Carità
Fin dalle più antiche versioni latine della Bibbia, il termine carità» è la traduzione del vocabolo greco agape ( amore ), utilizzato nella traduzione greca dei Settanta per rendere un ampio complesso di termini ebraici. Il vocabolario ebraico, per esprimere l'amore di Dio, si serve delle stesse parole che descrivono l'amore in tutta la sua concretezza: l'amore riguarda la persona nella sua totalità di anima e corpo. Il fondamento biblicoQuesta terminologia umana è utilizzata dal profetismo ( Osea, Geremia, Deutero-Isaia ) e dai libri sapienziali ( Cantico dei cantici ) per parlare di Dio stesso: l'amore di Dio per il suo popolo e per l'intera umanità è un amore sponsale e materno. Il Dio d'Israele dunque non è un Dio lontano e indifferente, ma è un Dio che ama. Gesù conferma in modo decisivo questa rivelazione: il suo inaudito Vangelo consiste, infatti, nella proclamazione che il volere di Dio è innanzitutto e soprattutto mosso dall'amore. La carità è la realtà stessa di Dio ( 1 Gv 4,8.16 ). I Vangeli descrivono questa carità soprattutto con la parabola del padre misericordioso ( Lc 15,11-32 ) e con l'icona del cuore trafitto ( Gv 19,34-37 ): sono dati che legano profondamente la carità evangelica alla persona e alla missione di Gesù e, in particolare, alla sua morte e risurrezione. La carità evangelica ha il suo nucleo nell'abbandono del Figlio da parte del Padre che lo dona per noi ( Mc 15,34 ) e nell'obbediente consegnarsi del Figlio alla morte ( Fil 2,7-8 ): questi eventi chiarificano "l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità" di un amore "che sorpassa ogni conoscenza" ( Ef 3,18-19 ). L'amore evangelico si radica in un evento unico ( Rm 5,5-8 ), davanti al quale tutto il Nuovo Testamento è pervaso da stupore e contemplazione: "Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?" ( Rm 8,32 ). Su questo sfondo la vita di fede, in risposta all'amore di Dio, era già presentata come amore per Dio ( Dt 6,4-5 ) e amore per il prossimo ( Lv 19,18 ). Il Vangelo confermerà questa indicazione nella prospettiva della sequela di Gesù Cristo ( Mc 12,28-34 ). La comunione con Cristo esige un coinvolgimento nella sua vita, esige - per usare le parole di Gesù - che "l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro" ( Gv 17,26 ). Qui non è questione solo di gratitudine o di onestà morale, ma di una vera e propria trasformazione della vita del credente. Le immagini della nuova nascita ( 1 Gv 3,1; 1 Gv 4,7 ) e della nuova creazione ( 2 Cor 5,17 ) mostrano come l'amore per Dio non si aggiunga ad un credente dall'esterno, ma sia il progressivo rivelarsi in lui della sua intima comunione con Dio. La concretezza di questo cambiamento sta nella condivisione dell'amore di Cristo, nell'amare il prossimo come ha fatto lui ( Gv 13,34-35 ) fino al dono totale di sé. È questo ampio sfondo che va tenuto presente per parlare della carità: la comunione
con il Padre e con il Figlio diventa ricchezza La riflessione sulla carità nell'età anticaRadicata nei fondamenti stessi della fede, la carità rappresenta una possibile chiave di lettura dell'esperienza cristiana; ovviamente, nelle diverse epoche storiche, la fedeltà al dato originale della rivelazione si troverà a doversi misurare con le culture che incontra. La prima fu quella greco-romana, che pensava l'amore come tensione verso una realtà finita, mentre la fede cristiana lo vedeva rivolto a Dio. Appoggiandosi anche al neoplatonismo, la fede si mosse verso un distacco dalla fruizione immediata di realtà sensibili per sviluppare una tensione verso l'Assoluto, verso il Dio trascendente e misterioso. Il rischio di uno svuotamento e di un'insignificanza di questo amore per un Dio arcano era reale; da una parte l'apofatismo ( cioè la convinzione che di Dio si può dire solo ciò che non è e non ciò che è ) confessò la distanza insuperabile di Dio e nella contemplazione del suo mistero cercò una via non concettuale di assimilazione a Dio; dall'altra parte alcuni autori, proprio con la teologia della carità, cercarono di saldare i temi neoplatonici della ascesa verso Dio con la rivelazione cristiana dell'amore che dal Padre, attraverso il Figlio Gesù, scendeva sull'umanità. A perseguire questa via fu soprattutto s. Agostino. Per Agostino la vita umana è pervasa da una tensione e da un desiderio ( in latino: appetitus, affectus ) attraverso cui la persona ricerca la sua felicità. Diversamente da Dio l'uomo, poiché non possiede in sé il proprio bene, lo deve cercare fuori di sé; si trova così di fronte a due possibili scelte, di fronte a due amori: la caritas si rivolge a Dio, a ciò che è eterno, mentre la cupiditas si rivolge a ciò che è terreno e umano. La carità è il centro dell'antropologia agostiniana; le cose terrene non sono malvagie, ma inadeguate alla persona umana e perciò non vanno amate in sé, ma in vista di qualcosa d'altro, in vista di Dio.
