Morte

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La morte viene unanimemente percepita come una realtà temibile e sconvolgente.

La cultura occidentale secolarizzata tende a rimuoverla dalla coscienza, banalizzandola attraverso la proliferazione dei suoi resoconti nei mezzi di comunicazione di massa, o emarginandola mediante una diffusa cancellazione dei segni pubblici della sua presenza.

La riflessione cristiana punta, al contrario, a cogliere le ragioni e i significati profondi della morte.

Lo fa riferendosi al Nuovo Testamento, che vede nella morte di Cristo la chiave di lettura della morte dell'uomo, di cui rivela il rapporto con l'aldilà, con il peccato, con la vita presente e con il corpo.

La morte come ingresso dell'uomo nell'esistenza definitiva

Constatando che con la sua morte Gesù è entrato nella pienezza di comunione ultraterrena con Dio, la fede cristiana insegna che la morte costituisce il momento dell'ingresso immediato dell'uomo nella forma definitiva di esistenza ( l'aldilà ), per la quale è stato creato e alla quale deve abilitarsi nell'arco della vita presente.

Inoltre la fede cristiana precisa che la motivazione per cui tutti devono morire è data dal fatto che la vita terrena rappresenta non il mondo finale a cui l'uomo è destinato, ma la condizione che lo prepara a entrarvi.

E ne trae la conclusione ( a dimostrazione di quanto sia utile riflettere sulla morte per capire la vita ) che l'esistenza terrena va paragonata ai nove mesi di gestazione che abilitano un bimbo a venire alla luce; tanto da legittimare la secolare usanza della Chiesa di chiamare il giorno della morte dies natalis: giorno della nascita.

La relazione tra morte e peccato

Il Nuovo Testamento sottolinea vigorosamente che la morte di Gesù porta i segni inconfondibili del peccato sia rispetto alle cause ( fu prodotta dalla malvagità umana ), sia rispetto agli effetti ( ha prodotto la possibilità della liberazione dal male ).

Partendo da questo fondamento la fede cristiana sostiene la verità di una reale dipendenza della morte umana dal male morale.

E ne mostra un riscontro esperienziale, in negativo, nella spaventosa moltiplicazione delle cause di morte prodotta dalle scelte direttamente o indirettamente omicide degli uomini, o nel modo carico di risentimento e ribellione nel quale la morte viene spesso subita; e in positivo, nella straordinaria forza di ispirazione e stimolazione sprigionata dalla morte dei testimoni ( o martiri ) di una giusta causa.

La qualità della morte dipende dalla qualità della vita

Poggiando sulla constatazione che la morte di Gesù conclude nella gloria della Risurrezione, non automaticamente ma in forza della sua santità, la dottrina cristiana afferma in terzo luogo che la qualità profonda della morte degli uomini dipende dal loro genere di vita.

Ne chiarisce i termini spiegando che si danno due possibilità di morte: l'una, benedetta, che porta alla vita eterna ( v. ), e l'altra, maledetta, che sbocca nell'inferno ( v. ).

Mette in guardia dal confondere le due forme con le manifestazioni esterne riscontrabili nei morenti, perché un conto è il morire ( l'avvicinarsi al passaggio nell'aldilà ) e un altro la morte ( l'entrarvi di fatto ), al punto che il morire di un empio può risultare più composto e tranquillo di quello di un giusto.

E invita a volere e cercare non tanto, come si fa correntemente, una "bella morte", senza dolori ( magari improvvisa o provocata ), quanto piuttosto una "buona morte", preparata da una condotta morale conforme a verità.

Muore il corpo, non il defunto

Rifacendosi infine al fatto che, quando morì sulla croce, Gesù entrò nella gloria, ma la sua salma fu posta nel sepolcro, donde risultò scomparsa al terzo giorno, la dottrina della Chiesa fa propria l'interpretazione della morte come separazione dell'anima dal corpo, reso inabile dalla vecchiaia, dalla malattia o da ferite mortali a essere la carne viva di un uomo; insegna che quanto viene posto nella tomba ( rimanendo con ciò stesso nell'aldiqua ) non è propriamente il defunto ( che passa invece nell'aldilà ), bensì le sue "spoglie", o resto di ciò che era il suo corpo; e afferma la certezza della ricostituzione del corpo, in situazione non più terrena ma ultraterrena, alla fine del mondo.

La liturgia cristiana dei defunti

L'oggettiva complessità dell'evento della morte, palesemente percepibile nel gioco di questi elementi, trova eco nel tipico insieme di reazioni registrate dalla liturgia cristiana dei defunti.

