Lo Spirito Santo nella Morale

E 38

Giustizia ( A. T. )

Rif.

La « giustizia » ebraica è in un primo momento una virtù sociale, ma supera presto i limiti negativi dell'equità per diventare l'espressione di una generosità benevola nei riguardi del popolo eletto.
Come tale, è retta dalla Legge di Dio e per questo tende a confondersi con la conformità a questa Legge che domina tutta la vita del popolo e prende un aspetto religioso sempre più esclusivo.
La giustizia identificata con la pietà raggiungerà la sua perfezione nel Regno messianico dove sarà un dono di Dio e procurerà ai suoi possessori prosperità e gloria.
In attesa che si realizzi questa predizione, il dramma doloroso dei giusti perseguitati conduce i sapienti a dissociare le « opere di giustizia » dalla loro ricompensa quaggiù per dare a esse un valore eterno nell'al di là.

Testi

Rilievi

Rif.

Gen 20,1ss
Es 23,6-8
1 Re 8,32
Dt 16,19
Ez 23,45
Pr 12,17
Pr 16,13
Sal 52,5
Nel vocabolario del diritto, « giustizia » equivale a innocenza giudiziaria, equità dei giudici, verità delle testimonianze.

Lv 19,15-18
Is 1,26
Is 24,18
2 Sam 8,15
Pr 16,12
Pr 25,5
1 Re 10,9
Anche in questo contesto giudiziario, la giustizia appare sovente come una disposizione positiva, una benevolenza, soprattutto presso i giudici e i re.

Is 1,17
Ger 22,3
Pr 31,9
Is 9,6
Is 11,3-4
Is 32,1-2
Ger 23,5
Sal 72,1-7
Presso i profeti-esilici, la giustizia è una generosità riguardo ai membri del popolo, in particolare ai più diseredati.
Una tale giustizia è per eccellenza la virtù messianica.

Am 2,6
Am 5,12
I poveri
E 51
avendo diritto ai benefici di questa giustizia benigna sono chiamati « giusti ».

Gen 6,9
Gen 18,17-19
1 Re 3,6
Sal 18,21-22
Dt 6,24-25
Pr 11,4-8
Pr 13,6-9
Pr 15,9
Ma questa giustizia, buona disposizione nei rapporti sociali, tende a confondersi con il suo criterio, la conformità alla Legge, fondamento della distinzione tra il « giusto » e il « malvagio ».

Dt 24,13
Pr 8,18
Pr 21,21
Sal 24,3-5
La giustizia designerà anche la prosperità promessa a quelli che seguono le « vie di Jahvè », felicità del giusto.

Sal 7
Sal 17
Lam 4,13
Ab 1,4.13
Ab 2,4
Alcuni lamenti degli esiliati invocano una giustizia che è insieme innocenza perseguitata e fedeltà alla Legge.

Sof 2,3
Sal 44,5
Ez 18
Ez 3,6-22
Ez 13,22
I profeti mettono allora l'accento sull'aspetto religioso e individuale della giustizia, escludendo il peccato, perché legata alla « pietà ».

Sal 109
Sal 37,29-30
Sal 5,13
Sal 10,1-7
Nei Sal., il « giusto » è soprattutto il « fedele » di Jahvè, colui che si abbandona a lui con fiducia.

Is 61,3.10-11
Bar 5,4.9
Ml 3,20
Sal 85,9-13
Zc 9,9-10
La giustizia, conformità alla volontà divina, toccherà la perfezione quando diventerà il primo dei benefici della salvezza messianica e la radice di tutti gli altri, in particolare della pace.
F 49

Is 48,18
Is 62,1-2
Sal 37,6
Sal 112,1-3
Allora si confonderà anche con la « gloria » e la prosperità che ne deriveranno.

Sir 16,13
Tb 1,3
Tb 14,1-7
Dopo l'esilio e nel giudaismo, la giustizia resterà essenzialmente la conformità alla Legge di Dio e si definirà con le « opere di giustizia ».

Qo 7,15
Qo 8,14
Qo 9,1-4
Gb 9,14-23
Gb 13,18-28
Malgrado le promesse, il legame tra giustizia e felicità a volte sarà drammaticamente mancante.

Ml 3,18-21
Sap 2,18-24
Sap 3,1-12
Sap 5,1-5
Il problema del giusto perseguitato troverà la sua soluzione solo nell'al di là, dove Dio accoglie con sé quelli che sono vissuti secondo la sua Legge.
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