Autorità
1) Potere legale di governare i comportamenti sociali
Sinonimo: facoltà, potestà
2) spec. pl. Personalità influenti che ricoprono cariche importanti
3) Autorevolezza derivante da superiorità morale, intellettuale, da competenza, dalla tradizione
Sinonimo: ascendente, reputazione
4) Chi gode di stima e credito in un settore determinato
L'aspettativa giustificata che un comando sarà eseguito o che un'affermazione sarà accettata come vera.
Nella Chiesa, ogni autorità viene da Cristo e va esercitata sotto la guida dello Spirito Santo come un servizio, e non come un'affermazione di potere ( cf Lc 22,24-27; LG 24 ).
Cf Analisi della fede; Antinomianismo; Autonomia; Carismi; Eteronomia; Giurisdizione; Magistero; Obbedienza; Teonomia.
Il concetto latino di auctoritas, distinto fin dalle origini da quello di potestas, indicava una capacità di "far sorgere", portare all'esistenza: applicato alla sfera pubblica, definì essenzialmente la possibilità di dare efficacia giuridica, legittimità completa, all'esercizio del potere, soprattutto politico ( magari senza averne direttamente l'operatività ).
L'approccio cristiano a tale idea ha identificato subito in Dio l'unico vero titolare di ogni autorità: Gesù stesso manifesta una particolare forma di autorità ( Mt 7,29 ).
Ogni autorità civile è derivata da Dio ( Gv 19,11 ), cosi come lo è anche quella ecclesiale ( Mc 3,14; Gv 13,14 ), e in Dio trovano giustificazione o condanna.
La deviazione dell'autorità dai suoi fini e limiti strutturali la porta infatti alla identificazione ( già nell'Antico Testamento e poi sviluppata nell'Apocalisse ) nelle "bestie malvagie".
Da questa fondamentale riflessione nello stesso Nuovo Testamento muovono due sottolineature diverse: da una parte "bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" ( At 5,29 ), dato che la cittadinanza del cristiano è paradossale e provvisoria; dall'altra "ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite poiché [ … ] quelle che esistono sono stabilite da Dio" ( Rm 13,1 ), in quanto servono al bene comune.
La tensione tra queste due prospettive non è stata senza effetti nella successiva vicenda cristiana, in rapporto diretto all'evoluzione storica delle forme del potere ( v. politica e cristianesimo ).
Nella christianitas medievale la tendenza alla sacralizzazione dell'autorità fu forte, anche se per s. Agostino solo alla Chiesa apparteneva l'auctoritas, mentre all'Impero spettava la potestas.
L'assolutismo moderno si giovò della teologia secondo cui diretta fonte dell'autorità è Dio ( il rispetto dell'autorità legittima divenne principio quasi senza eccezioni ), e ciò rese più difficile l'accettazione da parte cristiana dell'evoluzione liberaldemocratica contemporanea ( v. democrazia e Chiesa ).
Altro problema, distinto da questo ma parallelo, è quello dell'autorità nella Chiesa, del suo esercizio e delle sue forme, anch'essi sottoposti al duplice principio dell'origine divina di tale responsabilità, in vista del bene dei cristiani e, insieme, della sua subordinazione concreta alla volontà di Dio.
Dalla sintesi di Gregorio Magno che identificava il papa come Servus servorum Dei ( Servo dei servi di Dio ), si può giungere su questa linea a una teologia dell'autorità ecclesiale come servizio dell'unità ( o ministero "dell'insieme" nella cura dell'esperienza pastorale).
* * *
Consiste nella facoltà per cui alcune persone o istituzioni emettono delle leggi o dei precetti per i cittadini, coll'obbligo corrispondente per essi di osservarli.
Questa legittima facoltà, nella società, deve porre in essere tutte le sue cure nel difendere le istituzioni e il bene comune con mezzi moralmente leciti.
"La convivenza fra gli esseri umani non può essere ordinata e feconda se in essa non è presente un'autorità legittima che assicuri l'ordine e contribuisca all'attuazione del bene comune in grado sufficiente" ( PT 46 ).