A partire da tutto questo Agostino costruisce
il cammino umano: va tenuto presente che,
amando, diventiamo ciò che amiamo, che Da qui il suo insegnamento: non c'è che un oggetto veramente degno di amore: Dio. La rivelazione cristiana con l'incarnazione del Figlio e il dono dello Spirito, attraverso la filosofia neoplatonica, chiarisce questo cammino che conduce a Dio: la carità è la forza vitale che suscita e desta le energie spirituali della persona, che infiamma la sua intelligenza ed il suo cuore di nuovi desideri e di nuove possibilità. Chi nella carità ama Dio, ama e valorizza pienamente anche se stesso. La teologia medievale dell'amoreDopo Agostino va ricordata la teologia medievale dell'amore che ebbe i suoi rappresentanti nei monaci di S. Vittore di Parigi ( Ugo e Riccardo di San Vittore ), in s. Bernardo e, soprattutto, nel francescanesimo. All'inizio di questo cammino medievale vi è, forse, la provocazione insita nel rinascere di un ideale di amore umano, l'amor cortese; soprattutto, però, vi si deve leggere lo sforzo per raggiungere una migliore coscienza delle realtà umane e terrene. Mentre continua il dominio della visione agostiniana, mentre l'ascesi monastica insiste sulla separazione dal mondo come via alla perfezione evangelica, mentre la tradizione insiste sulla opposizione tra ciò che è eterno e ciò che è terreno e transitorio, ecco farsi strada la novità francescana: creatura di Dio, il mondo è carico di bontà e va accolto con gioia e semplicità. L'amore di Dio diventa capacità di incontro e di apertura a tutti e a tutto; anche l'ascesi va vista al servizio di questo amore per Dio e per le creature. Il confidente abbandono della vita al Dio creatore genera lode e ringraziamento, semplicità e accettazione della vita senza troppo angosciarsi per il futuro: in Francesco d'Assisi la carità assume il valore di un amore cristiano per l'umanità e il suo mondo. La carità contenuto fondamentale della rivelazioneLa carità non va vista solo sotto il profilo della prassi, ma anche sotto quello della fede: non è solo un agire trasformante, ma è anche Rivelazione di Dio e della sua opera salvifica. Non è solo il centro dell'esperienza cristiana, ma anche della Rivelazione di Dio. È Gesù, con la sua morte e risurrezione, a dare volto alla carità: il suo contenuto è quella comunione di vita con il Padre da cui scaturisce il dono di sé ai fratelli. La comunione con il Padre si fa vita nell'attenzione prestata ai piccoli e ai poveri, agli emarginati e ai peccatori: esige un vivere per l'altro fino ad annullare ogni distanza da lui. Attraverso la carità "l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" ( Rm 5,5 ). La carità, quindi, è innanzitutto il contenuto fondamentale della Rivelazione. Il criterio per conoscere Dio non è il creato, ma il Vangelo del Regno e della Pasqua, il Vangelo della carità. E la vita di Cristo a rivelarci che la carità è, insieme, singolare prossimità di Dio agli uomini e sua radicale diversità da noi. Nella carità di Gesù, infatti, non è Dio a essere a misura dei nostri bisogni, ma siamo noi a essere a misura della sua volontà di comunione; nella carità di Gesù la trascendenza di Dio è tanto vicina da assumere la nostra finitezza senza che mai, per questo, egli diventi a nostra misura. Alla luce dell'Incarnazione la nostra umanità scopre di avere nel Padre il proprio senso ultimo. Di questa singolare rivelazione della carità divina Gesù è il volto concreto: in lui la carità divina coincide con la libertà di un'esistenza