Santità
Il termine santità designa il mistero della vita divina e il modo con cui gli uomini, per grazia, vi partecipano. La santità nell'Antico TestamentoL'attributo della santità in senso pieno, assoluto, viene applicato nell'Antico Testamento soltanto a JHWH; Dio è santo e santo è il suo nome. Ma il Dio santo, colui che è separato, "altro" rispetto all'uomo, ha voluto farsi presente nella storia del popolo da lui eletto fino a diventare "il Santo di Israele" ( Is 1,4; Is 5,19; Is 10,20 ). La sua santità si rivela come potenza, gloria e maestà, ma soprattutto come amore e misericordia che perdona ( Os 11,9 ). Dio santifica il suo popolo, per questo lo elegge come sua proprietà e stipula con lui l'alleanza ( Es 19,3-8 ). Israele non è santificato per i suoi meriti, ma per l'elezione gratuita di JHWH. Tale elezione esige da parte del popolo di Israele la santità, cioè l'obbedienza all'alleanza, il camminare nelle vie di Dio ( Dt 7,7s; Dt 26,16-19 ). "Siate santi perché io sono santo", ordina il Signore ( Lv 19,2 ). Questa santità deve manifestarsi nell'esistenza concreta del credente affinché anche gli altri popoli riconoscano la santità di Dio ( Ez 37,28; Ez 39,27 ). Il Dio santo rende partecipi della sua santità luoghi, tempi, oggetti, persone. Santi sono i luoghi in cui è apparso JHWH ( Gen 28,16-22; Es 3,5 ecc. ), santa è l'Arca dell'Alleanza, santo il Tempio, santa la città di Gerusalemme, santi tutti gli oggetti attinenti al culto. Se è vero che tutto il popolo di Israele è chiamato alla santità, tuttavia JHWH si è riservato i nazirei, a lui consacrati ( Nm 6,5-8 ), i sacerdoti e i leviti addetti al culto. Santo, talora, viene detto anche il profeta ( 2 Re 4,9; Ger 1,5 ). Anche il tempo è santificato; i giorni di festa e in particolare il sabato sono santi perché in essi Israele fa memoria del Dio santo che lo santifica ( Es 20,8; Dt 5,12-15; Ez 20,12 ). E, infine, la terra di Canaan è terra santa poiché appartiene a Dio stesso ( Lv 25,23 ). La santità nel Nuovo TestamentoNel Nuovo Testamento la santità di Dio si è manifestata nel Figlio suo. Gesù è il Santo di Dio ( Mc 1,24; Lc 4,34; Gv 6,69 ), che santifica e diventa fonte di santità per i suoi discepoli, donando la sua vita per amore ( Gv 17,19; 1 Cor 1,30; Eb 2,11 ecc. ). "Santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Cristo" ( Eb 10,10 ), i cristiani ripetono la preghiera insegnata da Gesù e invocano nel Padre nostro: "Sia santificato il tuo nome" ( Mt 6,9; Lc 11,2 ), cioè, sia resa manifesta la tua santità nella nostra storia. Mediante il battesimo i credenti divengono partecipi della vita di Cristo e della sua santità ( 1 Cor 1,2; 2 Cor 1,1; Fil 1,1; Rm 1,7 ). Lo Spirito rende santa la Chiesa ( Ef 5,6 ) e manifesta i suoi frutti di santità nei credenti ( Gal 5,18-26 ), i quali rendono culto a Dio offrendo se stessi "in sacrificio vivente, santo e gradito a Dio" ( Rm 12,1 ). Già santo, perché già salvato in Gesù Cristo mediante il battesimo, e tuttavia non ancora pienamente santo perché non ancora interamente morto al peccato, il discepolo del Signore tende alla santificazione ( 2 Cor 7,1 ), memore delle parole di Paolo: "Colui che ha iniziato l'opera in voi la porterà fino al compimento" ( Fil 1,6 ). Santità e santiRiferita ai credenti, la santità consiste nel vivere secondo la fede e l'amore. Per questo il concilio Vaticano II ha dedicato il capitolo V della Lumen gentium a insegnare l'universale vocazione alla santità; riprendendo l'antico discorso biblico che presentava i cristiani come santi ed eletti e valorizzando una tradizione teologica che vedeva la Chiesa come "comunione dei santi", il concilio ha insegnato che "tutti coloro che credono nel Cristo, di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità". Il