Amore

Indice Spiritualità

Dizionario

1) Affetto intenso, assiduo, fortemente radicato per qualcuno

Sinonimo: tenerezza, bene

amor proprio, orgoglio

2) Sentimento, affetto che comporta anche attrazione sessuale

Sinonimo: passione, attrazione

a. libero, fuori da legami istituzionali e convenzioni sociali

fare l'a. o all'a. con qualcuno, avere un rapporto sessuale

a. platonico, casto, ispirato alla teoria platonica dell'amore come contemplazione del bello ideale

3) estens. Persona o cosa che è oggetto di amore, che suscita desiderio

4) ( al pl. ) Vicende, relazioni amorose

5) Negli animali, istinto sessuale finalizzato alla riproduzione

Sinonimo: calore, estro

6) Sentimento rivolto a qualcosa a cui ci si sente legati da ragioni affettive, morali o verso cui si ha un'inclinazione intellettuale

Sinonimo: interesse

intenso desiderio di possedere qualcosa

Sinonimo: brama, cupidigia

con a., con dedizione e passione

per a. o per forza, volentieri o controvoglia, ma comunque, in ogni modo

7) teol. Nel pensiero cristiano, Dio in partic. lo Spirito Santo;

devozione verso Dio che si manifesta come ricerca del bene, come carità e solidarietà verso il prossimo

a. sacro, profano, amore spirituale cristianamente inteso, amore mondano per i piaceri

per l'a. di Dio!, del cielo!, esclamazioni che accompagnano raccomandazioni, richieste in forma di preghiera


Atteggiamento della persona, che costituisce la ragione intima della sua esistenza.

Determina, pertanto, il destino che uno liberamente si sceglie e che, alla morte, stabilirà la propria sorte definitiva.

L'amore soprannaturale si chiama carità ed è infuso in noi dallo Spirito Santo ( cf Rm 5,5 e 1 Cor 13 ).

Il termine amore nel linguaggio corrente fa riferimento alla tendenza fondamentale della persona che la spinge verso ogni essere percepito come "bene" e come "amabile" e quindi si rifrange in tutti i suoi rapporti, con se stessa, con la natura, con gli altri esseri umani, con Dio, articolandosi in modalità molto diverse.

Ciò spiega la pluralità di significati che il termine amore può assumere, per cui esso viene utilizzato anche per indicare il sentimento positivo, l'apprezzamento, l'attrazione, il desiderio, che si nutre nei confronti di un essere vivente, un oggetto, un'arte, un comportamento.

Altre lingue, come il greco, possedevano termini differenti per indicare le sue diverse modalità: èros, filìa, agape.

Amore incondizionato: la più bella definizione dell'amore

L'amore incondizionato è un tipo di amore totalmente gratuito, che ama l'altro per quello che è e non chiede niente in cambio.

Hai mai provato questo tipo d'amore?

Cosa vuol dire amore incondizionato?

L'amore incondizionato è quello che tutti sogniamo, l'amore senza se e senza ma.

Significa essere amati per quello che si è, e significa amare l'altro allo stesso modo, senza volerlo cambiare.

L'esempio tipico di amore incondizionato è quello che una madre prova verso il figlio: un amore istintivo, completo, inglobante ed eterno.

Ma potrebbe anche esistere all'interno di una relazione di coppia, della famiglia, tra amici o a livello di società o umanità in generale.

È un tipo di amore studiato in psicologia all'interno della branca della psicologia del sé e delle teorie di relazione oggettuale, che considera appunto questo amore un amore privo di interesse e in qualche modo puro che offre benevolenza a prescindere ( ma che non è detto che non porti dolore ).

All'amore incondizionato si oppone per definizione l'amore condizionato.

Amore condizionato e amore incondizionato

L'amore condizionato è al contrario un tipo di amore che è pieno di se e di ma.

È un tipo di amore in cui ci si sente obbligati a cambiare per piacere al proprio oggetto d'amore, perché non ci si sente amati così come si è.

È il caso per esempio di bambini con genitori assenti o troppo esigenti, che non hanno trasmesso al bambino il fatto che si può amare a prescindere, e non amare solo perché si è bravi, intelligenti o ben educati.

Questi bambini potrebbero infatti instaurare dentro di sé un vuoto emotivo, una ferita di non essere stati amati, e potrebbero non essere in grado di accettarsi per quello che sono, ma solo per quello che fanno e dimostrano e di conseguenza un'incapacità a lasciarsi andare e ad essere amati incondizionatamente.

Non è facile amare incondizionatamente: molto spesso sono le difficoltà della vita a mostrarci la vera natura dell'amore che una persona prova nei nostri confronti.

Amore disinteressato e profondo

Amare incondizionatamente significa provare un tipo di amore disinteressato e profondo.

Non significa non provare interesse verso l'altra persona ma provare un sentimento che non pretende nulla in cambio.

Anche quando questa relazione si interrompe o l'altro se ne va, questo tipo di amore continua a esistere.

Così come nell'arco della vita si incontrano tante persone negative che cercano di rubare la nostra energia, incontreremo anche persone che lasceranno dietro di sé una scia di amore e parte di qualcosa di importante.

Amore per i figli

L'amore per i figli è un tipo di amore incondizionato che racchiude tutte le caratteristiche di cui abbiamo parlato finora.

I genitori amano i loro figli incondizionatamente, e anche se a volte possono sbagliare o commettere errori, l'amore verso di loro rimarrà invariato.

Allo stesso modo quando i figli decideranno di andarsene da casa per vivere la loro vita, i genitori continueranno ad amarli nonostante la separazione e la lontananza.

Questo tipo di amore non ha a che vedere con quello che ci dà l'altra persona, ma è un amore puro che resiste nel tempo, al di là di ogni situazione o classificazione.

Questo è un dono grandissimo che i genitori possono fare ai loro figli, perchè quando nella vita si sentiranno soli o soffriranno, sapranno sempre di essere amati e che meritano questo amore solo per essere loro stessi.

Imparare l'amore incondizionato

Amare incondizionatamente è qualcosa che nasce anche da noi stessi.

È un tipo di amore che non solo dobbiamo imparare ad accettare, ma che dobbiamo anche imparare a esprimere.

Come possiamo dare agli altri qualcosa di cui non conosciamo l'esistenza e che non riusciamo a dare neanche a noi stessi?

Come in tanti altri tipi di sentimenti e comportamenti psicologici, per poter cambiare il fuori, prima dobbiamo iniziare dal di dentro, dal noi.

Bisogna imparare a darsi valore a smettere di giudicarsi e imparare a vedersi come un essere unico e speciale, che va amato coi suoi pregi e difetti.

Imparando a non giudicare e ad amare noi stessi, potremmo imparare ad accettare l'amore incondizionato che ci viene offerto e potere così ricambiarlo.

La libertà e il tempo

"Se ami qualcuno lascialo libero.

Se torna da te, sarà per sempre tuo, altrimenti non lo è mai stato." - Richard Bach.

La prova d'amore più grande è quella di lasciare andare qualcuno perché possa seguire le sue scelte e trovare se stesso.

Quando amiamo qualcuno non vorremmo mai che quella persona si allontanasse da noi, ma lasciare andare una persona perché possa inseguire la sua felicità è una delle più grandi prove d'amore.

Forse tornerà o forse no, così come non è detto che capisca il gesto che avete compiuto, ma è meglio pensare di aver lasciato andare qualcuno e che sia felice, piuttosto che avere qualcuno triste o incompleto a nostro lato.

L'amore dovrebbe rendere liberi, perchè proprio la certezza di sentirsi amati, ci permette di compiere grandi passi!

Ciò che desideriamo noi o ciò che proiettiamo noi sull'altro non deve essere un limite per chi amiamo.

Le persone che amiamo dovrebbero sentirsi liberi di esprimersi in ogni occasione e sentirsi a loro agio.

Perché se non siamo noi stessi in una relazione d'amore, come può essere davvero amore?

L'amore in coppia

Esiste davvero l'amore incondizionato anche nelle relazioni di coppia?

È difficile rispondere a questa domanda, perchè nelle relazioni di coppia e nella quotidianità entrano in gioco tante dinamiche parallele che a volte possono confondere o far sparire anche l'amore più profondo.

Come si fa ad amare?

In generale è possibile amare incondizionatamente qualcuno anche in una relazione di coppia: una relazione dove non si cerca di cambiare l'altro, né lo si giudica e né si cerca di imporre le proprie idee o personalità.

La coppia vista come una somma di due individui che si amano nel rispetto e nella quotidianità, può essere un esempio di amore incondizionato.

Esistono persone che si ameranno per sempre, sia stando in coppia o sia che vi sia stata una separazione.

L'amore incondizionato nella coppia, però, ha più a che fare con situazione problematiche o con ostacoli che subentrano nella relazione.

Per esempio se dovessero esserci problemi di salute che cambiano le esigenze, gli equilibri e le giornate della coppia, o problemi economici che cambiano il tenore di vita, o problemi familiari.

Si dice che siano i momenti difficile che fanno capire se qualcuno ti ama davvero o meno.

L'amore incondizionato sicuramente supererebbe questa prova.

Ma questo tipo di amore porta al dolore?

La risposta non può essere che affermativa.

Basti pensare ai grandi amori della letteratura, da Dante a Goethe, per riflettere sul fatto che questo tipo di amore non sempre è possibile, e che a volte può tramutarsi in un'ossessione, se non si è in grado di guardarsi dentro ed imparare a lasciare andare una persona sia concretamente nella realtà, ma anche con il cuore e con la mente.

Crescere con amore

È possibile che crescere con amore o meno, influisca anche sul nostro stato psico-fisico?

Alcuni studi realizzati negli ultimi anni hanno dimostrato che i bambini che hanno ricevuto un tipo di amore incondizionato dai genitori, sono in generale più emotivamente felici e meno ansiosi.