che si fa dono trovandovi la sua pienezza. Questo è il Vangelo di Gesù: poiché il Padre non vive per sé ma donandosi, abbiamo qui ormai la svolta della storia, la svolta del mondo. Dono di Dio, la carità investe l'uomo di qualcosa che non proviene da lui: attorno alla carità nasce l'uomo nuovo che rende vecchi e superati tutti i precedenti modi di esistere. Ormai solo nella condivisione della carità divina, solo in forza della grazia, l'uomo giungerà a realizzare se stesso: da una parte ciò che gli è necessario non gli appartiene ma lo può solo accogliere, dall'altra ciò che gli è donato si inserisce così profondamente in lui da condurlo a pienezza e verità. Di conseguenza, là dove l'uomo si rifiutasse a quella carità che chiarifica e illumina la sua persona, si incamminerebbe inevitabilmente verso l'idolatria, verso la dissoluzione della sua identità di creatura e di figlio di Dio. Sta qui, nella profonda correlazione tra amore divino e struttura umana, il paradosso cristiano della persona. La carità forza di rinnovamentoSu questa base la carità diventa vita, forza di rinnovamento. Se la tradizione cristiana aveva sottolineato il rapporto carità-beneficenza, insistendo sulla necessità degli aiuti materiali, l'epoca moderna ha colto meglio come la carità esiga una partecipazione a tutte le dinamiche di realizzazione della persona: la carità è educazione, è assistenza ai malati e agli anziani, è vicinanza a ogni bisogno. La carità deve passare dall'elemosina - che può comunque essere ancora necessaria - a forme più incisive di impegno e di solidarietà: occorre un'attenzione alle dinamiche storiche, una sensibilità alle prospettive sociali e politiche, un vivo senso della giustizia e del bene comune. La sua concreta configurazione dipende dalla capacità di saper discernere i bisogni delle persone lasciandosi guidare dalla nascosta presenza di Dio: nutrita dalla Parola la carità pratica l'ottimismo dello Spirito che a tutti, nessuno escluso, offre il servizio dell'amore. Servizio e solidarietà diventano così segni della carità, segni di qualcosa che vive nei credenti, ma che, al tempo stesso, li sorpassa; diventano segni del riconoscimento e della promozione della dignità di ogni persona. Non si potrà mai, comunque, identificare la carità dei cristiani o della Chiesa con la carità di Cristo: il comportamento dei primi andrà, invece, costantemente ricondotto alla sua sorgente rivelata, in uno sforzo mai terminato di conversione e di dono, di purificazione e di profezia. Solo così la carità sarà profezia di un mondo nuovo. |
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Parola spesso svilita nel linguaggio corrente a sinonimo di elemosina. La parola « charitas » è invece la traduzione latina del greco agape, e significa « amore di donazione », amore in quanto proveniente da Dio, amore di Dio, versato nel cuore dei credenti. La carità è così la terza delle virtù fondamentali della vita cristiana ( 1 Cor 13,13 ). |
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inno alla ..A differenza dell'amore passionale ed egoista, la carità ( agape ) è un amore di dilezione che vuole il bene altrui. La sua sorgente è in Dio che ama per primo ( 1 Gv 4,19 ) e ha dato il suo Figlio per riconciliarsi i peccatori ( Rm 5,8; Rm 8,32-39; 2 Cor 5,18-21; Ef 2,4-7; Gv 3,16s; 1 Gv 4,9-10 ) e farne degli eletti ( Ef 1,4 ) e dei figli ( 1 Gv 3,1 ). Attribuito dapprima a Dio, cioè al Padre ( Rm 5,5; Rm 8,39; 2 Cor 13,11.13; Fil 2,1; 2 Ts 2,16; 1 Gv 2,15 ), questo