Da una parte, recepisce l'atmosfera di sofferenza, tristezza e angoscia che si addice a un avvenimento così radicale e lacerante; dall'altra giustifica una paradossale venatura di composta letizia.

Questa discende dalla coscienza di fede che la "buona morte" è partecipazione a quel "transito" di Cristo che porta alla vita eterna.

v. Anima; Corpo; Risurrezione; Vita; Vita eterna

Teologia della morte di Dio

Movimento teologico degli anni '60 considerato per un certo periodo come unitario, anche se tale unitarietà, abbastanza equivoca, e spesso non riconosciuta dagli stessi rappresentanti, fu essenzialmente opera dei mezzi di comunicazione di massa, soprattutto nel 1965 con una serie di articoli giornalistici, dedicati negli USA appunto alla "teologia della morte di Dio".

Poco prima grande scalpore aveva suscitato il vescovo anglicano J.A.T. Robinson, col suo volume Dio non è così ( 1963 ).

L'aspetto comune di Robinson, dei teologi radicali nordamericani ( W. Hamilton, Th. Altizer ) e di altri che peraltro si distinsero dalle tesi più forti del gruppo ( G. Vahnian, H. Cox ) è la riflessione sul tema della secolarizzazione.

Gli uomini del nostro tempo non riescono a pensare Dio e a parlare di lui e di tutto ciò che supera l'esperienza empirica ( definito da questi autori in termini di "metafisica", "soprannaturale", "mistica" ): in questo senso si parla della "morte di Dio".

La secolarizzazione è insieme la constatazione di un fatto e il programma della loro teologia: occorre comprendere tale fatto come l'esito ultimo di un impulso contenuto nella Bibbia, che parlava già di un mondo "secolare", non divino, luogo dell'opera dell'uomo.

La teologia allora non deve bloccare il processo di secolarizzazione, ma promuoverlo, rendere possibile la fede per un uomo "adulto", "non religioso", "autonomo".

Un altro influsso su questi teologi è quello della filosofia analitica, cioè della filosofia del linguaggio, che ritiene le proposizioni verificabili empiricamente come le uniche dotate di significato, mentre tutte le altre non hanno pretesa di verità, ma sono solo asserti "emotivi", che non dicono nulla sulla situazione oggettiva della realtà, ma esprimono le disposizioni soggettive del soggetto.

Pertanto le proposizioni di fede ( e quelle della teologia ) su Dio non possono avere una pretesa di verità, perché Dio non è verificabile sperimentalmente ( come afferma P. Van Buren, Il significato secolare dell'evangelo, 1963 ).

Il problema pratico di un mondo che non riesce più a "verificare" la presenza di Dio e la visione teorica della filosofia del linguaggio, che determina i criteri di verità, producono in questi teologi una rilettura delle verità cristiane in termini etici.

Le proposizioni della fede sono un modo per dire l'impegno radicale per l'altro, per il prossimo, per il mondo, per il progresso dell'uomo.

Ci si appropria dei meccanismi della ragione moderna, della sua capacità di organizzare il mondo e di progettare la vita "come se Dio non esistesse" ( etsi Deus non daretur ): la teologia allora diventa sociologia, interpretazione idealizzante della società contemporanea ( H. Cox, La città secolare, 1965 ).

Il movimento di questi teologi, che non riconobbero alcun capofila, ebbe vita breve, perché interpretava un disagio più che offrire una soluzione: quello di rendere possibile all'uomo moderno della civiltà tecnica ( senza assolutizzare il suo linguaggio e i suoi criteri di verità ) la comprensione del discorso religioso in generale e cristiano in particolare.

Qui e in Fil 1,23, Paolo intravede una unione del cristiano con il Cristo immediatamente dopo la morte individuale.

Senza contraddire la dottrina biblica della resurrezione finale ( Rm 2,6+; 1 Cor 15,44+ ), questa attesa di una beatitudine dell'anima separata risente dell'influsso greco, che d'altra parte era già sensibile nel giudaismo contemporaneo ( Lc 16,22; Lc 23,43; 1 Pt 3,19+ ).

Per l'estasi dell'anima separata dal corpo vedere 2 Cor 12,2s; Ap 1,10; Ap 4,2; Ap 17,3; Ap 21,10 ).

2 Cor 5,8

Il cristiano, unito realmente al Cristo dal battesimo e dall'eucaristia, gli appartiene nel suo stesso corpo ( 1 Cor 6,15; 1 Cor 10,17; 1 Cor 12,12s.27; Gal 2,20; Ef 5,30 ).