culto dei santiIl culto dei santi ha origine dal culto dei martiri; all'inizio la comunità cristiana pregava per essi come per tutti gli altri defunti ma, ben presto, ci si rese conto dell'anomalia di questa consuetudine: "E sconveniente pregare per i martiri", scrive Agostino, "perché siamo noi a doverci raccomandare alla loro preghiera". In loro è presente la forza di quel Dio che li ha resi capaci di testimoniare la fede con la vita: "In loro si dà una presenza di Cristo", osserverà Tertulliano. A partire dai martiri le forme di santità riconosciute si moltiplicarono: ai martiri si aggiunsero i confessori ( chi ha patito per la fede ), i vescovi e i monaci ( considerati per la scelta di vita i successori dei martiri ), i laici. Il secondo concilio di Nicea ( 787 ) distinse tra adorazione, che si rivolge unicamente a Dio e a Cristo, e venerazione ( dulia ) che si rivolge ai santi I santi riconosciuti dalla ChiesaI santi venerati con culto pubblico sono coloro che hanno praticato le virtù in grado eroico riconosciute dall'autorità della Chiesa mediante una procedura regolata da apposite norme ( cause dei santi ). L'accertamento delle virtù eroiche inizia con l'inchiesta diocesana che, se approvata da Roma, diviene il fondamento delle tappe successive fino alla canonizzazione. Il dicastero della Curia Romana che tratta questa materia è la Congregazione delle cause dei santi. |
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… di DioC'è un tale abisso tra la santità di Dio e l'indegnità dell'uomo ( Lv 17,1+ ), che l'uomo dovrebbe morire vedendo Dio ( Es 19,21; Lv 16,2; Nm 4,20; Nm 6,25+ ), o soltanto udendolo ( Es 20,19; Dt 5,24-26; Dt 18,16 ). Perciò Mosè ( Es 3,6 ), Elia ( 1 Re 19,13 ) e anche i serafini ( Is 6,2 ) si velano la faccia davanti a Jahvè. Restando in vita dopo aver visto Dio si prova una sorpresa riconoscente ( Gen 32,31; Dt 5,24 ) o un timore religioso ( Gdc 6,22-23; Gdc 13,22; Is 6,5 ). È un raro favore che Dio concede ( Es 24,11 ) particolarmente a Mosè, come al suo « amico » ( Es 33,11; Nm 12,7-8; Dt 34,10 ), e ad Elia ( 1 Re 19,11s ), che saranno testimoni della trasfigurazione del Cristo, la teofania del N. T. ( Mt 17,3p ), e resteranno, nella tradizione cristiana, come i rappresentanti eminenti della grande mistica ( con san Paolo 2 Cor 12,1s ). Nel N. T., la « gloria » di Dio ( v 18; Es 24,16+ ) si manifesta in Gesù ( Gv 1,14+; Gv 11,40; 2 Cor 4,4.6 ), ma Gesù solo ha contemplato Dio suo padre ( Gv 1,18; Gv 6,46; 1 Gv 4,12 ). Per gli uomini, la visione faccia a faccia è riservata alla beatitudine del cielo ( Mt 5,8; 1 Gv 3,2; 1 Cor 13,12 ). |
Es 33,20 |
In una redazione sacerdotale, il fondo della « legge di santità » ( Lv 17-26 ) sembra risalire alla fine dell'epoca monarchica e rappresentare gli usi del tempio di Gerusalemme. Vi si trovano contatti evidenti con il pensiero di Ezechiele che appare così come lo sviluppo di un movimento preesilico. La santità è uno degli attributi essenziali del Dio di Israele ( Lv 11,44-45; Lv 19,2; Lv 20,7.26; Lv 21,8; Lv 22,32s ). La prima idea è quella di separazione, di inaccessibilità, di una trascendenza che ispira un timore religioso ( Es 33,20+ ). Questa santità si comunica a ciò che avvicina a Dio o gli è consacrato: i luoghi ( Es 19,12+ ), i tempi ( Es 16,23; Lv 23,4 ), l'arca ( 2 Sam 6,7+ ), le persone ( Es 19,6+ ), specialmente i sacerdoti ( Lv 21,6 ), gli oggetti ( Es 30,29; Nm 18,9 ). A causa del suo rapporto con il culto, la nozione di santità si lega a quella di purezza rituale: la « legge di santità » è ugualmente una « legge di purità ». Ma il carattere morale del Dio di Israele ha spiritualizzato questa concezione primitiva: la separazione dal peccato, e alla purità rituale si unisce la purità di coscienza, la visione inaugurale di Isaia Is 6,3+. |