amore, che è la natura stessa di Dio ( 1 Gv 4,7s.16 ), si trova allo stesso titolo nel Figlio ( Rm 8,35.37.39; 2 Cor 5,14; Ef 3,19; 1 Tm 1,14; 2 Tm 1,13 ) che ama il Padre come ne è amato ( Ef 1,6; Col 1,13; Gv 3,35; Gv 10,17; Gv 14,31 ); come lui, anche il Figlio ama gli uomini ( Gv 13,1.34; Gv 14,21; Gv 15,9 ) per i quali si è dato ( 2 Cor 5,14s; Gal 2,20; Ef 5,2.25; 1 Tm 1.14s; Gv 15,13; 1 Gv 3,16; Ap 1,5 ). È anche l'amore dello Spirito Santo ( Rm 15,30; Col 1,8 ); egli poi lo espande nel cuore dei cristiani ( Rm 5,5+; Gal 5,22 ), dando loro di compiere ( Rm 8,4 ) il precetto essenziale della legge, cioè l'amore di Dio e del prossimo ( Mt 22,37-40p; Rm 13,8-10; Gal 5,14 ). difatti l'amore dei fratelli e anche dei nemici ( Mt 5,43-48p ) è la conseguenza necessaria e la vera prova dell'amore di Dio ( 1 Gv 3,17; 1 Gv 4,20s ); è il comandamento nuovo, che ha dato Gesù ( Gv 13,34s; Gv 15,12.17; 1 Gv 3,23 ) e che i suoi discepoli non cessano di inculcare ( Rm 13,8; Gal 5,13s; Ef 1,15; Fil 2,2s; Col 1,4; 1 Ts 3,12; 2 Ts 1,3; Fm 5.7; Gc 2,8; 1 Pt 1,22; 1 Pt 2,17; 1 Pt 4,8; 1 Gv 2,10; 1 Gv 3,10s.14 ). È così che Paolo ama i suoi ( 2 Cor 2,4; 2 Cor 12,15 ) e che ne è amato ( Col 1,8; 1 Ts 3,6 ). Questa carità a base di sincerità e umiltà, di dimenticanza e dono di sé ( Rm 12,9s; 1 Cor 13,4-7; 2 Cor 6,6; Fil 2,2s ), di servizio ( Gal 5,13; Eb 6,10 ) e di muto sostegno ( Ef 4,2; Rm 14,15; 2 Cor 2,7s ), deve provarsi con atti ( 2 Cor 8,8-11.24; 1 Gv 3,18 ) e custodire i comandamenti del Signore ( Gv 14,15; 1 Gv 5,2s ), rendendo la fede efficace ( Gal 5,6; Eb 10,24 ). È il vincolo della perfezione ( Col 3,14; 2 Pt 1,7 ) e « copre i peccati » ( 1 Pt 4,8; Lc 7,47 ). Appoggiandosi sull'amore di Dio, non teme nulla ( Rm 8,28-39; 1 Gv 4,17s ). Esercitandosi nella verità ( Ef 4,15; 2 Ts 2,10 ), dà il vero senso morale ( Fil 1,9s ) e apre l'uomo a una conoscenza spirituale del mistero divino ( Col 2,2; 1 Gv 4,7 ) e dell'amore del Cristo che sorpassa ogni conoscenza ( Ef 3,17-19; 1 Cor 8,1-3; 1 Cor 13,8-12 ). Facendo abitare nell'anima il Cristo ( Ef 3,17 ) e tutta la Trinità ( 2 Cor 13,13+; Gv 14,15-23; 1 Gv 4,12 ), l'agape nutre la vita delle virtù teologali ( Rm 1,16+; Rm 5,2+ ), di cui è la regina ( 1 Cor 13,13 ), perché solo essa non passerà ( 1 Cor 13,8 ) ma sfocerà nella visione ( 1 Cor 13,12; 1 Gv 3,2 ), quando Dio accorderà ai suoi eletti i beni che ha promessi a quelli che lo amano ( 1 Cor 2,9; Rm 8,28; Ef 6,24; 2 Tm 4,8; Gc 1,12; Gc 2,5 ). |
1 Cor 13,1 |
Schedario biblico |
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Sacramento dell'unità | D 29 |
Amore del prossimo | E 45 |
Amore ed escatologia | E 82 |
Magistero |
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Diuturni luctuosissimiqueA tal fine, Venerabili Fratelli, per mezzo dei parroci e degli altri ecclesiastici che sono in più stretto contatto col popolo, raccomandate vivamente ai fedeli delle campagne che non ricusino di fornire agli abitanti delle città che soffrono la fame, quel tanto di cibarie di cui possono privarsi. Ciò è assolutamente imposto, in così gravi ristrettezze, dalla legge della carità che - se abbraccia tutti, perfino i nemici - vuole che noi amiamo in modo speciale coloro che hanno con noi comune il vincolo della patria. |
Lettera Benedetto XV 15-7-1919 |
La carità verso il prossimo, promanante dalle virtù teologiche e armonizzata con le virtù cardinali della prudenza, della giustizia, della temperanza e della fortezza, può sicuramente stabilirsi a fondamento di alta perfezione. |
