vite e noi i tralci. |
Angelus Benedetto XVI 16-8-2009 |
L'Eucaristia è come il cuore pulsante che dà vita a tutto il corpo mistico della Chiesa: un organismo sociale tutto basato sul legame spirituale ma concreto con Cristo. |
Angelus Benedetto XVI 26-6-2011 |
L'Eucaristia è il permanente grande incontro dell'uomo con Dio, in cui il Signore si fa nostro cibo, dà Se stesso per trasformarci in Lui stesso. |
Angelus Benedetto XVI 29-7-2012 |
Riscopriamo la bellezza del Sacramento dell'Eucaristia, che esprime tutta l'umiltà e la santità di Dio: il suo farsi piccolo, Dio si fa piccolo, frammento dell'universo per riconciliare tutti nel suo amore. |
Angelus Benedetto XVI 19-8-2012 |
Pertanto, non basta affermare che nell'Eucaristia è presente Gesù, ma occorre vedere in essa la presenza di una vita donata e prendervi parte. Quando prendiamo e mangiamo quel Pane, noi veniamo associati alla vita di Gesù, entriamo in comunione con Lui, ci impegniamo a realizzare la comunione tra di noi, a trasformare la nostra vita in dono, soprattutto ai più poveri. |
Angelus Francesco 7-6-2015 |
Ma l'Eucaristia non è una preghiera privata o una bella esperienza spirituale, non è una semplice commemorazione di ciò che Gesù ha fatto nell'Ultima Cena. Noi diciamo, per capire bene, che l'Eucaristia è "memoriale", ossia un gesto che attualizza e rende presente l'evento della morte e risurrezione di Gesù: il pane è realmente il suo Corpo donato per noi, il vino è realmente il suo Sangue versato per noi. |
Angelus Francesco 16-8-2015 |
Nutrirci di Gesù Eucaristia significa anche abbandonarci con fiducia a Lui e lasciarci guidare da Lui. Si tratta di accogliere Gesù al posto del proprio "io". In questo modo l'amore gratuito ricevuto da Gesù nella Comunione eucaristica, con l'opera dello Spirito Santo alimenta l'amore per Dio e per i fratelli e le sorelle che incontriamo nel cammino di ogni giorno. |
Angelus Francesco 18-6-2017 |
L'Eucaristia ci plasma perché non viviamo solo per noi stessi, ma per il Signore e per i fratelli. La felicità e l'eternità della vita dipendono dalla nostra capacità di rendere fecondo l'amore evangelico che riceviamo nell'Eucaristia. |
Angelus Francesco 19-8-2018 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Profetizzata nell'A. T. | Lumen gentium 17 |
È la Nuova Alleanza nel sangue di Cristo | Presbyterorum ordinis 4 |
Istituita da Cristo | Sacrosanctum concilium 47 |
Sacramento della fede | Gaudium et spes 38 |
mistero | Presbyterorum ordinis 13 |
Rende presente Cristo | Presbyterorum ordinis 5 |
Ad gentes 9 | |
e lo contiene | Presbyterorum ordinis 5 |
Unico sacrificio del N. T. | Lumen gentium 28 |
Perpetua il sacrificio della croce | Sacrosanctum concilium 47 |
Mistero pasquale, di cui dà la conoscenza profonda | Lumen gentium 3 |
Christus Dominus 15 | |
convito pasquale | Sacrosanctum concilium 47 |
In essa si esercita ininterrottamente l'opera della redenzione | Sacrosanctum concilium 2 |
Lumen gentium 3 | |
Presbyterorum ordinis 13 | |
Optatam totius 4 | |
Manifesta il mistero di Cristo e la natura della Chiesa | Sacrosanctum concilium 2 |
Gli elementi naturali coltivati dall'uomo si tramutano nell'… nel Corpo e Sangue di cristo | Gaudium et spes 38 |
Fa entrare i fedeli in comunione con la SS. Trinità | Unitatis redintegratio 15 |
Incorpora e assimila a Cristo | Lumen gentium 7 |
Presbyterorum ordinis 5 | |