Lv 17,1 |
Santo, santo, santo: la santità di Dio è un tema centrale della predicazione di Isaia, che chiama spesso Jahvè « il Santo di Israele » ( Is 1,4; Is 5,19.24; Is 10,17.20; Is 41,14.16.20 ). Questa santità di Dio esige dall'uomo che sia anche lui santificato, cioè separato dal profano ( Lv 17,1+ ), purificato dal peccato ( vv 5-7 ), partecipando alla « giustizia » di Dio ( Is 1,26+; Is 5,6+ ). |
Is 6,3 |
… di GesùIl santo di Dio: poiché Dio è il « santo » per eccellenza, tutto ciò che si ricollega a lui è santo ( Lv 11,44s; Lv 19,2; Is 6,3 ), e in primo luogo Gesù, che gli appartiene per la filiazione divina e la elezione messianica ( Mc 1,10s; Lc 1,35; Gv 6,69+; At 2,27; At 3,14; At 4,27.30; Ap 3,7 ). |
Mc 1,24 |
Il santo di Dio: cioè l'inviato ed eletto di Dio, consacrato e unito a lui in modo eminente, il Messia ( Gv 10,36; Gv 17,19; Mc 1,24+ ). Altri testimoni leggono: « tu sei il Cristo, il Figlio di Dio »; oppure: « il Figlio del Dio vivente » ( Mt 16,16 ); oppure: « tu sei il Cristo, il Figlio santo di Dio ». |
Gv 6,69 |
… del popoloL'alleanza farà di Israele il bene personale e sacro di Jahvè ( Ger 2,3 ), un popolo consacrato ( Dt 7,6; Dt 26,19 ) o santo ( la parola ebraica significa le sue cose ) come il suo Dio è santo ( Lv 19,2; Lv 11,44s; Lv 20,7.26 ), un popolo di sacerdoti anche ( Is 61,6 ), poiché il sacro ha un rapporto immediato con il culto. La promessa troverà la piena realizzazione nell'Israele spirituale, la chiesa, dove i fedeli saranno chiamati « santi » ( At 9,13+ ) e, uniti al Cristo-sacerdote offriranno a Dio un sacrificio di lode ( 1 Pt 2,5.9; Ap 1,6; Ap 20,6 ). |
Es 19,6 |
… del cristianoIrreprensibili: Fil 1,10; Fil 2,15s; Ef 1,4; Col 1,22; 1 Ts 3,13; 1 Ts 5,23; Gd 24 |
1 Cor 1,8 |
… dell'arcaL'arca era terribile contro i suoi nemici ( 1 Sam 5 ) o contro coloro che la disprezzavano ( 1 Sam 6,19 ). Qui c'è di più: la santità dell'arca, sulla quale troneggia Jahvè, la rende intoccabile. Questa concezione primitiva del sacro ( Lv 17,1+ ) rivela un senso profondo della maestà terribile di Dio ( Es 33,20+ ). La legge sacerdotale codifica questo sentimento: gli stessi leviti non possono, senza pericolo di morte, avvicinarsi all'arca prima che essa sia coperta dai sacerdoti ( Nm 4,5.15.20 ), né possono toccarla; per questo la portano con sbarre ( Es 25,15 ). |
2 Sam 6,7 |
… delle coseSi distinguevano, tra le offerte, le cose sante e le cose santissime, che consacrano tutto ciò che le tocca ( Es 29,37 ). |
Lv 2,3 |
… dei luoghiFisserai per il popolo un limite tutto attorno: BJ traduce: « delimita il circuito della montagna », con sam.; il TM ha: « delimita il popolo ». Trascendenza e santità sono inseparabili e la santità implica una separazione dal profano. I luoghi nei quali Dio si rende presente sono proibiti ( Gen 28,16-17; Es 3,5; Es 40,35; Lv 16,2; Nm 1,51; Nm 18,22 ). Ugualmente l'arca sarà intoccabile ( 2 Sam 6,7 ). Questa concezione primitiva del sacro comporta un insegnamento permanente sulla grandezza inaccessibile e sulla maestà terribile di Dio. |
Es 19,12 |
Mi faranno: con il TM; i LXX e sir. traducono: « fammi » con BJ che corregge anche nei vv 9.10 e 19 i singolari dell'ebraico con i plurali, secondo le versioni. Dio è onorato nei luoghi nei quali si è reso particolarmente presente con una teofania ( Gen 12,7; Gen 28,12-19 ). Il Sinai, dove Dio si è manifestato con più splendore, è la « montagna di Dio » ( Es 3,1; 1 Re 19,8 ), la sua residenza ( Dt 33,1; Gdc 5,4-5; Ab 3,3; Sal 68,9 ). L'arca è il segno di questa presenza ( Es 25,22; 1 Sam 4,4; 2 Sam 6,2 ) e la tenda che contiene l'arca è la dimora di Jahvè ( v 9 e Es 40,34 ) che segue le peregrinazioni del suo popolo ( 2 Sam 7,6 ) finché il tempio di Gerusalemme non diventerà la sua casa ( 1 Re 8,10 ). |