Discorso Pio XII 27-4-1952 |
Dobbiamo rilevare che l'umanità vibra con sempre maggiore avvertenza alle sventure che la colpiscono in qualche sua parte; l'unità del mondo si manifesta crescente ed operante; ed il senso umano si fa più vigile, più comune, più provvido, più universale: questo è progresso, questo è civiltà, questo è umanesimo, anzi questo è cristianesimo! | Catechesi Paolo VI 16-2-1966 |
La carità - la agàpe, la dilectio - fra i seguaci del Signore, la carità, intensa ed estesa all'infinito, come fu la sua carità, è il grande e nuovo precetto della scuola cristiana: dove è in atto, la fedeltà al Maestro è autenticata; e se davvero la nostra carità tende a imitare ( non possiamo mai dire: eguagliare! ) quella sconfinata e divina di Gesù, Gesù è rappresentato, Gesù è presente. La nostra carità diventa segno; segno di Cristo. |
Catechesi Paolo VI 9-11-1966 |
Senza l'amore verticale, che da Dio discende e a Dio risale, è impossibile che sia diritta la via dell'amore orizzontale dell'uomo verso l'uomo: questo orizzontalismo, o s'inceppa, mancando del suo supremo e inesauribile motivo, l'amore primo e sommo verso Dio; o devia in espressioni incomplete o anche difformi, e alla fine egoiste ed anche inumane. |
Catechesi Paolo VI 12-11-1975 |
Questa carità deve avere la sua radice nella vita interiore, nella mentalità, nell'esercizio arduo e soave del sentimento dell'amore del prossimo insegnatoci da Cristo, se deve trovare motivo ragionevole ed energia sufficiente per esplicarsi nell'operosità comunitaria. |
Catechesi Paolo VI 19-11-1975 |
La Chiesa ha la percezione del dolore dell'uomo, in ogni condizione, ad ogni età, in ogni Paese, dove essa sia ammessa a esercitare la sua missione umanitaria. |
Catechesi Paolo VI 21-9-1977 |
N. Pastorale C.E.I. - Con il dono della carità dentro la storia - 10-6-1996 |
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Enciclica Benedetto XVI - Deus caritas est - 25-12-2005 |
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Enciclica Benedetto XVI - Caritas in veritate - 29-6-2009 |
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La parabola, pertanto, deve indurci a trasformare la nostra mentalità secondo la logica di Cristo, che è la logica della carità: Dio è amore, e rendergli culto significa servire i fratelli con amore sincero e generoso. |
Angelus Benedetto XVI 11-7-2010 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Dio è … | Lumen gentium 38 |
Lumen gentium 42 | |
ha amato il mondo | Lumen gentium 41 |
Cristo ha manifestato la … di Dio e sua con la Croce | Lumen gentium 38 |
Lumen gentium 42 | |
Nostra aetate 4 | |
ama la Chiesa come sposa | Lumen gentium 7 |
il suo regno è regno di … | Lumen gentium 38 |
Gaudium et spes 88 | |
reclama la … nei poveri | Gaudium et spes 88 |
Lo Spirito Santo effonde e stimola la … nei fedeli | Lumen gentium 7 |
Lumen gentium 40 | |
Lumen gentium 42 | |
Perfectae caritatis 1 | |
Apostolicam actuositatem 3 | |
Maria modello della … per la Chiesa | Lumen gentium 64 |
La Chiesa, che fin dagli inizi ha vissuto la … | Apostolicam actuositatem 8 |
ci fa capire la … divina | Lumen gentium 6 |
è mossa da … universale | Gaudium et spes 5 |
Gaudium et spes 11 | |
Gaudium et spes 21 | |
Dignitatis humanae 14 | |
Ad gentes 12 | |
la sua missione è di rivelare la … divina | Ad gentes 10 |
si sviluppa e consolida nella … | Lumen gentium 50 |
Ad gentes 7 | |
che è la sua gloria e il suo segno | Gaudium et spes 88 |
suo dovere è promuovere la … universale | Nostra aetate 1 |
