Romani |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Il battesimo |
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1 Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? |
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2 È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? |
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3 O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? |
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4 Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. |
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5 Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. |
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6 Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. |
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7 Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato. |
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8 Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, |
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9 sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. |
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10 Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. |
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11 Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. |
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A servizio del peccato e a servizio della giustizia |
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12 Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; |
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13 non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. | ||||||
14 Il peccato infatti non dominerà più su di voi, poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia. | ||||||
Il cristiano è liberato dal peccato |
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15 Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? È assurdo! |
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16 Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? |
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17 Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso |
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18 e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. |
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19 Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della vostra carne. Come avete messo le vostre membra a servizio dell'impurità e a servizio della giustizia per la vostra santificazione. |
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I frutti del peccato e della giustizia |
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20 Quando infatti eravate sotto la schiavitù del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. | ||||||
21 Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Infatti il loro destino è la morte. |
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22 Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna. |
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23 Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore. |
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Indice |
6,1-14 | In Cristo morti al peccato e vivi con lui La radice della morte è il peccato. Paolo afferma che i credenti in Cristo sono morti al peccato e vivono con lui, risorti anch'essi dalla morte. |
6,3 | Essere battezzati in greco significa essere "immersi". Nel battesimo il credente è immerso nella morte di Gesù. |
6,4 | Per mezzo del battesimo: il battesimo non si oppone alla fede, ma l'accompagna ( Gal 3,26s; Ef 4,5; Eb 10,22; cf. At 8,12s.37; At 16,31-33; At 18,8; At 19,2-5 ) e l'esprime sul piano sensibile con il simbolismo efficace del rito. Così Paolo attribuisce ai due gli stessi effetti ( confrontare Gal 2,16-20 e Rm 6,3-9 ). Il « bagno » per immersione nell'acqua ( senso etimologico di « battezzare » ) seppellisce il peccatore nella morte del Cristo ( Col 2,12; cf. Mc 10,38 ), da dove esce mediante la resurrezione con lui ( Rm 8,11+ ) come « nuova creatura » ( 2 Cor 5,17+ ), « uomo nuovo » ( Ef 2,15+ ), membro del corpo unico animato dall'unico Spirito ( 1 Cor 12,13; Ef 4,4s ). Questa resurrezione, che sarà totale e definitiva solo alla fine dei tempi ( 1 Cor 15,12s+; ma cf. Ef 2,6+ ), si realizza già fin d'ora mediante una vita nuova secondo lo Spirito ( vv 8-11.13; Rm 8,2s; Gal 5,16-24 ). - Oltre il simbolismo più tipicamente paolino di morte e resurrezione, questo rito primordiale della vita cristiana ( Eb 6,2 ) è anche presentato nel NT come un lavacro che purifica ( Ef 5,26; Eb 10,22; cf. 1 Cor 6,11; Tt 3,5 ), come una nuova nascita ( Gv 3,5; Tt 3,5; cf. 1 Pt 1,3; 1 Pt 2,2 ), come un'illuminazione ( Eb 6,4; Eb 10,32; cf. Ef 5,14 ). Circa il battesimo d'acqua e il battesimo di Spirito, cf. At 1,5+; questi due aspetti della consacrazione cristiana sembrano l'« unzione » e il « sigillo » di 2 Cor 1,21s. Secondo 1 Pt 3,21, l'arca di Noè fu tipo del battesimo. |