Perciò la vita di questo corpo, le sue sofferenze, fino alla sua morte, diventano misticamente quelle del Cristo che abita in lui e che ne trae la sua gloria ( 1 Cor 6,20; Rm 14,8 ).

Questa unione è particolarmente stretta nel caso di un apostolo come Paolo ( Col 1,24; 2 Cor 4,10s ).

Fil 1,20.23

Dio non ha fatto la …

L'autore intende sia la morte fisica che quella spirituale, legate l'una all'altra: il peccato è la causa della morte e, per l'uomo peccatore, la morte fisica è anche morte spirituale ed eterna.

Il testo qui rimanda al racconto di Gen 2-3 per coglierne le intenzioni del creatore: l'uomo è stato fatto per l'immortalità e niente nella creazione può mettere in scacco la volontà divina; al contrario, le « creature » collaborano alla salvezza dell'uomo.

San Paolo ( Rm 5,12-21+ ) riprenderà la tesi della morte introdotta dal peccato, opponendo, al primo Adamo peccatore, il nuovo Adamo salvatore.

Sap 1,13

… e peccato

Diavolo traduce, nei LXX, l'ebraico satan ( Gb 1,6+ ).

L'autore interpreta qui Gen 3 ( Gv 8,44; 1 Gv 3,8; Ap 12,9; Ap 20,2 ).

La morte che il diavolo ha introdotto nel mondo è la morte spirituale, e come sua conseguenza la morte fisica ( Sap 1,13+; Rm 5,12s ).

Sap 2,24

E con il peccato la morte: il peccato separa l'uomo da Dio.

Questa separazione è la « morte »; morte spirituale ed « eterna », di cui la morte fisica è il segno ( Sap 1,13+; Sap 2,24; Eb 6,1+ ).

Rm 5,12

… e redenzione

Per il tempo in cui egli vive: la liberazione del cristiano, che Paolo esprime altrove con il tema biblico della « redenzione » ( Rm 3,24+ ) o con il tema greco dell'« affrancamento » degli schiavi ( Rm 6,15+ ), spesso appare anche in lui come una liberazione mediante la morte.

Infatti la morte libera dalla vita antica e dalle sue schiavitù ( Rm 6,7; Rm 7,1-3 ).

Unito mediante la fede ( Rm 1,16+ ) e il battesimo ( Rm 6,4+ ) al Cristo morto e risorto ( Rm 8,11+ ), il cristiano è morto al peccato ( Rm 6,2.11; 1 Pt 4,1 ), alla legge ( Rm 7,6; Gal 2,19+ ), agli elementi del mondo ( Col 2,20 ), per vivere sotto il sistema nuovo della grazia e dello Spirito ( Rm 8,5-13 ).

Come l'affrancato appartiene al nuovo padrone ( Rm 6,15+ ), così il cristiano risorto nel Cristo non vive più per se stesso, ma per il Cristo e per Dio ( Rm 6,11.13; Rm 14,7s; 2 Cor 5,15; Gal 2,20 ).

Rm 7,1

La seconda …: la morte eterna, opposta alla morte corporale

Ap 20,6

Schedario biblico

Sacrificio spirituale D 25
Lutto D 47
Sepoltura D 48
Vita e amore E 7
Immortalità E 23
Morte F 6
Peccato originale E 12

Magistero

La religione fa della morte una lampada:

essa rischiara quanto basta i problemi circa la sopravvivenza dell'uomo oltre la sua fine temporale, così che questa vita temporale non sia accecata dal dubbio e sconvolta dalla disperazione, ma acquisti invece il suo senso escatologico e il suo pieno significato morale;

essa ci fa pazienti e sapienti a superare ogni smarrimento nel dolore, e ogni arbitraria e miope filosofia;

essa ci stimola a bene vivere e ci conforta alla ricerca e all'attesa d'una futura comunione con Cristo e con le persone che ci furono care;

offre insomma una visione generale della esistenza nostra e del mondo, che rinfranca lo spirito in un incomparabile equilibrio di sentimenti e di pensieri, e gli infonde un senso profondo di gratitudine e di ammirazione verso il Dio vivo, Creatore dell'universo e Padre nostro onnipotente.

Catechesi Paolo VI
2-11-1966

La nostra fede, con incomparabile vigore, con autorità che non ammette dubbi, con visione profetica, che vede impegnata nella palingenesi finale l'onnipotente e ricreatrice virtù divina, ci assicura della risurrezione dei morti.

