Giovanni |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Gesù dai Samaritani |
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1 Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni |
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2 - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, | |||||||
3 lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. | |||||||
4 Doveva perciò attraversare la Samarìa. |
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5 Giunse pertanto ad una città della Samarìa chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: |
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6 qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. |
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7 Arrivò intanto una donna di Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: « Dammi da bere ». |
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8 I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. | |||||||
9 Ma la Samaritana gli disse: « Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? ». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. |
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10 Gesù le rispose: « Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: " Dammi da bere!, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva ». |
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11 Gli disse la donna: « Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? |
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12 Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge? ». |
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13 Rispose Gesù: « Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; | |||||||
14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna ». |
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15 « Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua ». |
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16 Le disse: « Va' a chiamare tuo marito e poi ritorna qui ». | |||||||
17 Rispose la donna: « Non ho marito ». Le disse Gesù: « Hai detto bene " non ho marito ", |
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18 infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero ». | |||||||
19 Gli replicò la donna: « Signore, vedo che tu sei un profeta. |
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20 I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare ». |
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21 Gesù le dice: « Credimi donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. | |||||||
22 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. |
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23 Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. |
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24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità ». | |||||||
25 Gli rispose la donna: « So che deve venire il Messia ( cioè il Cristo ): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa ». |
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26 Le disse Gesù: « Sono io, che ti parlo ». |
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27 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: « Che desideri? », o: « Perché parli con lei? ». |
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28 La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: | |||||||
29 « Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia? ». |
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30 Uscirono allora dalla città e andarono da lui. | |||||||
31 Intanto i discepoli lo pregavano: « Rabbì, mangia ». | |||||||
32 Ma egli rispose: « Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete ». | |||||||
33 E i discepoli si domandavano l'un l'altro: « Qualcuno forse gli ha portato da mangiare? ». | |||||||
34 Gesù disse loro: « Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. |
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35 Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. |
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36 E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. | |||||||
37 Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. |
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38 Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro ». |
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39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: « Mi ha detto tutto quello che ho fatto ». | |||||||
40 E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. | |||||||
41 Molti di più credettero per la sua parola. | |||||||
42 e dicevano alla donna: « Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo ». |
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Gesù in Galilea |
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43 Trascorsi due giorni, partì di là per andare in Galilea. | |||||||
44 Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria. |
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45 Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa. |
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Secondo segno a Cana: guarigione del figlio di un funzionario reale |
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46 Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. |
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47 Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. | |||||||
48 Gesù gli disse: « Se non vedete segni e prodigi, voi non credete ». |
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49 Ma il funzionario del re insistette: « Signore, scendi prima che il mio bambino muoia ». | |||||||