Si chiama " autorità " il titolo in forza del quale delle persone o delle istituzioni promulgano leggi e danno ordini a degli uomini e si aspettano obbedienza da parte loro [ 1897 ].
L'autorità è esercitata legittimamente soltanto se ricerca il bene comune del gruppo considerato e se, per conseguirlo, usa mezzi moralmente leciti.
Se accade che i governanti emanino leggi ingiuste o prendano misure contrarie all'ordine morale, tali disposizioni non sono obbliganti per le coscienze [ 1903 ].
Il fondamento dell'autorità risiede nella stessa natura umana.
Garantisce l'unità della società ed ha il suo fondamento ultimo in Dio stesso.
Ogni comunità umana ha bisogno di una autorità che la regga ( cf Leone III, Enc. Immortale Dei; Enc. Diuturnum Illud ).
Tale autorità trova il proprio fondamento nella natura umana.
È necessaria all'unità della comunità civica ( … ).
L'autorità, esigita dall'ordine morale, viene da Dio: "Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio.
Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio.
E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna" ( Rm 13,1-2; cf 1 Pt 2,13-17 ) [ 1898-1899 ].
Sia il modo di governare che la determinazione di coloro che devono esercitare il governo appartiene come facoltà alla libera scelta dei cittadini.
In ogni caso, qualunque regime eletto deve procurare il bene legittimo della comunità, procedere in accordo con la legge naturale e difendere l'ordine pubblico e i diritti fondamentali delle persone.
Se l'autorità rimanda ad un ordine prestabilito da Dio, "la determinazione dei regimi politici e la designazione dei governanti sono lasciate alla libera decisione dei cittadini" ( GS 74,3 ).
La diversità dei regimi politici è moralmente ammissibile, purché essi concorrano al bene legittimo delle comunità che li adottano.
I regimi la cui natura è contraria alla legge naturale, all'ordine pubblico e ai fondamentali diritti delle persone, non possono realizzare il bene comune delle nazioni alle quali essi si sono imposti [ 1901 ].
Necessità del bilanciamento delle sfere del potere perché lo Stato di Diritto funzioni.
"È preferibile che ogni potere sia bilanciato da altri poteri e da altre sfere di competenza, che lo mantengano nel giusto limite.
È questo, il principio dello "Stato di diritto", nel quale è sovrana la legge, e non la volontà arbitraria degli uomini " ( CA 44 ) [ 1904 ].
* * *
Questo principio, che Paolo formulerà ( Rm 13,1 ), è costantemente supposto nel VT: ma in esso tutto l'esercizio di questa autorità appare soggetto alle esigenze imperiose della volontà divina.
- Nella creazione fatta da Dio, da lui procede ogni potere:
quello dell'uomo sulla natura ( Gen 1,28 ),
del marito sulla moglie ( Gen 3,16 ),
dei genitori sui figli ( Lv 19,3 ).
Quando si considerano le strutture più complesse della società umana, ancora da Dio coloro che comandano hanno la responsabilità del bene comune per il gruppo che è loro soggetto:
Jahve ordina ad Agar l'obbedienza alla padrona ( Gen 16,9 )
e conferisce ad Hazael il governo di Damasco ( 1 Re 19,15; 2 Re 8,9-13 )
ed a Nabuchodonosor quello di tutto l'Oriente ( Ger 27,6 ).
Se così è presso gli stessi pagani ( cfr. Sir 10,4 ), a più forte ragione nel popolo di Dio.
Ma qui il problema posto dall'autorità terrena riveste un carattere speciale, che merita uno studio particolare.
- L'autorità affidata da Dio non è assoluta, ma limitata da obblighi morali.
La legge ne tempera l'esercizio, precisando persino i diritti degli schiavi ( Es 21,1-6.26s; Dt 15,12-18; Sir 33,30 …).
Quanto ai figli, l'autorità del padre su di essi deve avere per scopo la loro buona educazione ( Pr 23,13s; Sir 7,23s; Sir 30,1 … ).
Ma dove l'uomo è più portato ad oltrepassare i limiti del suo potere è in materia di autorità politica.