Catechesi Paolo VI
2-11-1977

L'uomo si rassegna alla morte, quando aspira soltanto alle cose della terra, quando cerca quelle soltanto.

Messaggio Giovanni Paolo II
30-3-1986

Nel Corpo mistico di Cristo le anime dei fedeli si incontrano superando la barriera della morte, pregano le une per le altre, realizzano nella carità un intimo scambio di doni.

Angelus Benedetto XVI
1-11-2005

Della morte del corpo non c'è da aver paura, ci ricorda la fede, perché, sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.

Angelus Benedetto XVI
5-11-2006

La Chiesa parla anche della « fine di ognuno di noi, perché ognuno di noi, morirà: la Chiesa, come madre, maestra, vuole che ognuno di noi pensi alla propria morte ».

« È andare col Signore, pensare che la nostra vita avrà fine, e questo fa bene perché lo possiamo pensare all'inizio del lavoro: oggi forse sarà l'ultimo giorno, non so, ma farò bene il lavoro ».

Meditazione Francesco
17-11-2017

Invitando « anche pensare: io sono cammino, il fatto "io morirò"; quale sarà l'eredità che lascerò e come serve a me la luce, la memoria anticipata della morte, sulle decisioni che devo prendere oggi ».

Meditazione Francesco
1-2-2018

Concilio Ecumenico Vaticano II

Di Cristo: manifestazione di suprema obbedienza Lumen gentium 36
  Lumen gentium 37
libera Lumen gentium 42
rivelazione di un mistero d'amore Lumen gentium 52
compimento dell'opera di Cristo Dei verbum 17
Per tutti gli uomini Lumen gentium 5
  Lumen gentium 42
  Lumen gentium 49
  Gaudium et spes 10
in espiazione dei peccati Lumen gentium 8
  Lumen gentium 9
  Gaudium et spes 38
ha distrutto per noi la morte Sacrosanctum concilium 6
  Lumen gentium 7
  Lumen gentium 59
  Gaudium et spes 18
  Presbyterorum ordinis 16
causa della nostra risurrezione Gaudium et spes 22
Ebrei e responsabilità della … di Cristo Nostra aetate 4
L'Eucaristia memoriale della … di Cristo Sacrosanctum concilium 47
La Chiesa pellegrinante annunzia la … di Cristo Lumen gentium 8
Maria associata alla … di Cristo Lumen gentium 58
Il martirio rende simili a Cristo nella morte Lumen gentium 42
La fede mette in contatto col mistero della … di Cristo Ad gentes 13
I sacramenti della iniziazione di cristiani introducono nel mistero della … di Cristo Lumen gentium 7
  Ad gentes 14
Il mistero della …: enigma umano, dottrina della Chiesa Gaudium et spes 18
enigma irrisolvibile senza base religiosa Gaudium et spes 21
turba gli uomini delle varie religioni Nostra aetate 1
Il cristiano subisce la …, ma, con la speranza, va incontro alla risurrezione Gaudium et spes 22
quando sarà vinta la … Lumen gentium 49
  Lumen gentium 50
  Gaudium et spes 39
Generosità del sacerdote di fronte alla … Presbyterorum ordinis 13