Al contrario i bambini che hanno ricevuto meno amore o hanno avuto genitori assenti, hanno avuto maggiori problemi di salute: l'affetto dei genitori può essere una variante di riduzione degli effetti nocivi dello stress nei bambini.

Allo stesso modo sono stati effettuati dei test su alcune persone, lavorando intorno al concetto di amore incondizionato, per capire come funziona il cervello quando si prova tale sentimento.

In particolare fu effettuato uno studio su alcune persone che lavoravano nel sociale, mostrandogli delle foto delle persone di cui si erano prese cure.

Monitorando le loro aree cerebrali, hanno scoperto che l'amore incondizionato attiva sette aree del cervello legate alla gratificazione: tale sentimento è capace di generare una forte dose di dopamina che ricompensa, anche se non richiesto, e rende appagata la persona.

Vivere in questo tipo di amore porta la persona a sentirsi felice e gratificata, anche se non ottiene nulla in cambio, vivendo così in una condizione che potremmo definire amore puro.

Frasi sull'amore incondizionato

Sono tante le frasi sull'amore incondizionato, e su come quest'ultimo possa influenzare la nostra vita.

In particolare ne citiamo un paio:

L'amore non dà nulla fuorché sé stesso, e non coglie nulla se non da sé stesso.

L'amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto poiché l'amore basta a all'amore. - Kahlil Gibran -

"Felicità non è essere amati: ogni persona ama se stessa. Amare, questa è felicità." - Herman Hesse -

"La maggior parte della gente ritiene che amore significhi "essere amati", anziché amare." Erich Fromm

Tutte queste frasi sull'amore incondizionato, mettono in risalto ciò che abbiamo visto finora, ossia che il primo punto per imparare ad amare davvero ( ed accettare di essere amati ) è quello di imparare ad amare noi stessi.

Una volta che impariamo ad amare noi stessi, possiamo imparare a conoscere l'altro, a farci travolgere dall'amore e dalla felicità.


Dio si comunica come amore

La comunicazione che Dio fa di se stesso come amore, così come il duplice comandamento dell'amore a Dio e al prossimo stanno al cuore della Rivelazione ebraico-cristiana.

Già nell'Antico Testamento viene fatto conoscere all'uomo l'amore misericordioso di Dio, che, avendo chiamato per amore all'esistenza l'universo e l'umanità, con iniziativa gratuita sceglie un popolo e lo chiama a stringere con lui un patto di alleanza.

Nella prospettiva cristiana la Rivelazione dell'amore di Dio nei confronti dell'uomo e di tutti gli uomini giunge alla sua pienezza nella vita e nell'insegnamento di Gesù.

Per la fede cristiana Dio è amore.

Il mistero dell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito non può essere compreso che come un mistero di amore, nel quale l'amore del Padre, amore fontale, genera il Figlio come parola d'amore, ed entrambi spirano lo Spirito Santo, amore unificante del Padre e del Figlio.

Nella Rivelazione ebraico-cristiana Dio non è un Dio solitario, ma un Dio di comunicazione, di condivisione, di comunione.

Dio è amore però non solo in se stesso, ma anche nel suo agire fuori di sé.

L'agape ( v. ) divina e la fonte del mondo e della storia, la ragione prima dell'esistenza dell'universo e dell'umanità, il motivo ultimo della vicenda della creazione e della storia della salvezza, la norma del comportamento di Dio, sorgente di realtà, di valore, di comunione.

L'amore di Dio, per il quale tutte le cose sono state create, ha raggiunto la sua piena manifestazione nell'autoRivelazione di Dio all'uomo e nel suo disegno di salvezza.

La risposta dei credenti, chiamati a vivere nell'amicizia col Signore, deve essere una vita nell'amore, capace di corrispondere all'amore di Dio e di diffondere il proprio amore su tutti gli altri.

L'amore con il quale siamo stati amati è la fonte e il modello dell'amore che dobbiamo avere gli uni per gli altri.

L'amore come risposta dell'uomo

L'amore non costituisce un comandamento impostoci dall'esterno, ma corrisponde alla struttura ultima della condizione creaturale e umana, in quanto porta l'essere umano a realizzare una profonda comunione con ogni essere.

Come tendenza fondamentale della persona, l'amore ne assorbe e armonizza le potenze psichiche e le energie spirituali e fisiche, integrandole in un'unica inclinazione, che sgorga nel cuore dell'uomo, in quel centro in cui il conoscere, il volere e il sentire sono uniti nell'unico io personale.

Ora l'agape divina, riversata dallo Spirito nei nostri cuori, non distrugge queste energie naturali, ma si innesta in esse e le assume, purificandole e perfezionandole, per portare l'uomo alla piena realizzazione di se stesso.

La trasformazione operata dall'agape divina fa sì che in Dio possiamo amare autenticamente ogni essere, e quindi amare prima di tutto noi stessi, in quanto il punto di partenza dell'amore è sempre l'io personale, il quale è in grado di amare nella misura in cui è stato amato ed è stato reso capace anche di accogliere se stesso con amore.

In secondo luogo gli altri, in quanto per la fede cristiana, non solo l'amore di Dio è inscindibile dall'amore degli altri, ma l'amore per l'uomo, immagine di Dio ( Gen 1,27 ) costituisce il segno e la misura del nostro stesso amore per Dio.

L'amore agli altri lo si manifesta in tanti modi: anche, per esempio, mediante il lavoro professionale, nel quale viene data la possibilità di un autentico servizio agli altri attraverso l'esercizio della propria competenza e della propria dedizione, così come attraverso ogni altra forma di servizio nella società civile e nella politica.

L'amore agli altri integra anche le energie sessuali e le energie dell'eros, che secondo l'originario disegno divino sono destinate anche a una funzione di relazione e di socializzazione ( Gen 2,18-25 ), rendendo così possibile il pieno sviluppo del nostro essere personale, contribuendo alla realizzazione di un mondo contrassegnato dall'amore.

L'amore si riversa sugli altri, indipendentemente dal fatto di essere ricambiato o no, circondandoli di tenerezza, di benevolenza, di "compassione".

Quando poi questo amore si incontra con un'altra persona, con la quale si stabilisce una relazione di fiducia, di stima, di simpatia reciproca, viene a crearsi anche una nuova comunione interpersonale, chiamata amicizia ( v. ).

La forma più completa di amore e di amicizia, che assume necessariamente caratteristiche di esclusività e di permanenza, è offerta dall'amore coniugale, un amore che è stato posto dalla cultura occidentale contemporanea sempre più decisamente al cuore della relazione che unisce l'uomo e la donna nella coppia stabile e nel matrimonio e che è destinato a sostenerli nel cammino della vita e nella dedizione comune ai figli.

Il semplice fatto che l'amore fra l'uomo e la donna venga assunto a segno dell'amore fra Dio e l'umanità ( Cantico dei cantici ), e dell'amore di Cristo e della Chiesa ( Ef 5,22-32 ), mostra quanto esso sia considerato positivo dalla Rivelazione cristiana.

L'amore come scelta e come dono

L'amore attinge il suo vertice quando l'uomo, per dono dall'alto, giunge a orientare tutta la propria vita a Dio.

Sotto l'azione della grazia, l'uomo che vive nell'amore compie una scelta fondamentale per Dio, e l'approfondisce continuamente.

In questo senso l'amore, l'unico amore a Dio e al prossimo, costituisce anche l'anima, la "forma" di tutte le virtù morali, che senza di esso perderebbero ogni valore ( 1 Cor 13,1-3 ).

Esso non costituisce una dimensione a parte nella nostra vita; non esiste una separazione fra un mondo sacro, il mondo del culto e del rapporto con Dio, e un mondo profano, che sarebbe quello dell'esistenza quotidiana.

Dio è amato in ogni forma di amore autentico, e in ogni istante e circostanza della nostra vita.

L'amore costituisce così la grande forza di umanizzazione del mondo, la grande energia volta a creare quella pienezza di comunione fra Dio e gli uomini e degli uomini fra loro e con il cosmo, alla quale tende il progetto di Dio per la creazione e per l'umanità.

Tutta l'opera di educazione deve essere considerata un'educazione all'amore.

L'uomo non nasce infatti già capace di amare.

La capacità di amare, sul piano naturale, è il frutto di un processo di graduale maturazione.

E nel cammino verso l'amore non si può mai dire di essere giunti al termine.

Tutta l'esistenza terrena può essere letta come un grande apprendistato dell'amore, non solo per i singoli, ma per l'intera umanità.

La pienezza dell'amore si raggiungerà solo alla conclusione del cammino.

L'amore è infatti l'unica realtà della nostra esperienza terrena che secondo la fede cristiana ci accompagnerà, trasfigurata, nel mondo nuovo ( 1 Cor 13,8 ).

v. Agape; Amicizia; Carità

« Dio è amore » - « Amatevi gli uni gli altri ».

Prima di giungere a questo culmine della rivelazione del NT, l'uomo deve purificare le concezioni puramente umane che si fa dell'amore, per accogliere il mistero dell'amore divino - che passa attraverso la croce.

Di fatto la parola « amore » designa una quantità di realtà diverse, carnali o spirituali, passionali o meditate, gravi o leggere, esaltanti o distruttive.

Si ama una cosa piacevole, un animale, un compagno di lavoro, un amico, dei congiunti, i propri figli, ed infine una donna.

L'uomo biblico conosce tutto questo.

La Genesi ( cfr. Gen 2,23s; Gen 3,16; Gen 12,10-19; Gen 22; Gen 24; Gen 34 ),

la storia di David (cfr. 1 Sam 18,1ss; 2 Sam 3,16; 2 Sam 12,15-25; 2 Sam 19,1-5 ),

il Cantico dei Cantici sono, tra molti altri, i testimoni di ogni specie di sentimenti.

Sovente vi si mescola il peccato, ma vi si trova pure rettitudine, profondità e sincerità sotto termini abitualmente sobri e discreti.