Ad gentes 26 | |
Incorpora come membri al suo Corpo Mistico | Lumen gentium 7 |
Presbyterorum ordinis 5 | |
completa la edificazione del Corpo Mistico | Lumen gentium 17 |
La Chiesa cresce e vive dell'… | Lumen gentium 26 |
Unitatis redintegratio 15 | |
L'… è radice, cardine, fondamento, centro e culmine di ogni comunità cristiana | Lumen gentium 26 |
Christus Dominus 30 | |
Presbyterorum ordinis 6 | |
e da essa prende le mosse l'educazione comunitaria | Presbyterorum ordinis 6 |
È segno e causa dell'unità della Chiesa e la mostra in concreto | Sacrosanctum concilium 47 |
Sacrosanctum concilium 48 | |
Lumen gentium 3 | |
Lumen gentium 11 | |
Lumen gentium 26 | |
Christus Dominus 15 | |
Unitatis redintegratio 2 | |
della sua universalità | Lumen gentium 13 |
Vincolo di carità | Sacrosanctum concilium 47 |
Lumen gentium 26 | |
Christus Dominus 15 | |
Apostolicam actuositatem 8 | |
Gaudium et spes 38 | |
Viatico per il cammino nel tempo | Gaudium et spes 38 |
Pegno della speranza e gloria futura | Sacrosanctum concilium 47 |
Unitatis redintegratio 15 | |
Gaudium et spes 38 | |
pregustazione del convito celeste | Gaudium et spes 38 |
Unione al culto della Chiesa celeste | Lumen gentium 50 |
Fonte e culmine di tutta la evangelizzazione | Ad gentes 5 |
Ad gentes 36 | |
Centro e vertice dei sacramenti | Ad gentes 9 |
Presbyterorum ordinis 5 | |
dei ministeri ecclesiastici e delle opere di apostolato | Presbyterorum ordinis 5 |
Comunica la carità, anima di tutto l'apostolato | Apostolicam actuositatem 3 |
Il vescovo economo dell'… ne dirige ogni legittima celebrazione | Christus Dominus 26 |
Il sacerdote ha il dovere di offrire l'… | Sacrosanctum concilium 41 |
è la sua funzione principale | Presbyterorum ordinis 13 |
la offre sacramentalmente | Presbyterorum ordinis 5 |
a Dio | Lumen gentium 10 |
agendo in persona di Cristo | Lumen gentium 28 |
Presbyterorum ordinis 13 | |
per il suo popolo e tutto il Popolo di Dio | Lumen gentium 10 |
Lumen gentium 41 | |
presiede la celebrazione eucaristica | Presbyterorum ordinis 5 |
l'… è il centro e la radice di tutta la vita del sacerdote | Presbyterorum ordinis 14 |
Presbyterorum ordinis 18 | |
in essa partecipa nell'anima della carità di Cristo | Presbyterorum ordinis 13 |
è il suo particolare mezzo di santificazione e ad essa deve un culto personale | Presbyterorum ordinis 18 |
deve educare i fedeli alla partecipazione all'… | Presbyterorum ordinis 5 |
I diaconi conservano e distribuiscono l'… | Lumen gentium 29 |
Attiva partecipazione dei chierici all'… | Optatam totius 8 |
La professione religiosa associa al sacrificio eucaristico | Lumen gentium 45 |
I fedeli devono partecipare frequentemente all'… | Sacrosanctum concilium 42 |
compiendo la propria parte attiva alla celebrazione liturgica | Lumen gentium 11 |
offrendo a Dio la Vittima divina, e se stessi insieme con Cristo | Lumen gentium 11 |
Presbyterorum ordinis 4 | |
e col sacerdote | Sacrosanctum concilium 48 |
il proprio lavoro e tutte le cose create | Presbyterorum ordinis 5 |
si nutrono di Cristo | Sacrosanctum concilium 48 |
Presbyterorum ordinis 13 | |
o almeno si uniscano all'offerta coi loro voti | Presbyterorum ordinis 4 |
L'… è fonte e apice di tutta la vita cristiana | Lumen gentium 11 |
spinge alle varie forme di testimonianza cristiana | Sacrosanctum concilium 2 |
Presbyterorum ordinis 3 | |