Inebriato della sua potenza, egli se ne attribuisce il merito, come l'Assiria vittoriosa ( Is 10,7-11.13s ); divinizza se stesso Ez 28,2-5 ) e si leva contro il Signore sovrano ( Is 14,13s ), sino ad affrontarlo in modo blasfemo ( Dn 11,36 ).
Quando giunge a questo punto, egli si assimila alle bestie sataniche che Daniele vedeva salire dal mare ed a cui Dio dava potere per un certo tempo ( Dn 7,3-8.19-25 ).
Ma un'autorítà così pervertita si vota da sola al giudizio divino, che non mancherà di abbatterla nel giorno fissato ( Dn 7,11s.26 ): avendo legato la sua causa a quella delle potenze malvagie, essa alla fine cadrà con esse.
L'uomo non ha dunque saputo rispettare l'ordine e le condizioni di esercizio concernenti l'autorità terrena.
Per restaurarlo Dio inaugura nella storia del suo popolo un disegno di salvezza, in cui l'autorità terrena assumerà un senso nuovo, nella prospettiva della redenzione.
- A capo del suo popolo Dio colloca dei procuratori.
Non si tratta da prima di personaggi poetici, ma di inviati religiosi, di mediatori, che hanno come missione di fare di Israele « un regno sacerdotale ed una nazione santa » ( Es 19,6 ).
Mosè, i profeti, i sacerdoti sono in tal modo i depositari di un potere di natura spirituale, che esercitano in modo visibile per delegazione divina.
Tuttavia Israele è anche una comunità nazionale, uno stato dotato di organizzazione politica.
Questa è teocratica perché il potere vi si esercita sempre in nome di Dio, qualunque ne sia la forma: potere degli anziani che assistono Mosè ( Es 18,21ss; Nm 11,24s ), dei capi carismatici come Giosuè e i Giudici, e infine dei re.
La dottrina dell'alleanza suppone così una stretta associazione dei due poteri e la subordinazione del politico allo spirituale, conformemente alla vocazione nazionale.
Di qui, in pratica, conflitti inevitabili: di Saul con Samuele ( 1 Sam 13,7-15 ), di Achab con Elia ( 1 Re 21,17-24 ), e di tanti re con i profeti contemporanei.
Così, nel popolo di Dio, l'autorità umana è minacciata dagli stessi abusi che si riscontrano dappertutto.
Ragione di più perché sia sottomessa al giudizio divino: il potere politico della monarchia israelitica finirà per scomparire nella catastrofe dell'esilio.
- Quando il giudaismo si ricostruisce dopo l'esilio, le sue strutture ritrovano le forme della teocrazia originale.
La distinzione del potere spirituale e del potere politico vi si afferma tanto meglio, in quanto quest'ultimo è nelle mani degli imperi stranieri, di cui ora i Giudei sono i sudditi.
In questa nuova situazione il popolo di Dio adotta, secondo i casi, due atteggiamenti.
Il primo è una franca accettazione: da Dio Ciro e i suoi successori hanno ricevuto l'impero ( Is 45,1ss ); poiché essi favoriscono la restaurazione del culto sacro, bisogna servire lealmente e pregare per essi ( Ger 29,7; Bar 1,10s ).
Il secondo, quando l'impero pagano diventa persecutore, è un appello alla vendetta divina ed infine alla rivolta contro di esso ( 1 Mac 2,15-28 ).
Ma la restaurazione monarchica dell'epoca maccabaica riporta una concentrazione equivoca dei poteri, che precipita rapidamente nella peggiore decadenza.
Con l'intervento di Roma nel 63 il popolo di Dio si trova sotto il giogo dei detestati pagani.
- Durante la sua vita pubblica Gesù appare come il depositario di un'autorità ( exousìa ) singolare: predica con autorità ( Mt 7,29par ), ha il potere di rimettere i peccati ( Mt 9,6ss ), è padrone del sabato ( Mc 2,28par ).
Potere completamente religioso d'un inviato divino, dinanzi al quale i Giudei si pongono la domanda essenziale: con quale autorità fa queste cose ( Mt 21,23par )?