Poco portato all'astrazione intellettuale, Israele dà sovente alle parole un colorito affettivo: per esso, conoscere significa già amare; la sua fedeltà ai legami sociali e familiari ( hesed ) è tutta impregnata di slancio e di spontaneità generosa ( cfr. Gen 24,29; Gs 2,12ss; Rt 3,10; Zc 7,9 ).

« Amare » ( ebr. 'abab; gr. agapan ) ha tante risonanze quante nelle nostre lingue.

In breve, l'uomo biblico conosce il valore dell'affettività ( cfr. Pr 15,17 ), pur non ignorandone i rischi ( Pr 5; Sir 9,1-9 ).

Quando la nozione di amore pervade la sua psicologia religiosa, essa è tutta impregnata d'un'esperienza umana densa e concreta.

Nello stesso tempo solleva numerose questioni.

Dio, così grande, così puro, può abbassarsi ad amare l'uomo piccolo e peccatore?

E se Dio si degna di amare l'uomo, come può l'uomo rispondere a questo amore con un amore?

Quale rapporto esiste tra l'amore di Dio e l'amore degli uomini?

Tutte le religioni a loro modo si sforzano di rispondere a queste domande, cadendo ordinariamente in uno dei due eccessi opposti:

per mantenere la distanza tra Dio e l'uomo, relegare l'amore divino in una sfera inaccessibile -

o per rendere Dio presente all'uomo, profanare l'amore di Dio in un amore del tutto umano.

A questa inquietudine religiosa dell'uomo la Bibbia, dal canto suo, risponde con chiarezza.

Dio ha preso l'iniziativa di un dialogo d'amore con gli uomini; in nome di questo amore li impegna ed insegna loro ad amarsi gli uni gli altri.

I. « Dio è amore » ( 1 Gv 4,8 ): tale affermazione, semplice ed assoluta al tempo stesso, porta subito al cuore di quest'altissima parola e indica anche una via di ricerca, un metodo di approfondimento.

Se l'amore. è Dio stesso, una conoscenza autentica dell'amore. non può che nascere dall'ascolto di Dio, non può che essere frutto di una sua rivelazione.

Occorre, dunque, farsi attenti a Dio.

Come si manifesta?

Che cosa dice dell'amore. con il suo essere ed agire?

A chi apre la Bibbia, egli si presenta, in primo luogo, come Colui che crea e trova gioia nel contemplare le sue creature.

In principio è l'armonia, quasi dialogo silenzioso ed amoroso tra lo sguardo del Signore che vede la bontà dell'opera delle sue mani e la creazione intera che risponde alla sua chiamata e gioisce per colui che l'ha creata ( cf Gen 1; Bar 3,32-38; Pr 8,22-36; Gb 38-39; Sal 8; SaL 103; Dn 3,52-90, passim).

L'amore è la vita e la sorgente della vita: è la Vita inesauribile.

Sue caratteristiche peculiari sono la gratuità e il dono: « Bonum diffusivum sui », l'amore per sua natura si diffonde, afferma la teologia scolastica, e diffondendosi genera attorno a sé altro amore: l'amore. non si accontenta di amare, ma rende capaci di amare.

Stabilisce con gli uomini una realtà di pace, di reciproca benevolenza, di comunione.

Tuttavia, in seguito a « quel misterioso peccato d'origine » - come lo definisce Giovanni Paolo II nell'Enciclica Veritatis splendor - l'uomo è permanentemente tentato di volgere il cuore altrove, lontano da Dio; è tentato di staccarsi dal « fontale Amore ».

L'unità si spezza, inizia la storia della divisione.

Insieme all'amore che è Vita, e in lotta accanita contro di esso, appare la morte.

Rotta l'alleanza originaria, la creazione precipita in una situazione lacerante, tragica.

II. L'intera Bibbia, ed in particolare il libro dei Salmi, è attraversata dal grido straziante dell'uomo che aspira alla vita e continuamente sperimenta la propria ontologica finitezza.

L'immagine di Dio che egli porta scolpita nel cuore, già causa della sua gioia, è ora fonte di una insopprimibile nostalgia del bene che ha perduto e che gli è sempre necessario per sentirsi felice.

La realtà concreta in cui l'uomo si trova immerso sembra, all'opposto, parlargli solo di ombre fugaci, di vanità e corruttibilità: « Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo? » ( Sal 88,4-8 ), chiede il salmista.

E ancora domanda: « Quale vantaggio dalla mia morte, dalla mia discesa nella tomba?

Ti potrà forse lodare la polvere e proclamare la tua fedeltà nell'amore? » ( Sal 29,10).

« Può Dio aver dimenticato la misericordia, aver chiuso nell'ira il suo cuore? » ( Sal 76,10 ).

Impossibile.

Anzi, ancor prima che nell'uomo la lontananza dall'amore diventi desiderio e preghiera, Dio-Amore risponde mostrando il suo volto più segreto e nascosto, quello della fedeltà misericordiosa.

È questo, infatti, il Nome di Dio, rivelato a Mosè nella teofania del Sinai: « Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore.

Il Signore passò davanti a lui proclamando: « Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà » » ( Es 34,5-6 ).

Nel rapporto con il popolo eletto Dio esige la corrispondenza al suo amore; è il patto di alleanza che non va tradito: « Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze » ( Dt 6,5 ).

La Sacra Scrittura moltiplica all'infinito le immagini che guidano alla conoscenza di Dio-Amore.

Egli è il pastore che cerca sui dirupi le sue pecore, fascia quella ferita, guarisce quella malata ( cf Sal 22; Is 40,11; Ez 34,11-31, passim );

è il vignaiolo che pianta con cura la sua vigna, la custodisce, la irriga, la pota e attende con ansia il suo frutto ( cf Is 5; Is 27,2-6; Sal 79; Gv 15,1-8, passim );

è il mercante che vende tutti i suoi averi per acquistare la perla preziosa ( cf Mt 13,45ss );

è il padre che castiga, per correggerlo, il figlio che ama ( cf Pr 23,13 );

è la madre che non può dimenticarsi del suo bambino ( cf Is 49,15 ), perché ha viscere di misericordia ( cf Ger 31,20 );

soprattutto è lo Sposo innamorato che cerca instancabilmente la sua sposa.

C'è un filone di pensiero che percorre tutti i libri biblici secondo cui l'amore tra l'uomo e la donna è immagine del rapporto tra Dio e l'umanità, tra Cristo e la Chiesa, quasi a dire che, per capire la concretezza, la tenerezza di questo amore, noi non abbiamo immagine più penetrante che l'amore dell'uomo verso la donna.

Queste nozze, che si consumeranno nell'eternità, cominciano da lontano, in quel preciso momento della storia in cui Dio, giunta la pienezza dei tempi, nel cuore della notte, delle tenebre e della lotta, si rivela, scende nella condizione umana, ridice la sua Parola d'amore al cuore dell'umanità, come canta una bellissima antifona gregoriana del tempo di Natale, Dum medium silentium: Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose e la notte era a metà del suo corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, discese … ( cf Sap 18,14-15 ).

« E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi » ( Gv 1,14 ).

È Cristo che « esce come uno sposo dalla stanza nuziale » ( Sal 18,6 ).

Molto significativamente nei Vespri dell'Epifania, il canto del Magnificat è accompagnato da un'antifona che svela tutto il mistero del Natale in chiave di manifestazione dell'amore di Dio nelle nozze del Verbo incarnato con la Chiesa.

Per questo motivo in antico la festa dell'Epifania era preferibilmente scelta per la celebrazione della Professione monastica e consacrazione delle vergini.

III. Nella nascita di Cristo, Dio riversa sul mondo il suo smisurato amore, che si rivela ora anche come autentica « passione », ossia come capacità di patire.

Tutta la vita di Gesù altro non è se non una progressiva e sempre crescente manifestazione d'amore, che culmina proprio nella sua passione, documento autentico di un amore inequivocabile, generoso fino allo spargimento del sangue; un amore fatto di pazienza, di magnanimità, di assoluta gratuità e oblatività: « Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine » ( Gv 13,1 ).

Per amore, Gesù offre se stesso al Padre; vittima innocente, espia volontariamente il peccato del mondo: « Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui » ( Is 53,5 ).

E nel donare la vita, non solo riapre la porta del cielo, ma dona anche il « comandamento nuovo »: « Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri » ( Gv 13,34 ).

Quel comandamento che già compendiava tutta la Legge e la faceva, in un certo senso, andare oltre se stessa, viene ora donato all'uomo perché, praticandolo, possa ritrovare la sua piena felicità, la somiglianza con Dio.

« Gesù chiede di inserirsi nel movimento della sua donazione totale, di imitare e di rivivere l'amore … di colui che ha amato fino alla fine ».

Tuttavia, « imitare e rivivere l'amore di Cristo non è possibile all'uomo con le sue sole forze.

Egli diventa capace di questo amore soltanto in virtù di un dono ricevuto.

Come il Signore Gesù riceve l'amore del Padre suo, così egli, a sua volta, lo comunica gratuitamente ai discepoli » ( VS 20-21 ).

E questo dono è lo Spirito Santo.

Dopo la risurrezione, Gesù, apparso ai Dodici nel cenacolo, « alitò su di loro e disse: « Ricevete lo Spirito Santo » » ( Gv 20,22 ).

Solo diventando nello Spirito creature nuove è possibile rispondere con l'amore all'amore di Dio, perché solo con lo Spirito Santo la carità viene riversata nel cuore dell'uomo ( cf Rm 5,5 ).

Sono significative al riguardo le parole dette da Gesù nell'ultimo giorno della festa delle capanne: « Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me.

Come dice la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno » ( Gv 7,37-38 ).

E l'amore è questo fiume che, perennemente unito alla sua sorgente, scorre fino agli estremi confini della terra portando vita nel deserto.

Come canta un'Ode di Salomone: « Un ruscello è sgorgato, è diventato torrente … ha inondato l'universo, lo ha trasportato verso il tempio.

Ostacoli e dighe non hanno potuto fermarlo … » ( Ode 6 ).