50 Gesù gli risponde: « Va', tuo figlio vive ». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. |
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51 Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: « Tuo figlio vive! ». | |||||||
52 S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: « Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato ». | |||||||
53 Il padre riconobbe che proprio un quell'ora Gesù gli aveva detto: « Tuo figlio vive » e credette lui con tutta la sua famiglia. | |||||||
54 Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea. |
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Indice |
4,1-30 | Gesù e la donna samaritana 4,1-42 L'incontro presso il pozzo è un tema della letteratura patriarcale ( Gen 24,10s; Gen 29,1s; Es 2,15s ). I pozzi e i luoghi dove c'è acqua determinano l'itinerario terrestre e spirituale dei patriarchi e del popolo dell'esodo ( Gen 26,14-22; Es 15,22-27; Es 17,1-7, ecc. ). L'acqua di sorgente diventa nell'AT il simbolo della vita che Dio dà, soprattutto nei tempi messianici ( Is 12,3; Is 55,1; Ger 2,13; Ez 47,1s; cf. Sal 46,5 e Zc 14,8; Sal 36,9-10; e nel NT: Ap 7,16-17; Ap 22,17 ) o anche della sapienza e della legge che danno la vita ( Pr 13,14; Sir 15,3; Sir 24,23-29 ). Questi temi si ritrovano nel contesto evangelico, dove l'acqua viva diventa il simbolo dello Spirito ( cf. Gv 7,37-39; Gv 1,33+ ). 4,1 il Signore: BJ con volg., S, D e altre testimonianze traduce: « Gesù ». |
4,5 | Sicàr: o l'antica Sichem ( in aramaico Sichara ), o l'attuale villaggio di Askar, ai piedi del monte Ebal, ad alcuni Km. dal « pozzo di Giacobbe ». Questo pozzo non è menzionato in Gen. |
4,6 | Era verso mezzogiorno: alla lettera « era circa l'ora sesta ». |
4,9 | I Giudei disprezzavano i Samaritani perché si erano contaminati con altri popoli, soprattutto sul piano religioso (
2 Re 17,24-41;
Esd 4,1-5 ). I Giudei infatti … con i Samaritani: alcuni testimoni omettono questo stico. I giudei odiavano i samaritani ( Sir 50,25-26; Gv 8,48; Lc 9,52-55; cf. Mt 10,5; Lc 10,33; Lc 17,16 ) e spiegavano la loro origine ( 2 Re 17,24-41 ) con l'immigrazione forzata di cinque popolazioni pagane, rimaste in parte fedeli ai loro dèi, che i cinque mariti del v 18 simboleggiano. |
4,10 | Il simbolo dell'acqua viva allude particolarmente allo Spirito ( Gv 7,37-39 ). |
4,20 | su questo monte: si tratta del monte Garizìm, sul quale i Samaritani avevano costruito un tempio, rivale di quello di Gerusalemme. Giovanni Ircano l'aveva distrutto nel 129. - è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare: con volg. e quasi tutti i testimoni; S legge: « a Gerusalemme si deve adorare ». |
4,23 | Lo Spirito (
Gv 14,26+ ), principio della nuova nascita (
Gv 3,5 ), è anche principio del culto nuovo e spirituale ( cf. Gv 2,20-21+ e Rm 1,9+ ). Questo culto è « nella verità », perché è l'unico che corrisponda alla rivelazione che Dio ne fa mediante Gesù. |
4,24 | L'adorazione del Padre in spirito e verità non è un culto che rifiuta le manifestazioni pubbliche ed esteriori, bensì un culto che si svolge sotto l'impulso dello Spirito e nella verità di Gesù. quelli che lo adorano: con volg., papiro Bodmer ( 2.14.15 ) e altre testimonianze; BJ con S, D e con ms vet. lat. traduce: « quelli che adorano »; cf. Gv 12,20. |
4,28 | andò in città: con quasi tutti i testimoni e volg,; BJ con alcuni padri e altri testi traduce: « corse in città ». |
4,31-38 | Alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano |
4,34 | Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato: questa affermazione di Gesù su se stesso ne compendia molte altre, nelle quali egli dichiara la sua totale obbedienza al Padre. Le parole che trasmette non sono sue, ma del Padre ( Gv 7,16; Gv 8,26.40; Gv 17,8.14 ); non compie opere personali, ma quelle del Padre ( Gv 5,17; Gv 8,28; Gv 10,25.37; Gv 14,10; Gv 17,4 ); non fa la propria volontà, ma la volontà di colui che l'ha mandato ( Gv 5,30; Gv 6,38 ). Già Paolo ( Rm 8,3; Gal 4,4 ) e i sinottici consideravano Gesù come mandato dal Padre, ma Gv vi insiste di continuo ( Gv 3,17; Gv 5,24.36-38; Gv 8,42; Gv 9,7; Gv 11,42; Gv 17,8.21-25 ). Il Cristo viene dal Padre ( Gv 3,31; Gv 6,46; Gv 7,29; Gv 8,42 ecc. ), discende dal Padre ( Gv 3,13; Gv 6,38.42 ), dice le parole del Padre ( Gv 3,34; Gv 7,16; Gv 8,26-28; Gv 12,49-50; Gv 14,24; Gv 17,8.14 ), fa la volontà del Padre, qui, le opere del Padre ( Gv 9,4; Gv 10,32-37; Gv 14,10 ). La fede ( Gv 3,12+ ) consiste nel riconoscere in lui colui che il Padre ha mandato ( Gv 7,28-29; Gv 17,21-25; Gv 19,9+ ). Gli apostoli saranno in seguito associati alla missione del Figlio ( Gv 13,20; Gv 17,18; Gv 20,21; cf. Gv 17,20+; At 1,26+; At 22,21+; Rm 1,1+ ). |
4,35 | i campi che già biondeggiano per la mietitura: la mietitura spirituale, di cui i samaritani che si av-vicinano ( v 30 ) sono la primizia. |
4,38 | Il « mietitore » designa gli apostoli, il « seminatore » i loro predecessori, soprattutto Gesù stesso. |
4,39-42 | I samaritani credono in Gesù |
4,42 | il salvatore del mondo: e non più soltanto il « re d'Israele » (
Gv 1,49 ). L'universalismo è uno dei tratti caratteristici degli scritti giovannei ( cf. Gv 1,29; Gv 3,16; Gv 11,52; 1 Gv 2,2 ). Tuttavia « la salvezza viene dai giudei » ( Gv 4,22 ). |
4,43-54 | In Galilea, guarigione di un bambino |
4,48 | Se non vedete segni e prodigi: Gesù attribuisce ai segni grande valore, e li compie per rivelare la sua gloria e per condurre i discepoli alla fede (
Gv 2,11 ). Tuttavia egli rimprovera – perché del tutto immatura – una fede che pretende basarsi troppo, o esclusivamente, sui miracoli. |