Es 25,8 |
Schedario biblico |
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Dio santo | A 6 |
Dio « il totalmente altro » | A 20 |
Cristo, Santo | B 21 |
Cristo, Santificatore | B 22 |
Chiesa dei « Santi » | C 21 |
Santità | E 4 |
Timore di Dio | E 25 |
Dio altissimo | A 7 |
Dio nascosto | A 9 |
Cristo, Nuovo Aronne | B 41 |
Vocazione dei gentili | C 19 |
Sacerdozio | D 35 |
Indissolubilità del matrimonio | D 41 |
Peccato | E 5 |
Imitare Dio | E 42 |
Magistero |
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L'esortazione alla santità della vita è la sintesi più semplice e più alta del magistero pastorale; è la conclusione teorica ed il principio pratico del messaggio evangelico applicato alla nostra vita; è l'esigenza indeclinabile per chi voglia davvero ascoltare con fedeltà e seguire con coerenza l'invito della religione cristiana a fondare sul Vangelo la propria concezione della vita e a fissare nel rapporto soprannaturale con Dio il cardine della propria condotta. |
Catechesi Paolo VI 7-7-1965 |
Il Concilio, cioè la voce della Chiesa, voce antica e nuova, aggiunge un altro messaggio meraviglioso, anche questo per i Laici: quello della santità. Ogni cristiano dev'essere un vero cristiano, un perfetto cristiano, perciò ogni cristiano dev'essere santo! |
Catechesi Paolo VI 16-3-1966 |
I Laici non sono cristiani di secondo ordine, di dubbia fedeltà alla Chiesa e di scadente osservanza degli impegni sacrosanti del loro battesimo; anche essi sono chiamati alla perfezione cristiana, all'amore di Dio e del prossimo, alla santità; una santità confacente al loro genere di vita nel mondo, secolare come si dice, ma non per questo tepida e transigente verso le debolezze umane e le tentazioni del secolo; una santità che tende alla pienezza della carità e dell'imitazione di Cristo. |
Catechesi Paolo VI 18-10-1967 |
Santità che è fondamentalmente una sola, quella di Cristo, e che oggi, come ieri, è fatta di amore di Dio, di preghiera, di dono di sé al servizio del prossimo, di lotta contro le passioni, di ubbidienza, di amore alla croce di Cristo. |
Discorso Paolo VI 24-4-1970 |
La santità, presupponendo il dono divino della grazia, che ci consacra santi, diventa un obbligo, diventa l'esercizio più impegnativo della nostra libertà. |
Catechesi Paolo VI 14-7-1971 |
La Chiesa è la zona di luce celeste proiettata sul mondo, santa pertanto nel disegno di Dio e nell'economia di grazia che la avvolge; è la « santa Chiesa »; e tanto a noi dovrebbe bastare per cercarne il concetto generatore, l'immagine ideale nella sua patria d'origine e di arrivo che è appunto Dio Creatore, che si rivela Dio Amore; e per associare la santità della Chiesa ad una sua identificazione con la bellezza, quale maggiore può irradiarsi sul volto dell'umanità. |
Catechesi Paolo VI 20-10-1971 |
L'incontro della Volontà amorosa e salvatrice di Dio con la volontà obbediente e felice del nostro cuore umano è la perfezione, è la santità |
Catechesi Paolo VI 14-6-1972 |
Alla santità costitutiva della Chiesa deve corrispondere la santità praticata dei suoi membri. |
Catechesi Paolo VI 4-11-1972 |
Dire santa la Chiesa vuol dire innanzitutto ch'essa ha una relazione essenziale con Cristo, mediatore fra Dio e gli uomini, e causa meritoria della loro salvezza |
Catechesi Paolo VI 17-8-1977 |
Tutti i cristiani, chiamati alla santità, sono uomini e donne che vivono saldamente ancorati a questa "Roccia"; hanno i piedi sulla terra, ma il cuore già nel Cielo, definitiva dimora degli amici di Dio. Cari fratelli e sorelle, meditiamo su queste realtà con l'animo volto verso il nostro ultimo e definitivo destino, che dà senso alle situazioni quotidiane. |
