Morale
… cristianaIl termine "morale" deriva dal latino mores ( costumi ) e fa riferimento all'agire dell'uomo e al suo libero orientarsi in rapporto al bene e al male. In questo senso è perfettamente sinonimo di "etica", che deriva dal greco con lo stesso significato. Nel '900 si è teso a individuare nella morale l'insieme delle norme dell'azione buona e nell'etica la riflessione sui criteri di validità di queste norme. L'etica non occupa nel cristianesimo un posto centrale: è subordinata alla fede come assenso incondizionato al mistero di Dio che si è rivelato nella storia degli uomini. La fede cristiana, in quanto implica un coinvolgimento della persona nella totalità del suo essere e nell'intero dispiegarsi della sua esistenza, esige un profondo cambiamento degli stili di vita. Esperienza di fede ed esperienza etica sono pertanto tra loro strettamente correlate e interdipendenti: la fede ha bisogno per incarnarsi di un sistema di valori e di modelli comportamentali che alimentino di sé la condotta del credente; mentre, a sua volta, questa condotta ha il suo fondamento ultimo e la sua verità nella fede. Questa circolarità non comporta tuttavia un radicale assorbimento dell'etica nella fede. L'etica è una realtà che affonda le sue radici nella natura dell'uomo, e più specificamente nella ragione umana, cioè nella sua capacità di discendere il bene dal male. L'autonomia della morale, e insieme il suo carattere storico-culturale come risultato di processi complessi che l'uomo mette in atto nelle diverse situazioni, sono pienamente salvaguardati nel quadro della prospettiva ebraico-cristiana. Il contenuto del messaggio morale biblico è legato all'ethos culturale del tempo: l'aspetto di novità che lo contraddistingue va soprattutto rintracciato nello specifico orizzonte di senso che tale contenuto riceve dalla visione dell'uomo e del mondo propria della Rivelazione. Il cammino della morale biblicaLa categoria fondamentale, che nell'Antico Testamento definisce il rapporto di Dio con l'uomo, è quella di Alleanza: essa esprime la comunione profonda che JHWH instaura con Israele come frutto della sua libera iniziativa di amore. Ma il dono di Dio fa appello alla responsabilità dell'uomo, che si esercita nell'osservanza dei comandamenti in cui si rende manifesta la volontà divina. L'etica assume dunque, in questo contesto, il significato di risposta alla chiamata divina. Il Decalogo contiene le clausole che l'uomo deve rispettare se intende conservare e approfondire la comunione con il suo Signore. La Legge non è perciò il fine della vita morale, ma lo strumento attraverso il quale l'uomo conferma la propria fedeltà a Dio. Per questo i profeti mettono ripetutamente in guardia Israele ammonendo che la tentazione dell'idolatria può consumarsi anche mediante l'assolutizzazione della Legge e lo sollecitano a riconoscere il primato di Dio. La piena realizzazione dell'Alleanza coincide nel Nuovo Testamento con l'ingresso del Regno di Dio nella storia. Nella persona di Gesù si compie infatti la definitiva riconciliazione di Dio con l'uomo e dell'uomo con Dio. Gesù è la chiamata di Dio e la risposta dell'uomo; in lui Dio si dona totalmente all'uomo e l'uomo risponde totalmente al dono di Dio. L'instaurarsi della signoria di Dio sul mondo nell'evento di Gesù di Nazaret può essere accolto solo nella fede e nel cambiamento radicale della vita: "Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo" ( Mc 1,15 ). La vita morale del discepolo è caratterizzata dalla sequela del Maestro; essa comporta l'andare dietro di lui, partecipando della sua stessa vicenda storica e imitandone di conseguenza i comportamenti. Nella sua predicazione Gesù ripropone i contenuti fondamentali della Legge, reinterpretandoli alla luce della venuta del Regno. Le "beatitudini" e i "ma io vi dico" del discorso della montagna, in cui si condensa il programma morale proposto da Gesù, confermano