alla carità | Presbyterorum ordinis 6 |
all'azione missionaria | Presbyterorum ordinis 6 |
Pietà eucaristica dei laici in regime di persecuzione | Apostolicam actuositatem 17 |
L'… sacramento di pietà | Sacrosanctum concilium 47 |
… e Sacra Scrittura come cibo | Dei verbum 21 |
Dei verbum 26 | |
Presbyterorum ordinis 18 | |
… e fratelli separati: amore degli Orientali separati per l'…, che li unisce a noi | Unitatis redintegratio 15 |
quando può essere amministrata ad essi e quando i cattolici possono ricevere da essi l'… | Orientalium ecclesiarum 27 |
I fratelli separati Occidentali non hanno conservato la genuina sostanza del mistero eucaristico | Unitatis redintegratio 22 |
v. Comunione sacramentale; Messa | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Alla Cena Gesù ha anticipato l'offerta libera della sua vita | 611 |
nell'attesa che tutto sia a lui sottomesso | 671 |
Lo Spirito Santo e la Chiesa | 737 |
La Chiesa - istituita da Gesù Cristo | 766 |
« Un solo corpo » | 790 |
Chi appartiene alla Chiesa cattolica? | 838 |
L'apostolato | 864 |
L'ufficio di santificare | 893 |
La comunione dei beni spirituali | 950 |
Come risuscitano i morti? | 1000ss |
Catechesi e Liturgia | 1074 |
Lo Spirito Santo prepara ad accogliere Cristo | 1094 |
1097 | |
Lo Spirito Santo attualizza il Mistero di Cristo | 1106 |
Il mistero pasquale nei sacramenti della Chiesa | 1113 |
I sacramenti della Chiesa | 1118 |
Le sacre immagini | 1162 |
« I sette sacramenti della Chiesa » | 1210ss |
Il sacramento dell'Eucaristia | 1322ss |
I frutti della Comunione | 1392ss |
Le molteplici forme della penitenza nella vita cristiana | 1436 |
Come si celebra questo sacramento? | 1517 |
Il viatico, ultimo sacramento del cristiano | 1524 |
L'irreligione | 2120 |
L'Eucaristia domenicale | 2177ss |
La preghiera di lode | 2643 |
Comp. 120; 186; 188; 194; 211; 220; 222; 224; 243; 245; 250; 251; 254; 271-294; 320; 328; 354; 432; 453; 567 | |
Rinnovamento Catechesi |
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Lo Spirito Santo dona la pace di Cristo | 6 |
La predicazione liturgica | 27-29 |
Catechesi e liturgia | 32 |
La partecipazione alle celebrazioni liturgiche | 45 |
Il mistero eucaristico | 46 |
soprattutto nella celebrazione dell'Eucaristia | 72 |
La compaginazione gerarchica e sacramentale del popolo di Dio | 87 |
La liturgia, catechesi in atto | 114 |
Catechesi liturgica | 115 |
Il cristiano è un catechista | 183 |
Codice Diritto Canonico |
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sacramento | 897 |
celebrazione | 899 |
ministro | 900 |
concelebrazione | 902 |
si celebri frequentemente | 904 |
ammissione a celebrare | 903 |
partecipazione dei fedeli | 906 |
diaconi e laici non pronuncino la prece eucaristica | 907 |
divieto di concelebrare con ministri di chiese che non sono in piena comunione | 908 |
pene per chi lo fa | 1365 |
preparazione e ringraziamento | 909 |
materia del sacramento | 924 |
vesti sacre richieste | 929 |
v. Comunione; Esposizione; Viatico | |
Summa Teologica |
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Sacramento | III, q. 73 |
Materia | III, q. 74 |
Transustanziazione | III, q. 75 |
Modo della presenza | III, q. 76 |
Specie sacramentali | III, q. 77 |
Forma | III, q. 78 |
Effetti | III, q. 79 |
Comunione | III, q. 80 |
Uso da parte di Cristo | III, q. 81 |
Ministro | III, q. 82 |
Rito | III, q. 83 |