Angelus Benedetto XVI 1-11-2006 |
Tutti gli esseri umani sono pertanto chiamati alla santità che, in ultima analisi, consiste nel vivere da figli di Dio, in quella "somiglianza" con Lui secondo la quale sono stati creati. |
Angelus Benedetto XVI 1-11-2007 |
La santità, imprimere Cristo in sé stessi, è lo scopo di vita del cristiano. |
Angelus Benedetto XVI 1-11-2010 |
Oggi veneriamo proprio questa innumerevole comunità di Tutti i Santi, i quali, attraverso i loro differenti percorsi di vita, ci indicano diverse strade di santità, accomunate da un unico denominatore: seguire Cristo e conformarsi a Lui, fine ultimo della nostra vicenda umana. |
Angelus Benedetto XVI 1-11-2011 |
I santi, ha detto, non sono eroi ma donne e uomini che vivono la croce nella quotidianità: sono persone scelte da Dio proprio per mostrare che la Chiesa è santa pur essendo composta da peccatori. Occorre insomma « la nostra umiliazione perché il Signore cresca ». |
Meditazione Francesco 9-5-2014 |
Si tratta, ha spiegato il Papa, della « santità semplice di tutti i cristiani, la santità di ogni giorno, la nostra, quella che dobbiamo fare tutti i giorni ». Il riferimento ultimo è chiaro: san Pietro lo indica dicendo: « sta scritto: "Sarete santi poiché io sono santo" », e lo stesso Dio ad Abramo dice: « Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile ». Cioè, ha spiegato Francesco: « la santità è camminare alla presenza di Dio e in modo irreprensibile ». |
Meditazione Francesco 24-5-2016 |
Esortazione Ap - Francesco - Gaudete et exsultate - 19-3-2018 |
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Lo Spirito Santo, venendo in noi, sconfigge l'aridità, apre i cuori alla speranza e stimola e favorisce la maturazione interiore nel rapporto con Dio e con il prossimo. |
Angelus Francesco 20-5-2018 |
Pietro spiega chiaramente cosa significa « camminare sulla santità: "Ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà" ». |
Meditazione Francesco 29-5-2018 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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La trinità fonte e origine di ogni … in Cristo e per mezzo di Lui | Lumen gentium 46 |
il Padre modello di … | Lumen gentium 11 |
Cristo autore, perfezionatore e predicatore di … | Lumen gentium 40 |
il suo regno è regno di … | Lumen gentium 36 |
Maria santa e modello di … per la Chiesa che in Lei ha raggiunto la perfezione | Lumen gentium 56 |
Lumen gentium 64 | |
Lumen gentium 65 | |
La Chiesa è per fede creduta indefettibilmente santa: l'opera di Cristo; come si manifesta la … della Chiesa | Lumen gentium 9 |
Lumen gentium 26 | |
Lumen gentium 39 | |
Lumen gentium 48 | |
che insieme è sempre bisognosa di purificazione | Lumen gentium 8 |
Unitatis redintegratio 4 | |
Gaudium et spes 43 | |
v. Penitenza; Rinnovamento | |
noi acquistiamo la … nella Chiesa | Lumen gentium 48 |
i Santi rinsaldano la … della Chiesa | Lumen gentium 49 |
Vocazione universale di tutti i fedeli alla … | Lumen gentium 40 |
multiforme esercizio dell'unica … da parte dei Vescovi, dei sacerdoti, degli altri ministri sacri, dei chierici, dei laici nei vari stati e nelle varie condizioni | Lumen gentium 10 |
Lumen gentium 11 | |
Lumen gentium 32 | |
Lumen gentium 41 | |
Christus Dominus 15 | |
Apostolicam actuositatem 4 | |
Vie e mezzi di …: la carità, i sacramenti e specialmente l'Eucaristia, il martirio, i consigli evangelici, specialmente il celibato, la povertà, lo stato proprio di tutti | Lumen gentium 42 |
la via più stretta dei religiosi il cui stato appartiene alla … della Chiesa alla quale in particolare contribuiscono | Lumen gentium 13 |
Lumen gentium 39 | |
Lumen gentium 44 | |
Lumen gentium 47 | |