che è la forza da lei immessa nella società contemporanea | Gaudium et spes 42 |
Apostolicam actuositatem 23 | |
la Cattedra di Pietro presiede l'assemblea universale della … | Ad gentes 22 |
Il Popolo di Dio è costituito per una comunione di … | Lumen gentium 9 |
Lumen gentium 32 | |
Lumen gentium 49 | |
Lumen gentium 51 | |
Unitatis redintegratio 2 | |
Ad gentes 15 | |
il suo rinnovamento è condizionato dalla … | Ad gentes 37 |
La … primo e massimo comandamento | Gaudium et spes 24 |
Apostolicam actuositatem 3 | |
Apostolicam actuositatem 8 | |
nuovo in Cristo | Lumen gentium 32 |
Apostolicam actuositatem 8 | |
insegnamento supremo del Vangelo | Gaudium et spes 41 |
compimento della legge | Lumen gentium 42 |
Perfectae caritatis 15 | |
è il dono primo ed essenziale: norma di tutti i mezzi di santificazione, esigenze ed efficacia | Lumen gentium 42 |
aiuta gli uomini a salvarsi | Ad gentes 12 |
rende presente il mondo futuro | Presbyterorum ordinis 16 |
rivela la presenza di Dio | Gaudium et spes 21 |
resta in eterno | Gaudium et spes 39 |
è la caratteristica del regno dei cieli | Perfectae caritatis 1 |
e dei veri discepoli di Cristo | Lumen gentium 42 |
che sono tutti chiamati alla perfezione della … | Lumen gentium 39 |
Lumen gentium 40 | |
per esprimere il loro sacerdozio | Lumen gentium 10 |
e le devono rendere testimonianza | Lumen gentium 42 |
Apostolicam actuositatem 4 | |
Apostolicam actuositatem 16 | |
Optatam totius 16 | |
unisce a Dio | Lumen gentium 48 |
è alimentata dai sacramenti e specialmente dall'Eucaristia | Sacrosanctum concilium 59 |
Lumen gentium 33 | |
Lumen gentium 47 | |
Presbyterorum ordinis 14 | |
Apostolicam actuositatem 3 | |
è anima di tutto l'apostolato | Apostolicam actuositatem 3 |
Apostolicam actuositatem 8 | |
presagio di pace per il mondo | Lumen gentium 42 |
La … unisce i sacerdoti al Vescovo | Christus Dominus 28 |
Presbyterorum ordinis 7 | |
ai confratelli | Presbyterorum ordinis 15 |
la … pastorale | Presbyterorum ordinis 22 |
nasce dall'Eucaristia | Presbyterorum ordinis 14 |
sue esigenze | Presbyterorum ordinis 14 |
è favorita dalla comunione dei beni | Presbyterorum ordinis 17 |
si esercita coi malati e i poveri | Christus Dominus 30 |
i sacerdoti devono educare alla … | Presbyterorum ordinis 6 |
Presbyterorum ordinis 9 | |
È testimoniata in modo speciale dai missionari | Ad gentes 6 |
Ad gentes 24 | |
Ad gentes 25 | |
I diaconi esercitano un ministero di … | Lumen gentium 29 |
Ad gentes 16 | |
I religiosi raggiungono la … perfetta in modo speciale con la pratica dei consigli evangelici | Lumen gentium 44 |
Lumen gentium 45 | |
Lumen gentium 46 | |
Perfectae caritatis 1 | |
Perfectae caritatis 6 | |
Ad gentes 40 | |
dei quali la … anima la pratica | Lumen gentium 42 |
Perfectae caritatis 6 | |
Perfectae caritatis 25 | |
la vita religiosa è opera di … | Perfectae caritatis 8 |
e lo scopo degli Istituti religiosi è il progresso nella … | Lumen gentium 43 |
Con al … i laici adempiono la missione della Chiesa | Apostolicam actuositatem 13 |
La … fa parte della loro spiritualità e del loro apostolato individuale e sociale | Apostolicam actuositatem 13 |
Apostolicam actuositatem 16 | |
La … è fonte dell'amore dei coniugi | Gaudium et spes 48 |
Gaudium et spes 49 | |
i quali ne sono i testimoni | Gaudium et spes 52 |
e la praticano nella famiglia | Lumen gentium 41 |
Optatam totius 2 | |
Apostolicam actuositatem 11 | |
È anima della scuola cattolica | Gravissimum educationis 8 |