Catechismo della Chiesa Cattolica

Morte / Morire
Cristiana
« Tu non l'hai abbandonato in potere della morte » 410ss
Al centro della Catechesi: Cristo 428
« Sepolti con Cristo… » 628
« Un solo corpo » 790
La comunione della Chiesa del cielo e della terra 958
Morire in Cristo Gesù 1005ss
La necessità del Battesimo 1258
Le pene del peccato 1473
Gli effetti della celebrazione di questo sacramento 1523
L'ultima Pasqua del cristiano 1681
La celebrazione delle esequie 1685
L'idolatria 2113
Il rispetto dei morti 2299ss
« Rendere testimonianza alla verità » 2473ss
Le virtù teologali 2658
Sulla croce
L'unità dell'Antico e del Nuovo Testamento 129
Il peccato originale - una verità essenziale della fede 388
« Tu non l'hai abbandonato in potere della morte » 411
La Buona Novella: Dio ha mandato il suo Figlio 423
Al centro della Catechesi: Cristo 426
Figlio Unigenito di Dio 445
Vero Dio e vero uomo 468
I misteri della vita di Cristo 512
Il battesimo di Gesù 536
« Gesù Cristo patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto » 571ss
Gesù e la Legge 580ss
Dio ha l'iniziativa dell'amore redentore universale 605ss
La Risurrezione - opera della Santissima Trinità 649
L'attesa del Messia e del suo Spirito 713
La morte 1009
Il Padre, Sorgente e Fine della Liturgia 1082ss
Come viene chiamato questo sacramento? 1214
Le prefigurazioni del Battesimo nell'Antica Alleanza 1220ss
Le molteplici forme della penitenza nella vita cristiana 1438
La carità 1825
« Rendere testimonianza alla verità » 2474
La preghiera dell'Ora di Gesù 2746
Ma liberaci dal Male 2853
Passaggio
Le prefigurazioni del Battesimo nell'Antica Alleanza 1221
I frutti della Comunione 1392
Il viatico, ultimo sacramento del cristiano 1524
E peccato
Dio crea « dal nulla » 298
La caduta degli angeli 391ss
« Morto per i nostri peccati secondo le Scritture » 601ss
L'agonia del Getsemani 612
Senso e portata salvifica della Risurrezione 654
Nel Regno e nell'esilio 710
Lo Spirito Santo - il Dono di Dio 734
La loro partecipazione all'ufficio regale di Cristo 908
Un solo Battesimo per la remissione dei peccati 977
Il potere delle chiavi 981ss
La morte 1006ss
Le prefigurazioni del Battesimo nell'Antica Alleanza 1219
Il rispetto dell'anima altrui: lo scandalo 2284
L'amore per i poveri 2448
Il disordine delle cupidigie 2538
Gesù prega 2606
Non ci indurre in tentazione 2847
Ma liberaci dal Male 2850
E reincarnazione
Il senso della morte cristiana 1013
E risurrezione
Dio crea « dal nulla » 298
La nostra comunione ai Misteri di Gesù 519
Il battesimo di Gesù 537
« Il Regno di Dio è vicino » 542
Un anticipo del Regno: la Trasfigurazione 554
L'ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme 560
Gesù e Israele 575
« Morto per i nostri peccati secondo le Scritture » 601
Cristo nel sepolcro con il suo Corpo 625ss
Gesù Cristo 728ss
Lo Spirito Santo e la Chiesa 737
Un popolo sacerdotale, profetico e regale 786
Rivelazione progressiva della Risurrezione 992ss
Cristo glorificato 1085
Il Giorno del Signore 1167ss
Il Battesimo nella Chiesa 1227
La mistagogia della celebrazione 1239
La necessità del Battesimo 1260
Il sacramento dell'Eucarestia 1323
L'istituzione dell'Eucaristia 1337ss
Il sacramento del perdono 1449
Cristo-medico 1505
Gli effetti della celebrazione di questo sacramento 1522
I tratti caratteristici dei sacramentali 1670
Le esequie cristiane 1680ss
Venga il tuo Regno 2816
A se stessi
Gesù e la fede d'Israele nel Dio unico e Salvatore 591
La missione - un'esigenza della cattolicità della Chiesa 852
Violenta
La fede - inizio della vita eterna 164
Libertà e responsabilità 1737
La legittima difesa 2263ss
Il suicidio 2283
Il rispetto della persona e la ricerca scientifica 2296
La pace 2306
Pena di …
La legittima difesa 2266ss
Ineluttabile
La fede - inizio della vita eterna 164
Lo Spirito della promessa 705
La morte 1006ss
Il Padre, Sorgente e Fine della Liturgia 1080
Per la remissione dei peccati 1264
La malattia nella vita umana 1500
Un sacramento degli infermi 1512
Gli effetti della celebrazione di questo sacramento 1520
L'eutanasia 2279
In comunione con la Santa Madre di Dio 2677
Vittoria sulla …
Dio crea « dal nulla » 298
Signore 447ss
« Avvenga di me quello che hai detto… » 494
I segni del Regno di Dio 549ss
Senso e portata salvifica della Risurrezione 654
L'unzione 695
La loro partecipazione all'ufficio regale di Cristo 908
anche nella sua Assunzione 966
Perché la Liturgia? 1067
dalla Chiesa degli Apostoli 1086
La preghiera di ringraziamento 2637ss
Ma liberaci dal Male 2852ss
Comp. 72; 77; 78; 125; 131; 205-206; 208; 213; 308; 311; 314; 316; 320; 354; 355; 471; 476
… di Cristo Comp. 112; 115; 117; 118; 119; 124; 125; 149; 252; 271; 314; 354

Codice Diritto Canonico

presunta del coniuge 1707
v. Pericolo di …