La … promuove nella società terrena un tenore di vita più umano | Lumen gentium 40 |
L'attività missionaria diffonde e promuove la … | Ad gentes 6 |
La … anima del movimento ecumenico | Unitatis redintegratio 8 |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Santità / Santo | |
L'alleanza con Noè | 58 |
Non ci sarà altra Rivelazione | 67 |
Il deposito della fede affidato alla totalità della Chiesa | 84 |
Il senso soprannaturale della fede | 93 |
Il Nuovo Testamento | 127 |
La fede e l'intelligenza | 156 |
Il Dio vivente | 208 |
Il mistero dell'apparente impotenza di Dio | 273 |
L'uomo nel Paradiso | 375 |
Il primo peccato dell'uomo | 398ss |
Cristo | 437 |
438 | |
Perché il verbo si è fatto carne | 459 |
Il vero Corpo di Cristo | 476 |
L'Immacolata Concezione | 492 |
In sintesi | 564 |
Gesù e Israele | 576 |
Tutti i peccatori furono gli autori della Passione di Cristo | 598 |
Sulla croce, Gesù consuma il suo sacrificio | 616 |
« Non lascerai che il tuo Santo veda la corruzione » | 627 |
Cristo regna già attraverso la Chiesa | 670 |
« Credo nello Spirito Santo » | 688 |
Nel Regno e nell'esilio | 709 |
I simboli della Chiesa | 756 |
La Chiesa - mistero dell'unione degli uomini con Dio | 773 |
La Chiesa - sacramento universale di salvezza | 774 |
La Chiesa - Popolo di Dio | 781 |
Le caratteristiche del Popolo di Dio | 782 |
Un popolo sacerdotale, profetico e regale | 785 |
« Capo di questo Corpo è Cristo » | 795 |
I carismi | 800 |
In sintesi | 803 |
La Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica | 811 |
Verso l'unità | 821 |
La Chiesa è santa | 823ss |
L'apostolato | 865 |
La loro partecipazione all'ufficio regale di Cristo | 908 |
La vita consacrata | 914 |
In sintesi | 941 |
La comunione dei santi | 946ss |
Il Cielo | 1023 |
La purificazione finale o Purgatorio | 1030 |
In sintesi | 1054 |
che partecipa alla Liturgia celeste | 1090 |
I sacramenti della salvezza | 1128 |
I celebranti della Liturgia sacramentale | 1141 |
Le sacre immagini | 1161 |
Il Santorale nell'anno liturgico | 1173 |
Dove celebrare? | 1179 |
Come viene chiamato questo sacramento? | 1330 |
1331 | |
Il memoriale del sacrificio di Cristo e del suo Corpo, la Chiesa | 1370 |
Perché un sacramento della riconciliazione dopo il Battesimo? | 1426 |
La conversione dei battezzati | 1428 |
Le molteplici forme della penitenza nella vita cristiana | 1434 |
Nella comunione dei santi | 1475ss |
La vita di Cristo | 1695 |
L'uomo immagine di Dio | 1709 |
Passioni e vita morale | 1768 |
Il merito | 2011ss |
Vita morale e testimonianza missionaria | 2045 |
« Senza di me non potete far nulla » | 2074 |
Il nome del Signore è santo | 2142 |
Il nome di Dio pronunciato invano | 2155 |
Il nome cristiano | 2156 |
Il giorno di sabato | 2173 |
Doveri dei genitori | 2227 |
Le offese alla verità | 2475 |
La purificazione del cuore | 2518 |
Una nube di testimoni | 2683 |
Sia santificato il tuo Nome | 2807 |
2809 | |
2811 | |
2814 | |
Comp. 75; 165; 188; 190; 231; 264; 346; 428 | |
… della Chiesa Comp. 165 | |
Compendio della dottrina sociale |
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Gesù e vita e morte santificate | 41 |
Beni e Regno di santità | 57 |
Peccato originale. Adamo e santità | 115 |
Coniugi cristiani e santificazione | 220 |
Lavoro, mezzo di santificazione | 263 |
Domenica, giorno da santificare | 285 |
Economia, progresso e santificazione | 326 |
Uomo e governo del mondo nella santità | 456 |
Cristianesimo vissuto e vita di santità | 530 |
Presbiteri e missione di santificazione | 539 |
Persone consacrate e valore della santità | 540 |
Laici, santi e santificatori | 545 |
Summa Teologica |
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II-II, q. 81, a. 8 | |
v. Perfezione |