i valori del Decalogo, radicalizzandone e interiorizzandone le istanze e rinviano l'uomo all'ideale di perfezione, impegnandolo in una permanente conversione: "Siate dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" ( Mt 5,48 ). La struttura della morale cristianaL'etica cristiana ha pertanto un chiaro fondamento cristologico. La vita morale è vita in Cristo, resa possibile grazie al dono dello Spirito, che è riversato nel cuore dell'uomo e che diviene il principio inferiore della sua condotta. L'immersione nei misteri di Cristo, in particolare in quello pasquale della sua morte e risurrezione, attraverso la fede e l'azione sacramentale ( si pensi alla ricchezza del simbolismo battesimale ), è il grande segno di salvezza, dal quale scaturisce l'imperativo morale, l'esigenza cioè di camminare in novità di vita. La carità come dono totale di sé a Dio e ai fratelli, sull'esempio di Gesù che ha dato radicalmente se stesso per la salvezza degli uomini fino all'accettazione della Croce, è il contenuto fondamentale dell'agire cristiano: "Chi avrà trovato la sua vita, la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà" ( Mt 10,39 ). Nel comandamento nuovo si condensano la Legge e i profeti ( Mt 22,37-40 ), poiché da esso traggono il loro significato decisivo tutte le scelte umane. Fatto oggetto in Cristo di un amore infinito, l'uomo e chiamato a ricambiarlo con una misura altrettanto infinita, sforzandosi di amare come Dio ama. Morale cristiana e storiaL'attuazione concreta di questo amore implica la ricerca di contenuti normativi che rendano storicamente trasparente la profondità dei valori evangelici nelle diverse situazioni in cui si dispiega l'esistenza. Ispirata al principio della carità, che ha la sua radice e il suo paradigma in Cristo, la morale cristiana è caratterizzata da un forte dinamismo storico, che la apre alla recezione delle fondamentali istanze umane e alla necessità di tradurle in precise norme di comportamento, capaci di interpretare le esigenze del tempo. Ma ciò che soprattutto la contraddistingue è la tensione alla pienezza del Regno, che conferisce all'agire del credente la dimensione di un impegno nel mondo temperato dall'attesa del futuro assoluto, che il Signore alla fine elargirà all'umanità. L'adeguata comunicazione del messaggio evangelico nei diversi contesti sociali e culturali ha reso necessaria l'adozione di categorie di pensiero e di linguaggio legate alla varietà delle culture. E questo soprattutto per quanto riguarda la dimensione etica, più esposta di altre ai mutamenti del tempo. La sostanziale continuità della tradizione con i valori della Rivelazione è fuori discussione. Ma questo non toglie che nella proposta del messaggio si siano determinate accentuazioni diverse, dovute a precise esigenze pastorali o agli inevitabili condizionamenti culturali. D'altra parte, i problemi legati alla sfera della vita morale sono venuti evolvendosi in relazione alle trasformazioni sociali e alle conquiste della scienza e della tecnica. I principi offerti dalla Bibbia non consentivano da soli di affrontare questioni nuove, per le quali si esige il ricorso a nuovi strumenti razionali e scientifici. La riflessione etica è contrassegnata dal tentativo di dare risposta a tali questioni, elaborando soluzioni normative ispirate alla fedeltà al Vangelo ma attente, nello stesso tempo, alla novità delle situazioni emergenti. L'insegnamento morale dei PadriIl primo tentativo di operare la saldatura tra Vangelo e realtà storica si sviluppa nel periodo dei Padri della Chiesa. L'insegnamento morale dei Padri, che è prevalentemente concentrato nelle omelie e nelle catechesi preparatorie alla celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana, è caratterizzato da una forte tensione misterica. La condotta del cristiano ha il suo fondamento nella "vita in Cristo" e si dispiega come adesione alla realtà del Regno, che impone all'uomo