Ecco la missione della Chiesa, pellegrina nel tempo verso la Gerusalemme celeste, dove, nella comunione dei santi, l'amore sarà tutto in tutti.

La santità non è altro che la piena realizzazione dell'amore nella relazione con Dio e con il prossimo.

Per questo i più grandi mistici sono coloro che, conformandosi a Cristo, si sono consumati nell'amore.

I. Il dialogo d'amore tra Dio e l'uomo - VT

Benché la parola « amore » non vi figuri, i racconti della creazione ( Gen 1-3 ) evocano l'amore di Dio attraverso la bontà di cui Adamo ed Eva sono l'oggetto.

Dio vuole dare loro la vita in pienezza, ma questo dono suppone una libera adesione alla sua volontà: Dio inizia il dialogo d'amore per la via indiretta del comandamento.

Adamo ha voluto impadronirsi con la forza di ciò che gli era destinato come dono: ha peccato.

Allora il mistero della bontà si approfondisce in misericordia nei confronti del peccatore mediante promesse di salvezza; progressivamente si ristabiliranno i legami d'amore che uniscono Dio e l'uomo.

La storia del paradiso annuncia già tutta la storia sacra.

1. Amici e confidenti di Dio.

- Chiamando Abramo, scelto tra i pagani ( Gs 24,2s ), a diventare suo amico ( Is 41,8 ), Dio esprime il suo amore sotto la forma di una amicizia: Abramo diventa il confidente dei suoi segreti ( Gen 18,17 ).

E ciò perché Abramo ha risposto alle esigenze dell'amore divino: ha lasciato la sua patria dietro l'appello di Dio ( Gen 12,1 ); deve penetrare più a fondo nel mistero del timore di Dio che è amore, perché è chiamato a sacrificare il suo figlio unico, e con esso il suo amore umano: « Prendi il figlio tuo, quello che tu ami » ( Gen 22,2 ).

Mosè non deve sacrificare il proprio figlio, ma tutto il suo popolo è chiamato in causa dal conflitto tra la santità divina e il peccato; egli è diviso tra Dio, di cui è l'inviato, e il popolo che rappresenta ( Es 32,9-13 ).

Se resiste fedelmente, si è perché, dalla sua vocazione ( Es 3,4 ) fino alla morte, non ha cessato di progredire nell'intimità di Dio, intrattenendosi con lui come con un suo prossimo ( Es 33,11 ); ha avuto la rivelazione dell'immensa tenerezza di Dio, di un amore che, senza sacrificare nulla della santità, è misericordia ( Es 34,6s ).

2. La rivelazione profetica.

- Confidenti anch'essi di Dio ( Am 3,7 ), amati personalmente da un Dio la cui scelta li afferra ( Am 7,15 ) e talvolta li dilania ( Ger 20,7ss ), ma li riempie pure di gioia ( Ger 20,11ss ), i profeti sono i testimoni del dramma dell'amore e dell'ira di Jahve ( Am 3,2 ).

Osea, poi Geremia ed Ezechiele, rivelano che Dio è lo sposo di Israele, che tuttavia è sempre infedele; questo amore appassionato e geloso ( cfr. zelo ) non è ricambiato se non con l'ingratitudine e il tradimento.

Ma l'amore è più forte del peccato, quand'anche debba soffrire ( Os 11,8 ); egli perdona e ricrea in Israele un cuore nuovo capace di amare ( Os 2,21s; Ger 31,3.20.22; Ez 16,60-63; Ez 36,26s ).

Altre immagini, come quella del pastore ( Ez 34 ) o della vigna ( Is 5; Ez 17,6-10 ) esprimono lo stesso ardore divino e lo stesso dramma.

Promulgato senza dubbio ( 2 Re 22 ) al momento in cui il popolo sembra preferire definitivamente all'amore di Dio il culto degli idoli, il Deuteronomio ricorda instancabilmente che l'amore di Dio per Israele è gratuito ( Dt 7,7s ) e che Israele deve « amare Dio con tutto il suo cuore » ( Dt 6,5 ).

Questo amore si esprime in atti di adorazione e di obbedienza ( Dt 11,13; Dt 19,9 ) che suppongono una scelta radicale, un distacco penoso ( Dt 4,15-31; Dt 30,15-20 ).

Ma esso non è possibile se Dio in persona non viene a circoncidere il cuore di Israele ed a renderlo capace di amare ( Dt 30,6 ).

3. Verso un dialogo personale.

- Dopo l'esilio Israele, purificato dalla prova, scopre sempre di più che la vita con Dio è un dialogo d'amore.

Senza dubbio è così che rilegge il Cantico dei Cantici: con alterne vicende di possesso e di ricerca, lo sposo e la sposa si amano di un amore « forte come la morte » ( Ct 8,6 ).

Dopo l'esilio inoltre, ci si rende conto meglio che Dio si rivolge al cuore di ciascuno: non ama soltanto la collettività ( Dt 4,7 ), o i suoi capi ( 1 Sam 12,24s ), ma ogni ebreo, soprattutto il giusto ( Sal 37,25-29; Sal 146,8 ), il povero e il piccolo ( Sal 113,5-9 )

E a poco a poco va anche delineandosi l'idea che oltre all'ebreo l'amore di Jahve riguardi anche i pagani ( Gn 4,10s ), anzi ogni creatura ( Sap 11,23-26 ).

Avvicinandosi la venuta di Cristo, il giudeo pio ( ebr. hasld: Sal 4,4; Sal 132,9.16 ) che medita la Bibbia prende coscienza di essere amato da un Dio, di cui canta la

misericordia fedeltà all'alleanza ( Sal 136; Gl 2,13 ),

la bontà ( Sal 34,9; Sal 100,5 ),

la grazia ( Gen 6,8; Is 30,18 ),

la tenerezza ( Sal 86,15; Sap 15,1 ).

In cambio egli ripete incessantemente il suo amore per Dio ( Sal 31,24; Sal 73,25; Sal 116,1 ) e per tutto ciò che a lui si collega: il suo nome, la sua legge, la sua sapienza ( Sal 34,13; Sal 119,127; Is 56,6; Sir 1,10; Sir 4,14 ).

Questo amore sovente dev'essere messo alla prova di fronte all'esempio e alla pressione degli empi ( Sal 10; Sal 40,14-17; Sal 73; Sir 2,11-17 ); e questo può giungere fino al martirio, come avvenne al tempo dei Maccabei ( 2 Mac 6-7 ) o più tardi a Rabbi Aqiba, che muore per la sua fede nel 135 d. C.: « Io l'ho amato con tutto il mio cuore - dirà -, e con tutte le mie sostanze; non avevo ancora avuto l'occasione di amarlo con tutto me stesso ( cfr. anima ).

Il momento è giunto ».

Quando queste parole sublimi venivano pronunziate, la rivelazione completa era già stata data agli uomini da Gesù Cristo.

L'amore tra Dio e gli uomini si era rivelato nel VT attraverso una specie di fatti:

iniziative divine e rifiuti dell'uomo,

sofferenza dell'amore respinto,

superamento doloroso per essere all'altezza dell'amore ed accertarne la grazia.

Nel NT l'amore divino si esprime in un fatto unico la cui stessa natura trasfigura i dati della situazione: Gesù viene a vivere come Uomo-Dio il dramma del dialogo d'amore tra Dio e l'uomo.

1. Il dono del Padre.

- La venuta di Gesù è in primo luogo un atto del Padre.

Secondo i profeti e le promesse del VT, « ricordandosi della sua misericordia » ( Lc 1,54s; Eb 1,1s ),

Dio si fa conoscere ( Gv 1,18 );

manifesta il suo amore ( Rm 8,39; 1 Gv 3,1; 1 Gv 4,9 )

in colui che non è soltanto il Messia salvatore atteso ( Lc 2,11 ),

ma anche il suo proprio Figlio ( Mc 1,11; Mc 9,7; Mc 12,6 ),

colui che egli ama ( Gv 3,35; Gv 10,17; Gv 15,9; Col 1,13 ).

L'amore del Padre si esprime allora in un modo insuperabile.

Ecco realizzata la nuova alleanza, e concluse le nozze eterne dello sposo con l'umanità.

La generosità divina, manifestata fin dalle origini di Israele ( Dt 7,7s ), raggiunge il suo culmine, accogliendo il Figlio, l'uomo non può che rinunciare a ogni orgoglio, a ogni fierezza fondata sul proprio merito: il dono d'amore fatto da Dio è integralmente gratuito ( Rm 5,6s; Tt 3,5; 1 Gv 4,10-19 ).

Questo dono è definitivo, al di là dell'esistenza terrena di Gesù ( Mt 28,20; Gv 14,18s ); è spinto all'estremo, poiché acconsente alla morte del Figlio affinché il mondo abbia la vita ( Rm 5,8; Rm 8,32 ) e noi siamo figli di Dio ( 1 Gv 3,1; Gal 4,4-7 ).

Se « Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unico » ( Gv 3,16 ), lo ha fatto affinché gli uomini abbiano la vita eterna; ma condannano se stessi coloro che rifiutano di credere in colui che è stato mandato e « preferiscono » le tenebre alla luce ( Gv 3,19 ).

L'opzione è inevitabile: o l'amore mediante la fede nel Figlio, o l'ira per il rifiuto della fede ( Gv 3,36 ).

2. L'amore perfetto rivelato in Gesù.

- Ormai il dramma dell'amore non si svolge soltanto in occasione del contatto con Gesù, ma attraverso la sua persona.

Con la sua stessa esistenza Gesù è rivelazione concreta dell'amore, Gesù è l'uomo che realizza il dialogo finale con Dio e ne porta la testimonianza dinanzi agli uomini.

Gesù è Dio che viene a vivere in piena umanità il suo amore ed a farne sentire l'appello ardente.

Nella persona di Gesù l'uomo ama Dio e ne è amato.

a) La vita intera di Gesù testimonia questo duplice dialogo.