A tale domanda Gesù non risponde direttamente ( Mt 21,27par ).
Ma i segni che compie spingono gli spiriti verso una risposta: egli ha potere ( exousia ) sulla malattia ( Mt 8,8spar ), sugli elementi ( Mc 4,41par ), sui demoni ( Mt 12,28par ).
La sua autorità si estende dunque fino alle cose politiche; in questo campo il potere che egli ha rifiutato di avere da Satana ( Lc 4,5ss ), lo ha ricevuto in realtà da Dio.
Tuttavia di questo potere egli non approfitta tra gli uomini.
Mentre i capi di questo mondo dimostrano il loro potere esercitando il dominio, egli sta in mezzo ai suoi come colui che serve ( Lc 22,25ss ).
Egli è maestro e signore ( Gv 13,13 ); ma è venuto per servire e per dare la propria vita ( Mc 10,42ss ).
E perché egli assume in tal modo la condizione di schiavo, ogni ginocchio si piegherà alla fine dinanzi a lui ( Fil 2,5-11 ).
Per questo, una volta risuscitato, potrà dire ai suoi che « gli è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra» ( Mt 28,18 )
- L'atteggiamento di Gesù nei confronti delle autorità terrene è tanto più significativo.
Dinanzi alle autorità giudaiche egli rivendica la sua qualità di figlio dell'uomo ( Mt 26,63s ), base d'un potere attestato dalle Scritture ( Dn 7,14 ).
Dinanzi all'autorità politica la sua posizione è più sfumata.
Egli riconosce la competenza propria di Cesare ( Mt 22,21par ); ma ciò non gli impedisce di vedere l'ingiustizia dei rappresentanti dell'autorità ( Mt 20,25; Lc 13,32 ).
Quando compare dinanzi a Pilato, non ne discute il potere, di cui conosce l'origine divina; ma mette in rilievo l'iniquità di cui è vittima ( Gv 19,11 ), e rivendica a se stesso il regno che non è di questo mondo ( Gv 18,36 ).
Se dunque lo spirituale e il temporale, ciascuno a modo suo, derivano per principio da lui, egli nondimeno consacra la loro netta distinzione e fa capire che, per il momento, il temporale conserva nel suo ordine una vera consistenza; questo stato di cose durerà fino al suo ritorno in gloria.
I due poteri si confondevano nella teocrazia ebraica; non sarà più così nella Chiesa.
- Inviando i suoi discepoli in missione, Gesù ha delegato loro la sua autorità ( « chi ascolta voi, ascolta me »: Lc 10,16s ) ed affidato loro i suoi poteri ( cfr. Mc 3,14s; Lc 10,19 ).
Ma ha pure insegnato loro che l'esercizio di questi poteri era in realtà un servizio ( Lc 22,26par; Gv 13,14s ).
Effettivamente, in seguito si vede che gli apostoli usano le loro prerogative, ad es. per escludere dalla comunità i membri indegni ( 1 Cor 5,4s ).
Tuttavia, lungi dal far sentire il peso della loro autorità, essi si preoccupano anzitutto di servire Cristo egli uomini ( 1 Ts 2,6-10 ).
Perché questa autorità, pur essendo esercitata in modo visibile, non cessa di essere di ordine spirituale: concerne esclusivamente il governo della Chiesa.
C'è qui una innovazione importante: contrariamente alle città antiche, la distinzione tra lo spirituale ed il politico è ora effettiva.
- Per quanto concerne il valore dell'autorità umana e le sue condizioni di esercizio, gli scritti apostolici confermano la dottrina del VT, ma le danno una nuova base.
La moglie deve essere soggetta al marito come la Chiesa a Cristo; ma a sua volta il marito deve amare la propria moglie come Cristo ha amato la Chiesa ( Ef 5,22-33 ).
I figli devono obbedire ai genitori ( Col 3,20; Ef 6,1sa ) perché ogni paternità prende nome da Dio ( Ef 3,15 ); ma i genitori devono guardarsi, nell'educarli, dall'esasperarli ( Ef 6,4; Col 3,21 ).