una conversione radicale. Lo schema delle "due vie", che ricorre con frequenza nella predicazione morale dei primi secoli, mette chiaramente a fuoco questa esigenza di radicalità. La scelta fondamentale tra l'adesione a Cristo e il suo rifiuto è la base della vita morale, i cui contenuti vengono esposti seguendo le indicazioni del discorso della montagna e insistendo sul primato della carità. Nel sec. III la scuola di Alessandria ( v. ) elabora per prima i presupposti per un fecondo dialogo tra il cristianesimo e la cultura ellenistica. La presenza nella storia umana del Logos ( v. ) come principio di verità, già inscritto nella creazione e manifestatesi definitivamente nella persona di Gesù, alimenta la consapevolezza della continuità tra sapienza greca e sapienza cristiana. La categoria di "legge naturale" diviene l'elemento di mediazione tra la morale umana, fondata sulla ragione, e la morale cristiana, che ha la sua radice ultima nella Rivelazione. La sintesi più completa di questo processo si trova in s. Agostino di Ippona ( 354-430 ), che assegna alla coscienza, illuminata dalla fede e sorretta dalla grazia, il compito di tale mediazione. In essa si rende infatti trasparente la legge eterna, che obbliga l'uomo a un'adesione incondizionata al progetto di Dio. La ricerca sistematica della scolastica medievaleL'epoca medievale è contrassegnata dallo sviluppo di una riflessione morale sistematica, dotata di grande rigore metodologico e di alta scientificità. Al centro dell'attenzione è posto l'impianto della vita morale, il rapporto cioè che in essa si istituisce tra la libertà dell'uomo e la legge universale ed eterna, che è il fondamento ultimo del Bene. È merito soprattutto di s. Tommaso d'Aquino ( 1225-1274 ) aver elaborato un sistema di grande equilibrio, recuperando la struttura dell'etica di Aristotele e reinterpretando alla luce di essa la novità della morale evangelica. L'etica tomista ruota attorno a due fondamentali categorie: il fine e la partecipazione. Dal fine, che è l'unione con Dio in quanto sorgente di beatitudine, l'agire umano riceve il suo orientamento decisivo; mentre il concetto di partecipazione evidenzia il modo particolare con cui l'uomo è chiamato a inserirsi nel piano divino. Egli infatti attua il disegno di Dio in forza di una libera adesione alla legge naturale, che è partecipazione alla legge eterna, e alla legge dello Spirito, che è partecipazione alla vita nuova di figlio di Dio comunicatagli in Cristo. Nell'esposizione delle esigenze che presiedono ai diversi ambiti in cui si sviluppa l'attività umana Tommaso abbandona lo schema tradizionale dei comandamenti, per fare proprio quello delle virtù, rendendo così efficacemente manifeste le istanze della "vita secondo lo Spirito". La morale cristiana acquisisce pertanto un'impostazione unitaria, integrando in sé natura e grazia nel segno di una metodologia rigorosamente teologica aperta agli sviluppi futuri. La morale casuisticaIn epoca moderna, la riflessione morale cristiana si distacca progressivamente dalla liturgia e dal dogma e imbocca la strada della casuistica giuridica. A determinare tale svolta concorre soprattutto l'estendersi della pratica della penitenza privata. La teologia morale è sempre più concepita come disciplina al servizio dei confessori. Ciò che conta non è dunque tanto la presentazione positiva della vita cristiana, ma l'identificazione della linea di demarcazione tra ciò che è lecito e ciò che è proibito. Nascono in questo periodo i manuali di teologia morale, il primo dei quali è dello spagnolo J. Azor ( 1559-1603 ). Nei manuali viene esposta una vera e propria patologia dell'agire morale mediante la descrizione analitica dei vari casi possibili. L'adozione del sistema probabilistico consente di vagliare criticamente le situazioni umane più complesse, uscendo dallo stato di dubbio, in cui è impossibile agire, mediante l'appello alle opinioni