Donato al Padre fin dall'inizio ( Lc 2,49; cfr. Eb 10,5ss ), vivendo nella preghiera e nel ringraziamento ( cfr. Mc 1,35; Mt 11,25 ) e soprattutto nella perfetta conformità alla volontà divina ( Gv 4,34; Gv 6,38 ), egli è continuamente in ascolto di Dio ( Gv 5,30; Gv 8,26.40 ), il che gli dà la sicurezza di essere da lui ascoltato ( Gv 11,41s; cfr. Gv 9,31 ).

Nei confronti degli uomini la sua vita è interamente donata, non soltanto a qualche amico ( cfr. Mc 10,21; Lc 8,1ss; Gv 11,3.5.36 ), ma a tutti ( Mc 10,45 ); passa facendo il bene ( At 10,38; Mt 11,28ss ), nel disinteresse totale ( Lc 9,58 ) e nell'attenzione per tutti, ivi compresi, ed in modo particolare, i più disprezzati e i più indegni ( Lc 7,36-50; Lc 19,1-10; Mt 21,31s ); sceglie gratuitamente quelli che vuole ( Mc 3,13 ) per farne i suoi amici ( Gv 15,15s ).

Questo amore domanda la reciprocità, il comandamento del Deuteronomio rimane in vigore ( Mt 22,37; cfr. Rm 8,28; 1 Cor 8,3; 1 Gv 5,2 ), ma vi si obbedisce attraverso Gesù: amandolo, si ama il Padre ( Mt 10,40; Gv 8,42; Gv 14,21-24 ).

Infine, amare Gesù significa custodire integralmente la sua parola ( Gv 14,15.21.23 ) e seguirlo rinunziando a tutto ( Mc 10,17-21; Lc 14,25ss ).

Perciò in tutto il vangelo si opera una divisione ( Lc 2,34 ) tra coloro che accettano e coloro che rifiutano questo amore, di fronte al quale non si può rimanere neutrali ( Gv 6,60-71; cfr. Gv 3,18s; Gv 8,13-59; Gv 12,48 ).

b) Sulla croce l'amore rivela in modo decisivo la sua intensità ed il suo dramma.

Bisognava che Gesù soffrisse ( Lc 9,22; Lc 17,25; Lc 24,7.26; cfr. Eb 2,17s ), perché fossero pienamente rivelati la sua obbedienza al Padre ( Fil 2,8 ) ed il suo amore verso i suoi ( Gv 13,1 ).

Perfettamente libero ( cfr. Mt 26,51-54; Gv 10,18 ), attraverso la tentazione e l'apparente silenzio di Dio ( Mt 26,39-44; Mt 27,46; cfr. Eb 4,15 ) nella radicale solitudine umana ( Mc 14,50; Mc 15,29-32 ), tuttavia perdonando ed ancora accogliendo ( Lc 23,28.34.43; Gv 19,26s ), Gesù giunge all'istante unico dell'« amore più grande » ( Gv 15,13 ).

In esso egli dona tutto a Dio senza riserva ( Lc 23,46 ) ed a tutti gli uomini senza eccezione ( Mc 10,45; Mc 14,24; 2 Cor 5,14s; 1 Tm 2,5s ).

Per mezzo della croce Dio è pienamente glorificato ( Gv 17,4 ); « l'uomo Gesù » ( 1 Tm 2,5 ), e con lui l'umanità intera, merita di essere amato da Dio senza riserva ( Gv 10,17; Fil 2,9ss ).

Dio e l'uomo sono congiunti nella unità, secondo l'ultima preghiera di Gesù ( Gv 17 ).

Tuttavia bisogna che l'uomo accetti liberamente un amore così totale ed esigente, che deve portarlo a sacrificarsi sull'esempio di Cristo ( Gv 17,19 ).

Sulla sua strada egli trova lo scandalo della croce, che non è altro se non lo scandalo dell'amore.

Qui si manifesta pienamente il dono dello sposo alla sposa ( Ef 5,25ss; Gal 2,20 ), ma anche, per l'uomo, la tentazione suprema dell'infedeltà.

3. L'amore universale nello Spirito.

- Se il Calvario è il luogo dell'amore perfetto, il modo in cui esso la manifesta è una prova decisiva: di fatto, gli amici del Crocifisso l'abbandonano ( Mc 14,50; Lc 23,13-24 ); e ciò perché l'adesione all'amore divino non consiste nell'incontro fisico né nel ragionamento umano, in breve nella « conoscenza secondo la carne » ( 2 Cor 5,16 ); vi occorre il dono dello Spirito, che crea nell'uomo un « cuore nuovo » ( cfr. Ger 31,33s; Ez 36,25ss ).

Effuso nella Pentecoste ( At 2,1-40 ) come Cristo aveva promesso ( Gv 14,16ss; cfr. Lc 24,49 ), da allora lo Spirito è presente nel mondo ( Gv 14,16 ) per mezzo della Chiesa ( Ef 2,21s ), ed insegna agli uomini ciò che Gesù ha detto ( Gv 14,26 ), facendolo loro comprendere dal di dentro, con una vera conoscenza religiosa; testimoni o no della vita terrena di Gesù, gli uomini qui sono uguali, senza distinzione né di tempo, né di razza.

Ogni uomo ha bisogno dello Spirito per poter dire « Padre » ( Rm 8,15 ) e glorificare Cristo ( Gv 16,14 ).

Così è effuso in noi un amore ( Rm 5,5 ) che ci incalza ( 2 Cor 5,14 ), un amore da cui nulla può più separarci ( Rm 8,35-39 ) e che ci prepara all'incontro di amore definitivo in cui « conosceremo come siamo conosciuti » ( 1 Cor 13,12 ).

4. Dio è amore.

- Il cristiano, in tal modo guidato dallo Spirito a vivere con il Signore in un dialogo d'amore, si avvicina al mistero stesso di Dio.

Perché questi non rivela di primo acchito ciò che è: parla, chiama, agisce, e l'uomo accede per questa via a una conoscenza più profonda.

Donando suo figlio, Dio rivela che egli è colui che si dona per amore ( cfr. Rm 8,32 ).

Vivendo con il Padre in un dialogo d'amore assoluto, rivelando in tal modo che il Padre e lui sono « uno » da tutta l'eternità ( Gv 10,30; cfr. Gv 17,11.21s ) e che egli stesso è Dio ( Gv 1,1; cfr. Gv 10,33-38; Mt 11,27 ), il Figlio unico « che è nel seno del Padre », ci fa conoscere il Dio che « nessuno ha mai visto » ( Gv 1,18 ).

Questo Dio, sono lui e suo Padre nell'unità dello Spirito.

E il « discepolo diletto », colui che ha fatto l'esperienza della carità e della fede, può formulare quello che senza dubbio rappresenta l'ultIma parola di ogni cosa: « Dio è amore » ( 1 Gv 4,8.16 ).

Di tutte le parole umane, con le loro ricchezze e i loro limiti, è la parola « amore » quella che può lasciarci intravvedere meglio il mistero di Dio Trinità, il dono reciproco ed eterno del Padre, del Figlio e dello Spirito.

II. La carità fraterna

VT

Già nel VT il comandamento dell'amore di Dio è completato dal « secondo comandamento »: « Amerai il prossimo tuo come te stesso » ( Lv 19,18 ).

A dire il vero, questo comandamento è presentato in modo meno solenne dell'altro ( cfr. Lv 19,1-37 e Dt 6,4-13 ), ed il termine prossimo vi ha senza dubbio un senso molto ristretto.

Ma già l'israelita è invitato a prestare attenzione agli « altri ».

Fin nei testi più antichi costituisce un'offesa a Dio l'essere indifferente od ostile al proprio prossimo ( Gen 3,12; Gen 4,9 ), e la legge unisce alle esigenze che concernono le relazioni con Dio quelle che toccano le relazioni tra gli uomini: così il decalogo ( Es 20,12-17), od il « Codice dell'alleanza » che abbonda di prescrizioni di attenzione verso i poveri ed i piccoli ( Es 22,20-26; Es 23,4-12 ).

Tutta la tradizione profetica ( Am 1-2; Is 1,14-17; Ger 9,2-5; Ez 18,5-9; Ml 3,5 ) e tutta la tradizione sapienziale ( Pr 14,21; Pr 1,8-19; Sir 25,1; Sap 2,10ss ) hanno lo stesso indirizzo: non si può piacere a Dio senza rispettare gli altri uomini, soprattutto i più abbandonati, i meno « interessanti ».

Non si è mai creduto di poter amare Dio senza interessarsi agli uomini: « Egli praticava la giustizia e il diritto … giudicava la causa del povero e del disgraziato.

Conoscermi, non è forse tutto questo? » ( Ger 22,15s ).

L'oracolo concerne Giosia, ma tocca tutto Israele ( cfr. Ger 9,4 ).

Non è detto spesso che questo dovere sia chiamato esplicitamente « amore » ( Lv 19,18.34; Dt 10,19 ).

Tuttavia, già in occasione dell'amore per lo straniero, il comandamento è fondato sul dovere di agire come Jahve al tempo dell'esodo: « Jahve ama lo straniero al quale dà pane e vestiti.

Amate lo straniero, perché nel paese d'Egitto foste stranieri » ( Dt 10,18s ).

Il motivo non è una semplice solidarietà naturale, ma la storia della salvezza.

Prima della venuta di Cristo il giudaismo approfondisce la natura dell'amore fraterno.

Nell'amore del prossimo si include l'avversario giudeo, persino il nemico pagano; l'amore diventa più universale, quantunque Israele conservi il suo posto centrale.

« Ama la pace - dice Hillel -. Aspira alla pace. Ama le creature, conducile alla legge ».

Si scopre che amare significa prolungare l'azione divina: « Come il Santo - sia egli benedetto! - riveste coloro che sono nudi, consola gli afflitti, seppellisce i morti, così anche tu rivesti coloro che sono nudi, visita gli ammalati, ecc. ».