Gli schiavi devono obbedire ai loro padroni, anche se duri e molesti ( 1 Pt 2,18 ), come a Cristo stesso ( Col 3,22; Ef 6,5 … ); ma i padroni devono ricordarsi che hanno anch'essi un padrone in cielo ( Ef 6,9 ) ed imparare a trattare i loro schiavi come fratelli ( Fm 16 ).
Non è sufficiente dire che questa morale sociale salvaguarda una giusta concezione dell'autorità nella società; essa le dà come base e come ideale il servizio degli altri compiuto nella carità.
- Gli apostoli, depositari dell'autorità di Gesù, si trovano di fronte autorità umane, con le quali devono entrare in rapporto.
Tra esse, le autorità ebraiche non sono come le altre: hanno un potere di ordine religioso e traggono la loro origine da una istituzione divina; gli apostoli quindi le trattano con rispetto ( At 4,9; At 23,1-5 ), finché la loro opposizione a Cristo non è manifesta.
Ma queste autorità sono incorse in una grave responsabilità disconoscendo Cristo e facendolo condannare ( At 3,13ss; At 13,27s ).
E l'aggravano ancora opponendosi alla predicazíone del vangelo; gli apostoli quindi non tengono conto delle loro proibizioni, ritenendo che bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini ( At 5,29 ).
Rifiutando l'autorità di Cristo i capi ebrei hanno perduto il loro potere spirituale.
I rapporti con l'autorità politica pongono un problema diverso.
Di fronte all'impero romano Paolo professa una completa lealtà; rivendica la sua qualità di cittadino romano ( At 16,37; At 22,25 …) e fa appello a Cesare per ottenere giustizia ( At 25,12 ).
Proclama che ogni autorità viene da Dio ed è data in vista del bene comune; la sottomissione ai poteri civili è quindi un dovere di coscienza, perché essi sono i ministri della giustizia divina ( Rm 13,1-7 ), e si deve pregare per i re e per i depositari dell'autorità ( 1 Tm 2,2 ).
La stessa dottrina si trova nella prima lettera di Pietro ( 1 Pt 2,13-17 ).
Ciò suppone che le autorità civili si sottomettano anche esse alla legge di Dio.
Ma in nessun passo viene rivendicato alle autorità spirituali della Chiesa un potere diretto sulle cose politiche.
Se invece l'autorità politica, come aveva fatto l'impero siro persecutore dei Giudei, si leva a sua volta contro Dio e contro il suo Cristo, allora la profezia cristiane.
A differenza dell'Egitto, che nel simbolismo biblico ha un significato ambiguo, Babilonia vi figura sempre come una potenza malvagia, benché Dio possa, all'occasione, servirsene per realizzare i suoi disegni.
Schedario biblico |
|
Autorità di Cristo | B 86 |
Stato | F 60 |
Giudici e tribunali | F 61 |
Cristo, Maestro | B 9 |
Chiesa e ordine temporale | C 36 |
Giurisdizione dei sacerdoti | D 36 |
Magistero |
|
Catechesi Paolo VI | 14-7-1965 |
Ma ricordate: è difficile farsi un concetto esatto dell'autorità, di quella ecclesiastica specialmente. L'esperienza e la storia ce ne offrono delle immagini non sempre fedeli, non sempre felici. Bisogna approfondire l'idea della autorità della Chiesa, purificarla da forme che non le sono essenziali ( anche se in date circostanze le sono state legittime, come il potere temporale, ad esempio ), e ricondurla al suo originario e cristiano criterio. L'autorità nella Chiesa è pastorale. |
|
Catechesi Paolo VI | 12-11-1969 |