delle varie scuole o dei diversi autori. L'ottica minimalista e l'esasperazione del criterio della probabilità delle sentenze finiscono per determinare la caduta nel lassismo, vivacemente contrastata dal giansenismo ( v. ). Un interessante tentativo di comporre l'istanza della radicalità cristiana con la necessaria comprensione pastorale verso le situazioni umane più delicate è costituito dall'opera di s. Alfonso Maria de' Liguori ( 1696-1787 ), che è stato proprio per questo proclamato dalla Chiesa dottore e patrono dei moralisti. La svolta del concilio Vaticano II. L'evoluzione della teologia morale che ha condotto alla situazione attuale, ha inizio nel sec. XIX, grazie al rifiorire degli studi biblici e patristici e all'apporto di scuole e di singoli autori, preoccupati di riportare al centro della ricerca etica le grandi categorie del messaggio evangelico. Ma è soprattutto il concilio Vaticano II che, raccogliendo questa preziosa eredità, getta le basi per un rinnovamento della morale cristiana nella prospettiva di una rifondazione antropologica e biblico-teologica. Compito della teologia morale diviene l'illustrazione della "altezza della vocazione dei fedeli in Cristo e l'obbligo di portare frutto nella carità per la vita del mondo" ( Optatam totius, 16 ). Il cammino iniziato apre nuovi orizzonti interpretativi e nuove modalità di affrontare le questioni spesso drammatiche che oggi vengono emergendo. L'adozione di un modello personalistico e il forte ricupero della dimensione storica e sociale hanno contribuito a dar vita a un'etica più radicalmente incentrata sulla responsabilità soggettiva e più dinamicamente attenta alle trasformazioni sociali e culturali. La storia della morale cristiana conserva un vivo interesse, perché ci offre stimoli importanti per proseguire nel rinnovamento avviato. Le varie tappe dello sviluppo storico segnalano infatti istanze che devono essere oggi ricuperate. Da esse viene la sollecitazione a ricollocare la ricerca morale entro il quadro dell'evento salvifico, restituendole il giusto rapporto con l'annuncio evangelico; a rifondarla su una struttura antropologica coerente, che utilizzi ampiamente il contributo della filosofia e delle scienze umane; infine, a fare spazio alla delineazione di una casistica normativa che affronti con lucidità le complesse problematiche dell'attuale momento storico. La capacità di integrare armonicamente queste diverse istanze è la via obbligata per procedere all'elaborazione di un sistema etico che incarni in modo fecondo il messaggio morale cristiano nel mondo odierno e ne renda trasparente la perenne contemporaneità. |
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Schedario biblico |
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Lo Spirito Santo nella Morale | E |
Magistero |
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Le circostanze, cioè la situazione, sono certamente un elemento che pone condizioni all'atto umano; ma questo non può prescindere da norme morali superiori e obiettive che la situazione dice se e come siano applicabili nel caso concreto. |
Catechesi Paolo VI 7-10-1970 |
Ma tanto la critica, come la coscienza, e come la libertà non possono umanamente realizzarsi senza la guida d'un lume interiore, quello della ragione, la quale, mediante un processo alcune volte istantaneo, altre volte lento e faticoso, immette nel processo morale un altro fattore indispensabile, cioè la obbligazione, il dovere, l'avvertenza d'un rapporto con un'esigenza, un imperativo, una legge, un ordine, interiore o esteriore che sia, che a sua volta, a ben guardare, rivela un riferimento ad un principio superiore e assoluto, il nostro bene, anzi il Bene per se stesso ed infinito, trascendente e immanente, cioè Dio. |
Catechesi Paolo VI 23-6-1971 |
Nota Past. CEI - L'impegno morale del cristiano - 11-3-1972 |
