Timore
… di DioIl timore accompagna ogni esperienza del mistero affascinante e tremendo di Dio: "Dice il Signore: Nessuno può vedermi e restare vivo!" ( Es 33,20 ). L'idea di terrore davanti alla temibile potenza divina fa posto al timore come riverente e fiduciosa riconoscenza, che spinge a conformarsi alla volontà di Dio. "Il timore del Signore è una scuola di sapienza; prima della gloria c'è l'umiltà" ( Pr 15,33 ), contro ogni forma di orgoglio. Dal timore sgorga l'adorazione, profondo rispetto dinanzi al Dio infinitamente puro e santo e riconoscimento del suo sovrano diritto di Creatore. Anche lo scettico Qoelet conclude: "Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto" ( Qo 12,13). "Su di lui si poserà lo spirito di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore" ( Is 11,2.3 ). La tradizione cristiana dei doni dello Spirito ha sdoppiato il timore identificandolo anche con la pietà ( v. ). Nel Nuovo Testamento Gesù suscita timore per la sua incomprensibile autorità, per i miracoli e le teofanie ( v. ); specialmente poi nella risurrezione. Spesso egli stesso dice; "Non temete!" ( Mt 28,10 ). La nuova alleanza è infatti tutta nell'amore perfetto, che scaccia il timore come paura ( 1 Gv 4,18 ). |
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Trepidazione della mente a motivo di un pericolo presente o futuro. |
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Il terrore davanti alle manifestazioni sensibili della grandezza divina, in particolare i fenomeni della natura che accompagnano le teofanie, si distingue qui dal timore che è sottomissione senza riserve alla volontà di Dio ( Gen 22,12; Dt 6,2+ ). |
Es 20,20 |
Perché tu tema il Signore: « temere Jahvè » diventa un'espressione tipica della fedeltà all'alleanza. Ormai il timore ( Es 20,20+ ) comporta simultaneamente un amore che corrisponde a quello di Dio ( Dt 4,37 ) e un'obbedienza assoluta a quanto Dio comanda ( Dt 6,2-5; Dt 10,12-15; Gen 22,12 ). Il contenuto religioso e morale di questo timore andrà sempre più affinandosi ( Gs 24,14; 1 Re 18,3.12; 2 Re 4,1; Pr 1,7+; Is 11,2; Ger 32,29 ). |
Dt 6,2 |
Chi teme non è perfetto nell'amore: l'amore assume l'elemento filiale del timore religioso ( Dt 6,2+; Pr 1,7+ ), ma esclude il timore servile, la paura di essere condannati da Dio ( 1 Gv 3,20 ), egli che ha dato nel suo Figlio prove così grandi di amore ( v. 8 ). |
1 Gv 4,18 |
… religiosoC'è un tale abisso tra la santità di Dio e l'indegnità dell'uomo ( Lv 17,1+ ), che l'uomo dovrebbe morire vedendo Dio ( Es 19,21; Lv 16,2; Nm 4,20; Nm 6,25+ ), o soltanto udendolo ( Es 20,19; Dt 5,24-26; Dt 18,16 ). Perciò Mosè ( Es 3,6 ), Elia ( 1 Re 19,13 ) e anche i serafini ( Is 6,2 ) si velano la faccia davanti a Jahvè. Restando in vita dopo aver visto Dio, si prova una sorpresa riconoscente ( Gen 32,31; Dt 5,24 ) o un timore religioso ( Gdc 6,22-23; Gdc 13,22; Is 6,5 ). È un raro favore che Dio concede ( Es 24,11 ) particolarmente a Mosè, come al suo « amico » ( Es 33,11; Nm 12,7-8; Dt 34,10 ) e ad Elia ( 1 Re 19,11s ), che saranno testimoni della trasfigurazione del Cristo, la teofania del N. T. ( Mt 17,3p ), e resteranno, nella tradizione cristiana, come i rappresentanti eminenti della grande mistica ( con san Paolo 2 Cor 12,1s ). Nel N. T., la « gloria » di Dio ( v 18 ed Es 24,16+ ) si manifesta in Gesù ( Gv 1,14+; Gv 11,40; 2 Cor 4,4.6 ), ma Gesù solo ha contemplato Dio suo padre ( Gv 1,18; Gv 6,46; 1 Gv 4,12 ). Per gli uomini, la visione faccia a faccia è riservata alla beatitudine del cielo ( Mt 5,8; 1 Gv 3,2; 1 Cor 13,12 ). |