Il rapporto costituzionale, stabilito, prima ancora che dal diritto canonico, dal Vangelo, fra potestà e obbedienza, è anch'esso vittima della moda odierna della contestazione sociologica; e lo si vuole cambiare, minimizzare. Negare non si può, tanto è chiara la sua origine divina, ma cambiare, cioè correggere, sì: perfezionare. |
|
Omelia Paolo VI | 22-9-1974 |
La nostra potestà non è un potere di dominio, è una potestà di servizio; è una diakonia, è una funzione destinata al ministero della comunità. | |
Catechesi Paolo VI | 4-8-1976 |
Chiaro, chiarissimo è il carattere potestativo degli Apostoli subito dopo la Pentecoste, non solo nell'esercizio profetico e carismatico, ma anche in quello pedagogico e severo di rimprovero e di punizione. | |
Angelus Francesco | 5-11-2017 |
L'autorità nasce dal buon esempio, per aiutare gli altri a praticare ciò che è giusto e doveroso, sostenendoli nelle prove che si incontrano sulla via del bene. | |
Meditazione Francesco | 9-1-2018 |
Dunque i dottori della legge « dicevano la verità, ma non arrivava al cuore: era tutto calmo, tranquillo » ha rimarcato il Papa, facendo presente che « invece l'insegnamento di Gesù provoca lo stupore », il « movimento al cuore: "Ma cosa succede?" ». Così « la gente lo segue, va dietro a lui perché capisce che quello che dice quell'uomo lo dice con "autorità" ». |
|
Angelus Francesco | 28-1-2018 |
Gesù, invece, insegna come uno che ha autorità, rivelandosi così come l'Inviato di Dio, e non come un semplice uomo che deve fondare il proprio insegnamento solo sulle tradizioni precedenti. Gesù ha una piena autorevolezza. |
|
Meditazione Francesco | 18-9-2018 |
A dargli l'« autorità » che tutti gli riconoscevano fu proprio questo comportamento di Gesù, che spese la maggior parte del tempo della sua vita pubblica « sulla strada, con la gente »; furono la sua « vicinanza », la sua « umiltà ». | |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
|
Civile: natura e fondamento | GS 74 |
Fine e doveri propri: il bene comune e la tutela dei diritti inviolabili dell'uomo | DH 3 |
DH 6 | |
Abusi e doveri dei sudditi | GS 74 |
GS 75 | |
GS 79 | |
GS 87 | |
Riconosciuta da Cristo e dagli Apostoli | DH 11 |
La Chiesa, come autorità spirituale ne è indipendente | DH 13 |
non confida nei privilegi offertile dall'… civile | GS 76 |
e fa voti perché l'… civile rinunzi a eventuali diritti e privilegi circa i Vescovi | CD 20 |
indipendenti per il loro ministero dall'… civile | CD 19 |
influsso dei cattolici per il retto esercizio dell'… civile | AA 14 |
onori liturgici all'… civile | SC 14 |
Obbedienza all'… civile e richieste dei cittadini | DH 8 |
GS 75 | |
Dovere di garantire la libertà dei singoli e dei gruppi | GS 75 |
GE 6 | |
DH 1 | |
specialmente in materia religiosa | DH 3 |
DH 4 | |
DH 5 | |
DH 6 | |
DH 7 | |
E l'educazione scolastica | GE 6 |
specialmente in materia religiosa | DE 5 |
E matrimonio e famiglia | GS 52 |
E problema demografico | GS 87 |
E la cultura | GS 51 |
GS 59 | |
E gli strumenti della comunicazione sociale | IM 12 |
E i beni terreni | GS 69 |
GS 71 | |
interventi economici | GS 63 |
GS 65 | |
GS 75 | |
E lavoratori emigranti | GS 66 |
E la pace e la guerra | GS 78 |
GS 79 | |
GS 80 | |
GS 82 | |
… ecclesiastica |
|
Esercitata come servizio | CD 16 |
LG 27 | |
LG 32 | |
Per i singoli aspetti v. Chiesa; Collegio episcopale; Conferenze episcopali; Gerarchia; Presbiteri; vescovi | |