Il lavoro permette l'esercizio della … | Gaudium et spes 67 |
… e distribuzione dei beni creati | Gaudium et spes 69 |
Gaudium et spes 72 | |
Gaudium et spes 88 | |
La … deve essere rispettata nell'esercizio del diritto alla informazione | Inter mirifica 5 |
I fratelli separati sono uniti alla Chiesa nel vincolo della … | Gaudium et spes 92 |
che si trova anche fuori dei confini della Chiesa | Unitatis redintegratio 3 |
Unitatis redintegratio 14 | |
Unitatis redintegratio 23 | |
La … e il dialogo | Apostolicam actuositatem 8 |
Nostra aetate 2 | |
Gaudium et spes 43 | |
Opere di …: sono la viva espressione della … | Apostolicam actuositatem 8 |
la Chiesa le incita e suscita | Sacrosanctum concilium 9 |
Gaudium et spes 42 | |
Gaudium et spes 88 | |
i chierici devono essere istruiti nelle opere di … | Optatam totius 19 |
i sacerdoti vi devono impiegare i beni ecclesiastici | Presbyterorum ordinis 17 |
il loro esercizio è proprio dei diaconi | Ad gentes 16 |
rientrano nella natura della vita religiosa | Perfectae caritatis 8 |
anche dei monaci | Perfectae caritatis 9 |
sono espressione della vita religiosa delle comunità cristiane | Presbyterorum ordinis 6 |
e dei laici | Apostolicam actuositatem 6 |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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La vita della fede | 16 |
Al di sopra di tutto la carità | 25 |
La perseveranza nella fede | 162 |
La Chiesa - manifestata dallo Spirito Santo | 768 |
« Un solo corpo » | 791 |
La Chiesa - Tempio dello Spirito Santo | 798 |
I carismi | 800 |
« Il sacro Mistero dell'unità della Chiesa » | 815 |
La Chiesa è santa | 826 |
L'apostolato | 864 |
Consigli evangelici, vita consacrata | 915 |
La vita religiosa | 926ss |
La comunione dei beni spirituali | 953ss |
Che cosa significa il termine Liturgia? | 1070 |
La comunione dello Spirito Santo | 1109 |
Il Battesimo degli adulti | 1248 |
La necessità del Battesimo | 1259 |
Il sacramento dell'Eucarestia | 1323 |
I frutti della Comunione | 1394ss |
Il ministro di questo sacramento | 1466 |
L'ordinazione dei diaconi - « per il servizio » | 1570 |
L'apertura alla fecondità | 1654 |
La vita di Cristo | 1695 |
La vocazione dell'uomo: la vita nello Spirito | 1699 |
L'uomo immagine di Dio | 1709 |
La libertà umana nell'Economia della Salvezza | 1740 |
Passioni e vita morale | 1769 |
Scegliere secondo coscienza | 1789 |
Il giudizio erroneo | 1794 |
La fede | 1814 |
La carità | 1822ss |
La gravità del peccato: peccato mortale e veniale | 1855ss |
La conversione e la società | 1889 |
Il rispetto della persona umana | 1931 |
1932 | |
La nuova Legge o Legge evangelica | 1965ss |
La giustificazione | 1991 |
La grazia | 1997 |
Il merito | 2010ss |
La speranza | 2090 |
La carità | 2093ss |
Il nome cristiano | 2156 |
L'Eucaristia domenicale | 2179 |
La famiglia cristiana | 2205 |
Doveri dei cittadini | 2239 |
La pace | 2306 |
L'integralità del dono di sé | 2346 |
L'amore per i poveri | 2447 |
« Rendere testimonianza alla verità » | 2473 |
La povertà di cuore | 2545 |
Nel tempo della Chiesa | 2624 |
L'orazione | 2718 |
Comp. 161; 192; 194; 271; 375; 385; 387; 404; 420; 426; 428; 442 | |
v. Amore | |
Rinnovamento Catechesi |
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Lo Spirito Santo dona la pace di Cristo | 2 |
perché la Chiesa la viva e la diffonda | 7 |
La Chiesa è missionaria | 8 |
Alcuni esempi | 24 |
La predicazione liturgica | 27 |
La catechesi | 30 |
Vivere la propria fede | 42 |
Vocazione alla carità | 47 |
Carità nella Chiesa | 48 |