Es 33,20 |
C'è un tale abisso tra la santità di Dio e l'indegnità dell'uomo ( Lv 17,1+ ), che l'uomo dovrebbe morire vedendo Dio ( Es 19,21; Lv 16,2; Nm 4,20; Nm 6,25+ ), o soltanto udendolo ( Es 20,19; Dt 5,24-26; Dt 18,16 ). Perciò Mosè ( Es 3,6 ), Elia ( 1 Re 19,13 ) e anche i serafini ( Is 6,2 ) si velano la faccia davanti a Jahvè. Restando in vita dopo aver visto Dio si prova una sorpresa riconoscente ( Gen 32,31; Dt 5,24 ) o un timore religioso ( Gdc 6,22-23; Gdc 13,22; Is 6,5 ). È un raro favore che Dio concede ( Es 24,11 ) particolarmente a Mosè, come al suo « amico » ( Es 33,11; Nm 12,7-8; Dt 34,10 ), e ad Elia ( 1 Re 19,11s ), che saranno testimoni della trasfigurazione del Cristo, la teofania del N. T. ( Mt 17,3p ), e resteranno, nella tradizione cristiana, come i rappresentanti eminenti della grande mistica ( con san Paolo 2 Cor 12,1s ). Nel N. T., la « gloria » di Dio ( v 18; Es 24,16+ ) si manifesta in Gesù ( Gv 1,14+; Gv 11,40; 2 Cor 4,4.6 ), ma Gesù solo ha contemplato Dio suo padre ( Gv 1,18; Gv 6,46; 1 Gv 4,12 ). Per gli uomini, la visione faccia a faccia è riservata alla beatitudine del cielo ( Mt 5,8; 1 Gv 3,2; 1 Cor 13,12 ). |
Lc 1,12 |
Come quello di un angelo: la vista di un angelo provoca sacro terrore ( Gdc 13,6 ). Il volto di Mosè, che discendeva dal monte, rifletteva lo splendore della gloria di Dio e suscitava uguale terrore ( Es 34,29-35; 2 Cor 3,7-18 ). Similmente il volto di Gesù trasfigurato ( Mt 17,2; Lc 9,29 ). Anche i membri del sinedrio assistono a una trasfigurazione di Stefano, che vede la gloria di Dio ( At 7,55-56 ). Il racconto, interrotto dall'inserzione del discorso di Stefano ( At 7,1-54 9, è ripreso in At 7,55 ). Per le teofanie: Es 13,22; Es 19,16; Es 33,20; Mt 17,1; Mt 24,26-31. |
At 6,15 |
… di DioIl timore del Signore: nella Bibbia ( Es 20,20+; Dt 6,2+ ) corrisponde quasi a ciò che noi chiamiamo religione o pietà verso Dio. Esso è, nello stesso tempo, l'inizio ( Pr 9,10; Pr 15,33; Gb 28,28; Sal 111,10; Sir 1,14.20 ) e il coronamento ( Sir 1,18; Sir 19,20; Sir 25,10-11; Sir 40,25-27 ) di una saggezza profondamente religiosa, in cui si sviluppa una relazione interpersonale con il Dio dell'alleanza, in modo tale che timore e amore, sottomissione e confidenza coincidono ( Sal 25,12-14; Sal 112,1; Sal 128,1; Qo 12,13; Sir 1,27-28; Sir 2,7-9.15-18 ). |
Pr 1,7 |
Il timore del Signore: per un ebreo, il timore del Signore non è altro che la religione o la pietà. Si vede fin dall'inizio di questo passo che l'idea di timore fisico, di terrore davanti alla temibile potenza di Jahvè, è praticamente scomparsa dalla teologia ebraica. |
Sir 1,9 |
Il timorato di JahvèChi teme il Signore: coloro che gli sono fedeli e sottomessi. L'espressione, frequente nei salmi, è sinonima di: fedele, pio, devoto. Essa designerà più tardi i simpatizzanti del giudaismo ( At 2,11+; At 10,2+ ). |
Sal 15,4 |