… internazionale |
|
Per la risoluzione dei problemi relativi alla sicurezza del mondo | GS 79 |
GS 82 | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
|
Di Dio |
|
Autorità di Dio | 156 |
-- | 239 |
-- | 668 |
-- | 1295 |
-- | 1381 |
-- | 2086 |
-- | 2777 |
La presenza di Cristo operata dalla potenza della sua Parola e dello Spirito Santo | 1381 |
Dio solo perdona il peccato | 1441 |
Della Chiesa, nella Chiesa |
|
Non ci sarà altra Rivelazione | 67 |
Autorità della Chiesa, 85 | 85 |
-- | 119 |
-- | 553 |
-- | 874 |
-- | 895 |
-- | 918 |
-- | 1023 |
-- | 1125 |
-- | 1399 |
-- | 1578 |
-- | 1635 |
-- | 1673 |
-- | 1792 |
-- | 2037 |
-- | 2420 |
Autorità del Magistero della Chiesa | 88 |
-- | 2036 |
Autorità del Simbolo | 194-95 |
Autorità degli Apostoli | 551ss |
-- | 873 |
-- | 1444 |
-- | 1575 |
Autorità religiose di Gerusalemme e Gesù | 575 |
-- | 587 |
-- | 589 |
-- | 591 |
-- | 595-96 |
Autorità di Cristo | 581-82 |
-- | 651 |
-- | 668-69 |
-- | 1063 |
-- | 1441 |
-- | 1673 |
-- | 2173 |
I fedeli - gerarchia, laici, vita consacrata | 873ss |
Autorità dei ministri della Chiesa | 875 |
-- | 1551 |
-- | 1563 |
Autorità dei Vescovi | 883 |
-- | 888 |
-- | 894 |
-- | 1596 |
-- | 2034 |
-- | 2179 |
I sacramenti della fede | 1125ss |
I celebranti della Liturgia sacramentale | 1140 |
In persona di Cristo Capo | 1551 |
L'ordinazione dei presbiteri - cooperatori dei vescovi | 1563 |
Chi può ricevere questo sacramento? | 1578 |
Autorità del Sommo Pontefice | 1594 |
-- | 2034 |
Le varie forme di sacramentali | 1673 |
Autorità della verità | 1777 |
Il giudizio erroneo | 1792 |
Vita morale e Magistero della Chiesa | 2035ss |
L'Eucaristia domenicale | 2179 |
Umana |
|
Dio solo perdona il peccato | 1441 |
Rispetto dell'autorità | 1880 |
Autorità necessaria per la società umana | 1897-98 |
-- | 1919 |
Esercizio legittimo dell'autorità | 1897 |
-- | 1921 |
Fondamento dell'autorità umana | 1897 |
-- | 1904 |
Fondamento dell'autorità | 1899 |
-- | 1918 |
-- | 1920 |
-- | 1930 |
Autorità civile e umana | 1900 |
-- | 1901 |
-- | 2234 |
Rispetto degli altri e autorità | 1902 |
-- | 1930 |
-- | 2199 |
-- | 2254 |
Bene comune e autorità | 1903 |
-- | 1906 |
-- | 1909 |
-- | 1928 |
-- | 2239 |
-- | 2266 |
-- | 2406 |
-- | 2429 |
-- | 2498 |
Compiti delle autorità | 1917 |
-- | 1923 |
-- | 2235-36 |
-- | 2241 |
-- | 2272 |
-- | 2316 |
-- | 2354 |
-- | 2498 |
Il rispetto della persona umana | 1930 |
Legge come emanazione dell'autorità | 1951 |
Abusi delle autorità civili | 2155 |
-- | 2242 |
-- | 2298 |
Autorità civili illegittime | 2155 |
Il quarto comandamento | 2199 |
Famiglia e autorità | 2202 |
-- | 2207 |
-- | 2234 |
Le autorità nella società civile | 2234ss |
Servizio dell'autorità | 2235 |
Rifiuto di obbedienza all'autorità | 2256 |
La legittima difesa | 2266 |
Limiti dell'autorità | 2267 |
L'aborto | 2273 |
Guerra e autorità internazionale | 2308 |
2316 | |
La destinazione universale e la proprietà privata dei beni | 2406 |
La dottrina sociale della Chiesa | 2420 |
L'attività economica e la giustizia sociale | 2429 |
L'uso dei mezzi di comunicazione sociale | 2498 |
Codice Diritto Canonico |
|
… ecclesiastica competente |
|
revoca i decreti generali | 33 § 2 |
revoca gli atti amministrativi | 47 |
richieda notizie e prove prima di emanare un decreto singolare | 50 |