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Che cosa intendiamo per senso morale? È l'innata coscienza del bene e del male; confortata dal giudizio rivolto non soltanto a ciò che è bene e ciò che è male, ma altresì a ciò che deve essere bene per noi e che deve essere evitato perché male per noi. |
Catechesi Paolo VI 19-9-1973 |
Quanto più il cristiano saprà mantenersi libero e povero rispetto al regno della terra, tanto più autentica sarà la sua personale qualifica religiosa, e più efficace anche sarà la sua azione per dare o ridare a certi aspetti della vita, naturale e sociale un loro valore spirituale e morale. |
Catechesi Paolo VI 3-7-1974 |
Ridurre la qualità morale delle nostre azioni, relative alle creature, all'intento di migliorare la realtà nei suoi contenuti non etici equivale, alla fine, a distruggere lo stesso concetto di moralità. |
Discorso Giovanni Paolo II 10-4-1986 |
Giovanni Paolo II - Enciclica Veritatis splendor - 6-8-1993 |
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Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Il Vangelo è fonte di ogni regola morale | Dei verbum 7 |
La … è oggettiva | Inter mirifica 6 |
Gaudium et spes 51 | |
Infallibilità del « sensus fidei » del Popolo di Dio in cose di morale | Lumen gentium 12 |
Teologia …: perfezionamento e compiti nell'insegnamento ecclesiastico | Optatam totius 16 |
… evangelica e fratelli separati | Unitatis redintegratio 23 |
… individualistica v. Etica | |
… professionale e strumenti della comunicazione sociale | Inter mirifica 11 |
v. Legge morale; Magistero | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Comp. 185; 429 | |
v. Legge morale | |
Rinnovamento Catechesi |
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… e catechesi | |
La precatechesi | 31 |
La vita morale è un "sì" alla legge dello Spirito, nella fedeltà ai comandamenti di Dio | 94 |
legge … | |
I problemi umani debbono essere di continuo coinvolti nell'esposizione del messaggio cristiano | 77 |
La vita morale è un "sì" alla legge dello Spirito, nella fedeltà ai comandamenti di Dio | 94 |
La liturgia, fonte di catechesi | 113 |
Il ruolo fondamentale della parrocchia | 148 |
comandamenti | |
Vocazione alla carità | 47 |
La vita morale è un "sì" alla legge dello Spirito, nella fedeltà ai comandamenti di Dio | 94 |
comportamento … | |
L'omelia | 29 |
I rapporti con coloro che non credono | 51 |
Unità della coscienza | 53 |
La catechesi su Dio e la situazione del mondo di oggi | 85 |
Compendio della dottrina sociale |
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Umanità e consapevolezza morale |
6 |
Aspetti morali delle questioni sociali | 8 |
Compendio e discernimento morale | 10 |
Relazione tra natura, tecnica e morale | 16 |
Umanesimo e virtù morali | 19 |
Dieci comandamenti e morale universale | 22; 140 |
Capacità morali e cambiamenti sociali | 42 |
Chiesa e qualità morale del vivere sociale | 62 |
Chiesa, maestra di verità della morale | 70 |
Chiesa, principi morali e ordine sociale | 71 |
Dottrina sociale e teologia morale | 72; 73 |
Dignità umana ed esigenze morali | 75 |
Magistero, ministero e morale | 79 |
Dottrina sociale e insegnamento morale |
80 |
Dottrina sociale e ordine morale | 82 |
Insegnamento sociale e verità morale | 83 |
Rerum novarum e morale naturale | 89 |
Quadragesima anno e legge morale | 91 |
Radiomessaggi natalizi e morale | 93 |
Pio XII e rapporto tra morale e diritto | 93 |
Gaudium et spes e cambiamenti morali | 96 |
Sollicitudo rei socialis, morale e sviluppo | 102 |
Persona, soggetto dei propri atti morali | 127 |
Moralizzazione della vita sociale | 134 |
Libertà umana e legge morale | 136; 137 |
Libertà e atti moralmente buoni | 138 |
Libertà e legge morale naturale | 140 |
Verità morali e aiuto della grazia |
141 |
Legge naturale, morale e legge civile | 142 |
Dichiarazione dei diritti e progresso morale | 152 |
Ambiente morale e personalità | 155 |
Principi e significato morale | 163 |