Il timorato di DioNon giudei, guadagnati al monoteismo di Israele e in una certa misura alle osservanze mosaiche: i « timorati di Dio » di At 10,2+. |
Gv 12,20 |
Proseliti: sono coloro che, pur non essendo giudei di origine, hanno abbracciato la religione giudaica e accettato la circoncisione e così sono divenuti membri del popolo eletto ( At 6,5; At 13,43; Mt 23,15 ). Costoro però non sono da confondersi con i « timorati di Dio » ( At 10,2+ ), i quali simpatizzavano per il giudaismo e frequentavano le sinagoghe, ma non giungevano alla circoncisione e alla pratica rituale della legge. « Giudei » e « proseliti » non sono quindi nuove denominazioni di popoli, ma solo termini qualificanti quelli già enumerati. |
At 2,11 |
Uomo pio e timorato di Dio: le espressioni « timorato di Dio » ( At 10,2.22.35; At 13.16.26 ) e « credente in Dio » ( At 13,43.50; At 16,14; At 17,4.17; At 18,7 ) sono tecniche : indicano quanti simpatizzano per il giudaismo, senza però arrivare all'integrazione con il popolo giudaico attraverso la circoncisione ( At 2,11+ ). |
At 10,2 |
Schedario biblico |
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Chiesa dei « timorati di Dio » | C 23 |
Timore di Dio | E 25 |
Amore di Dio | E 44 |
Dio santo | A 6 |
Volto di Dio | A 30 |
Cristo, Signore | B 11 |
Elezione e universalismo | C 16 |
Beatitudini | E 36 |
Magistero |
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La vocazione di Cristo è così nuova, è così priva di mezzi terreni, è così esposta alle reazioni d'ambiente, è così avversata dalle potenze del male, che non può non germogliare negli spiriti dei chiamati senza che questi si sentano esposti a rischi e pericoli formidabili. |
Catechesi Paolo VI 12-4-1967 |
Il timore di Dio, che le Scritture definiscono come "il principio della vera sapienza", coincide con la fede in Lui, con il sacro rispetto per la sua autorità sulla vita e sul mondo. |
Angelus Benedetto XVI 22-6-2008 |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Cristo discese agli inferi | 635 |
Il Giudizio finale | 1041 |
La celebrazione della Confermazione | 1299 |
Gli effetti della Confermazione | 1303 |
La contrizione | 1453 |
Il consenso matrimoniale | 1628 |
La grazia del sacramento del Matrimonio | 1642 |
Libertà e responsabilità | 1735 |
Le fonti della moralità | 1754 |
Le passioni | 1765 |
Passioni e vita morale | 1769 |
La carità | 1828 |
Il rispetto della persona umana | 1931 |
La Legge antica | 1964 |
La nuova Legge o Legge evangelica | 1972 |
La speranza | 2090 |
Divinazione e magia | 2116 |
Il nome del Signore è santo | 2144 |
Doveri dei figli | 2217 |
Il suicidio | 2282 |
Comp. 364; 370 | |
Codice Diritto Canonico |
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… grave | |
negli atti giuridici | 125 § 2 |
rende invalidi: il voto | 172 § 1 n. 1 |
la rinuncia | 188 |
il voto | 1191 § 3 |
il matrimonio | 1103 |
rende nullo il giuramento | 1200 § 2 |
esonera dalla pena | 1323 n. 4 |
rende nulla la remissione | 1360 |
Summa Teologica |
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Dono dello Spirito Santo | II-II, q. 19 |
Passione | |
In sé | I-II, q. 41 |
Oggetto | I-II, q. 42 |
Cause | I-II, q. 43 |
Effetti | I-II, q. 44 |
Vizio v. Viltà |