deve dare entro tre mesi il decreto singolare richiesto e previsto dalla legge | 57 |
costituisce le persone giuridiche | 114 § 1 e 3 |
il ricorso ad altra autorità, anche superiore, non sospende la potestà esecutiva della … ecclesiastica competente | 139 |
procede alla provvisione canonica degli uffici ecclesiastici | 147 |
148 | |
istituisce il presentato all'ufficio ecclesiastico | 163 |
provvede liberamente all'ufficio ecclesiastico trascorsi i termini per il diritto di elezione | 165 |
non può negare la conferma dell'eletto idoneo | 179 § 2 |
dispensa in caso di postulazione | 181 |
non è obbligata ad accettare la postulazione e consente alla revoca della medesima | 182 |
deve intimare la perdita dell'ufficio | 186 |
non accetti la rinuncia se non per causa grave e proporzionata | 186 |
emana il decreto per la rimozione dall'ufficio | 192 |
modera l'esercizio dei diritti dei fedeli | 223 § 2 |
erige in esclusiva associazioni di fedeli per la diffusione della dottrina cristiana | 301 |
vigila sulle associazioni di fedeli | 305 |
interpreta i consigli evangelici e ne modera la pratica | 576 |
permette la denominazione di « cattolica » alle scuole e università | 803 |
808 | |
istituisce facoltà o cattedre di teologia nelle università cattoliche | 811 |
dà il mandato ai docenti di discipline teologiche negli istituti di studi superiori | 812 |
Compendio della dottrina sociale |
|
Magistero e autorità ricevuta da Cristo | 79 |
Autorità morale di Pio XII | 93 |
Persona e progetti imposti dall'autorità | 133 |
Bene comune e autorità politica | 168 |
Sussidiarietà, autorità e famiglia | 214 |
Autorità e importanza del matrimonio | 229 |
Autorità, genitori e strumenti formativi | 240 |
Autorità, sussidi ed istituzioni educative | 241 |
Genitori ed esercizio dell'autorità | 242 |
Autorità e dignità dei bambini | 245 |
Autorità, riposo e culto divino | 286 |
Autorità e forze imprenditoriali | 354 |
Magistero e autorità pubblica internazionale | 365 |
Autorità e opera educativa e culturale | 376 |
Gesù e autorità del Suo tempo | 379 |
San Paolo, doveri dei cristiani e autorità | 380 |
Autorità, servizio di Dio e bene della persona | 380 |
Autorità e vita calma e tranquilla | 381; 394 |
Autorità umana, dominio e servizio | 383 |
Limiti dell'autorità politica | 392 |
Autorità e natura sociale delle persone | 393 |
Autorità politica e convivenza civile | 393 |
Autorità e libera attività dei singoli | 394 |
Autorità politica e popolo | 395 |
Autorità e legge morale | 396 |
Autorità e valori umani e morali | 397 |
Autorità e leggi giuste | 398 |
Coscienza e prescrizioni delle autorità | 399 |
Resistenza all'autorità | 400 |
Autorità pubblica e pene | 402 |
Democrazia, autorità politica e popolo | 408 |
Autorità politica e funzione di sintesi | 409 |
Autorità e ricorso alle virtù | 410 |
Limiti della libertà religiosa e autorità | 422 |
Autorità giuridica e legalità internazionale | 439 |
Magistero e autorità universale | 441 |
Santa Sede, autorità sovrana | 444 |
Autorità degli Stati e legati del Papa | 445 |
Dialogo tra la Chiesa e le autorità civili | 445 |
Autorità e principio di precauzione | 469 |
Autorità pubbliche e biotecnologie | 479 |
Autorità e dottrina sociale | 534 |
Esercizio dell'autorità e servizio | 567 |
Rivendicazione dell'autorità della Chiesa | 574 |