Dimensione comunitaria del bene morale | 164 |
Bene comune e moralità pubblica | 166 |
Istituzioni politiche e beni morali | 168 |
Economia e valori morali | 174 |
Vita pubblica e tensione morale | 189 |
Solidarietà, virtù morale | 193 |
Solidarietà internazionale e ordine morale | 194 |
Principi, valori e bene morale | 197 |
Problemi sociali e moralità | 198 |
Libertà e moralmente negativo | 200 |
Giustizia, virtù morale cardinale | 201 |
Famiglia e valori morali |
213 |
Anziani e valori morali | 222 |
Genere e complementarità morali | 224 |
Disoccupazione e implicazioni morali | 287 |
Lavoro minorile, problema morale | 296 |
Riforma agraria, obbligo morale | 300 |
Processi produttivi e integrità morale | 301 |
Sciopero, violenze, moralmente inaccettabili | 304 |
Attenzione morale e nuovo lavoro | 312 |
Povertà, valore morale | 324 |
Immoralità e accumulazione dei beni | 328 |
Morale ed economia | 330; 331; 332; 333; 334; 335 |
Iniziativa economica e obbligo morale | 336 |
Impresa e diritti morali |
338 |
Usura, moralmente condannata | 341 |
Imprenditori e motivazioni morali | 344 |
Mercato e finalità morali | 349 |
Investimento, scelta morale e culturale | 358 |
Potere d'acquisto ed esigenze morali | 359 |
Illiceità morale e future generazioni | 367 |
Globalizzazione e parametri morali | 372 |
Popolo, comunione e livello morale | 386 |
Diritti umani ed esigenze morali | 388 |
Autorità politica e ordine morale | 394 |
Autorità, legge morale e ordine morale | 396 |
Autorità e valori morali essenziali | 397 |
Autorità e obbedienza all'ordine morale | 398 |
Diritto di resistenza e principi morali |
401 |
Pena e valore morale di espiazione | 403 |
Pena di morte e sensibilità morale | 405 |
Democrazia e legge morale | 407 |
Dimensione morale della rappresentanza | 410 |
Corruzione politica e morale | 411 |
Comunicazioni sociali e principi morali | 416 |
Libertà religiosa e licenza morale | 421 |
Libertà religiosa e pubblica moralità | 422 |
Ordine democratico e implicazioni morali | 424 |
Chiesa e giudizio morale | 426 |
Famiglia umana e forza morale della libertà | 432 |
Razzismo, moralmente inaccettabile | 433 |
Ordine internazionale e legge morale |
436; 437 |
Legge morale universale | 436 |
Dimensione morale della interdipendenza | 442 |
Tecnologia, principi e valori morali | 458 |
Ambiente e ordine morale | 461 |
Biotecnologie e liceità morale | 472 |
Natura e responsabilità morale dell'uomo | 473 |
Ambiente, povertà e orientamento morale | 482 |
Accesso all'acqua e criteri morali | 484 |
Pace e ordine morale della società | 494 |
Rischi morali del ricorso alla violenza | 496 |
Danni morali e conflitto armato | 497 |
Guerra di aggressione, immorale | 500 |
Legittimità morale e forza armata | 500 |
Azione bellica preventiva e morale | 501 |
Militare moralmente obbligato e crimine |
503 |
Obbligo morale ed eliminazione di gruppi | 506 |
Accumulo di armi, moralmente ingiustificato | 508 |
Deterrenza e valutazione morale | 508 |
Terrorismo e regole morali | 514 |
Moralità dell'agire sociale e persona | 522 |
Pastorale sociale e morale cristiana | 526 |
Catechesi, formazione e ordine morale | 530 |
Dottrina sociale e doveri morali | 532 |
Laici, vita morale e competenze | 546 |
Laico, prudenza e principi morali | 547 |
Prudenza, previdenza e fine morale | 548 |
Impegno politico e istanze della morale | 555 |
Eredità morale del cattolicesimo |
555 |
Cattura e vita morale delle Nazioni | 559 |
Mezzi di comunicazione e morale | 560 |
Qualificazione morale della vita politica | 566 |
Autorità, legge morale e libertà | 567 |
Laico, discernimento e valori morali | 568 |
Ordine legale e ordine morale | 569 |
Programma politico e morale | 570 |
Testimonianza ed esigenze morali | 570 |
Dottrina morale cattolica e laicità | 571 |
Laicismo e dovere morale | 572 |
Fede in Dio e principi morali | 577 |
Questione culturale e senso morale | 577 |
Convinzioni morali e incontro | 579 |