Era quindi facile stabilire il legame tra i due comandamenti d'amore per Dio e per il prossimo; è quel che fece un giorno uno scriba rivolgendosi a Gesù ( Lc 10,26s ).

NT

Se la concezione giudaica poteva lasciar credere che l'amore fraterno si giustapponga su un piano di eguaglianza con altri comandamenti, la visione cristiana gli dà il posto centrale, anzi unico.

1. I due amori.

- Da un capo all'altro del NT l'amore del prossimo appare indissociabile dall'amore di Dio: i due comandamenti sono il vertice e la chiave della legge ( Mc 12,28-33par ) la carità fraterna è la realizzazione di ogni esistenza morale ( Gal 5,14; Gal 6,2; Rm 13,8s; Col 3,14 ), è in definitiva l'unico comandamento ( Gv 15,12; 2 Gv 5 ), l'opera unica e multiforme di ogni fede viva ( Gal 5,6.22 ): Chi non ama il fratello che vede, non può amare quel Dio che non vede … amiamo i figli di Dio quando amiamo Dio » ( 1 Gv 4,20s ).

Non si potrebbe affermare meglio che, in sostanza, non c'è che un solo amore.

L'amore del prossimo è quindi essenzialmente religioso; non è una semplice filantropia.

Anzitutto è religioso per il suo modello: imitare l'amore stesso di Dio ( Mt 5,44s; Ef 5,1s.25; 1 Gv 4,11s ).

Poi, e soprattutto, per la sua sorgente, perché è l'opera di Dio in noi: come potremmo essere misericordiosi come il Padre celeste ( Lc 6,36 ), se il Signore non ce lo insegnasse ( 1 Ts 4,9 ), se lo Spirito non lo effondesse nei nostri cuori ( Rm 5,5; Rm 15,30 )?

Questo amore viene da Dio ed esiste in noi per il fatto stesso che Dio ci prende come figli ( 1 Gv 4,7 ).

E, venuto da Dio, esso ritorna a lui: amando i nostri fratelli, amiamo il Signore stesso ( Mt 25,40 ), perché tutti assieme forniamo il corpo di Cristo ( Rm 12,5-10; 1 Cor 12,12-17 ).

Questo è il modo in cui possiamo rispondere all'amore con cui Dio ci ha amati per primo ( 1 Gv 3,16; 1 Gv 4,19s ).

In attesa della parusia del Signore, la carità è l'esigenza essenziale, in base alla quale gli uomini saranno giudicati ( Mt 25,31-46 ).

Questo è il testamento lasciato da Gesù: « Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati, ( Gv 13,34s ).

L'atto d'amore di Cristo continua ad esprimersi attraverso gli atti dei discepoli.

Questo comandamento, benché antico perché legato alle sorgenti stesse della rivelazione ( 1 Gv 2,7s ), è nuovo: di fatto Gesù ha inaugurato una nuova era mediante il suo sacrificio, fondando la nuova comunità annunziata dai profeti, donando ad ognuno lo Spirito che crea dei cuori nuovi.

Se dunque i due comandamenti sono uniti, si è perché l'amore di Cristo continua ad esprimersi attraverso la carità che i discepoli manifestano tra loro.

2. L'amore è dono.

- La carità cristiana, soprattutto dai sinottici e da Paolo, è vista ad immagine di Dio che dona gratuitamente il Figlio suo per la salvezza di tutti gli uomini peccatori, senza merito alcuno da parte loro ( Mc 10,45; Rm 5,6ss ).

Essa è quindi universale, e non lascia sussistere nessuna barriera sociale o razziale ( Gal 3,28 ), non disprezza nessuno ( Lc 14,13; Lc 7,39 ); più ancora, esige l'amore dei nemici ( Mt 5,43-47; Lc 10,29-37 ).

L'amore non può scoraggiarsi: ha come espressione il perdono senza limiti ( Mt 18,21s; Mt 6,12.14s ), il gesto spontaneo verso l'avversario ( Mt 5,23s ), la pazienza, il rendere bene per male ( Rm 12,14-21; Ef 4,25-5,2 ).

Nel matrimonio esso si esprime sotto forma di dono totale, ad immagine del sacrificio di Cristo ( Ef 5,25-32 ).

Per tutti infine è una mutua schiavitù ( Gal 5,13 ), in cui l'uomo rinunzia a se stesso con il Cristo crocifisso ( Fil 2,1-11 ).

Nel suo « inno alla carità » ( 1 Cor 13 ), Paolo manifesta la natura e la grandezza dell'amore.

Senza trascurare affatto le sue esigenze quotidiane ( 1 Cor 13,4ss ), egli afferma che, senza la carità, nulla ha valore ( 1 Cor 13,1ss ), che solo essa sopravvivrà a tutto: amando come Cristo, noi viviamo già una realtà divina ed eterna ( 1 Cor 13,8-13 ), per mezzo della quale la Chiesa è edificata ( 1 Cor 8,1; Ef 4,16 ) e l'uomo diventa perfetto per il giorno del Signore ( Fil 1,9ss ).

3. L'amore è comunione.

- Certamente anche Giovanni parla della universalità e della gratuità dell'amore divino ( Gv 3,16; Gv 15,16; 1 Gv 4,10 ), ma, più sensibile alla comunione del Padre e del Figlio nello Spirito, ne sottolinea le conseguenze per l'amore dei cristiani tra loro.

La loro fraternità deve essere una comunione totale, in cui ognuno si impegna con tutta la sua capacità d'amore e di fede, di fronte al mondo in cui non può amare il regno del « maligno » ( 1 Gv 2,14s; cfr. Gv 17,9 ), il cristiano amerà i suoi fratelli con un amore esigente e concreto ( 1 Gv 3,11-18 ), in cui vige la legge della rinuncia e della morte, senza la quale non c'è vera fecondità ( Gv 12,24s ).

Mediante questa carità il credente rimane in comunione con Dio ( 1 Gv 4,7-5,4 ).

( Questa era l'ultima preghiera di Gesù: « che l'amore, con cui mi hai amato, sia in essi ed io in essi » ( Gv 17,26 ).

Vissuto dai discepoli in mezzo al mondo al quale non appartengono ( Gv 17,11.15s ), questo amore fraterno è la testimonianza attraverso la quale il mondo può riconoscere Gesù come l'inviato del Padre ( Gv 17,21 ): « Da questo tutti vi riconosceranno come miei discepoli: dall'amore che avete gli uni per gli altri » ( Gv 13,35 ).


… di Dio per il suo popolo

L' « amore eterno » di Dio per il suo popolo ( Is 43,4; Dt 4,37; Dt 10,15; Ger 31,3; Sof 3,17; Ml 1,2 ), simile all'amore di un padre per i suoi figli ( Is 1,2; Is 49,14-16; Ger 31,20; Os 2,25; Os 11,1s ) e alla passione di un uomo per la sua donna ( Is 62,4-5; Ger 2,2; Ger 31,21-22; Ez 16,8.60; Os 2,16-17.21-22; Os 3,1 ), si esprime qui in tutta la sua gratuità ( 1 Gv 4,10.19 ), la sua fedeltà indefettibile ( Rm 11,29 ) e la sua potenza creatrice ( 1 Gv 3,1-2 ).
Is 54,8
Jahvè realizza ciò che aveva promesso ( Es 33,19-23 ) e rivela i suoi attributi divini, e in modo particolare la sua misericordia. Es 34,6
Ritornello antico ( Ger 33,11 9, ripreso spesso nei salmi come antifona e come preludio; è citato in 2 Cr 5,13; 2 Cr 7,3; 2 Cr 20,21; Es 3,11; Gdt 13,20; 1 Mac 4,24; Mi 7,20 Sal 100,5

… per Dio

L'amore di Dio non è proposto come una scelta, ma è un comando.

Questo amore, che corrisponde all'amore di Dio per il suo popolo ( Dt 4,37; Dt 7,8; Dt 10,15 ), include il timore di Dio, l'obbligo del suo servizio e l'osservanza dei suoi precetti ( Dt 10,12-13; Dt 11,1; Dt 30,2 ).

Questo comando dell'amore non si incontra esplicitamente fuori del Dt, ma l'equivalente è offerto da 2 Re 23,25 e da Os 6,6.

Pur mancando il precetto, il sentimento dell'amore verso Dio caratterizza anche i libri profetici, soprattutto Osea e Geremia, e i salmi.

Gesù, richiamandosi a Dt 6,5, presenterà come il più grande comando l'amore di Dio ( Mt 22,37p ), un amore che si unisce al timore filiale, ma esclude quello servile ( 1 Gv 4,18 ).

Dt 6,5
Chi teme non è perfetto nell'amore: l'amore assume l'elemento filiale del timore religioso ( Dt 6,2+; Pr 1,7+ ), ma esclude il timore servile, la paura di essere condannati da Dio ( 1 Gv 3,20 ), egli che ha dato nel suo Figlio prove così grandi di amore ( v. 8 ). 1 Gv 4,18

… come hesed

Ti farò mia sposa ( « ti fidanzerò a me » ): questo verbo è usato nella Bibbia unicamente per una figlia vergine.

Dio abolisce così totalmente il passato adultero di Israele, che diventa come una creatura nuova.

Nell'espressione « ti farò mia sposa nella ( giustizia ) », ciò che segue la preposizione « nella » designa la dote che il fidanzato offre alla promessa sposa ( uguale costruzione in 2 Sam 3,14 ).

Ciò che Dio dà a Israele, in queste nuove nozze, non sono più i beni materiali dell'antica alleanza ( Os 2,10 ), ma le disposizioni interiori richieste affinché il popolo sia d'ora innanzi fedele all'alleanza.

Qui abbiamo già in germe quanto sarà sviluppato da Geremia e da Ezechiele: la nuova ed eterna alleanza ( « per sempre », v 21 ), la legge iscritta nel cuore, il cuore nuovo e lo Spirito nuovo ( Ger 31,31-34; Ez 36,26-27 ).

Benevolenza: il termine ( hesed ) esprime anzitutto l'idea d'un legame, d'un impegno.