6,7 | è ormai libero dal peccato: poiché ha perso lo strumento del peccato, il suo « corpo di peccato » ( v 6 ), e non è più « nella carne » ( Rm 8,9 ), il cristiano è di per sé affrancato definitivamente dal peccato ( cf. 1 Pt 4,1 ). Oppure egli è sciolto dal peccato, secondo l'assioma giuridico: la morte di un colpevole estingue l'azione giudiziaria ( cf. Rm 7,1 ). |
6,8 | Innestati mediante il battesimo in Gesù Cristo crocifisso, i cristiani possono, fin d'ora, camminare in una vita nuova, in attesa della vita piena inaugurata dalla sua risurrezione ( Rm 8,4.6 ). Ma: una variante legge: « infatti ». |
6,10 | egli morì al peccato: senza essere peccatore (
2 Cor 5,21 ), il Cristo con il corpo di carne simile al nostro ( Rm 8,3 ) apparteneva alla sfera del peccato: divenuto « spirituale » ( 1 Cor 15,45-46 ), ora appartiene alla sfera divina. Così il cristiano, benché dimori provvisoriamente nella carne, vive già dello Spirito. |
6,11 | in Cristo Gesù: textus receptus e volg. leggono: « Cristo Gesù, nostro Signore ». - Cf. Rm 14,7s; 1 Cor 3,23+; 2 Cor 5,15; Gal 2,20; 1 Pt 2,24. |
6,12 | nel vostro corpo mortale: il battesimo ha distrutto il peccato nel l'uomo, ma, finché il suo corpo non abbia « rivestito l'immortalità » ( 1 Cor 15,54 ), il peccato può trovare in questo corpo « mortale », sede della concupiscenza, il mezzo per regnare ancora ( cf. Rm 7,14s ). |
6,15-23 | Al servizio di Dio che salva 6,15 Il Cristo ha liberato l'uomo dal male per renderlo a Dio. Oltre al tema biblico della « redenzione » ( Rm 3,24+ ) e a quello della liberazione attraverso la morte ( Rm 7,1+ ), Paolo ricorre volentieri, per esprimere questa idea, all'immagine, così espressiva al suo tempo, dello schiavo riscattato e affrancato, che non può più essere rimesso in schiavitù, ma ha il dovere di servire fedelmente il nuovo padrone. Riscattandoci con il prezzo del suo sangue ( 1 Cor 6,20; 1 Cor 7,23; Gal 3,13; Gal 4,5 ), il Cristo ci ha affrancati e chiamati alla libertà ( Gal 5,1.13 ). Ormai liberato dai suoi antichi padroni, il peccato ( Rm 6,18-22 ), la legge ( Rm 6,14; Rm 8,2; Gal 3,13; Gal 4,5; cf. Rm 7,1+ ) con le sue osservanze materiali ( Gal 2,4 ), gli « elementi del mondo » ( Gal 4,3.8 cf. Col 2,20-22 ), la corruzione ( Rm 8,21-23 ), il cristiano non deve più ricadere sotto la loro schiavitù ( Gal 2,4s; Gal 4,9; Gal 5,1 ). Egli è libero ( 1 Cor 9,1 ), figlio della donna libera, la Gerusalemme di lassù ( Gal 4,26.31 ). Questa libertà non significa però libertinaggio ( Gal 5,13; cf. 1 Pt 2,16; 2 Pt 2,19 ). Essa deve essere un servizio al nuovo padrone, Dio ( Rm 6,22; cf. 1 Ts 1,9; 1 Pt 2,16 ), il Cristo Kyrios ( Rm 1,1; ecc.; Gc 1,1; 2 Pt 1,1; Gd 1; Rm 14,18; Rm 16,18; ecc. ) a cui ormai il fedele appartiene ( 1 Cor 6,19; 1 Cor 3,23 ) e per il quale vive e muore ( Rm 7,1+ ); servizio che si attua nell'obbedienza della fede per la giustizia e la santità ( Rm 6,16-19 ). Questa libertà di figli ( Gal 4,7 ), affrancati mediante la « legge dello Spirito » ( Rm 8,2; cf. Rm 7,6; Rm 8,14s; 2 Cor 3,17 e cf. Gc 1,25; Gc 2,12 ), può anche dover sacrificare i suoi legittimi diritti per diventare un servizio al prossimo, se la carità ( Gal 5,13; cf. 2 Cor 4,5 ) e il rispetto delle coscienze degli altri lo richiedono ( 1 Cor 10,23-33; Rm 14; cf. 1 Cor 6,12-13; 1 Cor 9,19 ). Quanto al sistema sociale della schiavitù, se può ancora essere tollerato in questo mondo che passa ( 1 Cor 7,20-24.31 ), esso non ha più nessun valore nell'ordine nuovo instaurato dal Cristo ( 1 Cor 12,13; Gal 3,28; Col 3,11 ): lo schiavo cristiano è affrancato dal Signore, lui e il suo padrone sono ugualmente servi del Cristo ( 1 Cor 7,22; cf. Ef 6,5-9; Col 3,22-4,1; Fm 16 ). |
6,19 | a servizio della giustizia per la vostra santificazione: la santità propria di Dio ( Lv 17,1+ ), che egli comunicava al suo popolo ( Es 19,6+ ), è comunicata anche a coloro che credono nel Cristo ( At 9,13+; Col 1,12+ ). Tuttavia essa perde l'aspetto rituale per conservare l'interiorità: consiste nell'imitare il Cristo ( 2 Ts 3,7+ ), Santo di Dio ( Mc 1,24+ ). Chi è santo perché giustificato e, per la sua appartenenza al popolo santo, reso dimora dello Spirito santo ( Rm 5,5+ ), deve ancora attuare questa santità ché gli è data e progredire nella santificazione ( v 22; 1 Ts 4,3-7+; 2 Ts 2,13 ). |
6,21 | Ma quale frutto ecc.: oppure, « Quale frutto ne raccoglievate allora? Delle azioni di cui oggi. arrossite ». |