soprattutto nella celebrazione dell'Eucaristia | 72 |
Ogni atto, implicito o esplicito di fede, ha per termine il "mistero di Cristo" | 73 |
La catechesi su Dio e la situazione del mondo di oggi | 85 |
La catechesi sulla Chiesa, come "popolo adunalo nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" | 86 |
Il carattere missionario del popolo di Dio | 88 |
Perennità e contenuto della Tradizione apostolica | 109 |
Tradizione, Scrittura e magistero | 110 |
La storia della Chiesa e dei popoli | 112 |
La catechesi va da persona a persona | 131 |
La catechesi e la chiesa locale | 142 |
Il Vescovo e la sua diocesi | 145 |
I problemi della catechesi a livello diocesano | 146 |
Coordinamento dell'attività diocesana | 147 |
Iniziazione alla vita ecclesiale e all'apostolato | 150 |
L'unità interiore della persona | 159 |
Rendere presente la Chiesa | 166 |
Sensibilità pastorale del catechista | 181 |
Il cristiano è un catechista | 183 |
La preparazione dei catechisti | 189 |
Compendio della dottrina sociale |
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Unità della dottrina sociale e Carità | 3 |
Carità e uomini fratelli in Cristo | 3 |
Unione dei figli di Dio nella carità | 34 |
Carità per chi agisce diversamente | 43 |
Comandamento della carità | 54; 580 |
Legge della carità e relazioni umane | 54 |
La carità e le sue opere | 56 |
Agire umano e carità | 58 |
Legame della carità e ordine evangelico | 66 |
Doveri di carità nella vita sociale | 83 |
Perfezionamento della giustizia e carità | 89 |
Nuovo ordine sociale e carità | 91 |
Carità evangelica e mali del comunismo | 92 |
Carità sociale | 103; 194 |
Ingiustizie e peccato contro la carità | 137 |
Carità e distribuzione dei beni creati | 171 |
Opzione per i poveri e carità | 182 |
Carità fraterna ed elemosina ai poveri | 184 |
Rapporto tra carità e giustizia | 184; 206 |
Solidarietà e carità | 196 |
Legame tra virtù, valori sociali e carità | 204 |
Carità, criterio dell'intera etica sociale | 204 |
Carità e valori | 205 |
Carità, forma virtutum | 207 |
Carità sociale e politica | 207; 208 |
Carità coniugale | 220 |
Divorziati risposati e opere di carità | 226 |
Educazione integrale e virtù della carità | 242 |
Lavoro umano e carità | 266 |
Domenica e operosa carità | 285 |
Attività economica e carità | 326 |
Strutture di peccato e spirito della carità | 332 |
Dovere della carità e potere di acquisto | 359 |
Carità e convivenza politica | 392 |
Carità, potere e spirito di servizio | 410 |
Carità universale e cooperazione internazionale | 448 |
Condivisione dei beni della terra e carità | 481 |
Pace e carità | 494; 520 |
Profeti non armati e carità evangelica | 496 |
Persone consacrate e carità pastorale | 540 |
Impegno dei laici e carità evangelica | 543; 551 |
Società e carità sociale | 552 |
Carità, testimonianza cristiana e martirio | 570 |
Martiri, testimoni di carità evangelica | 570 |
Scelta politica e carità | 573 |
Credenti e mutua carità | 574 |
Vangelo e carità di tutti | 576 |
Solidarietà e primato della carità | 580 |
Carità e discepoli di Cristo | 580 |
Carità, signora e regina di tutte le virtù | 581 |
Carità e prossimo come un altro te stesso | 582 |
Carità e comandamento sociale | 583 |
Summa Teologica |
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In sé | II-II, q. 23 |
Soggetto | II-II, q. 24 |
Oggetto | II-II, q. 25 |
Ordine | II-II, q. 26 |
Atto principale | II-II, q. 27 |
Peccati contrari | II-II, q. 34-43 |
Precetti | II-II, q. 44 |
Dono della sapienza | II-II, q. 45 |