Nel campo profano sta a designare l'amicizia, la solidarietà, la lealtà, soprattutto quando queste virtù procedono da un patto.

In Dio, questo termine esprime la fedeltà alla sua alleanza e la bontà che ne sgorga nei riguardi del popolo eletto ( la « grazia » in Es 34,6 ); e in realtà, da ora in poi, questo termine hesed verrà spesso riferito all'immagine dell'unione coniugale e, nel linguaggio religioso, servirà ad esprimere l'amore di Dio per il suo popolo ( Sal 136,1-26; Ger 31,3 ) e i benefici che ne provengono ( Es 20,6; Dt 5,10; 2 Sam 22,51; Ger 32,18; Sal 18,51).

Ma questa hesed di Dio esige anche nell'uomo la hesed, cioè il dono dell'anima, l'amicizia fiduciosa, l'abbandono, la tenerezza, la « pietà », in una parola l'amore, che si traduce in una sottomissione gioiosa alla volontà di Dio e nella carità per il prossimo ( Os 4,2; Os 6,6 ).

Os 2,21
Questo ideale, espresso da molti salmisti, sarà proprio degli Hasidim o « Asidei » ( 1 Mac 2,42+ ). Ger 17,6

… del Cristo

Dopo aver amato i suoi: per la prima volta, Giovanni mette esplicitamente la vita e la morte di Gesù sotto il segno del suo amore per gli uomini.

È come un segreto la cui piena rivelazione è riservata agli ultimi istanti ( Gv 13,34; Gv 15,9.13; Gv 17,23; 1 Gv 3,16; Rm 8,35; Gal 2,20; Ef 3,19; Ef 5,2.25 ).

Li amò sino alla fine: sino all'estremo dell'amore.

Gv 13,1

… del prossimo

Lv 19,18
Questi due precetti, dell'amore di Dio e del prossimo, si trovano ugualmente associati nella Didaché 1,2, che potrebbe dipendere da un trattato giudaico delle Due Vie ( Mt 7,13+ ). Mt 22,39
  Gv 13,24

Schedario biblico

Dio buono (A.T.) A 15
Dio buono (N.T.) A 16
Dio misericordioso (A) A 18
Dio misericordioso (B) A 19
Carismi C 49
« Mistero » del matrimonio D 42
Amore di Dio E 44
Amore del prossimo E 45
Amore ed escatologia E 82
Dio Padre A 3
Dio sposo A 28
Cristo, Servo sofferente B 24
Cristo, Nostro riscatto B 25
Popolo eletto C 15
Comunità primitiva C 20
Sacramento dell'unità D 29
Alleanza E 1
Legge E 2
Decalogo E 3
Imitare Dio E 42
Povertà E 51
Rinuncia E 71

Magistero

Catechesi Paolo VI 20-9-1972
L'amore vero è l'atto cosciente e volontario verso il bene.
La natura ci aiuta a dirigerci verso il bene; l'inclinazione, amore istintivo e sensitivo, si fa atto di volontà; diventa vero amore; si tratta allora d'una duplice operazione: la scelta e la forza.
Catechesi Paolo VI 19-4-1978
L'amore al prossimo, l'amore sociale, per essere genuino, per essere forte, per essere inesauribile, santo perciò e autenticamente cristiano, deve avere la sua sorgente nell'amore di Dio, nell'amore religioso.
Angelus Benedetto XVI 24-9-2006
Ogni persona umana è attratta dall'amore – che ultimamente è Dio stesso – ma spesso sbaglia nei modi concreti di amare, e così da una tendenza all'origine positiva, inquinata però dal peccato, possono derivare intenzioni e azioni cattive.
Angelus Benedetto XVI 4-11-2007
Ancora una volta il Vangelo ci dice che l'amore, partendo dal cuore di Dio e operando attraverso il cuore dell'uomo, è la forza che rinnova il mondo.
Angelus Benedetto XVI 31-1-2010
L'amore è l'essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all'esistenza di ogni uomo.
Meditazione Francesco 31-10-2013
E senza l'amore di Cristo, senza vivere di questo amore, riconoscerlo, nutrirci di quell'amore, non si può essere cristiano: il cristiano, quello che si sente guardato dal Signore, con quello sguardo tanto bello, amato dal Signore e amato sino alla fine.
Meditazione Francesco 9-1-2014
« Chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui » scrive ancora Giovanni che, ha affermato il Papa, ci dice in pratica come « questo rimanere è lo stesso di rimanere nell'amore ».
Meditazione Francesco 28-2-2014
Dolore davanti al fallimento: « Quando lasciare il padre e la madre per unirsi a una donna, farsi una sola carne e andare avanti, quando questo amore fallisce - perché tante volte fallisce - dobbiamo sentire il dolore del fallimento ».
E proprio in quel momento dobbiamo anche « accompagnare quelle persone che hanno avuto questo fallimento nel loro amore ».
Meditazione Francesco 22-5-2014
E « l'amore ci porta a compiere i comandamenti, così naturalmente » perché « la radice dell'amore fiorisce nei comandamenti » e i comandamenti sono « il filo conduttore » che lega, in « questo amore che viene », la catena che unisce il Padre, Gesù e noi.
Meditazione Francesco 11-9-2014
Risulta quindi evidente che « la vita cristiana non è una vita autoreferenziale » ma « esce da se stessa per darsi agli altri: è un dono, è amore, e l'amore non torna su se stesso, non è egoista: si dà! ».
Angelus Francesco 26-10-2014
La sua novità consiste proprio nel mettere insieme questi due comandamenti – l'amore per Dio e l'amore per il prossimo – rivelando che essi sono inseparabili e complementari, sono le due facce di una stessa medaglia.
Non si può amare Dio senza amare il prossimo e non si può amare il prossimo senza amare Dio.
Meditazione Francesco 8-1-2015
Perciò « soltanto per la strada dell'amore tu puoi conoscere Dio ».
Certo, ha aggiunto Francesco, « amore ragionevole, accompagnato dalla ragione, ma amore ».
Ma, ha ricordato, « tu non puoi amare se Dio non ti mette l'amore dentro, non ti genera quest'amore », perché « chi ama conosce Dio ».
Meditazione Francesco 7-5-2015
Francesco ha indicato « due criteri che ci aiuteranno a distinguere il vero dal non vero amore ».
Il primo criterio è che « l'amore si deve porre più nei fatti che nelle parole ».
E il « secondo criterio » consiste nel fatto che « è proprio dell'amore comunicare: l'amore si comunica ».
Angelus Francesco 10-5-2015
Gesù ci ha mostrato che l'amore di Dio si attua nell'amore del prossimo.
Tutti e due vanno insieme.
Le pagine del Vangelo sono piene di questo amore: adulti e bambini, colti e ignoranti, ricchi e poveri, giusti e peccatori hanno avuto accoglienza nel cuore di Cristo.
Dunque, questa Parola del Signore ci chiama ad amarci gli uni gli altri, anche se non sempre ci capiamo, non sempre andiamo d'accordo … ma è proprio lì che si vede l'amore cristiano.
Meditazione Francesco 29-10-2015
Dio non riesce a non amarci, non riesce a « staccarsi da noi ».
Possiamo anche rifiutare quell'amore, ma lui ci aspetta, « non ci condanna », e soffre invece per la nostra lontananza.
Meditazione Francesco 11-11-2016
Del resto, ha spiegato il Papa, « un amore che non riconosce che Gesù è venuto in carne, nella carne, non è l'amore che Dio ci comanda: è un amore mondano, è un amore filosofico, è un amore astratto, è un amore un po' venuto meno, è un amore soft ».
Invece « il criterio dell'amore cristiano è l'incarnazione del Verbo » ha rilanciato Francesco.
Meditazione Francesco 18-5-2017
E siccome è consapevole dell'obiezione: "Ma, Signore, come possiamo rimanere nel tuo amore?", egli offre anche una risposta concreta: "Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio amore come io - continua la comparazione - ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore".
In proposito il Papa ha invitato a pensare « anche a questi altri amori che ci allontanano dall'amore di Gesù », così come pure all'esistenza di « altre misure di amare »: come l'« amare a metà », che però « non è amare.
Meditazione Francesco 21-5-2017
E in questa sua nuova venuta si rivela la nostra unione con Lui e con il Padre: « Voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi » ( Gv 14,20 ).
Meditando queste parole di Gesù, noi oggi percepiamo con senso di fede di essere il popolo di Dio in comunione col Padre e con Gesù mediante lo Spirito Santo.
In questo mistero di comunione, la Chiesa trova la fonte inesauribile della propria missione, che si realizza mediante l'amore.
Angelus Francesco 29-10-2017
L'amore dà slancio e fecondità alla vita e al cammino di fede: senza l'amore, sia la vita sia la fede rimangono sterili.
Angelus Francesco 6-5-2018
L'amore si realizza nella vita di ogni giorno, negli atteggiamenti, nelle azioni; altrimenti è soltanto qualcosa di illusorio.
E questo amore per gli altri non può essere riservato a momenti eccezionali, ma deve diventare la costante della nostra esistenza.
Meditazione Francesco 8-6-2018
È un Dio che « si fa piccolo, si avvicina, e con questa vicinanza, con questo impiccolimento, lui ci fa capire la grandezza dell'amore ».
Angelus Francesco 4-11-2018
Le due dimensioni dell'amore, per Dio e per il prossimo, nella loro unità caratterizzano il discepolo di Cristo.
Meditazione Francesco 10-1-2019
Prima di tutto: io prego per mio fratello? … se io non prego, non è buon segno; è un segnale che tu non ami.
Angelus Francesco 19-5-2019
Dandoci il comandamento nuovo, Egli ci chiede di amarci tra noi non solo e non tanto con il nostro amore, ma con il suo, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori se lo invochiamo con fede.

Concilio Ecumenico Vaticano II

Di Dio: nella rivelazione di sé mediante la Bibbia DV 2
  DV 21
nel modo in cui ha parlato di sé DV 13
nel disegno della salvezza GS 45
nella morte di Cristo NA 4
per il mondo LG 41
Di Cristo: v. Carità
Come legge nuova di Cristo: v. Carità
Umano: l'… disordinato di sé mette in pericolo tutta la attività umana GS 37
Deve accordarsi col rispetto della vita GS 51
L'… di patria include il bene di tutta l'umanità GS 75
Frutto dell'… è la pace GS 78
Libero: contrario alla dignità del matrimonio GS 47
Coniugale: profanazione GS 47
Suo significato, dignità e leggi secondo la natura, l'ordinamento divino e la grazia GS 48
  GS 49
  GS 50
  GS 51
… coniugale e amore di Cristo per la Chiesa LG 11
  LG 35
  LG 41

Catechismo della Chiesa Cattolica

Di Dio

cf Dio
Amore di Dio come causa della creazione 27
-- Il mondo è stato creato per la gloria di Dio 293
-- 295
Amore di Dio crea e conserva il mondo 421
Amore di Dio dispone le creature al fine ultimo 321
Amore di Dio, frutto dello Spirito Santo 736
-- 1832
-- 2658
Amore di Dio, geloso di noi 2737
Amore di Dio ordina tutte le cose alla salvezza dell'uomo 313
Amore di Dio per Israele 219-20
« Dio di misericordia e di pietà » 210
Dio, « colui che è », è Verità e Amore 214ss
Le operazioni divine e le missioni trinitarie 257
Dio crea un mondo ordinato e buono 299ss
Dio ha l'iniziativa dell'amore redentore universale 604ss
Amore di Dio, primo dono 733
Amore di Dio, principio di vita nuova 735
Amore di Dio, sorgente della preghiera 2658
Creazione come prima testimonianza dell'amore di Dio 315
Il Giudizio finale 1040
L'uomo immagine di Dio 1701
Dio non abbandona le sue creature 2577
Uomo e donna creati a immagine dell'amore di Dio 2331
Uomo partecipe dell'amore della Trinità 850

Dio rivelato come amore

Dio è amore 214
-- 221
-- 231
-- 733
Cielo, comunione di amore 1024
Padre, Figlio e Spirito Santo, scambio di amore 221
-- 257
-- 850
Uomini saranno giudicati sull'amore 1022

Verso Dio

Amare Dio come il Signore 2086
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore 2055
-- 2063
-- 2083
-- 2093
Celibato abbracciato per amore di Dio 1599
Fede come credere a Dio amore 278
-- 1064
-- 2087
-- 2614
Liturgia, risposta di fede e di amore per Dio 1083
Morte del cristiano come desiderio di essere con Dio 1011
Osservare i comandamenti e rimanere nell'amore 1824
Pregare per il Regno e condividere l'amore salvifico di Dio 2633
-- 2738
Preghiera attinge all'amore con cui siamo amati in Cristo 2658
Preghiera, comunione di amore nello Spirito Santo 2615
-- 2712
Preghiera e amore 2709
-- 2792
Preghiera incessante e ardore che viene dall'amore 2742

Di Gesù - Cristo

Carità, comandamento nuovo 1823
Cuore di Cristo, simbolo del suo amore per noi 478
-- 2669
Il battesimo di Gesù 536
La tentazione di Gesù 539
Passione, sacrificio di Cristo per la remissione dei peccati 545
La presenza di Cristo operata dalla potenza della sua Parola e dello Spirito Santo 1380
Guarigioni, segni di amore 1503
Passione, amore aperto a tutti 605
-- 616
Passione, Cristo morto per amore verso di noi 1825
Preghiera, adesione alla volontà piena d'amore del Padre 2600
Vita di Gesù rivelazione del mistero di amore del Padre 516
-- 701
In persona di Cristo Capo 1551

Di Maria

Maria « sempre Vergine » 501

Della Chiesa

cf Chiesa
Amore della Chiesa per i fratelli separati 818
Amore della Chiesa per i poveri 2444
-- 2448
Preferenziale 2729
-- 2732

Verso il prossimo

Amare come Cristo i poveri e i nemici 1825
-- 2443
Amare Dio e il prossimo come sintesi del Decalogo 1822
-- 2055
-- 2067
-- 2069
Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati 459
-- 1337
-- 1823
Amerai il prossimo tuo 1844
-- 2055
-- 2196
Amore del prossimo è perdonare il fratello nella profondità del cuore 2843
Amore del prossimo è pregare il Padre comune per tutti 2793
Amore del prossimo inseparabile dall'amore per Dio 1878
Amore per i nemici 2608
-- 2844
Amore per i poveri inconciliabile con lo smodato amore per le ricchezze 2445
Amore per il prossimo che è nell'errore circa la fede 2104
Famiglia di Nazaret, esempio di amore del prossimo 533

Coniugale

Amore coniugale dell'uomo come immagine dell'amore di Dio 1604
Amore coniugale dell'uomo, indissolubile e per sua natura fedele 1646
Amore coniugale dell'uomo nell'istituzione del Matrimonio 1603
Amore coniugale dell'uomo ordinato alla procreazione e all'unità 1652
-- 2363
-- 2366
-- 2369
Il matrimonio sotto il regime del peccato 1608ss
I beni e le esigenze dell'amore coniugale 1643ss
Le offese alla castità 2352
« Maschio e femmina li creò … » 2331

Dell'uomo

cf Uomo  
Amore dell'uomo per il bene 1765-66
Amore dell'uomo per la patria 2239
Amore dell'uomo per la verità 2105
-- 2185
-- 2466
-- 2518
Famiglia, società naturale di amore 2207
Ordine orientato verso il bene comune vivificato dall'amore 1912
Noi crediamo 166
Perché il verbo si è fatto carne 459
L'amore per i poveri 2448
v. Carità; Passione
Misericordioso di Dio v. Dio Comp. 300
Della Chiesa v. Chiesa
Coniugale v. Matrimonio Comp. 344; 347; 495-496
Verso Dio Comp. 401; 418; 420; 435; 436; 442-446
Verso il prossimo Comp. 292; 337; 401; 418; 420; 435; 436; 455-553

Compendio della dottrina sociale

Dottrina sociale e legge nuova dell'amore 3
Amore e rapporti umani 4; 5; 205; 527
Antropologia cristiana e amore di Dio 9; 46; 65
Vaticano II e amore per la famiglia umana 18
Umanesimo e disegno d'amore di Dio 19
Gesti storici e amore di Dio per l'uomo 21
Esistenza morale e risposta all'amore 22
Disobbedire a Dio e Suo sguardo d'amore 27
Gesù e amore di Dio Padre 29; 491
Pasqua di Gesù e Amore trinitario 30; 34; 121; 431
Trinità, comunione infinita di amore 31; 34; 54
Comandamento dell'amore reciproco 32; 33; 160; 196
Comandamento dell'amore ed ethos umano 33; 580
Vocazione della persona all'amore 34; 35
Coppia umana e Amore Trinitario 36
Fede, Amore di Dio e amore ai fratelli 39; 516
Gesù Cristo e amore verso i fratelli 40; 60; 65
Amore e coloro che agiscono diversamente 43
Amore disordinato di sé 44; 143
Visione universale dell'amore di Dio 46
Amore trinitario e significato della persona 54
Amore, strumento di cambiamento 55
Amore vicendevole, fine dell'umanità 55
Beni e Regno di amore 57
« Fiat » di Maria e disegno d'amore di Dio 59
Chiesa, sacramento dell'amore di Dio 60
Dottrina sociale e progetti di amore 63
Mondo e sorgente divina dell'Amore 64; 262
Società riconciliata nell'amore 82
Collaborazione con gli uomini nell'amore 94
Rapporti della convivenza e amore 95
Paolo VI e la civiltà dell'amore 103
Risposta di amore al Creatore 108
Uomo e ordine dell'amore 149
Uomini e amore del proprio e dell'altrui bene 150
Amore preferenziale per i poveri 182; 184; 449
Amare il prossimo, anche se nemico 196

Amore, valore sociale e dignità della persona

197
Giustizia e orizzonte dell'amore 203
Amore misericordioso e giustizia 206; 582
Famiglia e amore coniugale 209; 210; 211; 212; 215
Signore, garante dell'amore coniugale 210
Amore coniugale, impegno definitivo 215
Matrimonio e amore totale dei coniugi 217
Alleanza sponsale e amore tra Dio e gli uomini 219
Sacramento del matrimonio e amore 220
Famiglia e dinamismo dell'amore 221
Amore e attenzione verso gli anziani 222
Verità dell'amore e relativismo 223
Amore coniugale e indissolubilità 225
Famiglia, comunità di amore 229; 230; 238
Amore coniugale e accoglienza della vita 230
Clonazione e assenza di amore-procreativo 236
Amore dei genitori e compito educativo 239
Solidarietà e famiglia fondata sull'amore 246
Famiglia, fenomeni sociali e amore della verità 320
Amore, economia e progresso 326
Istituzione e amore del Signore 380
Condizione umana e amore di Dio 381
Giustizia, misura minima dell'amore 391
Civiltà dell'Amore e convivenza umana 391
Santa Sede, ordine sociale e amore 445
Essere umano, amore divino e pace 454
Amore, principio di vita nuova 455
Pace, frutto anche dell'amore 494
Organizzazioni internazionali, pace e amore 499
Amore e collaborazione 499
Martirio e amore di Dio 515
Preghiera e incontro all'insegna dell'amore 519
Legge dell'amore e Spirito 522
Liberazione e amore di Cristo 524
Santità e forza liberante dell'amore di Dio 530
Dottrina sociale ed educazione all'amore 532
Realtà secolari, destinatarie dell'amore di Dio 543
Spiritualità laicale e amore per Dio 545
Chiesa, amore e nostra epoca 551
Edificazione di una comunità e amore 562

Amore come carità sociale o carità politica

581
Amore e vita sociale 582
Virtù soprannaturale dell'amore 583